Capitolo 5 "Salve signor preside"

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"Signor Brake ha nulla da dichiarare in merito alle affermazioni della signorina Kurt?"
Il preside mi guardava con aria piuttosto frustrata.

Signorina Kurt?
Significa che il cognome di quell'impiastro è perfettamente uguale al mio nome?

Ci rifletto per qualche secondo. Poi un pensiero assurdo sfiora la mia mente.

Vuol dire che se in un impossibile universo parallelo ci dovessimo sposare e io decidessi di prendere il suo cognome diventerei il signor Kurt...Kurt?

Cerco di tornare al mondo reale e riporto lo sguardo alla brutta faccia del preside. Le rughe non mancano ma non valgono nulla in confronto al suo mento. Sembra un gigantesco culo...

Senza accorgermene la parola fuoriesce spontanea dalle mie labbra.
"Un culo..."

Un silenzio imbarazzante cala nell'aula. Vedo Raven sulla sedia accanto alla mia che cerca disperatamente di trattenere una risata.

Comincio a pensare che non sia stata un'ottima mossa.

Il preside mi guarda con aria alquanto scioccata.

Cerco di riparare i danni correggendomi in fretta.

"No io volevo dire un cuculo!
Ne ho visto uno fuori dalla finestra e penso che sia un bellissimo uccello. A me piacciono davvero tanto gli uccelli anzi potrei dire che li amo. Sì io amo gli uccelli."

Non riesco a credere di averlo detto sul serio.
Raven cerca di guardare altrove per non scoppiare a ridere.

"Mi scusi tanto non intendevo in quel senso stia tranquillo a me piace la fi-"

La risata fragorosa di miss Picchiata risuona in tutta l'aula e non credo che abbia intenzione di fermarsi.

Prometto di cucirmi quella dannata bocca prima o poi.
Provo a cercare lo sguardo del preside sperando che non sia troppo arrabbiato ma quando finalmente lo incontro mi rendo conto del contrario.

Ha l'aria agitata come se l'argomento toccato lo riguardasse personalmente.
Si schiarisce la voce e allenta la cravatta. Ha lo sguardo perso nel vuoto e anche una pietra capirebbe che è spaventato da qualcosa.

Oh no...
Spero vivamente che non sia come penso.
Ha una fottutissima moglie!

Raven smette di ridere. So che lo sta pensando anche lei. Adesso siamo noi quelli scioccati.

Mr Holden cerca di ricomporsi e inizia a fissarmi con aria severa.

"Dichiaro chiusa la questione"

Inizio a non capire. Se fossi stato preside e sapessi che un alunno ha picchiato una sua compagna lo sbatterei a calci nel culo fuori dalla mia scuola. Evidentemente non è nelle giuste condizioni per punirmi.

"Mi scusi signor preside, significa che non ha intenzione di prendere provvedimenti? Dopotutto se non avessi urlato il signor Brake sarebbe sicuramente passato al livello successivo..."

Oddio...cosa cazzo intende con livello successivo?
Oltre che maniaco adesso sarei anche stupratore?

Vorrei tanto alzarmi da questa sedia e andarmene via ma non farebbe altro che peggiorare la mia situazione.

Mr Holden si alza in piedi e poggia le mani sulla sua scrivania.

"Due settimane di sospensione"

"Due? Ma nel regolamento scolastico c'è scritto che in questi casi la sospensione dura una settimana!"

"Signor Brake non dimentichi che lei ha marinato la scuola e chiesto di poter parlare con la signorina Kurt esclusivamente per picchiarla se non peggio.
Dovrei darne tre di settimane quindi si ritenga fortunato e non aggiunga altro"

"Ma le posso giurare che io non l'ho sfiorata"

"Non voglio scuse signor Brake. La signorina Kurt è una delle nostre migliori alunne mentre lei è arrivato soltanto da pochi giorni e mi ha già causato mille problemi.
Mi creda. Non è certo un piacere per me sospendere un alunno i primi giorni di scuola ma mi vedo costretto a farlo. Detto questo, potete andare."

Riponiamo le sedie e ci avviamo verso l'uscita.
Vedo un sorriso di vittoria affiorare sulle labbra di quella smorfiosa e decido di avviarmi verso casa.

La vedo seguirmi così mi fermo.

"Ma non hai nulla di meglio da fare?"

"Stai scherzando? Ovviamente si ma devo tenerti d'occhio."

"Perchè?"

"Perchè tu sei il mio unico testimone"

"Ti prometto che non lo dirò mai a nessuno,mai."

"Ma lo hai detto a Jason."

Cazzo allora mi seguiva davvero.

In un certo senso però ha ragione. Neanche io mi fiderei. Mi serve un altro modo per non farmi seguire.

Ci penso per un po'.

Poi ci sono.
Ma certo! La logica inversa!

"E se ti invitassi a casa mia?"

Per qualche secondo scorgo un pizzico di sorpresa nei suoi occhi. Non credo che se lo aspettasse ma dopotutto c'era già stata a casa mia no?

"Ti direi di si."

Black RoseWhere stories live. Discover now