Capitolo 8 "Atomica bionda"

151 11 14
                                    

Cammino tranquillo verso scuola prendendo a calci una lattina. Ripensare a quello che è successo ieri non è esattamente il massimo, di conseguenza cerco semplicemente di non pensare, il che non mi risulta molto difficile devo ammettere. Mi risuonano in un angolino sperduto del mio cervello le parole di Jason a cui sto dando più peso del previsto.

E tu ci scopi pure?

Insomma, so benissimo di non averlo fatto ma non penso che mi sarebbe dispiaciuto tanto. Mi chiedo se questo pensiero lo devo alla mia natura di predatore oppure c'è altro dietro.

Provo a concentrarmi sulla mia lattina di aranciata. Dopotutto mi ero ripromesso di non pensare.

Mi ritrovo ad osservare una bambina camminare con sua madre.
Mi servirebbero dei tappi per le orecchie in questo momento.

Ho una specie d'istinto omicida represso nei confronti dei bambini.
Per qualche strano motivo mi infastidiscono. Questa bambina in particolare mi sta sulle palle.

È da almeno dieci minuti che piange supplicando sua madre di non metterla in punizione.

"Niente cellulare per una settimana! Essere sospesi alla tua età? Ma te ne rendi conto?"

Minchia avrà al massimo undici anni, che cazzo avrà fatto per essere sospesa?

Sospesa...

Ma porca troia anche io sono stato sospeso. Che ha il mio cervello che non va?
Stavo andando a scuola quando mi ci hanno cacciato per due settimane.

Cambio strada e sbuffando torno indietro.

Salgo le scale lentamente e fisso la porta del mio appartamento per due minuti buoni.

84 b.

Mi chiedo per quanto tempo ancora dovrò vivere qui.
E se alla fine dell'anno i miei genitori decidessero che sono pronto a vivere a mie spese e volessero che mi trovassi un lavoro?

Non sono pronto per questo.
Non mi ritengo adulto e non penso che un anno cambierà di molto le cose.

Aprendo la porta sento degli strani rumori.
Ti prego fa che non sia quello che penso.
Avrò ripetuto  almeno trenta volte ai signori Harold che scopare alla tenera età di settantacinque anni non fa altro che incrementare l'inquinamento acustico della città.

La cosa vale soprattutto per me che sono all'appartamento di fianco al loro.

Le due abitazioni si avvicinano nella zona del bagno e la finestra che si affaccia sul loro balcone fa diventare i muri di cartone.

Riesco a sentire tutto quello che fanno e dicono. Le loro litigate per la dentiera, gli orari per le pillole giornaliere, i tipi di pasta da cucinare a pranzo e a quanto pare anche quello che sto sentendo adesso.

Diciamo che la fiamma della passione è rimasta ancora accesa anche se farlo in pieno giorno mi sembra un po' esagerato.

Apro la porta del bagno per chiedere di abbassare la voce e lo spettacolo che mi si presenta davanti è a dir poco imbarazzante.

Trovo Jason sul pavimento con un preservativo a legargli i capelli e una bionda troppo truccata intenta a fargli un pompino nel mio fottutissimo bagno.

A un tratto Jason si passa la mano tra i capelli e chiede
"Tesoro ma se il preservativo ce l'ho in testa il tuo elastico che fine ha fatto?"

Alchè la ragazza risponde sputando il suddetto elastico per terra che da nero era diventato bianco.

Ma perchè cazzo devono sputare tutti?

Finalmente entrambi si accorgono della mia presenza, come se non ci fossi stato fino a quel momento, ma decido di ignorare le loro facce sorprese e mi chiudo la porta alle spalle.

Quell'idiota è qui da neanche mezza giornata e ha già combinato più casini di quanti ne faccia io in un mese.

Almeno i signori Harold erano innocenti per una volta.

Decido di andare in cucina a prendere una tazza di latte visto che stamattina non ho avuto il tempo di fare colazione.

Neanche il tempo di berlo tutto che vedo miss Troietta e signor Coglione che escono dal bagno con un'asciugamano ciascuno e si dirigono verso di me.

Allungo la mano per prendere un tovagliolo quando mi accorgo che io e Atomica bionda abbiamo afferrato il rotolo nello stesso momento.

Io ho la faccia sporca di latte...lei qualcosa di simile.

Lascio fare prima a lei così magari se ne va via più in fretta.

La vedo incamminarsi sculettando verso l'uscita accompagnata dal suo Cavaliere dal ciuffo di cristallo.

Continuano a programmare altre scopate come se questa non fosse casa mia.

Fingo di tossire per fargli capire che mi sto incazzando ma ancora una volta mi ignorano totalmente.

Ottimo.

Mi alzo facendo strusciare la sedia per bene sul pavimento, mi avvicino all'ingresso e chiudo la porta in faccia alla First Lady dei poveri.

Neanche il tempo di lavare la mia tazza nel lavandino che Jason inizia ad implorare pietà giurandomi che non farà mai più nulla del genere .

Ma tanto lo so che non è vero.

L'unica ragione per cui lo perdono è la consapevolezza del fatto che la sua amichetta ha dimenticato qui i suoi vestiti e che dovrà girare mezza nuda per la città fino a casa sua.

Per quanto riguarda lui invece ho intenzione di fargliela pagare in un altro modo.

"Hei Jason ma l'hai visto anche tu quel piccione nel bagno?"

"Quale piccione?"
"Guarda è accanto alla finestra. Sai che io li odio gli uccelli. Lo puoi cacciare tu per favore?"

Appena entra chiudo la porta a chiave e mi assicuro che non possa uscire.

"Non ti apro finchè non ripulisci tutto lo schifo che avete fatto a terra stronzo."

Mi vado a sedere sul divano e prendo il computer.
Ho un bel po' di cose da fare.

Black RoseWhere stories live. Discover now