Capitolo 11 "Amore mio!"

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Le due settimane successive sono passate troppo in fretta.

Non ho avuto notizie di Raven e lentamente mi sto convincendo che è meglio così.

Ieri era il mio ultimo giorno di vacanza e da oggi riprenderò la mia normalissima vita priva di omicidi, moto rubate, figure di merda gratuite, cimiteri, zie di merda gratuite e ragazzine che vivono solo e unicamente dei loro sbalzi d'umore.

Mi alzo svogliatamente dal letto e finisco per sbattere la testa contro il comodino.

Ricordo che mia madre mi diceva sempre che quando la giornata iniziava con piede sbagliato dovevi ricominciare con l'altro.

Adesso la trovo una cosa abbastanza stupida ma per qualche motivo decido di infilarmi nuovamente sotto le coperte e scendere dall'altro lato del letto per poi sbattere contro l'altro comodino.

Vaffanculo mamma.

Mi avvio in cucina cercando di non causarmi altri danni e mi trovo davanti Jason con la lingua di fuori che guarda il soffitto.

Deve aver fatto i pancake ma la maggior parte sono accanto al lampadario e immagino che stia aspettando che gli cadano in bocca.

Ormai non mi sorprendo più e quando capisco che quella sarà l'unica colazione che avrò decido di imitarlo.

Sono rimasto piuttosto scioccato quando il mio amico mi ha detto che non se ne sarebbe andato.
Avrei dovuto capirlo subito dalle dimensioni della sua valigia.

Ha detto che i suoi non vedevano l'ora di cacciarlo di casa e che la sua non era più una semplice visita.

Così adesso siamo costretti a dividere le spese in due anche se non ce la caviamo tanto male.

Dopo mezz'ora passata ad ammirare la lampada scassata sopra le nostre teste qualcosa accade.

Un pezzo d'intonaco si stacca dal soffitto e finisce dritto in bocca a Jason.

Mentre lui si strozza con un pezzo di muro io decido di immortalare questo momento.

Cerco il mio telefono con lo sguardo ma non lo vedo in giro. Poggiato sul tavolo c'è quello di Jason così lo prendo e cerco di fargli una foto.

Mi cade il dito sul pulsante sbagliato ed entrando nella galleria, oltre alle numerose foto di donne nude, c'è uno scatto che mi attrae particolarmente.

Riconosco la foto che Jason aveva fatto il giorno in cui era arrivato a casa mia.

Io e Raven sembravamo quasi una coppia in questa foto.
Di colpo inizio a non accettare il fatto che sia stata lei la causa della morte di Richard. Io sento che non è così.

Non voglio scoprire cosa è successo a Richard Elben perchè mi piace giocare a fare il detective ma perchè di questa faccenda faccio parte anche io e non ho intenzione di credere a quello che ho visto senza saperne le ragioni.

Poso il telefono di Jason ed esco di fretta mentre lo vedo ancora tossire. Se la caverà.

Cammino spedito verso scuola e inizio a pensare di non essere mai stato così ottimista.

Oltrepassato il cancello mi passa davanti Michael, un ragazzo con cui ho legato fin dal primo giorno. Lo saluto con un cenno della mano e mi avvio verso il portone principale.

"Amore mio! Eccoti qua!"

Neanche il tempo di girarmi che Raven mi getta le braccia al collo e mi bacia inondandomi del suo profumo.

"Ecco zia Kate lui è il ragazzo di cui ti parlavo."

"Mh. Abbastanza carino. Mi aspettavo di meglio però."

Come prego? Chi sarebbe questa razza di snob?

Raven mi prende per mano come se stesse cercando conforto. A quanto pare la zia deve essere un osso duro e persino lei si ritrova ad essere agitata.

La cosa non ha senso.
Se ne va infuriata da casa mia senza neanche lasciarmi spiegare e adesso pretende che io le regga il gioco dandole baci e abbracci?

Mi dispiace amore ma non funziona così.

"E quale sarebbe il tuo nome ragazzo?"

"Kurt signora.
Io e Raven siamo molto legati. Pensi che stiamo insieme da due anni!"

"Due anni?"

"Si ci vogliamo davvero bene."

"E cosa avreste fatto in questi due anni?"

"Abbiamo viaggiato tanto. L'ho portata a Parigi, a Mosca,Venezia...

E scopiamo anche molto!
Pensi che quando mi tocca proprio in quel punto lì io faccio ah, ah ,ah ,ah!
E poi quando si sposta un po' più in là io faccio uh,uh,uh, più forte!"

Preso da un attimo di follia afferro la mano di entrambe  e inizio a saltare.

"Forza signora ripeta con me!
Ah!ah!ah!ah!ah!ah!"

Zia Kate mi guarda schifata come se fossi appena uscito da un cassonetto e in un certo senso le do ragione.

"Posso chiamarla Kate o preferisce zia?"

Tutto d'un tratto smetto di saltare come una specie di coniglio posseduto e mi volto verso Raven.

"Raven amore, ma adesso che ci penso quando ieri hai portato le manette e la frusta a casa mia ci siamo scordati i preservativi! E se fossi incinta? Ti prego chiamiamolo Kurt junior!"

Mi inginocchio e inizio a strofinare la guancia contro la sua pancia dandole qualche bacio affettuoso.

Mi guardano entrambe scioccate mentre inizio a frignare e singhiozzare come un bambino.

"I-io t-ti prometto...che sarò un buon padre!"

A un tratto mi volto nella direzione della zia Kate e la vedo prendere la sua borsa e andarsene con i gomiti alzati e i tacchi a spillo che sbattono sul terreno.

"Ah! Ah! Ah!" continuo a gridarle dietro sempre più forte.

Poi con un sorriso a trentadue denti mi giro verso Raven.

"Allora amore? Facciamo una cosa a tre?"

Appena finisco la frase mi ritrovo ad urlare dal dolore a causa del calcio arrivatomi nelle palle.
Devo ammettere che ha un'ottima mira...deve essersi allenata tanto.

La vedo entrare nell'edificio con la stessa camminata di sua zia e con il mio sorriso ancora stampato in faccia, la seguo ancora una volta.




Black RoseWhere stories live. Discover now