Capitolo 40.

7.1K 340 11
                                    

Nota: Ho appena visto le visualizzazioni. Vado a piangere. GRAZIE. GRAZIE MILLE.

“Le persone diventano egoiste ad un certo punto della vita. Diventano egoiste quando gli viene strappato di mano tutto quello che le rendeva felici. Diventano insensibili quando vengono deluse da qualcuno che amano. Diventano vuote quando non hanno più nulla. Onestamente, chi la vorrebbe una ragazza triste e vuota accanto? Chi la vorrebbe una come me? Eppure qualcuno c’è. Qualcuno mi ha trovata, mi ha aggiustata, mi ha amata. Venire a Richmond è una delle poche cose giuste che ho fatto in vita mia. Sono felice di aver trovato almeno un po’ di felicità qui. Ma adesso, è qui che devo restare?E’ qui che devo costruirmi una bella famiglia e vivere in una bella casa? Avere un cane, un bambino e anche un’altalena sul giardino? E’ qui che devo fare il mio primo tatuaggio? Si, è qui che voglio stare. Uscire con Megan, parlare con Marta e Jordan, lavorare all’Old disc.. Amare Harry. E’ qui che devo stare.”

Mi era mancato questo posto; il famigliare odore di tisana e whisky, i clienti rumorosi e i lamenti di Marta. Il mio posto al bancone, il Times. Sorseggio la mia bevanda e saluto Megan che si è appena unita a noi. La leggera maglietta che indossa mette in risalto il lieve rigonfiamento dell’addome. Sorride felice, cammina fiera e sprizza gioia da tutti i pori. “Scusate il ritardo, ero dal medico.” Dice mentre si siede accanto a me. “E..?” domanda Marta. “Il mese prossimo dovremmo sapere il sesso.” Trilla. Sorrido all’idea di una piccola Megan camminare per casa o magari un piccolo Logan. Logan è un tipo apposto. Moro, occhi azzurri e davvero tanto alto. Forse anche più di Harry. Harry. Harry che mi manca. “Credevo ci fosse anche il bel principino.” Dice Megan. Legge nel pensiero? “Torna tra quattro giorni.” Sospiro. “Che aria sconsolata.” Sorride. “dov’è che andava?” mi domanda per la millesima volta. “Chicago. Sua madre si è trasferita lì e quindi doveva aiutarla e tutto il resto.” Spiego. “Ho capito!” esulta. “Cosa?” chiedo. “Sei giù perché pensi che rimarrà lì. Sei la solita.” Risponde. E’ la gravidanza o è davvero più intuitiva? Mi fa paura, ma ha colto nel segno. “Pensi che ritornerà dicendoti ‘ehi, mi trasferisco a Chicago!’ Ade? Non lo farebbe mai.” Ci interrompe Marta. “Io non.. insomma. Oh, accidenti! Okay, avete colto nel segno entrambe. Chicago offre grandi opportunità di studio, c’è una grande università e.. ho solo paura che tutto questo possa finire.” Ammetto a quelle che ormai sono diventate le mie amiche. Uniche amiche a dire la verità. “Scusate, torno subito.” Dice Marta mentre si allontana per servire altri due clienti. “Frena, frena! Lui non ha ancora detto niente e.. perché corri tanto? Ecco cosa ti sta portando all’autodistruzione Adele: la convinzione. Sei convinta che le cose vadano per quel verso. Sei convinta che lui si trasferisca a Chicago, quando nessuno a parlato di niente.” Spiega.

Autodistruzione? Mi sto davvero auto-distruggendo? Porto la testa tra le mani e sospiro. “Credi davvero che pensarci così tanto mi stia portando a distruggermi?” chiedo. Lei annuisce. “Va bene. Devo solo.. rilassarmi no? Devo solo smetterla di avere paura.” Dico più o me stessa che a lei. “Esatto, fai un bel respiro e rilassati. Che ne dici se questo fine settimana tu e io ce ne andiamo in piscina?” domanda. Mi guarda in attesa di una mia risposta. “Va bene. Mi farà bene un po’ di relax.” Rispondo. “Ottimo, adesso però sarà meglio che andiamo.” Sorride. Salutiamo Marta e ci avviamo a lavoro.

**

Da Harry: Mi manchi. Xx

Sorrido al messaggio e digito la risposta. Non ho voglia di dormire, ma domani Grace ci ha chiesto di lavorare tutto il giorno se vogliamo il fine settimana libero e quindi sarebbe meglio riposare. Da un lato sono felice che ci faccia lavorare tutto il giorno, sarò indaffarata. Dall’altro invece sono sicura che sarò stremata a fine giornata.

A Harry: Vado a dormire, buonanotte. Ti amo. Xx

Da Harry: Così presto?

A Harry: Ti spiego domani. Mi lasci dormire o..?

Da Harry: Spero di non dovermi preoccupare. Va bene, scusami. Buonanotte piccola. Ti amo anch’io. Xx

Gli invio un’emoticon che dorme e un cuore. Mi manda una sua foto mentre finge di dormire e io faccio lo stesso. Poi poso il cellulare sul comodino accanto al letto e mi addormento.

**

Come previsto, oggi il negozio è stranamente molto affollato. Non passano due minuti che la campanella della porta trilla. E’ un vai e vieni di ragazzine che chiedono per la maggior parte il nuovo album di una band di cui non ricordo il nome. Cans..Tans.. No, qualcosa con la V. Vamps. The Vamps! Ecco, adesso ricordo. Jordan sta letteralmente impazzendo, ecco perché ho deciso di farlo rimanere alla cassa e occuparmi io di loro. La maggior parte della giornata la passiamo così. “Mi dispiace, sono esauriti.” O “Torna lunedì, arrivano le altre copie.” O ancora. “Certo, puoi preordinarlo ora adesso.” Megan è rimasta in magazzino almeno per tre ore di fila a cercare altre copie di cd che erano esauriti e a sistemare pile di album.
Quando finalmente si fanno le sette di sera non posso far altro che sospirare e salutare gli altri per poi dirigermi a casa. Controllo il cellulare e noto che ci sono tre chiamate perse e due messaggi, tutti suoi. Lo richiamo e al secondo squillo risponde. “Scusa, scusa, scusa! Sono appena uscita da negozio e oggi non ho avuto un attimo libero nemmeno per respirare.” Mi giustifico prima che possa parlare. “Mi sono preoccupato. Dove sei adesso?” chiede. “Appena entrata in macchina, tra cinque minuti circa dovrei essere a casa. Non sai che felicità!” rispondo mentre svolto l’angolo. “Okay, richiamami quando arrivi a casa.” Dice, posso sentire il suo sorriso dall’altro capo della cornetta.  “D’accordo.” Dico per poi attaccare e guidare fino a casa.

Il freddo è più insistente di sera. Rabbrividisco anche se ormai è quasi maggio e apro la porta. La borsa, seguita dalle chiavi e dal cellulare si scontrano con il pavimento freddo. Il suo sorriso si accentua di più quando corro ad abbracciarlo. In un istante le sue labbra sono sulle mie e giuro, se fino a poco fa stavo rabbrividendo dal freddo, adesso sto rabbrividendo dalla felicità. Lui è la mia casa.

Hello! Ecco qui il quarantesimo capitolo. Dunque la scuola è iniziata e durante questi primi giorni che magari non si farà molto (almeno spero) spero di scrivere di più e aggiornare frequentemente. Dopo Empty prenderò qualche giorno di pausa in modo da organizzare il tempo tra scuola, studio, aggiornamenti e quello che resta della mia vita sociale. Now, vi lascio e ci vediamo al prossimo aggiornamento. Byee. 

Empty. | h.s. au |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora