Capitolo 39.

7.5K 325 18
                                    

“Mi chiedevo quando saresti venuto.” Sorrido mentre lascio entrare il bellissimo ragazzo degli occhi verdi in casa. “Sono qui adesso!” esclama ridendo. “Sei pronto a cucinare?” domando mentre cerco ancora qualche speranza dentro di me. “Certo, però è facile vero? Non ho mai cucinato niente del genere.” Dice mentre si gratta la nuca e si toglie la giacca seguita dalle scarpe. “Harry, preparare il pesto non è la fine del mondo.” Lo prendo in giro. Mi prendo in braccio e mi porta in cucina. Avvolgo le gambe intorno al suo bacino e mi abbandono al suono regolare del suo cuore. “Per quanto mi piacerebbe rimanere così tutto il giorno, ho anche fame.” Dice ridendo. Gli lascio un piccolo bacio dietro al collo e scendo. “Prendo l’occorrente e siamo pronti.” Dico mentre esco gli ingredienti.

Trenta minuti dopo abbiamo finito di cucinare e mangiare. Per mia fortuna Harry ha ben compreso tutti i passaggi e non ha fatto scoppiare la cucina. “Ottimo lavoro.” Mi complimento. Annuisce fiero e poi si avvicina alle mie spalle. Allungo la testa verso l’alto e lo guardo. “Tutto bene?” chiede. Mi alzo e lo abbraccio forte. Capisce sempre quando c’è qualcosa che non va o che non dico. “A volte, quando sono sola a casa mi sento come prima: vuota. È sbagliato, lo so. Ma.. non riesco a capire perché. Mi dispiace, non voglio farti pensare che è colpa tua.” Dico mentre la mia fronte è ancora appoggiata al suo petto. “Sei stata sola per troppo tempo. Ora ci sono io con te okay? Non voglio che tu non mi dica come ti senti veramente. Parlane con me. Non lasciarmi fuori.” Dice abbracciandomi. “Non voglio lasciarti fuori, sto solo cercando di capire perché mi sento così.” Ammetto. “Hai pensato ai tuoi.” La sua è un’affermazione, non una domanda. “Si, parecchie volte. Pensi che riuscirò a superare davvero questa cosa? Io.. a volte, immagino come sarebbe presentarti a mia madre. Gli piaceresti, lei era davvero gentile.” Mormoro mentre qualche piccola lacrima si fa spazio sul mio volto. “Non voglio che tu pianga. E si, riuscirai a superare tutto questo.” Dice baciandomi la fronte e asciugandomi le lacrime con il suo pollice.

Riesco a riprendermi e a sistemare la cucina mentre Harry cerca un film che gli piaccia. È la mia gioia più grande. “Donna, dove sonno i miei popcorn?” domanda mentre entra in cucina. Mi asciugo le mani bagnate su uno straccio e faccio un cenno all’isola dove ci sono un contenitore vuoto, un sacchetto vuoto anch’esso e del sale. “Donna? Davvero? Beh, uomo i tuoi popcorn sono dentro al microonde.” Ridacchio. “Si, donna. La mia donna bellissima.” Sorride mentre mi bacia. Le mie mani si avvolgono dietro al suo collo e prima che il bacio possa continuare l’allarme del forno suona. “Va a mettere il film.” Rido. “A proposito, che hai scelto?” chiedo. “Hunger Games, non l’ho ancora visto.” Un ghigno mi si dipinge sul viso. “Bene.” Sorrido falsamente. Prendo i popcorn e aggiungo il sale, do una mescolata e mi avvio in salotto. Quando arrivo il film è iniziato da pochi minuti. “Katniss si offre volontaria.” Inizio a ridere. “Uhg! Tu l’hai già visto!” mi scopre. “Già, e ho letto i libri. Povera Prim.. povero Fi..” mi tappa la bocca. “No, non ti azzardare..” dice minaccioso. “Altrimenti?” lo provoco. “Mi darai impasto agli ibridi?” chiedo mentre gli lascio un bacio veloce sulle labbra. “Non puoi manipolarmi così, stai imbrogliando.” Sbuffa.

Tolgo la ciotola di popcorn dalle sue mani e mi avvicino al suo viso. Per la prima volta sono io che voglio prendere la situazione in mano. Sono io che voglio baciarlo, toccarlo. “Non provocarmi Adele Gregory.” Sussurra ormai sulle mie labbra. “Non sto facendo assolutamente nulla del genere Harry Styles.” Dico mentre una delle mie mani scende fino alla sua cintura dei pantaloni. “Mi stai uccidendo.” Mormora. Gli sfilo completamente la maglia e non posso far altro che ammirare ogni suo tatuaggio che gli macchia la pelle d’inchiostro nero. Sono seduta sul cavallo dei suoi pantaloni e se non fossi così presa dal momento probabilmente a quest’ora starei già sprofondando nell’imbarazzo. “Un giorno dovrai spiegarmi il significato di ognuno di essi.” Dico tracciando i vari tatuaggi. “Mi piacciono moltissimo.” Confesso per quella che sarà la millesima volta. Lascio un bacio sulle sue labbra e continuo slacciando la cintura e il bottone dei jeans. Non una parola. Ha capito che deve lasciarmi fare, che devo essere io ad avere il controllo sta volta. Sfilo la mia maglia che finisce non so dove e con il suo aiuto, lo faccio liberare dai suoi jeans. Mi libero dei miei pantaloni della tuta e mi sembra quasi surreale il fatto che siamo in intimo sul divano di casa mia. Una delle sue mani finisce su uno dei miei fianchi e l’altra inizia a tracciare la curva che si trova tra i miei seni. Siamo seduti adesso, le mie mani vagano liberamente tra i suoi capelli. Trovo un po’ del coraggio che ho conservato e slaccio il gancetto del reggiseno. Siamo così vicini che i nostri petti riescono persino a toccarsi. “Ciao, io sono il ragazzo del pane.” Dice e io non posso far altro che scoppiare dal ridere. “Hai appena rovinato un momento romantico Harry, di nuovo.” Ridacchio. “Mmmh..” sorride. Gli lascio un bacio veloce e traccio la linea ben definita sul suo stomaco fino ad arrivare all’elastico dei boxer. Con un piccolo colpetto lo libero anche da essi e resto per qualche minuto a guardarlo. “Aiutami.” Sorrido in imbarazzo. Mi aiuta a liberarmi dai miei slip e solo adesso mi accorgo che non c’è più niente a separarci, che siamo solo noi due e che ci amiamo tanto. Mi passa il famigliare quadratino di plastica e con l’aiuto dei denti riesco ad aprirlo. Non appena è aperto, Harry lo mette; Allaccio la mia mano alla sua e mi posiziono sui suoi fianchi. “Pronta?” chiede. “Tu sei pronto Harry?” “Sempre, per te.” Sento la punta del suo membro premere sulla mia entrata, spingo leggermente in avanti e non posso far altro che ansimare pesantemente. “E’.. diverso.” Constato. “Già, solo un po’.” Risponde. Muovo leggermente i fianchi in avanti e vedo Harry gemere in approvazione. “Va bene così? Si?” ho paura di deluderlo e di non soddisfare le sue aspettative. “V-va benissimo.” Ansima sotto il peso del mio corpo. Continuo a muovermi con l’aiuto dei suoi palmi sui miei fianchi; “I-io credo di..” non riesco a finire la frase perché un’ondata di calore si propaga su tutto il basso ventre facendomi urlare il nome dell’uomo che amo. Poco dopo Harry fa lo stesso. Cerco la coperta che poco fa era ripiegata sul divano e non appena la trovo, ricopro i nostri corpi sudati e dolenti con il materiale. Mentre i nostri respiri si regolarizzano lui mi lascia un piccolo bacio sulla fronte ed è proprio con quel bacio sulla fronte che capisco che lui è l’unico.

**

“Cioccolato.” “Nocciola.” Ribatto. “Cioccolato Ade.” Continua. “Cioccolato.” Dico. “Nocciola.” Dice fiero. “Perfetto, nocciola sia.” Ridacchio. “No, aspetta.. Oh, andiamo!” “Devi mantenere la parola mantenuta.” Sorrido ampiamente. “Vado e torno, ti odio.” Borbotta mentre si riveste. “Questa devo proprio ridartela?” piagnucolo. “Non posso uscire senza maglia sai?” domanda. Penso a quante ragazze potrebbero vederlo e sinceramente non mi va di condividere quello che è mio con nessuno. Senza dire altro, mi sfilo la maglietta in un attimo e gliela lancio. “Metti anche la giacca, fa freddo.” Dico subito. “A cosa stavi pensando?” “Nulla di importante, e ricordati, la nocciola vince su tutto.” Rispondo ridendo. Mi bacia e poi se ne va. Abbiamo battibeccato per almeno dieci minuti abbondanti su quale gusto prendere e ho vinto io. Quando ritornerà continueremo a vedere il resto del film che ho rimesso d’accapo e passeremo così il resto della serata. Mi piace il fatto che lui sa quando è il momento giusto per dire o fare certe cose. Mi piace il fatto che lui sia l’unico a saperlo.

Quando ritorna lo aiuto con il gelato e la giacca, prendo due cucchiai dalla cucina e ritorno sul divano dove lui è ormai comodamente seduto. “Ecco qui.” Dico porgendogli lo strumento. Mi ringrazia e iniziamo a vedere il film. Passiamo così la serata; Harry che si lamenta della nocciola e di Cato, io che rido e il vento che soffia forte.

Omg, siamo già arrivati ai 39 capitoli? Anyway, che ne pensate del capitolo? Io ho un po’ paura di aver deluso le vostre aspettative, in realtà ho sempre paura di deludervi. Va bene, niente momentacci e passiamo avanti; vi ringrazio come sempre e ci vediamo al prossimo aggiornamento, byee. Xx. 

Si, se ve lo state chiedendo; Sono un tribute. Faccio parte di molti fandom in realtà ahah. Sono anche demigod, shadowhunter e credetemi moooolte altre cose lol. Uh, e sono anche una directioner:)
Vi faccio una domandina: Fate parte di qualche fandom? 

Empty. | h.s. au |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora