Capitolo 32.

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Il senso di colpa è senz’altro la sensazione peggiore che io abbia mai provato. Odio sentirmi in colpa. “Sinceramente, non faccio molta attenzione al pranzo o la cena. Se li salto, non mi pesano.” Deglutisco. “Non è salutare Adele. Il corpo ha bisogno di ingerire sostanze nutritive. Devi mangiare, per favore.” Dice. “Va bene, starò più attenta.” Mi sento nuovamente una bambina. “Grazie.” “Grazie a te.” Dopo pochi minuti, riattacco la chiamata e finalmente arrivo a casa di Megan.

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“Mi dispiace non aver portato nulla..” mi scuso. “Oh Adele, non devi preoccuparti, lo sai!” dice Megan mentre inizia a portare a tavola il cibo. Antipasto, primo, secondo, dolce, frutta, caffè. Vuole uccidermi? “Hai cucinato tantissimo, non credo di farcela.” Rido. “Tentar non nuoce!” ridacchia. “E comunque non è importante. Quello che avanza va dritto in frigo e poi nello stomaco di Logan.” Continua ridendo. “Vivete insieme?” domando mentre addento un  fetta di pane all’aglio.  “Si, ma è dovuto ripartire ‘sta mattina per una questione a Londra. Torna tra quattro giorni.. Posso dirtela una cosa?” chiede. Annuisco. “Abbiamo parlato dell’argomento bambini e lui è disposto ad avere un piccolo Logan in giro per casa.” Sorride. Gli occhi leggermente umidi e il sorriso di una buona madre. “Sono così felice per te.” Dico mentre le sorrido ampiamente. “A te piacerebbe avere un bambino?” domanda. Mi sono soffermata parecchie volte sul fatto di voler diventare madre, e la risposta è sempre stata affermativa. “Si, mi piacerebbe. Vorrei essere una buona madre, essere presente nella sua vita e soprattutto non vorrei essere una delusione per lui o lei..” rispondo. “Non credo tu debba scoraggiarti in questa maniera, sono sicura che sarai una madre eccellente.” Mi sorride. “Lo spero davvero tanto.” Dico.

Passiamo il resto della serata a parlare di bambini, di Logan e di lei. “E’ stata una serata piacevole.” Sorrido mentre finisco di sorseggiare il caffè. “Già. Sei davvero una buona amica Adele.” Dice prima di abbracciarmi. Mi sento davvero apprezzata qui, proprio adesso. È la prima volta che mi sento così.. ed è stranamente piacevole. “Vieni, ti mostro la mia camera.” Dice. Le scale ci portano al piano superiore che sembra rivelarsi accogliente quanto il pianoterra. La sua stanza è abbastanza grande. C’è un letto matrimoniale e un armadio in cui puoi specchiarti, due comò ai lati del letto su cui sono poggiate due lampade e una sveglia. Al muro sono appese tante foto incorniciate, c’è anche un quadro particolarmente bello. “E’ bellissima.” Mi complimento. Lei mi ringrazia e poi iniziamo a prepararci per la notte.
Quando siamo pronte, ci stendiamo sul letto e accendiamo la tv che trasmette un vecchio film e lo guardiamo. “Era davvero da parecchio tempo che non stavo con un’amica! Accidenti.” Sorride Megan rompendo il silenzio. “A chi lo dici.” Sorrido lievemente. Finiamo con l’addormentarci a circa metà film.

Il leggero cinguettio degli uccelli mi fa svegliare. Prendo il cellulare e controllo l’ora. Le 10:20, ottimo. Il letto è vuoto, segno che Megan deve essersi già alzata. Quando apro la porta, l’aroma del caffè mi inebria le narici così mi costringo a scendere più in fretta per assaporare la bevanda. “Buongiorno!” esclama Megan non appena mi vede. Ricambio il saluto e mi siedo su una delle sedie libere. Mi porge una tazza di caffè, “Sai, se non ti fossi svegliata per le undici probabilmente ti avrei svegliata io con un secchio d’acqua ghiacciata.” Ride. “Non sono stata nominata per nessun Ice Bucket Challenge* Megan.” La imito. “Potrei farlo io..” dice maliziosamente. Rido ancora di più e finisco di bere il mio caffè. Quando finisco sbadiglio e mi stiracchio. “Vado a preparami e poi filo dritta a casa.” Sorrido.

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La giornata oggi è fantastica. Il sole splende e il clima è abbastanza caldo. La corteccia dell’albero non è molto comoda ma sto davvero bene così, la sua testa poggiata sulle mie gambe e le mie mani tra i suoi capelli. È beatamente appisolato e non lo disturberei per nulla al mondo.
Faccio attenzione a prendere il cellulare per poi impostarlo in modalità silenziosa, apro l’icona della fotocamera e gli scatto due foto. In entrambe le foto, i suoi occhi sono chiusi, c’è una fascia blu scuro che gli circonda il capo che gli permette di non fargli andare i capelli negli occhi. Le sue mani sono accuratamente incrociate in grembo e la sua espressione è rilassata. Ridacchio quando cerca di scacciare via una mosca che lo disturba, scatto un’altra foto. “Ti sento.” Mormora mentre cerca di aprire gli occhi e abituarsi alla luce. Ne scatto un’altra. “Mi stai facendo un servizio fotografico Ade?” domanda mentre li apre del tutto,  rivelando due pozzi verdi e profondi. “Solo qualche foto.” Mi difendo. “Sono belle.” Continuo. “Posso vederle?” “Certo.” Rispondo. “Ma non cancellarle.” Dico prima di cedergli il telefono. Lui le osserva e ridacchia quando vede la foto –e credo sia quella- della piccola mosca che lo infastidisce. “Stupida mosca.” Borbotta. “Voleva depositarsi sul mio naso!” continua. Rido. “Magari trovava il tuo naso invitante no? Avrebbe cresciuti i suoi piccoli e..” cerco di continuare ma la sua espressione schifata e terrorizzata si fa spazio nella mia visuale e non posso fare a meno di ridere. “No, che schifo!” mi ferma. “Ew. Odio le mosche.” Dice. Prendo una salvietta profumata e gliela tampono sul naso. “Ecco fatto, tutto pulito.” Annuncio. “Mi sento meglio, adesso il mio naso perfino profuma.” Sorride. Mi chino all’altezza di esso e gli lascio un piccolo bacio.

“Sai che anch’io do i baci sul naso alla mia mamma?” mi chiede una piccola voce. Alzo lo sguardo e trovo un bambino intorno ai cinque anni che mi fissa e una donna accanto a lui che credo sia sua madre. “Erik!” lo richiama sua madre. “Mi dispiace, non volevamo disturbarvi.” Si scusa la donna. Harry si alza e si siede a gambe incrociate sull’erba, sorridendo al bambino. “Non si preoccupi.” Risponde. “Sono sicura che la tua mamma sia molto fortuna nel ricevere dei baci dal suo piccolo ometto.” Dico sorridente. Lui mi guarda e arrossisce. “Si, io sono grande.” Risponde fiero. “Ne sono sicura.” Dico. “Erik saluta e andiamo. Ti compro il gelato uhm.” Dice sua madre. Il volto del bambino si illumina, il sorriso raggiante in volto e la mano libera in aria mentre ci saluta. Sorrido e ricambio il saluto.

Harry ritorna alla posizione precedente e sospira. Gli occhi chiusi, il volto sereno e le mani chiuse in grembo. Proprio come prima. “Te la cavi con i bambini.” Dice, gli occhi sempre chiusi. “Si? Uhm, facevo la baby-sitter.” Rispondo mentre continuo ad attorcigliare una ciocca dei sui capelli con il dito, attenta ovviamente a non fargli male. “Si, sei brava.” Sorride prendendo poi una mia mano e giocandoci. “Grazie.” Dico.

Verso il tardo pomeriggio andiamo via dall’immenso parco e ci dirigiamo verso la macchina. “Dove andiamo?” chiedo. “Non saprei, dove ti piacerebbe andare?” risponde lui. “Se sei bravo a bowling magari...” dico. “Magari?” mi incita a continuare. “Magari potrei sfidarti e.. anche vincere.” Divago. “Non mi hai mai visto giocare a bowling Adele, ti consiglio di ripensarci.” Risponde mentre ci dirigiamo verso il bowling. “Assolutamente. Scommettiamo?” “Ci sto. Cosa scommettiamo? Chiede. “Se vinco io mi offri la cena.” Rispondo. “E se vinco io.. passi la notte con me.” Dice.

*Ice Bucket Challenge. L’IBC per chi non lo sapesse è quando una persona o meglio, una celebrità si getta addosso un secchio pieno di ghiaccio e acqua gelata. Questo è come un segno diciamo per donare del denaro ad un’associazione che se non erro prende il nome di ALS.

Hello everybody! Colpi di scena everywhere ahah. Allora non so se ce ne rendiamo conto ma Empty ha superato i 500 voti e le 11 mila visualizzazioni! Voglio dire.. no, non lo so cosa voglio dire. Accidenti, grazie tantissime! Sono davvero tanto, tanto, tanto felice di essere apprezzata da qualcuno. Tutto questo: lo scrivere, i voti, le visualizzazioni, i commenti, sono davvero TANTO IMPORTANTI  per me. Ci tengo a farvelo sapere SEMPRE, e sottolineo sempre perché se sto continuando a scrivere questa storia è soltanto per e grazie a voi. Un bacio a tutte, vi amo tantissimo! Xx. 

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