Capitolo 21.

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 21.

Notai che era davvero molto tardi quando guardai il cellulare che segnava le tre del mattino. "E' davvero tardi, vado a letto." Dissi stiracchiando le braccia e sbadigliando lievemente. "Uhm, va bene?" era più una domanda la sua. Annuii e "Allora buonanotte." Dissi per poi salire velocemente le scale. Presi un maglione grigio e un paio di leggins e li misi, i calzini erano neri semplici e quindi li lasciai. Spensi la lampada sopra al comodino e provai a dormire.
Un'ora dopo ero di nuovo sveglia. Non riuscivo a dormire per via della tempesta e di Harry. Lui era qui, e stava dormendo al piano di sotto. Era davvero.. strano, credo.

Feci il più silenziosamente possibile piccoli passi in punta di piedi sino ad arrivare alle scale, mi sentii più tranquilla quindi scesi con più calma. Il divano era vuoto. Era andato via? No. Impossibile.. I miei pensieri cessarono non appena vidi la luce della cucina accesa. Quando entrai mi stropicciai gli occhi e poi focalizzai lo sguardo sul bellissimo ragazzo dagli occhi verdi che mi guardava. "Ancora sveglia?" chiese mentre sorseggiava un po' di tè. Non sapevo lo avessi comprato. "Non riuscivo a dormire." Risposi. "Ma a quanto pare non sono l'unica." Continuai. "Già. Vuoi del tè?" "Va bene, grazie." Misi l'acqua calda dentro una tazza e ci versò la bustina di tè. Aggiunse un po' di zucchero e me la passò. Sembrava così a suo agio, come se stare tra i fornelli di questa cucina fosse la cosa più naturale del mondo e forse lo era. Ma lui faceva sembrare sempre tutto così straordinario. Lo ringraziai e soffiai sulla bevanda prima di sorseggiare. "Ci dovrebbero essere dei biscotti in quello scaffale." Glielo indicai e lui li prese. Li aprì e ne misi alcuni su una ciotola. Ne prese uno e lo mangiò. Io feci lo stesso e poi continuai a sorseggiare. "Non smette di piovere." Disse mentre osservava la finestra. "Spero che per domani sia tutto finito. Non voglio arrivarci a bordo di una raffica di vento a lavoro." Dissi sarcastica. "Non preoccuparti. Sarà tutto finito." Finì il suo tè e poggiò la tazza sul bancone. Quando finii anche io gli feci cenno di andare sul divano. "Vuoi un'altra coperta? O un maglione? Non so.." strofinai le mani sulle braccia. "Va benissimo così. Piuttosto dovresti metterti tu qualcos'altro addosso. Tremi." Sorrise leggermente. Stetti in piedi e osservai ogni suo movimento. "Vieni qui." Sussurrò. Mi avvicinai e lui si spostò sul divano per lasciarmi un po' di spazio accanto a lui. "Sicuro che vuoi.." non riuscii a finire la frase che lui m'interruppe. "Sei gelata." Ridacchiò mentre la coperta avvolgeva interamente il mio corpo. Eravamo uno accanto all'altro e nessuno diceva niente. Gli unici umori udibili erano quelli della pioggia, del vento e i nostri respiri. "Mi sto scaldando." Mi difesi. "Io ti sto scaldando." Ribatté. "Non è colpa mia se oltre ad essere un armadio sei anche una stufa. Emani calore da tutte le parti!" spiegai mentre lui rise e mise una mano ad angolo per appoggiarsi. Mi voltai anche io e restammo a fissarci per un tempo indefinito. Cos'era tutto questo? I baci, le carezze, le uscite.. Cosa eravamo? O meglio, eravamo qualcosa noi due? C'era un noi? Mi abbassai un po'di più finché la coperta non mi arrivò quasi agli occhi. Ero faccia a faccia con il suo petto e il suo collo. Sollevai la testa in direzione della sua e notai che anche lui mi stesse fissando. "Non fissare." Borbottai. Lui sorrise e spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Sei bella." Sbottò. Non dissi niente. Non credevo di essere una di quelle ragazze che avessero molta autostima di se stesse. Tutt'altro. Ero una di quelle che non si reputava mai abbastanza. "Non sono chissà cosa.." risposi. "Io penso invece che tu sia molto bella." Sussurrò. "Bellissima." Si avvicinò a me fino a sfiorarmi le labbra. "Bravo, corrompimi pure con le paroline dolci." Brontolai. Lui rise e premette le sua labbra sulle mie. Non durò molto, ma a me andava bene anche così. "Dovresti ritenerti onorata invece, non sono quel tipo di ragazzo da paroline dolci." Disse. "Non sembra, ma farò finta di crederti." Sorrisi per poi poggiare la testa sul suo petto fino ad arrivare all'incavo del suo collo. Respirai lievemente assaporando l'odore di muschio e menta fresca che emanava e chiusi gli occhi.

La mattina successiva quando mi svegliai, lui non c'era. Soltanto un biglietto sopra la tv era la prova che era stato qui. Lo aprii e lo lessi. C'era scritto che era dovuto scappare a casa per accompagnare sua madre a lavoro. Accartocciai il bigliettino e lo misi vicino uno dei libri sulla biblioteca accanto alla tv. Feci colazione e passai il resto della giornata a sistemare la casa. Avevo fatto la spesa, chiamato zia Mary, spolverato un po', rimesso a posto camera mia e il divano e ripiegato le coperte. Uscii di casa per le tre e trenta e mi diressi a lavoro con la macchina con i riscaldamenti al massimo. Amavo l'inverno, ma non mi andava di essere infreddolita mentre lavoravo.

Il negozio oggi era popolato da almeno la metà di ieri, per fortuna. Non ero costretta a correre dal magazzino fino al bancone con la cassa ogni due minuti. Io e Megan ci davamo il cambio ogni ora. Quando finimmo decidemmo di andare al Time insieme. Io ero più tranquilla rispetto a ieri e quindi per i successivi quindici minuti Marta riuscì ad avere una sorta di conversazione sia con me che (ovviamente) con Megan. "Riccioli d'oro continua a fissarti, Ade." Ridacchiò Marta. Spostai lo sguardo per vedere Harry scrivere sul diario e alzare lo sguardo di tanto in tanto. "Chi è?" chiese Megan. "Nessuno.." sospirai. "Torno subito." Dissi mentre lasciavo il posto vuoto accanto a Megan.

Sorrise lievemente non appena mi sedetti accanto a lui. "Mi fissavi di nuovo?" chiesi. "Forse." Rispose. "Tutto a posto con tua madre?" domandai. "Uhm si, ha avuto un problema con la sua auto così ho dovuto accompagnarla io. Ti sono mancato?" disse maliziosamente. "No, per niente." Dissi beffardamente. Lui sembrò cascarci. Un cipiglio si fece largo sul suo volto. "Forse un po'." Dissi infine. "Adesso vado a finire di studiare, domani sii libera." Disse sorridendo prima di uscire dal locale.

Hello everyone! Non smetterò mai di ringraziarvi, lo sapete questo no? Se non lo sapevate adesso si! Allora, che vi sembra? Il ghiaccio che circonda Adele si sta sgretolando ogni giorno più grazie ad Harry. Li vedo più uniti adesso che sanno qualcosa del loro passato. Sono felice di sapere che i voti e i commenti aumentano sempre di più! All'inizio credevo che non sarei andata chissà dove con questa storia invece adesso mi ritrovo con delle lettrice che apprezzano quello che scrivo. Aiuto, non vi ringrazierò mai abbastanza per tutto! La domanda è sempre e solo quella ahah: cosa ne pensate del capitolo? Un bacio e alla prossima. Xx.

Spoiler 22: "Serve una mano?" riconobbi la voce. "Si grazie." Dissi attraverso il cd incartato che tenevo fra i denti. Ridacchiò e bloccò la serratura in un lampo. O era un fabbro oppure era fortuna. "Shopping eh?" disse mentre fece cenno alla macchina. Doveva aver visto i pacchetti. Tenni il cd in mano e "Già. Qualche pensiero, nulla di particolare." Risposi. "Uhm, questo è tuo." Dissi porgendogli il cd.

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