Capitolo 30.

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Zia Mary mi ha mandato gli auguri, anche Clary e altri parenti della Florida. Zayn mi ha spedito un video messaggio di lui e Aria che mi cantano tanti auguri dove mi fanno vedere due pacchetti che a quanto pare devono essere i miei regali. Come abbiano fatto Jordan, Megan e Marta a sapere del mio compleanno non lo so ma sta di fatto che anche loro si sono dimostrati gentili e dolcissimi ad inviarmi degli auguri di compleanno. Ho passato tutta la giornata a rispondere agli sms e ho chiamato anche Zayn. Ho parlato con Aria al telefono e devo dire che è davvero dolcissima e simpatica. Ho ‘pranzato’ molto sul tardi oggi. E con pranzare s’intende sgranocchiare una carota e due o tre foglie di insalata. Harry non si è fatto sentire. Mi ha solo scritto che mi sarebbe passato a prendere sta sera alle sette e trenta. Non mi dispiace il fatto che non mi abbia scritto alcun messaggio da fidanzatino perfetto. È okay.

Difficile da dire o meglio, da ammettere. Ogni giorno che passa m’innamoro sempre più di Harry. Ormai fa parte come dire.. di me. Mi appartiene. È il mio Harry ed io sono felice che non ci sia nessuna Becka o tizia dai capelli blu a rovinare  tutto quello che stiamo creando io e lui. In questi due mesi a Richmond ho costruito molto più di quanto mi aspettassi. Sono riuscita a restare a galla per quasi tutto il tempo. Sono contenta di star facendo questi passi avanti, e lo sono ancora di più perché c’è Harry proprio accanto a me. C’è Harry che mi sostiene. C’è Harry che non mi abbandona. E spero ci sia Harry che mi ama proprio come io amo lui. Chi l’avrebbe mai detto? Io innamorata.. e per di più del bellissimo ragazzo dagli occhi verdi. Credevo davvero di non riuscire mai più a fare questo tipo di cose.. dopo Alex. Mi ha prosciugato la felicità in un attimo. Lui con l’aiuto della mia stessa sorella.
Metto da parte i brutti ricordi seppellendoli in un qualche angolo buio della mente e salgo di sopra a fare la doccia.

Mi disfo dell’intimo ed entro nella doccia. Il getto d’acqua calda scorre per tutto il corpo e devo ammettere che è piuttosto rilassante. Perdo tempo ad insaponarmi il corpo e il capo, poi mi sciacquo e avvolgo un telo su entrambi. Tolgo il telo dal capo e lego i capelli in uno chignon disordinato. Poi metto della lozione su tutto il corpo e metto l’intimo pulito. Indosso dei collant neri pesanti e un paio di shorts in jeans. Ci abbino una felpa nera senza zip e calzo un paio di all-stars bianche. Metto del profumo sui polsi e un filo di mascara nelle ciglia. Prendo il phon e asciugo i capelli, quando finalmente si sgonfiano sono perfetti. Niente piastra, li rovina. Naturali. Non metto nessuna giacca perché la felpa è abbastanza pesante da farmi stare al caldo. Scendo di sotto e prendo il telefono e le chiavi. Noto che sono le sette e trentacinque e c’è una chiamata persa da parte di Harry.

“Harry? Scusami ero sotto la doccia. Problemi?” inizia a parlare a raffica. Un piccolo difetto. Accidenti. Rise. “Volevo solo informarti che sono qui fuori e che aspetto che ti prepari.” Disse. “Uhm, okay.. Allora. Si, un attimo-“ attaccai e maledì il telefono per essersi scaricato. Non riesco a capire perché mi sento nervosa. Siamo sempre noi. Faccio un respiro profondo e apro la porta di casa facendo cenno ad Harry di aspettare altri cinque minuti. Prendo il caricatore portatile dal mobiletto in soggiorno e ci attacco il telefono. Poi finalmente chiudo la porta di casa e mi avvicino all’auto, non prima di essere quasi scivolata sugli scalini. “Nessun commento, per favore.” Lo supplico. Mi sorride e “Buon compleanno piccola.” Giuro, potrei anche morire in questo momento. Gli sorrido e gli sfioro le labbra per poi baciarlo. Solo adesso mi accorgo che è qui che voglio stare. Tra le sue braccia, con lui. “Grazie.” Rispondo.

La spiaggia è deserta, ci siamo solo noi, distesi su una coperta e con la pizza ormai sullo stomaco. “Non mangerò mai più la pizza al formaggio..” dice. “Perché? È buonissima!” la lodo. “No, è troppo salata.” Risponde mentre scuote la testa. “Secondo me sei soltanto tu che.. sei troppo dolce?” dico. “Sono dolce?” ride. “Suppongo di si, se non ti piace il salato..” rispondo.
Passiamo il resto della serata così: a scherzare, fare passeggiate e a guardare le stelle. Prima di andare mi convinco che forse è meglio dirglielo. Se questo deve finire, forse è meglio farlo adesso. “Harry..” inizio. “giochiamo al gioco del ‘facciamo che’?” domanda. “D’accordo.” Rispondo. “Inizio, allora facciamo che..facciamo il bagno in acqua adesso.” Dice sorridente. “Facciamo che sei pazzo.” Continuo. “Facciamo che ti sfido a monopoli.” “Facciamo che faremo un viaggio, insieme.” “Facciamo che io accetto.” Glielo dico. “Facciamo che io..” “facciamo che tu continui.” Sorride. “Che io.. ti amo.” Concludo. Non riesco più a guardarlo quindi decido di portare lo sguardo altrove. Il silenzio che si è creato è assordante e ho davvero paura di aver sbagliato a dirgli una cosa simile. Da quando sono così impulsiva? Da quando sono così stupida? Impulsiva da un po’, stupida da sempre. “Perché?” chiede. Non l’ho mai sentito così serio. “Perché?” ripeto mentre mi volto a guardarlo. Annuisce. “Perché sei la prima persona al mondo che non mi volta le spalle. Sei la prima persona che mi accetta così come sono. Non mi hai lasciata sola quella sera alla festa. Mi sei sempre stato accanto. Mi hai svegliato per dirmi che era il primo gennaio e che fra tre giorni sarebbe stato il mio compleanno. Ti sei interessato come pochi hanno fatto, mi correggo. Come nessuno ha mai fatto. Adesso non so cosa possa significare tutto questo per te, ma per me è importante. Ci sono queste sensazioni che.. non so come spiegartelo, accidenti. Credo sia come quando leggi un libro sai.. non vuoi mai finirlo perché lo ami così tanto. Oppure come quando senti le farfalle nello stomaco.” Prendo un respiro. Lo sto solo confondendo di più. “D’accordo ascolta; non so se è questo che vuol dire amare una persona. Ma se significa voler stare con lei ogni giorno, se significa farla sorridere e vederla felice, sostenerla ogni momento allora si Harry. Ti amo.” Dico mentre inizio a mordicchiare l’interno guancia per cercare di non piangere. Da quando sono diventata persino emotiva? Sei un disastro Adele. Mi fa cenno di sedermi sulle sue gambe. Sono confusa ma obbedisco. Prende le mie mani e le fa poggiare sulle sue spalle. Poi mette le sue nei miei fianchi e fa avvicinare le nostre fronti. “Okay, mi ami.” Sorride. “Okay, ti amo.” Sorrido.

Buonsalve! Ecco qui il capitolo trenta di Empty. Accidenti TI AMO. Uhm.. stanno iniziando a diventare troppo appiccicosi quei due eh?Now, mi dileguo.  Byeeee.

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