25. La chiave

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Zende's Pov

Sono passati due giorni da quel bacio in auto. Due giorni pieni di silenzi, ma allo stesso tempo di sorrisi e sguardi complici.
Non so spiegarmi cosa mi stia accadendo, ma quello che più non riesco a capire è il mio cuore, che ogni volta che sente la sua risata, perde un colpo.
Ho passato circa cinque mesi della mia vita ad allontanare da me quella ragazza, ho provato anche a trattarla male, urlare contro di lei e dare la colpa al suo arrivo se Harrison aveva in qualche modo preso le distanze da me, ma la verità è che avevo paura di quello che il suo sguardo poteva provocare in me ogni volta che eravamo vicini.
Non volevo accettarla dentro casa mia perché alla fine, sapevo che pian piano, nella mia mente, l'unico pensiero fisso sarebbe diventata lei.
I suoi modi di fare, le sue continue lamentele, il suo volermi in qualche modo proteggere dal dal mondo mi ha sempre incuriosito, ma non pensavo fino a questo punto. Quella sera, quando quel ragazzo ubriaco è svenuto sul tappeto, ho in un certo senso rivisto me, a quello che sarei se frequentassi ogni giorno quel tipo di ragazzi e a chi potrei essere con Sharon nella mia vita. E mi è piaciuta la sensazione di potermi voltare e vedere lei, invece che Cassandra. Ma quando mi sono girato e non l'ho vista, ho avuto paura.
L'ho cercata in tutte le camere di quell'infinita casa, ma di lei non c'era nessuna traccia, ho gridato il suo nome ma l'unica risposta che ricevevo, erano gli sguardi incuriositi di persone che neanche conoscevo.
Non ho visto Mark, così ho subito pensato al peggio e quando la mente mi ha detto di cercarla in bagno, mi sono fatto di corsa le scale per poi aprire la porta e ritrovarla lì, tra le mani di quel viscido figlio di puttana che cercava di farle del male.
Quando siamo usciti e riparati nella mia macchina, mi sono sentito sollevato. Ero arrabbiato con lei perché si era allontanata da me anche quando le avevo vietato di farlo, ma allo stesso tempo avevo una voglia matta di baciarla.
So che probabilmente dovrei fermarmi e so benissimo che probabilmente dovrei lasciarla ritornare a casa da Harrison ma, qualcosa dentro di me, mi blocca dall'allontanarla da questa casa... dalla mia vita.
Ho voglia di proteggerla, di vederla ogni volta che ritorno a casa, ho semplicemente bisogno di vederla al mio fianco tutte le volte che mi sveglio la mattina.
Con quel bacio dolce ma allo stesso tempo passionale, ho praticamente confessato a Sharon cosa penso di provare per lei, ma la realtà è che non so neanch'io cosa ci stia accadendo.
«Sei pronta?» le chiedo aprendo la porta di casa. Stiamo andando in giro, abbiamo entrambi la necessità di prendere un po' d'aria fresca.
«Sì, eccomi» Sharon esce dalla camera per poi accennare un piccolo sorriso, viene verso di me, mi supera e io la seguo fuori.

Oggi la giornata non sembra male, così decidiamo di andare a fare un giro per i negozi e poi al parco.
Tutte le sere, quando la guardo dormire dall'altra parte del letto, penso che dovrei alzarmi e lasciarla lì da sola. Ricordare che ha già un ragazzo, Leroy, ma poi penso che se non fosse stato per me, per il mio allontanamento, quei due non starebbero mai finiti insieme e alla fine, rimango per ore a guardarla.
So che non dovrei baciarla ogni volta che ne ho voglia e so anche che è sbagliato nei confronti di Palmer, ma davvero, non so gestire questo strano sentimento a me del tutto nuovo.
Ricordo di aver provato qualcosa di simile con Cassandra, anni fa, ma con lei sembra essere tutto nuovo.
Sharon è così piccola e fragile e io ho bisogno di lei.
«Sei silenzioso oggi» nota, ma io faccio finta di nulla accendendo la radio, riconoscendo una delle tante canzoni di amori finiti di Taylor Swift.
«Stavo solo pensando a una cosa, nulla d'importante tranquilla» fermo l'auto per aspettare che una signora attraversi la strada e poi ripartire.
So che Sharon prova gli stessi sentimenti, ma penso anche che a casa c'è Leroy ad aspettarla.
«Dovresti chiamare Harrison» le dico cercando di non farla insospettire.
Sharon mi conosce bene, ha praticamene passato le ultime settimana con me e sta diventando difficile nasconderle quello che provo.
«Sì, penso che lo farò questa sera» Sorride per poi scendere dall'auto e aspettarmi, prima di entrare in un negozio di vestiti.
Due ore dopo, Sharon ha praticamente svaligiato un negozio e io sono stanco e affamato, così ci fermiamo in un supermercato prima di tornare a casa.
«Sicuro di saper cucinare?» Chiede osservando le tante pentole sopra la cucina.
«Certo» Rispondo, ma in realtà non so neanche da dove cominciare. «Tu va' a vedere un film alla tv, ti dico io quando è pronta la cena».
Sharon mi sorride per poi avvicinarsi a me e lasciarmi un bacio sulle labbra. Un gesto improvviso che sconvolge entrambi, ma non diciamo nulla. Per non rovinare il momento.
Imbarazzata mi lascia da solo e io mi metto ai fornelli. Devo dimostrarle che me la cavo anche in cucina.
Ho seguito qualche tutoria su YouTube, alla fine non dovrebbe essere così poi tanto difficile...
Accendo il fuoco e mi allontano per andar a vedere cosa sta combinando Sharon.
Quando arrivo nel salone, noto che sta parlando al telefono. Harrison? No, Leroy. «Torno pesto» Risponde lei senza vedermi «Sì, sto bene,
non preoccuparti».
Faccio finta di non ascoltare e vado in camera.

«Leroy, davvero, non devi preoccuparti, ho già parlato con Harrison e anche lui sa che appena ne avrò voglia, ritornerò a casa». Tolgo la maglietta nera e ne prendo una pulita. Nel frattempo, non sentendo le ultime parole, vedo Sharon buttare il cellulare sul divano.
Leroy è un mio amico, ma non posso e non voglio lasciare Sharon, mi sono tenuto distante da lei per troppo tempo.
Senza più una scusa, ritorno nel salone e le chiedo se sta bene.
«Sì, era Leroy» risponde e io annuisco.
«Capisco» dico semplicemente allontanandomi da lei, ma
Sharon afferra la mia mano bloccandomi.
«Zayn, cosa c'è che non va? Oggi sei così distante che faccio fatica a parlare con te. Sicuro di star bene?». Annuisco, ma in realtà sono così confuso e arrabbiato con me stesso che non so cosa fare.
E se lei, non appena tornasse a casa mi lasciasse per Leroy? Cosa farei?
So che cerco sempre di dimostrare che non mi importa nulla di nessuno, ma questo non la include. Ultimamente Sharon è la cosa più preziosa che ho.
«Ehi, non preoccuparti di lui, ok? Gli parlerò non appena lo vedrò» Sharon mi sorride per poi abbracciarmi.
Tutte le barriere che ho cercato di costruire in questi anni, con lei sembrano non esistere. Con lei, sono felice.
«Non senti un odore di bruciato?» Domanda e solo in quel momento, ricordo il pesce sul fuoco.
«Cazzo!» sussurro per poi correre in cucina.
Immediatamente prendo dell'acqua e, spegnendo il fuoco, tolgo la padella, lanciandola nel cestino dei rifiuti.
«Mi sono distratto e la nostra cena si è carbonizzata». Sharon mi raggiunge per poi osservarmi divertita. «Ammettilo, non sai cucinare» mi prende in giro ma io la
guardo male.
«Cosa? Non è colpa mia se quel pesce è morto prima del
previsto!».
Alla mia battuta Sharon ride, contagiando anche me.
«Che ne dici di una pizza?»domanda indicando il mio telefono. «Prendo il numero».
La serata passa sera mangiando pizza seduti per terra, ridendo e scherzando sui miei commenti ambigui per ogni battuta del film trasmesso in tv.
Sharon sembra un'altra persona rispetto a giorni fa, e la cosa bella è che sono io la causa dei suoi sorrisi.
Non vorrei doverle dire quello che forse avrei dovuto dirle
giorni fa, ma la parte più razionale di me, mi indica che parlarne è la cosa più giusta da fare.
«Vuole che torni a casa?» domando continuando a guardare lo schermo della tv, ma senza ascoltare una parola di quello che gli attori si dicono.
«Chi?» chiede Sharon rivolgendo il suo sguardo verso di me.

«Leroy, ti ha chiamata, perché?» Non voglio sembrare uno di quei ragazzi gelosi ma... lo sono.
«Sì».
«Sharon, voglio che tra noi non ci siano problemi okay?». Spengo la televisione sedendomi meglio per guardarla negli occhi. «So cosa provi per me, l'ho sempre saputo, ma adesso le cose sono cambiate, tu stai con Leroy. Ma sei qui con me e questo mi fa letteralmente impazzire. Ho bisogno di sapere cosa provi veramente, e ho bisogno di sapere se quando tornerai a casa, tu e lui riproverete a sistemare le cose o...».
«Zende» Sharon mi interrompe e io mi sono già pentito per aver preso questo discorso. Ho paura della sua risposta, ecco cosa. «Ho pensato a Leroy in questi giorni, e non ti nascondo che quello che sto iniziando a provare per te mi spaventa, ma lui capirà. Quello che c'è tra noi è qualcosa di più forte Zende, e sinceramente, non voglio che tutto quello che stiamo creando, una volta ritornati alla normalità, svanisca come un sogno».
Non appena Sharon smette di parlare, io, come se fossi un bambino, inizio a sorridere.
Lei vuole stare con me.
Lei vuole me.
«Stai bene?» Mi chiede mentre io vorrei buttarla sul divano e baciarla ancora e ancora.
«Sì» rispondo. Adesso, dopo le sue parole, mi sento meglio. Pr una volta, dopo tanto tempo, qualcuno ha scelto me.
«Ho una cosa per te» le dico prendendo una cosa dalla tasca del jeans nero.
«Di che si tratta?» anche il volto di Sharon sembra essere sereno. «Una chiave?» domanda osservando l'oggetto che ho appena riposto nelle sue mani.
«Sì, la chiave dell'appartamento. Voglio che mi prometti una cosa» mi avvicino al suo viso.
«Cosa?».
«Voglio che mi prometti che questo posto resterà per sempre il nostro posto segreto, dove tu e io verremo ogni volta che ne avremo bisogno. Voglio che tu usi questa chiave per venirmi a trovare, per passare del tempo con me. Promettilo piccola».
«Lo prometto».

Spazio Autrice•
Buona domenica Moonrisers!
Ecco a voi un nuovo capitolo della storia. Spero che vi sia piaciuto. Se vi va, lasciate un cuoricino e un commento, per me è molto importante sapere la vostra opinione. E inoltre, questo serve a far conoscere il libro a più lettori.
Vi abbraccio e vi do appuntamento al prossimo capitolo!!

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