1. CAMBIAMENTO

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Sharon's PovCAPITOLO 1 CAMBIAMENTO

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Sharon's Pov
CAPITOLO 1 CAMBIAMENTO

Infinite sono le ragioni per le quali una ragazza può essere felice, triste o arrabbiata, ma solo chi ti conosce veramente potrà distinguere un tuo sorriso da una tua risata. E si sa, la differenza è notevole. Il sorriso è come una carezza sul cuore, qualcosa che seppur sia paragonabile ad un secondo, ha la capacità di restare impresso per sempre nella tua mente, mentre... una risata... beh si può ridere con tutti ma sorridere solo con pochi.
Mi chiamo Sharon Stevens, vivo in un discreto appartamento di Verona con la mia famiglia, beh quasi tutta la mia famiglia, ma di questo vi spiegherò meglio dopo. Sono una normale ragazza di diciassette anni, che ama leggere, uscire con gli amici e ascoltare la musica. Sono un tipo molto lunatico, ma la caratteristica più evidente a tutti, è la mia forte timidezza che il più delle volte riesce a vincere su ogni mia emozione. I miei sono dei genitori davvero fantastici, mi sostengono in tutto. Mio padre, George Stevens è un avvocato molto stimato che nel suo lavoro mette sempre impegno e devozione in quello che fa. Un uomo tutto d'un pezzo che viaggia tanto per lavoro. Ed è proprio grazie alla sua professione che George ha conosciuto Anna Zanetti, la madre migliore che io e Harrison potessimo desiderare.
Anna gestisce un piccolo negozio al centro della città, luogo in cui mio padre ha incontrato per la prima volta lo sguardo di mia madre. Da quel giorno in cui si sono trovati non si sono mai più lasciati.
Il cuore londinese di George, si è sciolto grazie all'amore. Mio padre non aveva mai considerato di cambiare città, figuriamoci paese per una donna ma mia madre ha sconvolto ogni suo piano. E così, un giorno di tanti anni fa, George ha fatto un biglietto di sola andata da Holmes Chapel a Verona. Una grande storia d'amore la loro.
Ma tornando a me, che dell'amore non ho avuto l'opportunità di conoscere nemmeno una delle mille sfumature che possiede, sono una ragazza abbastanza semplice, odio tutto ciò che è appariscente, e detesto soprattutto essere al centro dell'attenzione. Quanto lo detesto! Insomma, come la maggior parte delle ragazze della mia età, penso che in me non vada bene nulla. Un pensiero scaturito dalle varie critiche ricevute negli anni.
Ho sempre amato portare i capelli lunghi, i miei non sono facili da gestire, ma almeno ci provo. Una lunga chioma nera, caratteristica presa da mio padre.
Non amo guardarmi allo specchio, sapete, l'unica cosa che mi piace di me stessa sono gli occhi. Grandi occhi marroni e lunghe ciglia. A differenza di mio fratello, la mia autostima è praticamente sotto zero.
Harrison vive da cinque anni a Londra. Perché? Essendo il ribelle della famiglia, ha pensato bene di allontanarsi da questa città che a parer suo era troppo "scomoda" per uno come lui.
Mi manca. Non vederlo e sentirlo quasi mai è strano, ma comunque sia, oggi qualcosa cambierà. O almeno lo spero.
Mentre il tempo passa, io me ne resto a fissare la buca delle lettere. C'è. È lì. Riesco a vederla attraverso la fessura, solo che non trovo il coraggio per prenderla tra le mani e leggerla. Ho atteso così tanto questo momento che adesso che è arrivato non trovo il coraggio per sapere la risposta. Non è stato semplice per me prendere questa decisione ma la voglia di andare via, di provare cose nuove ha sovrastato la mia paura di lasciarmi tutto alle spalle.
Mi guardo attorno, come se mi sentissi a disagio, nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Conto fino a... in realtà ho perso il conto già da mezz'ora. Prendo un forte respiro e quando cerco di convincermi di essere pronta, apro lo sportellino per estrarre la busta. Leggo l'indirizzo.
Il cuore va a mille.
Se è andata male penso, continuerò la mia vita a Verona come sempre.
Se è andata bene, beh... quella sarà tutta un'altra storia. «Basta» sussurro. «Non posso starmene qui tutto il giorno, no?».
«Decisamente no» ride, mi volto per poi notare la figura di Claudia. Una vecchia amica di mia madre. «È quella, vero?».
Indica la lettera che tengo fra le mani.
Annuisco.
«Quindi ci siamo...».
«Ci siamo» confermo.
«Non sei curiosa?».
«Sì».
«Allora perché aspettare ancora? Ti sei impegnata tanto per quel test. Vedrai che sicuramente sei dentro».

Il migliore amico di mio fratello - Zayn Malik [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora