Capitolo 97

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EMILY'S POV:

Che faccio? Busso o non busso?

Continuo a pormi questa domanda, mentre le mie mani si torturano a vicenda e la vista viene catturata dalla porta che ho davanti.

Ormai ho imparato a mie spese che la verità nasconde veli che distruggono la propria felicità ed è strano come il mio pensiero sia cambiato in così pochi mesi: prima ero io a dire che sapere la verità era meglio piuttosto che rimanere nel manto di bugie che ti annebbiano, proprio come avevo detto a Cameron quel pomeriggio che mi ha stravolta con le sue parole aspre, ma adesso tutto è cambiato. Le mie idee e i miei pensieri sono totalmente differenti e preferisco rimanere nella fossa delle bugie piuttosto che soffrire ancora. Forse il mio cuore non ce la fa più e non sopporta tutto questo peso che mi trascino dietro.

Mi porto una mano alle tempie e subito dopo l'altra con coraggio bussa ripetutamente alla porta.

Sento prima dei passi che rimbombano dietro la porta e successivamente una voce che mi inonda il corpo di brividi e mi fa diventare gli occhi lucidi «chi è?».

«Sono Emily» mormoro con poca voce.

Immediatamente la porta si apre, rivelando così la figura slanciata di Luke con il viso assonnato e i capelli spettinati. Eppure siamo così simili...

Resto qualche attimo ferma su me stessa, incapace di pronunciare alcuna parola, finché lui non mi risveglia dai miei pensieri «Emily, che ci fai qua?» la sua voce è dolce e sentirla in questo momento mi fa uno strano effetto.

«Devo parlarti, posso entrare? Oppure se vuoi posso passare anche dopo perché...» inizio a parlare a raffica e con nervosismo, ma vengo interrotta da Luke che ridacchia «entra, nessun disturbo».

Con titubanza cammino con i piedi che si trascinano a malapena e con il corpo che sprigiona nervosismo, per poi dirigerci insieme verso la sua stanza.

«Siediti pure» con un cenno della testa indica il posto affianco al suo, mentre continua a guardarmi con i suoi intensi occhi azzurri, uguale al colore dei miei.

«Luke... so tutto» dico senza pensarci su, incatenando i miei occhi con i suoi, ma nel mentre faccio ciò, iniziano a pizzicare.

Lo vedo sbiancare: la pelle diventa di un bianco intenso, mentre gli occhi si spalancano lievemente e le labbra si socchiudono di poco.

Deglutisce, facendo muovere il pomo d'Adamo «di che stai parlando?», domanda nervosamente e con voce strozzata, mentre si passa una mano tra il ciuffo biondo e folto.

«Luke, so che sei mio fratello» una lacrima esce lenta, scorrendo ancora una volta lungo il mio viso.

È così difficile dirlo a voce...

«Chi te l'ha detto?» si alza velocemente, per poi posizionarsi di fronte a me.

«Ti ho sentito ieri mentre parlavi con Jake» rispondo debolmente.

«Ecco di chi era la bustina a terra...» mormora più a se stesso che a me, abbassando scosso lo sguardo.

«Perché? Perché non me l'hai detto? Perché i nostri genitori ci hanno separati?» ormai il mio viso è impregnato di lacrime.

«Emily, io non so se è una buona idea che tu sappia la verità adesso...» inizia a parlare, ma io lo interrompo «Luke, ho detto che voglio sapere tutto. Che c'è? Volevate nascondermi questo segreto ancora per molto? O forse per sempre?!» esclamo con tono acido, ma lui passandosi una mano tra i capelli, mormora «non è questo il punto...».

«E allora qual è?» ormai la mia voce sovrasta ogni rumore di sottofondo.

«È che...» veniamo interrotti dall'apertura della porta, che rivela così la figura di Calum con gli occhi semiaperti e una mano davanti la bocca, per coprire i suoi sbadigli rumorosi.

«Si può sapere il motivo del perché strillate di prima mattina?!».

«Calum, non adesso» esclamo infuriata. So che sto sbagliando a comportarmi così, ma ogni occasione potrebbe essere un pretesto per Luke affinché non mi racconti cosa nascondono lui insieme ai miei genitori... quelle persone di cui pensavo potessi fidarmi certamente.

«Okay, okay» alza gli occhi al cielo «amico, attento che questa oggi ti sbrana» si affretta a chiudere la porta prima che io replichi.

«Allora, stavi dicendo?» ritorno a concentrare lo sguardo nel suo.

«Emily, io non voglio che tu soffra. Capiscimi, non è facile aver scoperto da pochi mesi che quella che pensavo fosse la mia famiglia, in realtà non lo è e che ho ben due sorelle che mi hanno nascosto per tutta la vita» ormai sta piangendo anche lui.

I nostri singhiozzi riempiono l'aria circostante e rimbombano in queste quattro mura.

Senza pensarci un solo secondo di più, abbraccio il ragazzo che è sangue del mio sangue, colui che mi hanno sempre tenuto nascosto, ma soprattutto, mio fratello.

Mi stringe tra le sue braccia, mentre io mi inebrio del suo profumo, così tanto familiare e piacevole da sentire.

«Ti giuro Emily, io volevo dirti tutto, ma non me lo hanno permesso... credimi» la sua voce è miscelata dai singhiozzi che sprigionano le sue labbra.

«Tranquillo, l'importante è che adesso siamo io e te e ti giuro che mai più nessuno riuscirà a separarci» lo guardo negli occhi, stringendolo ancora di più «però ti prego, raccontami la verità... ho bisogno di sapere tutto».

«Promettimi che manterrai la calma e non commetterai stupidaggini».

«Te lo prometto» esclamo sicura.

«Okay...».

FINE LINE 2 Where stories live. Discover now