Capitolo 90

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«Okay, però devi prometterci che manterrai la calma» mi avvisa Luke con espressione preoccupata.

«Se non me lo dite immediatamente, statene certi che la mia calma se ne andrà via prima del previsto» il mio tono di voce è piuttosto alterato per il nervosismo, che è quasi pari alla mia voglia di prendere qualcosa e scagliarla addosso a qualcuno di loro tre.

Luke sbuffa per quella che sarà la decima volta in questi cinque minuti che è qua, mentre si agita per motivi a me sconosciuti e si passa ripetutamente la mano tra il ciuffo biondo.

«EMILY!» un'altra persona strilla il mio nome per i corridoi, aumentando in me la voglia di linciare qualcuno.

«Sappi che non te la devi prendere, neanche la conosciamo, quindi tu devi stare tranquilla, ci penseremo noi a lei ed io penserò a strapparle tutti i capelli che si ritrova e...» Jade fa la sua comparsa di fronte a me, iniziando a parlare senza sosta e con voce soffocata dai respiri pesanti a causa della corsa fin qua.

Questa giornata potrebbe benissimo essere chiamata "corriamo tutti da Emily!!!". Al momento l'unica cosa a cui aggrapparmi per non impazzire è l'ironia.

«Jade, aspetta! Ancora non lo sa» Mark interrompe il discorso frenetico e agitato della ragazza che si è appena unita al gruppo del mistero.

«Ma invece di fare discorsi insensati, che ne dite di dirci che cosa sta succedendo?!» esclama secca Lily ed io le sorrido subito con approvazione.

«Okay, adesso tu vieni con noi, ma devi prometterci che manterrai la calma. Okay?» mi avvisa Cameron, guardandomi fisso negli occhi.

«Lo prometto» incrocio le braccia al petto e alzo gli occhi al cielo, esasperata da questa insolita situazione.

«Vieni con noi» Cameron mi porge la mano con un velo di speranza che gli oltrepassa gli occhi. Immediatamente dentro di me scatta qualcosa, una sensazione che non sentivo da tempo, ma l'orgoglio e la memoria che non tradisce mai e che mi fa rammentare sulla mia stessa pelle il dolore e la sofferenza che ho subito, mi fa passare davanti a lui, senza curarmene e ignorandolo del tutto. Potrei sembrare scorbutica o antipatica, ma in qualche modo voglio fargli provare le stesse sensazioni che ho provato io a causa sua, anche se mettersi nei miei panni non è affatto semplice.

Gli altri mi seguono con lo sguardo e posso sentire bene i mormorii che provengono dietro di me, così esclamo alterata «venite sì o no?!» e loro si affrettano ad annuire.

Da un lato la paura mi avvolge come se fosse un manto, ma la curiosità di svelarlo supera ogni vetta.

Sento un braccio che mi avvolge la spalla, così mi volto e scorgo il viso di Luke.

«Ehi piccolina, mi devi promettere che ti conterrai in qualche modo. Fallo per me» mi supplica con lo sguardo, mentre i suoi movimenti trapelano preoccupazione.

«Non ti assicuro niente, ma soltanto per te farò una piccolissima eccezione» gli faccio un occhiolino, sorridendogli e stringendolo ancora di più a me, sentendo affondo il suo profumo forte, ma allo stesso tempo dolce.

Sorride alla mia reazione. Questo ragazzo ha qualcosa che lo rende speciale...

Arriviamo al piano di sotto, passando tra la folla che pian piano, con mio grande stupore, aumenta notevolmente.

Corrugo il viso mentre il cuore inizia a battere sempre più forte.

«Perché c'è tutta questa gente?» domando ai ragazzi che mi affiancano, ma nessuno osa rispondermi e i loro silenzi diventano lentamente sempre più opprimenti e soffocanti.

Facciamo altri passi in avanti, finché il mio sguardo non scorge quello di una ragazza mora che parla ad alta voce, attirando così l'attenzione di tutti, mentre gesticola con le braccia.

I miei occhi diventano due fessure, ma non appena sento che cosa sta dicendo, per poco vorrei saltarle addosso e strapparle tutti i capelli.

«Se c'è una ragazza con cui non vorrei avere niente a che fare, è proprio quella bugiarda di Emily Smith. Quella ragazza che ti mostra una faccia, ma che realmente ne ha un'altra...» mi bastano soltanto queste parole per farmi crollare il mondo addosso e mostrarmi tutto offuscato, ma poi, come se dentro di me si fosse accesso qualcosa, sento una nuova sensazione: una miscela di rabbia e odio che mi pervade all'istante e così, in un solo istante, senza che nemmeno me ne accorga, mi ritrovo di fronte a lei con il viso rosso dalla rabbia.

Due occhi marroni mi oscurano la vista e un ghigno odioso incornicia il viso che ho davanti.

E adesso lei chi è?!

«Uh! Eccola qua ragazzi!» esclama con voce vittoriosa, ma la sua reazione dura poco, perché poco dopo sento la rabbia impossessarsi di me e senza pensarci su inizio ad esclamare «ma come ti permetti?! Io ti...», vengo frenata di colpo da due braccia che mi circondano la vita e me la tengono stretta e basta solo questo tocco per far affievolire ciò che sentivo dentro. Mi fa da acqua sul fuoco.

«Emily, non fare così, ricordati che lei vuole solo questo. È il suo scopo, è una trappola» mi sussurra Cameron all'orecchio e in un solo istante i miei muscoli si rilassano e la rabbia nei confronti di questa ragazza che ho davanti, si placa lievemente.

«Sì, hai ragione» la fulmino con lo sguardo «ma giusto una domanda. Chi sei? Ma soprattutto che cosa vuoi?! Non hai nessun diritto di parlare di me, anche perché non ci conosciamo nemmeno» esclamo con tono alterato, ma meno rispetto a prima.

«Oh, cara piccola Emily» si avvicina pian piano a me, sfiorandomi la spalla con le sue unghie lunghe e fine «tu non sai con chi hai a che fare, ma ritienimi colei che ti farà vivere l'inferno» mormora a pochi passi da me con tono da minaccia.

Mi sento sempre più confusa e disorientata, come se d'un tratto avessi smarrito la strada, ma poi con voce flebile domando «cosa vuoi da me?».

«Rovinarti la vita, visto che tu lo hai fatto con una persona a me molto cara» risponde schietta e con lo sguardo che emana pura rabbia.

Intanto intorno a noi le persone pian piano iniziano a diminuire, anche se alcuni ficcanaso non si fanno scrupoli a fissarci senza ritegno.

«E chi sarebbe?» incrocio le braccia al petto, mentre inizio di nuovo ad innervosirmi, ma poi Cameron sì piazza davanti a me, esclamando spazientito «Bryanna! Credo che sia il caso di smetterla di renderti ridicola. Ti ricordo che non sei più una bambina».

Cosa? Cameron la conosce?!

Lo guardo con curiosità e confusione, finché lui, come se mi leggesse nel pensiero, propone «direi di risolvere la questione, ma credo che sia il caso di andarcene da qua visto che  abbiamo già attirato troppi sguardi su di noi» si guarda intorno ed io lo imito, notando così che quasi tutte le persone che ci sono in questo corridoio, ci stanno fissando insistentemente e con occhi grondanti di curiosità.

Lancio un'ultima occhiata a questa ragazza, per poi seguire Cameron...

FINE LINE 2 Where stories live. Discover now