CAPITOLO 46

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Glaphyra chiuse gli occhi.

No, non poteva accadere a lei!

Lei era la figlia di Ade, non poteva essere sottomessa da Zeus!

"Come hai passato la notte?" chiese il dio.

Glaphyra non rispose... Oltre che non avrebbe potuto.

"Oh, giusto, non puoi muoverti" e con una schioccata di dita Glaphyra si sentì più libera...

"Brutto figlio di puttana" sputò Glaphyra. Oh, finalmente si era liberata di un peso enorme.

Quelle parole dovevano essere pronunciate!

"Ti senti soddisfatta?" chiese Zeus sedendosi su una poltrona poco distante dal letto sul quale era sdraiata Glaphyra.

"Molto, tu non sai quanto mi sento libera adesso" e sorrise.

"Sono contento perché non credo che tu possa fare altro nel frattempo"

E su questo aveva ragione... Cosa poteva fare adesso Glaphyra?

"Perché sono qui?" domanda stupida tipica da film ma se c'è una cosa che ti insegnano i film è proprio "Fai domande stupide che così perdi tempo".

"Beh, il fatto che hai cercato di uccidere mio figlio, che mi hai minacciato di morte e che hai dei poteri superiori a tutti noi oltre ad aver incenerito un umano non ti danno ragionare?"

Wow, aveva fatto veramente tutte queste cose in quel poco tempo che era rimasta sulle Terra? Però...

"La vita è noiosa" che bella scusa.

"Non dirlo a me..." il dio incrociò le braccia e osservo la ragazza.

Era strano vederla ferma e innocente.

Non era proprio da Glaphyra.

"È per questo che tradisci Era in continuazione? Il tuo cazzo ha bisogno di attenzioni?"

"Signorina non essere volgare con me" la rimproverò Zeus.

La dea sbuffò.

"E comunque non è per quello, Era mi soddisfa abbastanza, è una dea però le ragazze sulla Terra sono più libere, e diverse, non cercano legami fissi e quindi è più semplice lasciarle e sparire"

La dea alzò le sopracciglia: "E non credi che Era provi dei sentimenti e stia male quando ti vede in giro a sperperare il tuo seme?"

Zeus storse la bocca... Era era stata sempre gelosa nei suoi confronti...

"Forse ma avevano fatto un accordo, lei poteva andare da tutti gli uomini che voleva e la stessa cosa io, l'importante era tornare sempre l'uno dall'altra"

Che accordo del cavolo...

"Però lei non ti ha mai tradita..." lo corresse Glaphyra.

"Quelli sono fatti suoi"

E con questa frase conclusero il discorso.

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

"Cosa ci fai qui?" chiese Persefone sollevandosi e sistemando davanti alla piccola Melissa che dorme ancora.

"Potrò venire a trovare mia figlia o non mi è concesso neanche quello?" disse Demetra avvicinandosi al letto.

"In verità nessuno può venire negli Inferi" la corresse Ade alzandosi in piedi per fronteggiarla sistemandosi in modo da avere Persefone dietro di lui per proteggerla.

Nonostante fosse la madre di Persefone veniva sempre dall'Olimpo e non aveva mai accettato la loro unione quindi era un pericolo.

"Giusta osservazione Ade, ma con un permesso tutto può succedere" sorrise Demetra.

"Cosa ci fai qui?" chiese Persefone dietro la schiena di Ade.

Stava cercando di non far vedere che una bambina stava dormendo sul letto e non una bambina comune, sua figlia.

"Cara, ogni volta che ti vedo sei sempre più bella... Ma non sono qui per mettere battibecchi tra voi, piuttosto sono qui perché è arrivata una ragazza sull'Olimpo... Glavira mi sembri si chiami... La conoscete?"

Ovviamente la risposta lei la sapeva già perché non sarebbe venuta direttamente qui.

"Glaphyra, e sì, la conosciamo" disse Ade stringendo i pugni lungo i fianchi.

"Ecco... Quella ragazza è diventata una distrazione per Zeus, lui non si occupa più delle questioni importanti. È entrato nella sala comune urlando che bisognava farla fuori o l'avrebbe ucciso o cose simili. Sarà anche una ragazza difficile da gestire ma non credo che in un mese sia cambiata del tutto e sia diventata un'arma di distruzione. Posso aiutarvi a riportare quella ragazza negli Inferi ma non dovrà più farsi vedere da Zeus. Dovrà sembrare veramente morta come lui vuole. Accettate?" Demetra era una dea molto convincente quando si cercava di trattare.

"Ti conosco Demetra e non mi fido di te..." Ade la stava guardando dalla punta dei capelli alle punte dei piedi. Quella donna poteva aiutarli quando avrebbe potuto ucciderli sotto ordine di Zeus. C'era il rischio che morissero tutti e chissà cosa sarebbe successo a Melissa... Ade non voleva che un'altra figlia finisse sotto il comando di Zeus.

"So che non ti fidi, come biasimarti, mi hai odiata per millenni perché non ti lasciavo stare con mia figlia ma nessuno mi ha mai fatto una dichiarazione d'amore simile a quella che hai fatto te a Persefone. Sì, sono stata stupida io che ho voluto credere a Zeus. Voi state bene insieme e dopo tutti questi anni l'ho notato. È tardi ormai ma io vi propongo questo patto: io ci riporto a casa Glaphyra e voi potete stare qui negli Inferi senza essere disturbati ma voi non dovete mettere piede fuori da qui."

Era molto convincente ma qualcosa nel profondo di Ade non lo convinceva. Qua c'era sotto un tranello ma non sapeva dove.

"Come hai detto tu, Demetra, è troppo tardi per rimediare."

La dea rimase interdetta per un momento.

"Cosa scusa?" chiese in un sibilo.

"Madre mi dispiace ma non possiamo fidarci di nessuno che sia stato dalla parte di Zeus" Persefone si avvicinò a sua madre.

"Credete veramente che io sia venuta in un cazzo di luogo sperduto solo per mentirvi? Sono stata autorizzata da Themis a venire qui per parlarvi sotto suo ordine e per riportare indietro tua figlia e tu hai il coraggio di dire che sono una lurida stronza?" urlò la dea.

"Non ho detto stronzo, ho detto..." cercò di correggerli Ade.

"È la stessa cosa! Voi pensare che Zeus non sappia che avete una figlia che si chiama Melissa? Zeus sa tutto di tutti, non gli scappa niente! Sa persino che hai fatto rivivere un morto!" era in preda alla furia più ceca.

Persefone si avvicinò a sua madre: "E allora se è stata veramente Themis ad ordinarti di aiutarla perché non si presenta tra noi e ci spiega cosa diavolo dovremmo fare?"

"Non serve urlare Persefone, sennò si sveglia la bambina"

Come si dice? Si parla del diavolo e spuntan le corna.

Themis era seduta sul letto che accarezzano la testa della piccola Melissa addormentata.

* * *

Sono le 14.10... Wow, ho finito il capitolo presto oggi...

Sono in ansia perché la mia amica sta per pubblicare un libro che si riguarda particolarmente e quindi non sto più nella pelle!! Appena uscirò ve lo dirò di sicuro... Adesso stiamo concludendo gli ultimi particolari come la copertina e il titolo, ci avviamo messo ore per sceglierlo...

Oddio... Sento odore di ragù... Cavolo se ho fame...

Vi lascio che devo ancora pranzare.

Ciao al prossimo capitolo.

by giada2112

La Figlia Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora