CAPITOLO 40

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"Grazie per l'ospitalità" Glaphyra salutò Francesco.

"Ma figurati e sei sicura che il tuo coinquilino sia tornato a casa?" Francesco era dentro casa e solo lo stipite della porta d'entrata li separava.

"Sicura, mi ha scritto questa mattina" disse la dea mente la bambina che aveva in braccio si dimenava.

"Fla, fla" lo chiamava Melissa spingendosi con le manine aperte verso di lui.

"Vieni piccola" lui la prese in braccio e se la strinse al petto dandole un piccolo bacio sulla nuca.

"Ti voglio bene" e lei gli stampò un bacio sulla guancia prima di finire ancora tra le braccia di Glaphyra.

"Grazie Fra" disse la dea dandogli due baci sulle guance e poi allontanandosi.

Doveva tornare a casa per parlare di quello che era successo con Ares e Dioniso. Forse loro ne sapevano qualcosa.

"Andiamo a casa?" chiese la piccola aggrappandosi al collo della dea.

"Sì, andiamo a casa" sussurrò nel suo orecchio.

Dopo 30 minuti di cammino per passare da una zona di ricconi a una zona dove vive la popolazione normale... Le persone normali.

"Suono io" esclamò Melissa spingendosi in avanti per suonare.

"Va bene" sorrise Glaphyra.

Neanche cinque secondi dopo qualcuno aprì la porta d'entrata.

Le due salirono di sopra e appena arrivarono al piano giusto trovarono Ares sulla porta in boxer e basta.

"Ares!" urlò scandalizzata Glaphyra, non tanto per sé stessa quanto per la bambina che aveva in braccio.

Le coprì d'istinto con una mano gli occhi mentre Melissa ridacchiava divertita: "Ela in mutande" e continuava a ridere.

"Ares vai a metterti qualcosa!" gli urlò ancora Glaphyra mentre il dio sbuffava entrando in casa.

Glaphyra si sedette sul divano e fece accomodare accanto a sé Melissa che subito si mise a fissare lo schermo della televisione.

NCIS... Uno dei programmi che sapeva che Ares seguiva molto spesso.

"Vuoi che cambio canale?" chiese alla piccola prendendo il telecomando in mano.

"Io sono capace" Melissa prese il telecomando dalle mani di Glaphyra e digitò il canale.

Quello che Glaphyra aveva imparato poco tempo prima, quella bambina era già capace di farlo... La vergogna...

Lasciò la piccola a godersi la TV mentre raggiunse Ares in camera che aveva indossato un paio di pantaloncini da calcio neri con le strisce bianche verticali.

Il pantaloni gli cadevano perfetti lungo i fianchi scoprendo quel lembo di pelle che evidenziava la V della virilità sulla quale Glaphyra si fermò qualche secondo in più per osservarla.

Wow... Aspetta non doveva dire wow... era qui per un altro motivo...

"Chi mi sta cercando oltre a Persefone ed Era?" chiese diretta.

Peccato che tutto quel ben di dio la stava distraendo.

Ma lei era più forte di così... o no?

"Beh, ti sta cercando mezzo Olimpo, tutti su ordine di Era" sbuffò il dio piazzandosi una mano sui capelli.

Glaphyra cercò di concentrarsi su quella mano e di non guardare più in basso.

"E cosa avrei di speciale io? Mi state trattando come una bimba ad orologeria ma non mi sembra di esserlo..."

La Figlia Degli InferiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora