CAPITOLO 7

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Quindi è questa la Terra?

Glaphyra era riuscita a trovare il passaggio segreto che poi di segreto non aveva niente.

"Non può impedirmelo nessuno!"

Glaphyra sentì qualcuno che parlava.

"Afrodite! Non puoi uscire dall'Olimpo!"

Zeus... Doveva immaginarlo che lui era sempre in mezzo!

"Dai tesoro non fare così!" Lui la raggiunse mentre lei si dirigeva verso una roccia piantata nel centro del prato poco più in là di dove si trovava Glaphyra.

Lei si strinse di più contro il muro ed il cespuglio, si passò la mano sul braccio come per tranquillizarsi da sola, ma appena la spostò notò una macchia rossa sull'indice.

Merda... Le spine! Fino a quando non fosse stata dea poteva benissimo ferirsi anche con oggetti semplici!

"Non provare a chiamarmi così!" lo minacciò Afrodite.

Glaphyra ignorò la sua ferita e li osservò parlare.

"Cosa ti succede? Come mai adesso sei così arrabbiata?" Zeus prese un braccio di Afrodite e la
attirò a .

Afrodite con quei suoi capelli mossi che le arrvavano poco sopra al sedere per non coprire le sue magnifiche curve rispose:

"Hai davvero il coraggio di chiedermelo Zeus? Era ti ha detto NO, finalmente! E tu vieni da me... Non sono un ripiego, se vuoi una scopata vai da qualche umana!"

"Non dire così amore, io ti ho sempre amato!" lui portò una mano sulla schiena di Afrodite e la tirò più vicina possibile.

"Oh no..." mormorò Glaphyra, non voleva assistere ad uno stupro in diretta, quindi chiuse gli occhi.

"Pezzo di merda... Vai a stuprare qualche altra figlia! Io non sono disponibile per te! Mi fa schifo
pensare di scopare con mio padre!"

Glaphyra aprì gli occhi e la scena quasi la fece scoppiare a ridere.

Zeus a terra con una mano stretta sulla patta e Afrodite con le punte dei capelli alzati.

Era infuriata!

La veste aveva cambiato colore... Da bianca era diventata rossa... Rossa come il sangue.

"Afrodite calmati!" disse Zeus cercando di rialzarsi.

"Me ne vado e mettitelo bene in testa... Per quanto amo scopare il tuo cazzo non finirà mai dentro
di me!"

Posizionò la mano sul sasso e una crepa si formò sul masso.

Troppo piccola per poterci passare.

"Stin xirá , ópou i kardiá mou odigeí" recitò la dea e si infilò in quella crepa come se fosse fatta di
gomma.

Glaphyra non sapeva cosa diavolo avesse detto Afrodite ma si impose di ricordare le sue parole.

Ed eccola qui, sulla Terra sola come un cane...

Qualcosa di freddo le gelò i piedi, non era abituata al freddo e quando lo sentiva era come
prendere una scossa... Era doloroso!

La Figlia Degli InferiWhere stories live. Discover now