CAPITOLO 10

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"Bene ragazzi, per oggi è tutto..." disse il prof che, da quanto aveva capito Glaphyra, aveva un
cognome greco pure lui. Che coincidenze!

Glaphyra sistemò le sue cose nello zaino pronta ad altre ore di lezione.

Erano passate solo le prime due e dall'orario che le avevano dato ne mancavano ancora quattro.

Non capiva ancora come mai agli studenti non andasse a genio la scuola... Probabilmente
non avevano mai avuto un'Era come insegnate!

Il prof li salutò e uscì dalla porta sorridente.

Glaphyra guardò fuori dalla finestra sedendosi sul termosifone. Era al secondo piano, neanche tanto in alto ma vedeva le punte degli alberi spogli visto che erano i primi di
dicembre.

Aveva scoperto che i giorni e i mesi erano contati diversamente sulla Terra e duravano di meno...

"Scenda subito dal termosifone!" una voce gracchiante fuori dal comune. Se fosse stata a
casa sua avrebbe pensato che fosse stata Demetra a parlare. Quella bisbetica!

"Non passare qui che ho appena pulito, non mettere le mani lì che non è educato, non girare
senza ciabatte che porti lo sporco a letto, non mangiare sul divano che fai briciole, non spezzare il
pane con le mani che fai briciole!"

"Ma Demetra siamo a tavola!"

"E allora? Anche il tavolo può sporcarsi..."

Se questa è come Demetra bisogna farle il culo.

"Se non ti comporti bene te ne ritorni sull'Olimpo e dopo sono cazzi tuoi"

"Arrivo prof" disse Glaphyra scendendo e sedendosi sulla sua sedia.

"Chi è lei? La nuova arrivata spero perchè tutti sanno che bisogna chiamarmi Kyría Grese"

Addirittura Signora in greco?

"Eímai Glaphyra" rispose Glaphyra straffotente.
Gliela avrebbe fatta vedere lei a questa zoccoletta. Infatti aveva proprio abiti da zoccola, un
vestito di lana bianco con dei ghirigori in neri con le maniche lunghe e che le arrivava a metà
coscia. Glaphyra non riusciva a vedere se portasse le calze anzi non voleva neanche
saperlo. Il viso era rugoso anche se completamente ricoperto da rossetto rosso per le labbra,
mascara, matita ed eyeliner che la facevano sembrare un panda e... Oh, merda ma scherziamo? Le unghie laccate di colore rosso. I capelli raccolti sulla nuca da un fiocco giallo.

"Oh, conosce il greco eh?" chiese la professoressa.

"Nai, polý kaló" ovvero "Sì, molto bene"

"Complimenti" battè le mani la prof facendo sbattere fra loro le unghie laccate.

"Efcharistíes" le piaceva sfottere gli umani. Lei se ne intendeva di greco, lo parlavano tutti i
giorni sull'Olimpo insieme all'inglese, italiano, francese e arabo.

"Bene, allora, vuole farci lei una lezione sull'uso del duale?" chiese la prof.

Duale? Che roba era?

"Che cos'è il duale?" Glaphyra non aveva mai sentito questa parola.

"Ah vede signorina! Neanche lei sa tutto del greco!" disse Kyría Grese.

"In verità non so cosa voglia dire duale" la dea non aveva intenzione di mollare la presa, a
nessun costo.

"Davvero non sa cosa sia il duale?" era come sconvolta la prof.

"No, sull'Olimp... us, la mia vecchia scuola in grecia non me l'hanno insegnato" le labbra di
Glaphyra si spostarono su un lato.

"Qualcuno vuole spiegare alla signorina cosa significa duale?" chiese la professoressa che
con uno sguardo da assassino osservò tutti uno ad uno.

La Figlia Degli InferiWhere stories live. Discover now