CAPITOLO 6

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«Non so perché sto pensando ancora a quel pomeriggio... a mercoledì scorso...», penso mentre mi immergo nella vasca del bagno al piano terra... ho bisogno di rilassarmi un po'... Gaia stasera rientra tardi non ho ben capito che deve fare al lavoro... domani arriveranno i miei genitori e qualche amico per il mio compleanno... e oggi ho concluso poco in studio.... dopo che Marco se n'è andato non ho smesso di pensare un solo minuto alla sua espressione mentre eravamo in ufficio da Marta e poi quando mi ha lasciata sola in quella stanza... domani si infurierà... non ho finito di correggere il capitolo con le sue indicazioni... ma non ci riuscivo proprio... mi sentivo persa... non vedevo l'ora di rientrare... chiudermi nel mio guscio... di nuovo...

"Uff!",

sbuffo continuando a tornare sempre a quel pomeriggio... a quelle sue parole... al suo sguardo... «sembrava triste, malinconico... ma al tempo stesso serio... e pungente... come le sue parole...

"è stata un'idea di Marta e Claudia...",

ha detto... ero tornata dopo la pausa pranzo... la mattina avevamo discusso... non so nemmeno perché avesse cambiato atteggiamento, poi così all'improvviso... sembrava stesse sognando ad occhi aperti... io continuavo a scervellarmi per capire come modificare la scena del libro in cui Marco canta AVESSI UN ALTRO MODO a Giorgia... l'atmosfera che avevo creato con le mie parole ispirate dal testo di quella canzone, che tanto amo, non era semplice da mantenere cambiando il fulcro di quel momento... ma a lui non sembrava interessare in quel preciso istante... così per l'ennesima volta avevo cercato di riportarlo alla realtà e nel momento in cui ci riuscì la sua reazione mi spiazzò così tanto che mi ritrovai ad esplodere... non ne potevo davvero più del suo modo di trattarmi e del suo essere lunatico all'ennesima potenza... così feci una scenata che non è da me e uscii sbattendo la porta... appena fuori alcune lacrime scesero a bagnarmi le guance... a raccoglierle ci pensò, poco dopo, Alex, un ragazzo che lavorava in agenzia, simpatico, carino e sempre dolce con me... mi riempiva di premure fin dal nostro primo incontro... mi aveva confessato di essere interessato a me, ma io ero stata chiara... il mio cuore era già abbastanza rattoppato... ma un buon amico è sempre ben accetto... lui aveva capito, credo... anche se temo abbia intuito che dietro le mie parole c'era un messaggio diverso... - il mio cuore è già tormentato da due occhi color nutella -... ma comunque era sempre pronto a confortarmi... come in quel momento in cui mi prese tra le sue braccia, stringendomi a sé... un abbraccio era proprio ciò che mi serviva... poi si offrì di portarmi a pranzo per riprendermi... e quando nominò la pizza non riuscii a rifiutare... ho un amore viscerale per la pizza... da brava italiana... e poi mi era mancata così tanto mentre ero in Spagna...».

Per tutto il pasto non feci altro che pensare a Marco... forse dovevo scusarmi per il mio comportamento... però aveva iniziato lui... «si, va beh... ma magari potevo evitare di fare la bambina e comportarmi da adulta... almeno io...», mi sentivo un po' in colpa anche verso Alex... non lo stavo ascoltando molto... ma ero decisa... sarei rientrata andando a scusarmi... ma ovviamente nulla andò come previsto... infatti, lui mi rispose che non era certo un'idea sua quella del libro... che infondo lui aveva letto solo qualche pagina qua e là e che alla fine aveva ceduto alle pressioni della sua manager e di sua cugina... sì, perché loro pensavano che potesse essere un'ottima mossa pubblicitaria terminare il progetto con l'edizione del libro, del mio libro... a quelle sue parole mi sentii assolutamente ferita... quindi ciò che mi aveva detto dopo il concerto era tutto falso, una montatura... ma com'era possibile?!... Possibile che mi abbia mentito così bene?!... Ma... ma neppure... cioè... i suoi occhi... no, non potevano mentire così... ero così afflitta in quel momento che non riuscii a dire nulla... scappai solo a casa... le lacrime scendono anche ora... senza sosta... posso ancora sentire quella fitta al cuore... il suo debole pulsare lacerandosi... uno squarcio nel muscolo più importante del mio corpo... quello che grazie a lui ha ricominciato a battere... ma che allo stesso modo proprio lui sta lentamente spegnendo di nuovo...

Ma il mio bisogno di risposte... di dissetare la mia innata curiosità, mi ha ancora una volta guidata... sì, verso la verità... e così non posso evitare di pensare... «perché l'ha fatto? Perché ha voluto ferirmi? Che ho fatto ora?»... se solo immaginassi cosa lo ha spinto a raccontarmi quelle bugie... ma chissà forse, prima o poi, lo scoprirò... e forse in quel momento qualcosa cambierà... tra noi...

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Mentre si allena continua a pensare a lei... nemmeno la fatica, lo sforzo fisico riescono a distrarre la sua mente dal suo pensiero... «cazzo... il suo sguardo quando le ho mentito sull'dea della pubblicazione del libro mi ha distrutto... ma ero troppo deluso... ci sono rimasto così male dopo il loro abbraccio... ho pure dimenticato le parole di Peter e la promessa che gli avevo fatto... so già che appena saprà di oggi, di come ho reagito alla sua richiesta di un giorno di ferie mi rimprovererà... strano che ancora non abbia chiamato o che non sia qui... ma non ce la facevo... e immagino che pure Marta domani mi farà una bella lavata di testa... sì, come Iaia la settimana scorsa... dopo che Nicky le ha chiesto se erano vere le mie parole... che stupido sono stato... se solo ci penso riesco ancora a sentire le urla della mia dolce cuginetta appena ha chiuso la porta di casa mia... lei sempre misurata e pacata... mi ha quasi spaventato... ma me lo meritavo... infondo ho dato la colpa a loro per ferire lei... e infondo non volevo... eppure... ma si, cazzo... sono un coglione... cioè... c'ho messo un mese, se non di più, a convincere Marta ad accettare questa mia ennesima follia... ma dopo aver letto quella storia... proprio su suggerimento di Claudia... me ne sono assolutamente innamorato... e poi volevo ad ogni costo conoscere la mente che aveva ideato e realizzato quel capolavoro... almeno per me lo è... è qualcosa di magico... che è diventato reale quella sera di quasi due mesi e mezzo fa... trasformandosi poi allo stesso modo in un incubo... ma l'incubo più dolce che potessi incontrare nella mia vita... ».

Continua a dare pugni al sacco appeso al soffitto, al centro di quella stanza... pensando a lei, a come anche quel giorno l'ha trattata... a quanto è stupido perché non riesce a dirle ciò che prova... per paura... sempre quella fottuta paura... che lo blocca da una vita... e poi domani sarà il suo 30esimo compleanno e non potrà nemmeno farle gli auguri... «si, micca posso scriverle BUON COMPLEANNO dopo che oggi l'ho pure aggredita in quel modo, lasciandola poi sola in studio... coglione, coglione, coglione!!!», continua a ripetere tra sé e sé picchiando forte su quella pelle scura, tutta ammaccata...



Ciao a tutti!!!

Scusatemiiiiiiiiiii 🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏 so che sono imperdonabile... non aggiornavo da un tempo infinito!!!

Ma ora sono qui e vi prometto che presto, prestissimo, pubblicherò un altro capitolo tutto per voi!!!

Ora sperando abbiate ancora voglia di leggere la mia storia, vi chiedo cosa pensate di ciò che sta accadendo... Marco riuscirà a combinarne una giusta? E cosa succederà a Nicole nel giorno del suo compleanno?

A presto

Un abbraccio forte a tutti😘😘😘💖

N.

Volo solo con teWhere stories live. Discover now