Capitolo 3

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<Amico, dobbiamo parlare! Sono da te tra 20 minuti, porto da mangiare!>

Sono le 20:00... sono a casa di Davide e Peter, la loro base quando stanno a Milano, dato che si dividono tra qui e Roma, dove vivono le loro famiglie e la fidanzata del riccio... proprio quest'ultimo ha appena scritto qualcosa al telefono, poi ci guarda e dice...

"Io esco, non so quando torno! Principessa tu puoi fermarti qui... e tu scemo trattala bene!",

termina rivolto al suo amico, facendogli l'occhiolino e con uno sguardo che non mi convince... ma Davide lo guarda abbozzando un sorriso, ricambia l'occhiolino e lo saluta...

"Io la tratto sempre bene la nostra piccola... Tu piuttosto fai bene ciò che devi, scimmione!"

... ok, è ufficiale, questi due si amano... sorrido al pensiero... ma torno subito seria pensando che senz'altro mi nascondono qualcosa...e me lo conferma il ragazzo seduto accanto a me appena gli chiedo...

"Che deve fare Peter?!",

ci pensa un attimo, poi, continuando a guardare la tv, evitando il mio sguardo, risponde, poco convinto...

"E che ne so... sai che ci stuzzichiamo sempre, ma micca so tutto ciò che fa"

... troppo sulla difensiva Davide... ma ho capito che tanto non mi dirà nulla... solidarietà maschile, credo... così fingo di credergli e lascio perdere l'argomento... infondo ho solo voglia di godermi la nostra serata rilassante... così mi accoccolo meglio al suo petto, seduta sul divano, con le gambe sulle sue... mentre un suo braccio mi cinge la vita e la sua testa si appoggia alla mia che a sua volta è contro la sua spalla... stiamo guardando un film d'azione, che però è noioso... così lascio vagare la mia mente finché mi addormento... sognando il suo sguardo triste di questa mattina... è l'ultima volta che l'ho visto oggi... non è tornato dopo pranzo... non dev'essere andato bene, calcolando la faccia tesa e scocciata con cui è rientrata Valery in ufficio... «beh, ben ti sta tesoro... e che cazzo, un po' di giustizia ci vuole... micca può andarti sempre bene stronzetta... forse lui si sta accorgendo che ti interessa solo la sua fama... vuoi solo visibilità... puoi darla a bere ad altri, ma io ti ho sgamata subito...».

"Ehi, piccola svegliati... ti ha appena scritto Gaia, meglio se le rispondi",

mi sussurra Davide scuotendomi leggermente... io sbuffo un po', poi mi stiracchio e senza staccarmi da lui afferro il telefono che mi porge... apro la chat con la mia amica...

<Tesoro vieni a casa o dormi dai ragazzi?... Ricordati che domani arriva Erika, la vai a prendere tu?>

«Cazzo, è vero domani viene a trovarci la nostra amica e starà da noi qualche giorno... me ne ero proprio dimenticata... tutta colpa di quel bellissimo cretino, che mi manda in tilt il cervello...», le rispondo subito...

<Si, vado io a prenderla... a che ora arriva?... Comunque dormo qui! Notte tesoro>

Poi mi giro verso il mio amico, che mi osserva giocando con una ciocca dei miei lunghi capelli...

"Posso dormire qui, vero Dady?!",

con gli occhi da cucciolo... lui ride, mi stringe più a sé e mi dice tenero...

"Posso mai dirti no, piccola?!"

... «oddio, quanto lo adoro... cosa farei senza di lui?!?... sarei persa... in poco tempo è diventato un pilastro importante di questa mia nuova vita... anche se non sa perché sta così, lui c'è... come se potesse leggere le ferite del mio cuore senza bisogno di parole... non sarò mai abbastanza grata a chi lo ha messo sul mio cammino... come è successo con Gaia... A proposito, devo proprio farli uscire insieme... sono certa formerebbero una bellissima coppia... sono più che sicura che la mia amica non sia indifferente al moro qui vicino a me... e a lei... beh, a lei lui piace eccome... anche prima di incontrarlo a quel benedetto concerto... che per me è diventato maledetto... ma devo pensare a loro ora...»

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