Lost In Your Eyes ||Nash Grier

By francesca_P_B

3.3K 107 11

. More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitoli 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Aggiornamento

Capitolo 29

26 2 0
By francesca_P_B

<Non puoi metterlo così.>
<Fidati andrà benissimo.>
<E invece no perché non può mantenere altro peso. >
È mezz'ora che cerco di far capire a quel cocciuto di Nash che non si costruisce così una piramide.
<Vedi. Regge benissimo. > insiste.
<Quando crollerà davanti alla classe alzerò uno striscione con "te l'avevo detto". > preferisco arrendermi. Ci abbiamo messo due ore per fare una piramide minuscola con bastoncini di legno e cartoncino.
<Invece quando prenderò un voto più alto del tuo verrai a piangere da me. > sorride.
<Non puoi battere il mio Colosseo. > mi sono impegnata tantissimo. Non può pensare di cavarsela con due ore di lavoro quando la prof ci ha dato settimane intere di tempo.
<Vedremo.>
<Ora pensa a fare la ricerca. Io devo fare matematica.> lo informo alzandomi.
<Dove credi di andare. È proprio qui che mi serve aiuto.> mi tira per un braccio facendomi ricadere sulla sedia.
<Non ti è bastato il mio aiuto in quella piramide mostruosa? >
<Ma se non hai fatto niente. > ride.
<Va bene allora ridammi tutti i bastoncini e il cartoncino.>
<Prima finiamo questo compito e prima finirai matematica.> accende il computer. Fai come fossi a casa tua.
Alzo gli occhi al cielo e gli prendo la tastiera di mano.

Dopo altre due ore d'inferno a discutere con lui su cosa mettere o meno nella ricerca posso finalmente buttarmi sul letto.
<Dopo oggi non vorrai più vedermi immagino. > lo sento ridere mentre finisce di stampare il compito.
<Perspicace. > borbotto con la voce coperta dal cuscino.
<Sono le 20. I ragazzi saranno qui a momenti. Ti aiuto a fare matematica, la dividiamo. >
Mi volto verso di lui stupita.
<Non ti facevo così intelligente. > gli sorrido andando a prendere il quaderno.
Neanche il tempo di sedermi che mi arriva un messaggio da Jack.

-Sono da te tra 15 minuti. Rallentamento con le pizze. -

-Tranquillo. Anzi, sto ancora studiando. -

<Stanno arrivando? > chiede Nash che intanto si è già messo all'opera.
<Abbiamo 15 minuti. Sfrutta tutta la tua genialità. > inizio anch'io.
<Dobbiamo ancora decidere cosa fare.> parla continuando a scrivere.
<Riguardo a cosa? > chiedo confusa.
<Alla scommessa. > sorride.
<Ti prego non dare corda alle cazzate di quei due.> alzo gli occhi al cielo.
<E dai sarà divertente. > ridacchia.
<Si certo, per te. Ci guadagni. > mi scappa una risata.
<Non sarei credibile a mentire. Quindi si. Dai fammi questo favore.> continua a ridere sotto i baffi.
<Stai spudoratamente ammettendo in maniera contorta di voler stare con me. Ti avverto.> rido anch'io.
<E se fosse? > per la prima volta dall'inizio della conversazione mi lancia un'occhiata.
Lo spingo sulla sedia e resto in silenzio. Idiota.

Dopo circa 10 minuti posa la penna e mi passa il foglio.
<Finito. Vedi che genio. > si alza e va a buttarsi sul letto a pancia in giù.
<Probabilmente saranno tutti sbagliati. > lo prendo in giro.
<E magari l'ho fatto di proposito.>
Poso anch'io il foglio e metto tutto nello zaino.
<Se è così te ne pentirai.> mi avvicino senza che se ne accorga e mi siedo sulla sua schiena.
<Ma cosa sei un'elefante? > scatta subito a sedere girandosi e facendomi cadere a terra.
Scoppio a ridere e lui mi lancia il cuscino in faccia.
<Smettila. > mi siedo sul bordo del letto e glielo spiaccico in faccia per soffocarlo.
<Fra non si respira qua sotto. >
<Se stai parlando c'è ancora fin troppa aria. >
Rimane in silenzio e mi afferra il polso facendomi allentare la presa sul cuscino.
Lo lancia in aria e torna a respirare.
<Sei un pomodoro. > cerco di nascondere un sorriso.
<Vorrei vedere te. Hai tentato di uccidermi. >
<Ormai dovresti esserci abituato. > gli sistemo i capelli dato che erano diventati una massa con vita propria.
Torna ancora il silenzio e restiamo entrambi li a sorriderci a vicenda.
<Vedi stiamo praticamente già insieme. Mi sistemi anche i capelli. Devi soltanto dire di si. > riprende dopo un po'.
<Sai sempre rovinare tutto.> gli tiro una ciocca di cappelli e stringe i denti.

<Perché mi hai mentito stamattina? > chiedo dopo qualche istante.
Lo vedo perplesso.
<Perché hai detto di avere sostituzione. Come farai ora per recuperare il compito? > mi sento un po' in colpa.
<Volevo passare del tempo con te. È tanto brutto?> risponde sorridendomi. No che non è brutto ma perché dovresti volerlo, testa di rapa.
<Anche se credevo non avresti accettato quindi non pensavo di saltarlo. A quanto pare anche tu volevi restare con me. > riprende a parlare senza togliersi quel sorriso dalla faccia.
<O magari non mi andava di stare in classe. > distolgo lo sguardo dalla sua faccia e tolgo finalmente la mano da i suoi capelli, me ne ero dimenticata.
<Tranquilla prima o poi lo ammetterai. Mi va bene anche così. > prende un mia ciocca di capelli e inizia a girarsela attorno al dito.
<Ma tutti questi film che ti fai li sogni la notte o cosa. > torno a guardarlo ridendo.
<Simpatica. Sei solo tu che neghi il tuo amore per me. >
<Continuo a dirti che è il contrario. > libero la mia ciocca dalle sue torture.
<Ti sbagli. Io non l'ho mai negato. > mi fa l'occhiolino.
A quel punto mi alzo e vado a prendere il cellulare sulla scrivania. Non voglio fargli notare che mi sta facendo intrippare il cercello. Spero ci siano messaggi per fingere una distrazione.
Grazie al cielo suonano il campanello e scendo le scale lasciand Nash ancora steso sul mio letto.

<Hey. > saluto Jack facendolo entrare. Lo aiuto a portare le pizze in cucina.
<Ma gli altri non sono con te? > chiedo perplessa.
<A dire il vero pensavo fossero già arrivati. Ho avuto un problema con le pizze quindi pensavo di essere in ritardo. > è perplesso quanto me.
In quel momento vediamo Nash scendere le scale e Jack sgrana gli occhi.
<Tu non stavi studiando? > mi chiede a bassa voce prima di andare a salutarlo.
Mi passo una mano sulla faccia. Vedo già i suoi film mentali.
Si vede da un chilometro la voglia di chiedere cosa ci faccia lui qui ma so che non lo farà.
<Chiamo Cameron. > la situazione era fin troppo imbarazzante. Va in salotto e io rimango sola con Nash.
<Devi soltanto dire si. > continua ad insistere.
<Ma la vuoi smettere? >
<Una sola serata che sarà mai? >
<E secondo te Jack ci darà casa sua solo se fingiamo per una serata. Mancano settimane.> incrocio le braccia al petto.
<Se vuoi continuare a vita non ho problemi. > si avvicina sorridendo.
<Stammi lontano. > gli punto un dito contro facendo un passo indietro.
<Ma dai. > continua ad avanzare.
<Ti spezzo le ossa. > sento Jack tornare e non voglio peggiorare la situazione.
<Beh allora perché non glielo dici direttamente. > sussura mentre lui entra in cucina.
Ok ammetto che dovrei dirgli direttamente che ha vinto la scommessa ma non nego che l'idea della montagna mi sia passata spesso per la mente.
Mi allontano da lui e vado verso Jack. A quanto pare la macchina di Cam non è partita quindi stanno venendo tutti con Jay.
<Come fanno ad entrarci? > se li fermano è la fine.
Jack alza le spalle e io scuoto la testa.
<Che si fa? > si avvicina anche Nash e mi mette un braccio sulle spalle.
Ho capito che si sta divertendo parecchio con questa sceneggiata senza il mio permesso.
<Direi di preparare la tavola. > mi stacco immediatamente e chiedo a Jack di aiutarmi.
<Ripeto. Non stavi studiando? > chiede appena Nash va in bagno.
<Non ci crederai ma è così. >
<E che ci fa lui qui? >
<Lo stesso che ci fai tu. È arrivato in orario. > mento.
<E ha pensato di starsene in camera tua? > alza un sopracciglio. Ha un tono fin troppo accusatorio,dovrebbe fidarsi e non farmi l'interrogatorio.
<Ma perché tutto questo interesse? > rigiro la frittata. Su ammetti di aver scommesso su di me brutto scemo.
Beccato sul colpo. Cambia immediatamente espressione e modo di comportarsi.
<Curiosità. So che posso stare tranquillo.> mi sorride. No, non te la caverai.
<Non si può mai sapere.> rispondo con un sorriso beffardo.
Jack si blocca e mi lancia un'occhiataccia.
<Che vuoi dire?> ora dovrei prendermela perché si sta preoccupando solo della scommessa o è realmente interessato alla mia salvezza?
<Oh niente. > gli sorrido ed esco dalla cucina andando a cercare Nash.

Lo trovo nel corridoio e lo trascino in camera mia.
<Tesoro Jack potrebbe sentirci. Non puoi aspettare che vada via per farlo? > ride.
Gli tiro un ceffone e chiudo la porta.
<Ci sto. > mi dispiace solamente vedere quel sorriso soddisfatto sulla sua faccia.
<Non mi dire. > ridacchia.
<Non credere di averla vinta. È stato troppo divertente vedere la sua reazione quando l'ho preso in giro. Andrà fuori di testa. > mi sto gasando troppo.
<Ammettilo che è un'altra delle tue scuse per stare con me. > mi strizza una guancia.
<Sei troppo convinto. Comunque ad una condizione. > lo avviso.
<Non succederà niente di esagerato. Mantieni le dovute distanze. Semplicemente staremo più vicini del solito ma senza esagerare, sia chiaro.> cerco di mantere un'espressione autoritaria ma Nash è già con la mente nel mondo delle favole e so che non mi darà mai retta.
<Certo amore. > gli piace farmi saltare i nervi.
<Che c'è? Stavo entrando nel personaggio. > ride.
<Ti ho detto di non esagerare. Mi ascolti o no? > alzo gli occhi al cielo e torrniamo di sotto.

Suonano il campanello e Nash va ad aprire.
<Ora sei diventato anche il padrone di casa? > ride Cameron entrando e lanciando subito uno sguardo a Jack.
<Francesca è troppo pigra. Da gentiluomo quale sono do una mano.>
<Ma se non fai mai un cazzo. Abbiamo dovuto apparecchiare io e Jack.>
<Stai zitta per una volta.> fa in modo che possa sentirlo solo io.
<Dopo non sarei credibile.> sussurro prima di venir trascinata via da Ale.
<Beh non c'è niente che vuoi dirmi? > mi guarda con un'espressione gioiosa.
Non sto capendo. Non mi avevano detto di averla mandata anche a lei.
<Cosa dovrei dirti? >
<Ma perché tutti vengono a sapere le cose prima di me. Riguardo alla foto di oggi. > Ti pareva.
<Le notizie volano a quanto pare. > non posso dire neanche a lei che è uno scherzo, non saprebbe tenerselo per sé.
<Ma quindi è vero! > esulta.
<Non lo so ok? Non è una cosa certa. > cercherò di essere molto vaga e prima che possa farmi altre domande scappo in cucina.

Vado a sedermi e Nash decide di mettermi subito in difficoltà.
<Non ti siedi vicino a me? > chiede facendosi sentire da tutti.
<O magari puoi spostarti tu. > gli sorrido. Questa sceneggiata mi sarà molto difficile da portare avanti. Non riesco proprio a non rispondergli a tono.
<Se fai così voglio già il divorzio.>
Jack si siede accanto a me impedendo a Nash di spostarsi. La cosa mi fa parecchio ridere.
<Scusatemi piccioncini ma io e Francesca dividiamo sempre la pizza.> è vero. Mi passa una sua metà e io una mia e gli altri finiscono di sistemarsi con i posti.
Nash mi lancia un'occhiata divertita e cerco di non ridere.
<Se vuoi puoi fare a cambio con me.> propone Ale.
<Se non ti dà fastidio volentieri.> continua a lanciare occhiatine a Jack. Vedo Jay e Cameron confabulare qualcosa, preferisco tenere sulle spine anche loro. Spero solo che Nash non riveli tutto in un secondo.
Ci mettiamo a parlare del più e del meno e non so come sia possibile che Jack non mi dica nulla sull'argomento. Avrebbe almeno potuto chiedermi spiegazioni sulla foto o cose del genere. Evidentemente è sicuro al 100%.
Tiro un pizzicotto a Nash sotto il tavolo.
<Non spifferare tutto. Non voglio darla vinta a nessuno intesi? Devono rimanere con il dubbio. >mi avvicino al suo orecchio.
<Sei diabolica. Va bene. >

<Ragazzi Martin mi ha scritto che sta arrivando. > quasi mi strozzo appena sento questa frase.
Come ho fatto a non pensarci.
<Bella mossa. > commenta Cameron.
<Non so di cosa parli. > ricambia con un sorriso di sfida Jack.
Vedo Nash seccato dal mio cambio d'umore.
<Non puoi mollare prima di cominciare. > non mi guarda nemmeno.
<Facile per te. Non avrai problemi. >
<E tu che problemi avresti sentiamo?>
<Ma perché ti scaldi tanto?> cerco di non attirare l'attenzione ma me lo rende difficile.
Ma che diamine gli prende. Che figura ci farei. Andrebbe a pensare che non sono più uscita con lui perché mi piaceva il coinquilino. No, assolutamente. Rovinerei tutto.

Mentre sparecchiamo Nash mi prende per un braccio e mi trascina in giardino.
<Posso sapere che ti prende?> mi chiede.
<A te piuttosto. Sei impazzito? > devo sempre cercare di regolare il tono di voce.
<Semplicemente non capisco quale sia il problema ora. Hai cambiato idea in un attimo.>
Non riesco a reggere il suo sguardo indagatore.
<Non vorrei fraintendesse la situazione. > continuo a non guardarlo.
<Ti preoccupa quello che Martin potrebbe pensare? > gli sembra talmente strano? Perché è così incredulo.
<Cosa c'è di male? Non devo spiegare a te le motivazioni. > mi sta facendo innervosire.
<E poi non ho detto di aver cambiato idea. > continuo.
Resta zitto e ha smesso di guardarmi anche lui.
<È perché lui ti interessa? Dimmelo sinceramente. > ma come può chiedermi certe cose.
<Puoi dirmelo. Lo capirei. Se è così non se ne fa niente, non voglio crearti problemi. > continua a far vagare lo sguardo evitandomi. Il suo tono di voce è calmo, tranquillo, ma so che lui non lo è minimamente. È gentile anche in questa situazione ma so che gli pesa.
Resto in silenzio. Non so cosa fare. Basterebbe spiegare a Martin la situazione ma allo stesso tempo chissà che idea si farebbe di me.
<Ho capito. > mi sorride falsamente e torna dentro.
Ora mi sento peggio e non so perché.
Avrei quasi voluto fermarlo, ma a quale scopo. E perché mi dà così fastidio aver mandato a monte un semplice scherzo? Non era neanche nel mio interesse stare appiccicata una serata a Nash, e invece mi dà così fastidio.

Continue Reading

You'll Also Like

12.9K 329 30
"È la prima volta in vita mia che sento il fuoco dentro." Posa la sua mano sulla mia coscia. "Ignorarti è l'unico modo che ho per affievolire i miei...
11.7K 409 34
Alessia è una ragazza di 19 anni,la sua particolarità? viene da una famiglia conosciuta,infatti suo padre è Enrico chiesa,storico calciatore italian...
7.9K 272 54
Storia liberamente ispirata dalle vicende della campionessa di boxe Imane Khelif.
15.8K 1.4K 24
"Sai, di solito mi danno del coglione quando mi conoscono" "Il fatto che io non te l'abbia detto non significa che non l'ho pensato"