Lost In Your Eyes ||Nash Grier

By francesca_P_B

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Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitoli 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Aggiornamento

Capitolo 25

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By francesca_P_B

La mattina dopo mi sono alzata parecchio presto. Strano ma vero. Andare a dormire prima delle 22 magari serve a qualcosa.
<Buongiorno!> esclama mia madre quando scendo a fare colazione.
La saluto e vado a prepararmi un toast. Non mangio mai la mattina perché mi viene subito la nausea dopo quindi sicuramente me ne pentirò.
<Come mai così presto oggi?> mi chiede mentre beve il suo caffè.
<Ieri sera sono andata a dormire prestissimo e quindi oggi evento raro non ho fatto fatica ad alzarmi.>
<Complimenti. Ieri sera sono passata in camera ma dormivi già e ho preferito non svegliarti.> beve un altro sorso di caffè e poi continua. <Volevo dirti che devo partire per un paio di giorni, giovedì e venerdì. Ho una riunione a San Francisco, non mi allontano molto. Torno sabato mattina. Se ti serve qualcosa chiamami e torno prima.> mi informa mentre io finisco di mangiare.
<Ah. Va bene. Tranquilla solite giornate monotone quindi nessun problema.> poso il piatto nel lavandino e mi avvio verso le scale.
<Se non vuoi stare sola puoi anche invitare Sara o Alessandra. Starei più tranquilla se sei con qualcuno.> la sento ancora parlare.
<Mamma non è la prima volta che resto a casa da sola. Sono solo due giorni, non farti paranoie. Tranquilla.> le sorrido e salgo su a prepararmi per andare a scuola.

Ore 08:05
Ale è passata a prendermi per andare a scuola insieme al posto del solito autobus.
<Se vuoi puoi venire a dormire a casa giovedì e venerdì. Mi madre parte di nuovo.> informo Ale.
Almeno in compagnia mi annoierò meno.
<Questa settimana non posso proprio. Al massimo vengo a farti compagnia la sera se ti va.>
<Quando vuoi. Mia madre è la solita paranoica che vuole che resti qualcuno con me. Non ho problemi a stare sola tranquilla.> le sorrido mentre entriamo nel cortile della scuola.

<Buongiorno gente!> saluta entusiasta Ale appena raggiungiamo il nostro gruppo.
<Dovresti prendere esempio da lei ed essere più allegra.> mi scombina i capelli Jay.
<E tu dovresti ascoltarmi quando parlo e non fare il cazzo che ti pare. > gli tiro una gomitata nella pancia.
<Ti avevo chiesto di non mandare nessuno. Mi stavo godendo una serata tranquilla.> lo guardo con le braccia incrociate.
<Non prendertela con me. Non volevo mandare nessuno ma Nash si è avviato da solo.> alza le mani in aria come se non avesse colpe.
<Lo dovevi chiudere nello stanzino.> mi avvio verso l'entrata.
Lui ridacchia e resta lì con i ragazzi ad aspettare che suoni la campanella.

Mentre salgo le scale per arrivare al mio armadietto mi arriva un messaggio di Nash.

-Oggi sei addirittura entrata prima?-

-Sei inquietante.- mando il messaggio e vado a posare i libri nell'armadietto.

-No è che sono arrivato ora e manchi solo tu fuori.-

-Che intuito. Ti serve qualcosa?-

-Ti sembra così orribile che voglia fare conversazione?? Madonna. -

Ok sono un po' una merda.

-Sorry. Avevo lo zaino pesante e volevo posare i libri. Ho rovinato il tuo piano di entrare alla seconda. 😉-

Beh usare emoji mi fa sentire meno una merda in questa conversazione.

-Tranquilla c'è tempo. Prima o poi riuscirò a convincerti.-

Neanche il tempo di posare il telefono che mi arrivano altre notifiche.

-Che hai alla prima ora?-

-Storia. -

-Tienimi il posto libero. Abbiamo le prime due ore uguali. 😘-

La mia mattinata non poteva iniziare meglio. Che vitaccia.

-Ti sei addirittura informato. Io non ti tengo niente. Tenerti affianco per un'ora direi che è troppo. 😊-

Mi sbrigo ad andare in classe per trovare un posto dietro. Entrare prima dovrà pur servire a qualcosa.

Mentre mi godevo la pace della classe quasi vuota arriva Nash di corsa.
<Ma vedi te che mi tocca fare.> parla affannato e posa il suo zaino sul banco accanto al mio.
Io intanto rido per la sua faccia.
<Con questa figura ti sei meritato quel posto.> non posso smettere di ridere per la sua faccia e per quella di tutti nel più totale silenzio che c'era.
<Fai schifo.> mi da una spinta facendomi finire contro il muro.
<Mi raccomando fallo tutti i martedì. Almeno posso ridere.>
<Mi hai preso per il tuo giullare per caso?!> beve un po' d'acqua e poi poggia la testa sul banco.
Gli tiro un pizzicotto sul collo e intanto la classe si è riempita.

Quando la prof entra lui alza la testa e a me viene di nuovo da ridere.
Ride anche lui questa volta, prende una matita e inizia a scrivere sul mio banco.
L'ora passa così. Qualche partita a tris sul banco e varie risate. Beh si, divertente lo ammetto ma i miei appunti non sono d'accordo. Ho scritto veramente poco.

La campanella suona e la seconda ora è di educazione fisica.
<Dai vedi come sono simpatico. Il compagno di banco perfetto.> mi mette il braccio attorno alle spalle mentre usciamo dalla classe.
<Credici. Se trovi qualcosa di divertente ogni settimana sono disposta a tenerti il posto.> mi stacco dalla sua presa e mi avvio verso l'armadietto seguita da lui.
<Ora mi divertirò a tirarti una pallonata in testa invece.> mi sorride e si appoggia al muro mentre poso i libri.
<Che simpatico. Sicuramente hai una mira di merda.> me la rido chiudendo l'armadietto.
<Vuoi scommettere?> mi porge la mano. Scuoto la testa e mi avvio verso la palestra. Fortunatamente in palestra ci sono anche Jay e Ale così posso scappare via.
Io e Ale andiamo negli spogliatoi a cambiarci.
<Com'è andata stamattina?> chiede ridacchiando.
<Ora di storia. Come dovrebbe mai andare.> la guardo perplessa perché non sto capendo.
<Dicevo con Nash. Mi ha fatto morire stamattina quando è scappato dentro per arrivare in classe.Dovevi vederlo.> Continua a ridere e io mi unisco spiegandole com'è entrato in classe.
<Secondo me tu hai gli occhi tappati.> se ne esce con questa frase mentre usciamo dallo spogliatoio.
<Cosa?>
<Non vedi quanto ti gira intorno? Ti da mille attenzioni o almeno ci prova ma tu continui a scappare.> mi fa l'occhiolino.
<A cosa vuoi arrivare. Non ci provare proprio.> l'avverto prima di entrare.
<Ok va bene. Però magari riflettici.> mi sorride e entriamo.
Ci mancava solo lei ad aggiungermi altre paranoie. Ma ti pare, è una cosa ridicola.

Anche Nash e Jay si sono cambiati e ora stanno giocando a basket. Nash già mi ha puntata con quella palla di merda. Diamine.
Il prof ci fa iniziare con una corsa intorno al campo e ad ogni giro lancio delle occhiate assassine a Nash per avvertirlo della morte a cui va incontro.
<Beh siete carini però.>
Ale si becca un ceffone sulla testa in meno di un secondo ma continua a ridere.
<Piantala.>
Smettiamo di correre e andiamo a prendere i tappetini per fare stratching.
<Tempo una settimana e ti chiede di uscire.>
Prendo il mio tappetino e mi allontano da lei.
<Non scappare dalla verità.> ha ancora quel sorrisetto stampato in faccia.
<Ma la smetti. È una cosa ridicola. Ti pare che..> non faccio in tempo a finire che Nash mi colpisce con la palla. Me la sono cercata lo ammetto.
<Ops scusa. Mi è scappata.> mi sorride e mi fa segno di passargliela.
Ale fa un colpo di tosse finto come le stronzate che dice e se la ride.
<Sei un vero stronzo.> gliela tiro sulla schiena.
<Chi aveva una mira di merda?> si guarda intorno e io alzo gli occhi al cielo.
<Sempre e comunque tu.> gli faccio il dito medio e fa finta di rilanciarmela addosso.
<Ma perché mi devi provocare?!> mi sorride e si avvicina anche Jay.
<Non vi si può lasciare soli un attimo, scoppierebbe una guerra.> se la ride guardando la mia faccia.
<È lui che se le va a cercare.> dico lanciando una palla addosso a Nash.
<Ahi!> esclama massaggiandosi il braccio.
<Ringrazio non so cosa che non ti vedrò fino a domani.> torno al mio tappetino.
<Non la pensavi così un'ora fa.> mi fa l'occhiolino e lui e Jay si allontanano.

Ale si è goduta la scena ridendo. Madonna che devo fare con lei.
<La pianti.> arrotolo il tappeto e la colpisco ridendo.
<Sisi. Sono solo pazza certo.> mi fa il verso intanto che ci avviamo verso gli spogliatoi.
<Se anche fosse si becca un palo.> alzo le spalle.
<Idiota.>
<No vabbe non mi dire che usciresti con lui.> mi fermo e la guardo a bocca aperta.
<Ma l'hai visto? Certo. È anche simpatico ma con noi altri non è come con te. Quindi ancora più simpatico solo per te.> mi guarda e se la ride.
Alzo gli occhi al cielo e vado a cambiarmi.

Saluto Ale e i ragazzi e ora ho due ore di laboratorio. Prima chimica poi informatica. Morirò prima sicuramente.

Mentre mi avvio verso le scale sento qualcuno chiamarmi.
<Hey. Non abbiamo avuto occasione di parlare stamattina. Hai pensato un po' a quello che mi hai detto ieri?> mi chiede Jay raggiungendomi.
<Ah. In realtà no. Sai com'è ieri sera mi hanno cambiato i piani per la serata.> lo guardo con gli occhi socchiusi.
Mi sorride e poi continuo.
<No sinceramente non lo so. Quando avrò un po' di tempo ci rifletterò seriamente. Tranquillo che sarai il primo a saperlo.> mi appoggio al suo braccio e lui poggia la testa sulla mia.
<Lo sai che mi preoccupo. E se vuoi posso ancora picchiarlo.>
Mi scappa una risata.
<Questo penso sia più un desiderio per te stesso. Mm.>
<Cosa te lo fa pensare. Certo che no.>
Ridiamo insieme e prima di entrare in laboratorio lo abbraccio.
<Grazie. Anzi scusami se ti riempio di stronzate simili.>
<Madonna ma stai zitta.> mi stringe a se per farmi tappare la bocca.
<Ci vediamo dopo?> chiedo.
<Quando vuoi. Mandami un messaggio. Ora ho un'ora d'arte e poi matematica. Ti porto a casa poi?> mi scombina i capelli.
<Guarda che posso prendere l'autobus. Non preoccuparti.>
<Ok è deciso vieni con me. Ci vediamo dopo.> mi da un bacio e va via.

Ho chimica con Sara fortunatamente. Ancora non le ho parlato della questione riguardante Cole. Madonna odio infastidire tutti.
<Beh allora? Quando pensavi di dirmelo.> mi dice mentre si infila il camice e gli occhiali.
<La notizia deduco ti sia già arrivata.> faccio lo stesso.
<Beh mio fratello di certo non si tiene le cose per se. Ma sai che puoi chiamarmi quando vuoi. Non pensare di disturbare, devi piantarla con queste idee.> mi lancia uno sguardo.
<Sai che non mi piace parlare per messaggio o comunque in generale snervarvi con le mie cose. >
<Ma la vuoi piantare. Ci conosciamo da un sacco di anni e ci siamo sempre aiutati tutti. Perché dovresti essere un peso? Spiegami perché pensi di disturbarci. Ci sei sempre per noi e lo stesso vale al contrario.>
Io abbasso lo sguardo e lei sospira.
<Scusa. È che lo sai che mi fai innervosire. Testa di cazzo.> mi sorride e io ricambio.
<Quindi Jay ti ha parlato. Tu cosa ne pensi.>
<Vorrei prima sapere tu cosa vuoi realmente. Perché andare a parlargli significa in ogni caso rimetterlo in mezzo alla tua vita. Perché anche se vai lì e lo mandi per l'ultima volta a fanculo tornerai ad avere quel pensiero in testa e per come sei tu non ti passerà velocemente. Io ti direi di lasciar perdere e non pensarci. Se si fa vivo gli parli altrimenti se non torna meglio per tutti. Nessuno si complica la vita.>
Io resto in silenzio a riflettere finché non mi sento richiamare da lei.
<Si scusa. Io ora sto bene e lui non mi serve. Ma da quando è riapparso ammetto che il pensiero ogni tanto mi sfiora la mente, ma appunto solo a volte. Non voglio che torni ad essere una cosa fissa. Non ho motivo di sentire cos'ha da dirmi perché io sto bene senza di lui. Farò come mi hai detto perché il massimo che sono disposta a dirgli è di lasciarmi in pace nuovamente.> butto fuori tutto d'un fiato mentre cerco di pesare quelle merde di polveri per l'esperimento.
<Ok stai facendo danni. Meglio se ne riparliamo in un altro momento.> ridacchia e mi toglie di mano la bilancia. Le sorrido e lascio a lei l'onore mentre io inizio a scrivere la relazione sul lavoro.

Quando finisce l'ora mando un messaggio a Jay.
-Ne ho parlato con Sara. Ho deciso cosa fare. Ti spiego dopo in macchina magari.-

Mi avvio verso il mio armadietto e da lontano vedo qualcuno appoggiato alla parete accanto.
<Diamine ci avevo quasi creduto.> esclamo aprendo l'armadietto.
<Ciao anche a te. Volevo chiederti se quando esci hai da fare.>
Mi giro con sguardo interrogativo a guardarlo.
<Perché?>
Nash si tira via dal muro e si avvicina con le mani nelle tasche della felpa.
<Boh se ti andava di andare al Mc magari.> mi sorride.
Diamine ha giocato bene la sua carta. Puntare sul cibo è sempre un'ottima mossa.
Mi scappa una risata a pensare a quanto faccio schifo.
<Ehm in realtà torno a casa con Jay.> a questa risposta sembra un attimo spiazzato e si passa una mano tra i capelli.
<Ah fa niente tranquilla.> mi sorride e mi saluta.
<Se vuoi puoi venire eh. Magari ci fermiamo a mangiare qualcosa.> gli chiedo prima che vada via. Non so neanche io perché.
<Non preoccuparti. Nessun problema. Ci vediamo.> mi saluta con la mano e accena un sorriso prima di andare via.
Mi tornano per un attimo in mente le parole di Ale ma le scaccio via in un secondo. Un po' mi dispiace. Per una volta mi è sembrato carino e gentile.
Guarda che sei solo tu la pazza che parte con il piede di guerra. È sempre così.
Grandissima cogliona quale sono.

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