'Perché gioia e dolore han lo...

By piccolaBambi

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"SEXY, COINVOLGENTE, MOZZAFIATO" il mondo di Ginevra affonda all'improvviso quando una malattia le strappa l... More

•1• ✴️Un passaggio✴️
•2• ✴️Un acquazzone all'improvviso ✴️
•3• ✴️A casa sua✴️
•4• ✴️Una visita notturna ✴️
•5• ✴️Nuvole di tempesta✴️
•6• ✴️Una certa atmosfera✴️
•7• ✴️cute but psycho ✴️
•8• ✴️Ma che problema hai?✴️
•9• ✴️Una visita inaspettata ✴️
•10• ✴️Nel bosco✴️
•11•✴️ lightning ✴️
•12•✴️Era solo un sogno...quasi.✴️
GIOCO GIOCOSO
•13• ✴️Lei è la nostra speranza ✴️
•14•✴️ L'eredità ✴️
•15• ✴️ L'eredità pt2✴️
•16•✴️ un appuntamento con te? ✴️
•17•✴️Non sei come mi aspettavo✴️
•18• ✴️ Non sono pazza ✴️
•19•✴️ perché ti ostini a salvarmi?✴️
•20•✴️ È il tuo destino.✴️
•21•✴️Il ragazzo introvabile ✴️
•22•✴️Il naufragio ✴️
•23•✴️il libro✴️
•24•✴️il libro pt2✴️
•25•✴️Non pensavo fossi dolce ✴️
•26•✴️ Tradimenti✴️
•27•✴️La verità ✴️
•28•✴️ Quale apocalisse?✴️
•29• ✴️Vieni via con me✴️
•30•✴️ Non ho mai...✴️
•31•✴️Ritorno all'Umbrella✴️
•32•✴️ L'amore ci separerà ✴️
•33•✴️Avrei fatto tutto per lui✴️
•34•✴️ Mi manca✴️
•35•✴️Il ballo ✴️
•36•✴️Voglio te, piccola ✴️
•37•✴️ho solo bisogno di te✴️
•38•✴️Perdono✴️
•39•✴️the apocalypse is coming✴️
•40•✴️La potenza di una lacrima ✴️
❇️IN ARRIVO IL 2 LIBRO❇️
❇️STASERA ESCE IL SECONDO LIBRO❇️
❇️BOOK TRAILER DEL MIO ROMANZO ❇️

prologo

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By piccolaBambi

"Il libro dei libri
Inizia con un uomo ed una donna in paradiso
E finisce con l'apocalisse..."

L'odore nauseabondo dell'alcool disinfettante degli ospedali fece svegliare Ginevra.
Ma perché si trovava in quel posto, incosciamente si massagiò la testa, come se servisse a farglielo passare.
In fondo alla sala vide girare la maniglia di una porta. Una donna alta con una morbida camicetta di lino e dei capelli biondi raccolti in uno chignon comparve sulla soglia.

Ginevra :

<<Ginevra>> la voce bassa della dottoressa risuonò appena.
Ginevra si guardò attorno in cerca di qualcosa da dire.

<<Cosa.. mi è successo?>>

<<Sei nel hospital Hampton's.>>

Vedo che mi guarda negli occhi cercando di capire se fossi cosciente , ma io non ricordo nulla.
Scuoto la testa in segno di negazione.
Lei sospira sedendosi su una poltrona e inizia a raccontarmi l'accaduto.

<< Vede signorina...ha cercato di suicidarsi in seguito alla morte di sua madre Eleanor. Abbiamo ripulito il suo organismo dalle pillole che aveva ingerito. La sua scuola ci ha informato che le verrà assegnata una psicologa dell'istituto.>>

Nei suoi occhi si poteva leggere tutta la tristezza , probabilmente le faccio una pena in questo stato.
Solo perché non sono stata in grado di gestire quello che è successo alla mia mamma. Io e lei eravamo molto legate.
Ora ricordo tutto quanto. Mi alzo da quel lettino con quelle stupide lenzuola bianche che non sopporto, riprendo i miei vestiti appoggiati sulla sedia e mi dirigo nel bagno accanto chiudendomi dentro per rivestirmi. Dio anche le mattonelle del bagno mi fanno vomitare, ho sempre odiato gli ospedali e da piccola cercavo in tutti i modi di evitarli, un sorriso nasce sul mio volto ricordando mia madre e tutti i bei momenti passati insieme a lei. Ritiro le lacrime che minacciano di scendere e mi vesto velocemente , mi sento molto debole ma preferisco stare a casa mia che qui , da sola ormai ma...fa niente.
Apro la porta del bagno e vedo che la dottoressa e ancora lì su quella poltrona verde oliva che mi aspetta.

<<Io, vorrei andarmene.>> Dico semplicemente

<<Va bene signorina , non c'è nessun problema la scuola ha firmato i documenti ed è libera di andare.>>

<<Grazie a dio..>>

<<Ma...deve andare alla seduta che le hanno fissato per oggi alle 15:00. >>

<<Non ci posso credere.. >>sbuffo sonoramente.
Me ne vado senza neanche salutarla , so che non è giusto nei suoi confronti, mi ha salvato la vita , ma da quel giorno in cui la malattia di mia madre me l'ha portata via io non riesco più a essere la solare ragazza educata che ero.
Cammino per le strade di New York tirando fuori dalla tasca il bigliettino della dottoressa che dovevo incontrare. Suonò al campanello e una signora bassina con gli occhialetti mi fa accomodare nel suo ufficio.
Un profumatore di ambienti spandeva nella stanza una fragranza di cannella che a Ginevra non dispiaceva affatto.

La dottoressa Agatha si sedette nella sua poltrona in camoscio color crema.

<<Carino , dovresti metterci uno di qui pendoli con le sferette d'argento sa . Magari anche quelle caramelline distribuite sul tavolino>> dissi lasciandomi cadere la borsa sul pavimento con un tonfo.

<<Se vuole qualcosa da mangiare posso..>>

<<Non importa >> Dissi sedendomi anch'io su quelle lunghe poltrone.
Mi ero lasciata sfuggire già abbastanza parole, ero nervosa , calma Ginevra e solo un'altra stupida strizzacervelli. Inspirò affondo , può andare peggio di così.. mi chiesi nella mia mente.

<<Cosa ti ha portato qui Ginevra>>

Quando ero nervosa la mia mente evocava immagine assurde che lasciavo correre nella mia mente, mi sforzai di non pensarci più è di concentrarmi su quella donna.

<<Penso che lei già lo sappia >> dissi guardandola dritta negli occhi. Non mi piace farmi vedere debole davanti a gli altri.

<<Ovvio che lo so.>> Disse con saccenza. Mi stava sfidando ?

<<Ma voglio sentirtelo dire da te, so che hai tentato di toglierti la vita... perché?>> Disse dopo qualche minuto
Come se non fosse ovvio.
La scuola era stata chiara, la terapia non era consigliata era obbligatoria.
Suicidio. La parola suonava più violenta di quanto non fosse stato il gesto. La sera prima di cominciare il primo anno di superiori, Ginevra si era semplicemente stesa sul letto a guardare la finestra mentre le leggere tendine bianche si gonfiavano nella brezza. Aveva cercato di pensare Almeno a una cosa positiva del suo futuro , ma non ne vedeva nessuno.La mente gli ritornava a quei momenti di felicità che non ritorneranno più.
Non poteva vivere nel passato così aveva deciso che non poteva più vivere, punto. Aveva preso il suo cellulare e accesso la musica inghiottendo tutte le pillole del suo armadietto dei medicinali dove le teneva sua madre.
Otto forse nove se le era ficcate in bocca. Si era risvegliata in una barella con tubicini attaccati al suo corpo.
Ed ecco qua la mia storia... così penosa.

<<Cielo, devi sentirti benedetta per essere ancora viva! Sono una credente e credo che il signore le abbia concesso una seconda opportunità per vivere la vita >>

Tze. Faccio una smorfia.

La dottoressa si schiarì la voce.

<<So come si sente credimi >>

<<No invece non lo sa, pensate tutti di sapere come mi sento ma in realtà non sapete NULLA!>>

Fisso l'orologio, quando finirà questa tortura..

<<Manca ancora una quindicina di minuti quindi perché non mi parla del rapporto con sua madre.>>

A quella frase Ginevra si irrigidì.

Prima della morte di sua madre Ginevra pensava che il mondo fosse un posto fantastico. Sua madre stessa era un'avventura. Aveva il talento di notare particolari che agli altri sfuggivano , sapeva fare ridere la gente , la sua risata dio come le mancava.

<<No! >> Dissi semplicemente non mi andava di rievocare momenti belli e tristi allo stesso tempo. Aveva voglia di prendere altre pillole e farla finita ma non poteva dirlo altrimenti non ne sarebbe mai uscita da lì.

<<Ginevra sto cercando di instaurare un rapporto.
Ho chiesto alla tua insegnante di buttare giù qualche parola su di te. >>

<<Sentiamo.>>

<<Se proprio ci tiene.
Vediamo >>dice scorrendo con il suo lungo dito sottile sulla sua agenda.
<<Ecco! Lei ti definisce scostante "fredda">>

Ginevra sussultò. Io non sono scostante.
La dottoressa continuò con la sua lista

<<Ho sentito anche la tua amica Ally.
TI descrive "stoica">>

<<Essere "stoica" non è una cosa negativa>> dissi con fermezza.
Avevo studiato lo stoicismo greco mi appassiona e aspiravo a tenere le mie emozioni sotto controllo. Mi è sempre piaciuta l'idea di conquistare la libertà attraverso il dominio dei sentimenti. La capacità di tenerli per sé come le carte di una mano da poker. All'improvviso mi venne in mente il volto della mia amica Ally ,
'oh Amica mia' , lei è quella che mi è stata vicino più di tutti. Mi ricordai che l'altro giorno mi disse che a scuola ci sarebbe stata una gara da corsa. Da piccola adoravo correre mi liberava da ogni pensiero, quando si è piccoli non si ha in mente quello che ti può riservare il futuro, mi ricordo le domeniche in cui facevano una gara per noi bambini , e mamma mi veniva sempre a guardare, ero una forza nella corsa riuscivo a seminare tutti. Adesso ho smesso di correre ma Ally mi ha convinto che potrei partecipare , so di non essermi allenata ma potrei provarci comunque. La corsa iniziava alle 17:30 , perfetto sono le 16:00 .
Mi alzai da quella poltrona.

<<Dove sta andando signorina la seduta è...>>

<<È finita >> dissi sbattendo la porta. Scesi le scalette del pianerottolo e finalmente ero all'aria aperta.
Da qui a scuola erano 20 minuti di strada non ci arriverei mai in tempo.
Aspetta , la macchina di mamma , è vero se mi beccassero a guidare perché non ho ancora sedici anni mi farebbero una multa , ma non me ne importava , mi ero impuntata che avrei fatto quella gara , e io la farò.
Presi la macchina , una jeep rossa fiammante , la adoravo , una volta mia madre mi aveva insegnato a guidare nel vialetto di casa ma nulla di che.

Ginevra si mise a pensare alla corsa, forse sarebbe riuscita a incalanare la sua frustrazione e rabbia in qualcosa di costruttivo questa volta.
Ginevra si fermò allo stop , quando udì uno stridio di freni alle sue spalle. Un urto violento le fece aprire le labbra in uno gesto di dolore. L'airbag
Si gonfiò sulla sua faccia e la testa andò a sbattere contro il poggiatesta. ogni muscolo del suo corpo era contratto. Ci mancava solo questa.
Spalancò gli occhi e fece per aprire la portiera . Quando sollevò il piede dal freno la macchina cominciò a muoversi, mise in folle e tiro il freno a mano. 'Per fortuna mamma mi aveva insegnato queste cose' disse slacciandosi la cintura di sicurezza.
Un ombra si materializzò sul suo corpo. Mi diede una sensazione di dèjà vu .

<<Tu>> dissi senza forze.
Non aveva mai visto quel ragazzo prima. La carnagione chiara , capelli lisci e neri ben delineati,naso dritto ,labbra carnose occhi come lo smeraldo. Doveva ammettere che era bellissimo però. Ma che dico , non mi lascio influenzare dal primo che incontro.
Il ragazzo si accovacciò accanto a lei per aiutarla. I suoi occhi erano di uno verde inquietante. Ma chi era questo.
Guardai la mia macchina distrutta e poi guardai quel ragazzo.

<<Ma che ti è preso? >> Mi misi a gridare. <<C'era lo stop>>

<<Va bene calmati. >> Disse con disinvoltura. Sta scherzando vero? Io l'ammazzo.
Mi guardava con un espressione che mi fece trasalire <<mi dispiace >> disse a un certo punto. La sua voce era calma e morbida e questo mi fece tranquillizzare non so il motivo ma lo fece .













[Piccolo disclaimer: in questo libro non si accettano commenti di odio, insulti o bestemmie ne tantomeno discriminazione o razzismo. Questi tipo di commenti verranno immediatamente TOLTI.]

🦋Angolo autrice:🦋
Come prologo penso che può bastare così 😂 innanzitutto Salve a tutti , mi presento, mi chiamo Ginevra (come la protagonista yep..🤪) questo è il primo libro che scrivo riguardo alla serie TV Umbrella academy , ho deciso di fare qualcosa di diverso questa volta , inspirandomi a qualcos'altro invece che alle solite storie che ci sono. Spero con tutto il cuore chi vi piaccia, vi auguro buona lettura e e...al prossimo capitolo ❤️❤️
(Fatemi sapere cosa ne pensate vi prego)

P.s. chissà chi sarà quel ragazzo misterioso😏

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