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ุจูˆุงุณุทุฉ yellowsoulstories

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NUOVA STORIA!
CAST
1. Buongiorno raggio di sole!
2. Beh... sorpresa?
3. Quel ragazzo non mi piace.
4. In stile Matrix.
6. รˆ inutile che mi guardi come se sperassi che io muoia.
7. Sei pallida e stai tremando.
8. Perchรฉ non facciamo una colletta e compriamo un serpente?
9. Quello non era "niente di che".
10. Tu mi hai fatto evadere.
11. In che guaio mi sono cacciata?
12. Hai rovinato il momento!
13. Smettila di scusarti per cose di cui non devi.
14. Che cosa ti hanno fatto?
15. Antonio Banderas
16. Jayden soffre di carenza affettiva!
17. Direi che qui serve ancora un po' di nutella
18. Che guardi?
19. Tanto non fa freddo.
20. Non sarร  complicato... giusto?
21. Dovresti superarla, Kade.
22. Mi fotti il cervello, piccola Monroe.
23. Si tratta di Hunter.
24. Portala qui.
25. Cosa dovrei fare?
26. Ne parleremo mai?
27. Guardami negli occhi e ripetilo
28. Non รจ quello che volevi, in fondo?
29. Tu forse hai detto tutto, ma io no
30. Il parco (parte 1)
31. Il parco (parte 2)
32. Non essere Christopher
33. Sto bene. Tanto bene
AVVISO!
34. Porca miseria
35. Imprevisti
36 Forse

5. Il CD dei Blink-182.

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Tralasciando il fatto che nella gif sia il fuoco dell'isola dei famosi, volevo che si attenesse all'elemento principale del capitolo, ma non ho trovato una gif che gli rendesse giustizia. fate finta che si tratti di un qualunque falò su una qualsiasi beach americana.

Grazie.

Ella.

Lunedì 10 settembre.

I can't lose control.

Quando torno al piano di sopra mi sto ancora chiedendo come faccia Jayden a sapere il mio nome.
Magari sto facendo un dramma per niente, ma sono abbastanza sicura di essere sempre stata discreta se non quasi invisibile agli occhi dei ragazzi come lui, ovvero popolari e pieni di ragazze che non vedono l'ora di passare del tempo fra le loro braccia.
Mi è sempre andato bene così, non mi piace essere al centro delle chiacchiere e delle attenzioni. Avere a che fare con un tipo come lui significherebbe avere i riflettori puntati addosso e non ho mai aspirato a provare questa esperienza.
Magari mi conosce per via di Carter, avendo frequentato Maddie per due mesi è probabile che mi abbia vista e abbia chiesto di me, ma stento a crederci.
Non ci siamo mai rivolti la parola e non lo vedo come un tipo che chiede informazioni su qualcuno che non gli interessa.

Mi sto veramente facendo tutti questi problemi per un niente, devo smetterla di pensarci e basta.

Quando apro totalmente la porta socchiusa della mia camera rimango leggermente sorpresa dal casino che Maddie è riuscita a combinare: ci sono vestiti di ogni tipo provenienti dal mio armadio sparsi ovunque, la camera è in un disordine totale e quella pazza, imperterrita, continua a lanciare abiti sul letto.
Quando la vedo studiare con troppa attenzione una minigonna di pelle bianca che non ricordavo nemmeno di possedere, mi fiondo su di lei e gliela tolgo da quelle grinfie pericolose.

-Ma ti ha dato di volta il cervello?- non mi riferisco solo al fatto che nella mia camera sia esplosa una bomba nucleare, ma anche al teatrino che ha messo su prima, chiudendomi fuori da casa.
-Dovevo batterti sul tempo e trovare l'abito giusto. Tu non me l'avresti permesso se fossi stata qui.- non mi guarda nemmeno, troppo concentrata a squadrare un vestitino nero, troppo corto e attillato per i miei gusti.
-E mentre tu ti lanciavi nella mia finestra come se fossi una spia segreta o un agente dell'FBI, un certo Jayden rideva come un cretino. E come biasimarlo.- decido di giocarmi questa carta per attirare la sua attenzione e mettere fine alla sua ricerca disperata.
-Jayden?- si gira allarmata con un top color crema fra le mani. Annuisco.
-Jayden Cox?- inarca un sopracciglio guardandomi con aspettativa e mi si accende una lampadina.
-Ecco come faceva di cognome! Cox!- esclamo. Prima non riuscivo proprio a ricordarlo.
-Proprio quel Jayden Cox?- chiede ancora disperatamente.
-Se intendi il ragazzo che come me pensa che tu sia una squilibrata allora si, proprio lui.- mi mordo il labbro per non ridere della sua eccessiva drammaticità.
-Cristo El, è il miglior amico di Carter e se gli dicesse tutto? Che figura farei?- continua a camminare avanti ed indietro mordendosi nervosamente le unghie.
-Suvvia, non essere tragica. Pagherei oro per conoscere una ragazza così agile. Ti adora già.- affermo divertita e lei si gira di scatto verso di me, puntando le braccia sui fianchi.
-Mi stai prendendo in giro?- una delle sue espressioni più minacciose stampate in volto.
-Non mi permetterei mai.- inizio a riordinare la quantità spropositata di vestiti sparsi sul pavimento.
-Visto che ti diverti tanto lo farai anche sta sera, con questo.- mi lancia addosso l'abito nero che stava esaminando poco fa, troppo corto e attillato.
-Non se ne parla.- faccio per metterlo a posto ma lei mi blocca.
-Te lo metterai eccome, oppure potrei raccontare a Curtis di come hai rotto il suo CD dei Blink-182.- assume un'espressione fintamente dispiaciuta.
-Non oseresti.- la minaccio con lo sguardo. Non passa giorno in cui io non mi senta in colpa per quel CD.
Era così entusiasta di quell'acquisto, visto che era anche autografato da due dei componenti del gruppo. Ed io, accidentalmente, mi ci sono seduta sopra con la mia grazia, spaccandolo esattamente a metà.
Tutt'oggi è ancora convinto che sia colpa sua, visto che poco prima gli era caduto dalle mani.
Sembrerà niente ma sono alquanto sicura che non mi rivolgerebbe più la parola. Ci teneva così tanto.
-Farei di tutto per farti acchiappare.- mi fa l'occhiolino mentre prende un paio di scarpe col tacco. Eh no, quelle no.
-E va bene, ma ad una condizione. Trovami un passaggio per andare alla festa.- sbuffo sapendo di non avere alternativa. -E quei cosi non me li metto. Prendere o lasciare.- lei annuisce contenta e mi abbraccia.
-Sarai una bomba sexy. Per il passaggio non preoccuparti, troverò qualcuno di affidabile.-
-Mi fido.-

***

Quando Maddie se ne è andata ho avuto giusto il tempo di cambiarmi per essere più comoda, perché Curtis mi stava già aspettando nella sua Jeep.
Per quanto riguarda l'allestimento abbiamo fatto un bel lavoro, mentre noi ragazze ci occupavamo di cose più leggere, come preparare i tavoli e disporre le decorazioni, i ragazzi si occupavano dei lavori pesanti, ovvero portare le casse cariche di cibo e bibite di ogni tipo, compresi super alcolici. Si sono anche preoccupati di preparare il legname per il falò.
E mentre tutti erano impegnati a rendere più allegra quella spiaggia deserta, non è passato un secondo in cui gli occhi di Hunter non abbiano seguito i miei movimenti. Come se si aspettasse un mio prossimo passo falso. Devo dire che è stato molto fastidioso.
Ma l'ho ignorato,facendo finta che non esistesse.

In questo momento mi sto incamminando proprio verso casa, per farmi una meritata doccia. Il sole inizia a tramontare e mi perdo ad osservare le varie sfumature arancioni e rossastre che il cielo sta assumendo.
Secondo me, l'alba ed il tramonto sono due dei fenomeni più affascinanti che abbiamo la fortuna di poter osservare. Eppure non tutti se ne accorgono.
Ogni tanto mi piace prendere ed andare a passeggiare, verso sera. Mi dirigo alla spiaggia, sugli scogli, e resto lì finché il sole non tramonta.
Mi infonde una calma pazzesca, riesco sempre a placare quella bestia interiore che, da qualche anno a questa parte, torna a farmi visita.
E nonostante il rilassarmi davanti ad un tramonto e alla brezza marina abbia sempre funzionato, non vuol dire che lo farà per sempre. E questo mi terrorizza.

Io non posso perdere il controllo.

Un paio di ruote che stridono sull'asfalto a poca distanza da me mi fanno sobbalzare, come spesso accade, i miei pensieri stavano prendendo una brutta piega.

Mi volto appena da sopra la spalla per vedere a chi appartenga l'auto e quando noto i folti capelli sparati in tutte le direzioni di Jayden mi fermo del tutto.

-Hey.- alza gli occhiali da sole scuri che aveva sul naso e sorride cordiale.
Mi avvicino di poco alla macchina accennando ad un sorriso.
-Ciao.- è flebile e quasi impercettibile, non sono esattamente a mio agio; è comunque uno sconosciuto, non so niente di lui.
-Ti ho vista camminare tutta sola e ho pensato che ti avrebbe fatto comodo un passaggio. Sei di ritorno a casa, giusto?.- afferma sorridendo ancor più di prima, se possibile.

Ma non gli fanno male le guance?

Annuisco. -Si, ma non preoccuparti. A piedi non è molta strada.- declino cortesemente l'offerta.
-Andiamo, non mi sei di alcun dispurbo. Poi sono di passaggio.- passa una mano fra i capelli lucenti e mi indica con un cenno il posto del passeggero.
-Sei sicuro?- chiedo ancora un'ultima volta e lui annuisce convinto.

Lo accontento ed entro in macchina con lui.
Mi sta facendo comunque un gran favore, è del tempo risparmiato.
-Allora, cosa ne pensi dell'allestimento? Quest'anno abbiamo fatto le cose in grande.- mi chiede mentre è concentrato sulla guida.
-Effettivamente si, da quello che ho visto il falò sarà molto alto. Spero solo non succeda qualche casino.- ricordo che quando ero al secondo anno, la legna usata per il falò cedette, mandando a fuoco un intero tavolo.
-Per qualsiasi cosa abbiamo sempre l'acqua a due passi. No?- effettivamente, ma quella volta chiamammo comunque i pompieri.
-Non credo che basti.- faccio una leggera smorfia divertita e la conversazione sembra chiudersi lì.
Mi rilasso completamente sul sedile godendomi la brezza fresca serale che sferza fra i miei capelli.
-Prima Maddie mi ha detto che non hai nessuno con cui andare alla festa. Se vuoi posso portarti io.- chiede quando siamo davanti al vialetto si casa mia.
-Non c'è bisogno che ti disturbi, davvero. Posso andare anche a piedi, cone hai potuto constatare non è molta strada.-
-Ma per me non è un disturbo, sono di passaggio. Passo alle 20.00?- il tono che sembra quasi speranzoso.
Cedo ed annuisco ancora una volta, ringraziandolo. Infine, non sembra così antipatico e snob come lo ha sempre dipinto Curtis.

***

Alla fine ho mantenuto la promessa, indossando il vestito che Maddie mi ha obbligata a scegliere.
Non è così male come immaginavo: fascia il corpo mettendo in risalto la curva del seno, ma non in modo volgare. In più nasconde anche quel filetto di pancia e di fianchi che possiedo.
La scollatura sulla schiena è molto profonda, ma inizia a piecermi. Mi fa sentire sicura di me.
Per sdrammatizzare il tutto ho indossato un paio di converse ed un giacchettino di Jeans. Essendo una serata fresca, non voglio rischiare di prendere qualche malanno.
I capelli sono sciolti e ricadono in onde morbide e naturali, mentre per il trucco non ho esagerato, come al solito, limitandolo a mascara e lucida labbra.

Quando raggiungo Jayden in macchina emette un fischio di apprezzamento, facendomi arrossire fino alla punta delle orecchie.

-Sta sera li stenderai tutti, Ella.- afferma mettendo in moto.
Lui dal canto suo indossa una semplice polo ed un paio di Jeans scuri, che su di lui fanno la loro figura.
-Naah, non credo. Comunque puoi chiamarmi El.- mi hanno sempre chiamata tutti così, nonostante il nome sia già corto di suo.
-D'accordo, El. Tu puoi chiamarmi Jay. È più facile.- mi fa l'occhiolino ed io annuisco divertita.
Quando alza il volume della radio e riconosco la canzone faccio un balzo sul sedile.
-Ti piacciono i coldplay?- chiedo incuriosita.
-Si, molto. Scommetto che piacciono anche a te.- dice mentre alterna lo sguardo fra la strada e me.
-Io li adoro!- esclamo e lui ridacchia, divertito dal mio entusiasmo.
È solo che ai miei amici non piacciono. Maddie non ha dei veri e propri gusti musicali, mentre Curt li ha sempre definiti commerciali.
Finalmente qualcuno che li apprezza.

Il resto del viaggio passa tranquillamente fra chiacchiere e battute varie. Rimango piacevolmente colpita da Jayden; prima non gli avrei dato un soldo di fiducia, mentre ora inizio a ricredermi.
So che è presto per tirare le somme, ma finora è stata una piacevole compagnia la sua, tutto qui.

Una volta arrivati parcheggia nel primo posto libero che trova. Quando scendo mi si presenta di fronte una festa in piena regola:
Ragazzi e ragazze che ballano sulla pista improvvisata, altri che se ne stanno un po' più in disparte su qualche tavolino, a chiacchierare, ridere e bere.
-Raggiungiamo gli altri!- esclama allegro iniziando a trascinarmi in mezzo alla folla, obbligandomi a chiedere scusa a destra e a manca, visto che urta tutti.

Quando si ferma di botto, sono troppo impegnata a chiedere scusa ad un ragazzo al quale ho rovesciato per sbaglio il drink che aveva in mano addosso, per accorgermi di uno sguardo cupo e carico di risentimento, ormai familiare, che era posato su di me già da un pezzo.






Nota autrice☄

Scusate, so di essere in ritardo con l'aggiornamento visto che ne avevo promesso uno ieri, ma sono stata impegnata con i preparativi per la festa di capodanno e non ho avuto un secondo di respiro.

Ricapitolando, in questo capitolo abbiamo una Maddie strozzina, che ricatta la sua migliore amica ed un Jay molto simpatico che passa del tempo con la nostra cara El.

Cosa ne pensate di tutta questa cortesia da parte del fustone? Perché si, Cameron Dallas è un fustone.
Non sempre tutti hanno dei secondi fini, ma mai dire mai.😊

Cosa ne pensate invece della bestia interiore accennata da El? Credetemi, non vedo l'ora di poter approfondire meglio questo argomento.

Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, nel prossimo avremo l'attesissimo incontro fra i
due protagonisti!
A presto💋

XX
-Y.R.⚘







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