Last Chance

Autorstwa Camrenismorethanreal

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Lauren Jauregui, 30 anni, neurochirurgo prodigio di fama mondiale. Nonostante la giovane età, ha già avuto tr... Więcej

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Ultimo capitolo

Capitolo 18

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Autorstwa Camrenismorethanreal


"Allora alla tua destra trovi tutti gli abiti della collezione invernale, ci sono varie marche e tipologie mentre a sinistra, ci sono quelli della collezione estivo- primaverile che però sono più colorati e non credo vadano bene per stasera.." - spiegò Lauren di fronte al suo armadio -

"Cioè questi sono tutti tuoi vestiti?"
- esclamò sopraffatta Demi -

"No, soltanto quelli da sera, poi c'è l'altra parte di guardaroba con tutte cose casual..." - rispose la corvina normalmente -

"Wow Jauregui, sono sconvolta!"- Demi sfiorò sognante ogni singolo vestito -

" Beh, allora ti lascio scegliere. Se hai bisogno di qualcosa sono nella camera degli ospiti a prepararmi..." - Lauren fece la brava padrona di casa -

Demi non ascoltó neanche una singola parola, troppo persa in quell' armadio dei sogni che sembrava quasi finto. Lì dentro, ci saranno stati appesi centinaia di abiti di colore e forma diversa, cuciti dai migliori stilisti del mondo. Il valore di ognuno era enorme, tanto che Demi, si sentì quasi scomoda ad indossarne uno, per la paura di romperlo o rovinarlo in qualche modo.

Nel frattempo Lauren si accomodò nella stanza accanto, avendo già scelto il suo vestito da mesi ormai. Era stato disegnato apposta per lei dalla sua amica Keana che, quasi sempre, le regalava ciò che rimaneva di ogni sfilata, per questo si ritrovava sempre con il guardaroba pieno di abiti che quasi scoppiava.

La corvina si sentiva un po' nervosa, soprattutto dopo aver visto l'enorme bellezza della sua specializzanda preferita. Non poteva risultare meno bella: tutto doveva essere perfetto, dall'abito, al trucco ai capelli. Lauren essendo poi perfezionista e pignola, non lasciava mai nulla al caso, tutto doveva essere come lei aveva deciso. Aveva studiato un piano ben preciso per far ingelosire la cubana e farla pentire di averla sfidata, ma come si sa, a volte, i piani non vanno come previsto.

Lauren indossò il suo abito rigorosamente nero che portava il marchio della Issartel's Industry. Aveva deciso per un taglio un po' più lungo vista l'occasione, che le arrivasse almeno sotto al ginocchio. Il tessuto era molto morbido ed aderente, tanto che le segnava il fondoschiena di cui andava fiera e per cui ogni giorno, correva più di un'ora. Al contrario i suoi capelli non erano per lei una cosa di cui vantarsi: li trovava troppo pomposi, troppo neri e troppo difficili da governare. Avrebbe voluto tagliarli tante volte, ma sapeva che il corto non le donava affatto, così cercava sempre di prepararli al meglio che poteva.

Per quanto riguardava il trucco, non usava mai molti prodotti, aveva già un viso meraviglioso per essere coperto dal make up. Era consapevole che la parte migliore di sé, era proprio la faccia: il colore smeraldo dei suoi occhi che ipnotizzava le persone, il taglio degli stessi che rendevano ogni suo sguardo seducente e la forma di quelle labbra, che avevano fatto impazzire molti suoi pretendenti. Lauren sapeva di essere una bella donna e non faceva niente per nasconderlo.

"Dottoressa Jauregui mi scusi ma.."- fu interrotta dalla voce di Demi alle sue spalle -

"Chiamami Lauren, non vorrai mica che per tutta la se...."

Quando la corvina si voltò, rimase colpita dalla bellezza di Demi e del vestito che aveva scelto per sé stessa. Sembrava le fosse stato cucito addosso. Indossava uno Chanel che aveva comprato in uno dei suoi viaggi a Milano, dove era sempre solita fermarsi nelle decine di boutique al centro. Lauren ricordava anche il momento esatto di quando lo aveva acquistato, dopo aver saputo di essere uno dei cinque chirurghi più bravi al mondo. Sì era decisa di farsi un regalo, costoso, ma non era mai stato un problema per lei.

Demi portava un vestito color blu elettrico con scollatura profonda sul seno, tanto che Lauren poté vedere che la ragazza non indossava il reggiseno. Sulle spalle era formato da pizzo per poi scendere e stringere la vita con una cintura, incorporata all' abito stesso.

La corvina rimase a fissarla per qualche istante, ammirando anche tutti i tatuaggi di cui non sapeva nemmeno l'esistenza. Demi sorrise, vedendo l'effetto che lei stava facendo al suo capo.

"Ero venuta a chiederti dove potevo trovare le scarpe..." - Demi interruppe il momento osservazione di Lauren -

"Ehm, si, le scarpe..." - la dottoressa scosse la testa, guardando al cielo -  " Ecco qui.."

Dopo aver afferrato un piccolo telecomando nero ed aver schiacciato un pulsante, una porta di colore bianco davanti a loro, si aprì a rallentatore, come se dovesse far vedere un tesoro nascosto. Effettivamente lì dentro vi era un tesoro: centinaia di scarpe riposte su degli scaffali a muro che scintillavano come fossero oro. Un vero e proprio paradiso per gli amanti delle calzature, non mancava nulla: sneakers, tacchi, ballerine, sandali, ciabatte, stivaletti.
Demi non aveva mai visto così tanta roba nemmeno al negozio.

"Ma come fai ad avere tutto questo? Quante paia di scarpe ti compri al giorno?" - esclamò sorpresa -

"Molte me le hanno regalate: degli stilisti, degli investitori, a dei compleanni. Altre le ho comprate in giro per il mondo, altre ancora, in alcuni negozietti qui a New York. È sorprendente quello che si può trovare se si sa dove cercare...."  - spiegò Lauren -

"Queste louboutin sono meravigliose!" - Demi le portó al petto, coccolandosele un po' -

"Ti piacciono le scarpe?" - domandò la dottoressa Jauregui rifinendo allo specchio, il tratto del suo eye liner -

" Da morire! Vivrei di scarpe, le mangerei pure se fossero commestibili" - Lauren aggrottò le sopracciglia e poi entrambe scoppiarono a ridere -

"Okay sei molto strana ma questo già lo sapevo!" - Demi si sedette dentro alla scarpiera mentre la corvina finì di truccarsi -

" Meglio di essere normali. La diversità è bella, è eccitante, coinvolgente..." - la specializzanda provava e riprovava ogni scarpa -

" Anche la normalità è bella" - alzò le spalle Lauren - " la sicurezza, la pace" - Demi sbuffò annoiata -

"Trovate!" - esclamò, sfoggiando le scarpe del colore uguali al vestito -

"Stai molto bene!" - si azzardò a dire Lauren -

"Anche tu!" - rispose la ragazza -

Entrambe rimasero a fissarsi per un breve periodo di tempo, troppo imbarazzate per fare qualsiasi mossa.

"Andiamo? Spero non in metro, perché con questo vestito pulirei il pavimento e non mi sembra il caso..."  - sorrise Demi -

"No, ho nolleggiato una macchina con tanto di autista. Stasera ci trattiamo bene..." - Lauren finì di darsi un ultimo ritocco -

" Perché non guidi? Voglio dire sei ricca, non credo tu abbia problemi a comprarti un'auto.."
- chiese la ragazza -

"Perché..." - l'espressione di Lauren divenne più cupa - " Non mi piace molto farlo. Le strade di New York sono sempre affollate, caotiche, sarei stressata più di quanto già lo sia.."  - fece un sospiro di sollievo ed un sorriso forzato - " Andiamo! Siamo già in ritardo"

Demi aveva capito che in realtà quello non fosse il vero motivo. Aveva imparato un po' a conoscere il suo capo e sapeva che quando Lauren evadeva lo sguardo di proposito e tagliava d'improvviso la conversazione, stava mentendo. Non si era azzardata ad indagare oltre, non era nemmeno affari suoi, ma le sarebbe piaciuto entrare un po' di più nella vita di quella donna che tutti definivano fredda. Demi non l'aveva mai vista così, certo non era una delle persone più solari e simpatiche al mondo, però credeva ci fosse molto altro dietro il suo scudo che sfoggiava.

La specializzanda però, stava andando oltre come sempre. Era consapevole che quella serata non fosse stata spontanea, ma che lei era soltanto un mezzo per raggiungere un obiettivo. Non sarebbe stato un problema, fin tanto che questa notte, le avesse regalato qualcosa di diverso.

L'hotel, che Demi aveva visto sempre in fotografia o nelle pubblicità, era magnifico. All' entrata una porta scorrevole di quelle rotonde, era presieduta da due uomini in completo nero con un auricolare all' orecchio mentre il portiere standard, era stato destituito ad un compito minore.

"Lauren Jauregui, più ospite" - la corvina fece per tirare fuori il cartellino dalla pochette ma fu subito bloccata -

" Non serve dottoressa Jauregui. Prego, si accomodi pure e buona serata!" - il ragazzo più giovane le dedicó un sorriso per poi fissarla mentre si allontanava -

"Hai già fatto conquiste e siamo arrivate da due minuti! Insegnami Jauregui!" - scherzò Demi -

"Uomini Lovato! Basta un sedere e due tette in mostra e perdono la testa!" - Lauren premette il pulsante dell' ascensore -

La hall dell'albergo era gremita di gente: persone con valige appresso che attendevano il proprio turno al banco della reception rigorosamente di marmo scuro, donne davanti all' ingresso chiacchieravano amabilmente, bambini che correvano su e giù, rischiando di andare addosso ai presenti, uomini seduti sulle poltrone in angolo a lavorare con il proprio portatile sulle gambe ed un bicchiere di whisky poggiato sul tavolino.

L'ascensore non tardò ad arrivare e fortunatamente non vi era nessuno al suo interno. L'odore di chiuso però era forte e mentre il display segnava l'avanzare dei piani, Demi tornò a fissare la dottoressa.

"Lovato se mi guardi così però, mi consumi! Sono bellissima lo so, però contieniti!" - la prese in giro Lauren, spostando i capelli da un lato e facendo così sentire il suo profumo -

" Jauregui?" - la corvina si voltò verso la ragazza, pronta ad ascoltare ciò che aveva da dirle -

Demi si avvicinò lentamente a lei, mentre lo sguardo di Lauren sembrava essere molto confuso. Indietreggiò di mezzo passo, toccando lo scorrimano presente sotto allo specchio. La specializzanda non accennava a fermarsi, anzi ora era a pochi centimetri da lei.

In quel momento a Lauren sembrava di essere dentro ad un film a rallentatore, dove ogni movimento ci metteva secoli ad avvenire. Continuó a guardare Demi, cercando di capire cosa avesse intenzione di fare. Quest'ultima, posò la mano sul viso di della corvina. I loro visi si trovavano a pochi centimetri. Le braccia di Lauren come del resto tutto il suo corpo, rimase immobile, attaccato alla parete. Sì sentiva in trappola. Iniziava a mancarle un po' l'aria, a causa dell'ambiente chiuso e piccolo, ma soprattutto dalla troppo vicinanza della sua specializzanda.

Demi, dopo averle dato qualche sguardo fugace a quelle labbra perfettamente disegnate, iniziò a muovere il viso verso quello di Lauren che strinse con forza lo scorrimano a cui era poggiata, cercando anche di indietreggiare un po'.

Non voleva baciarla, o meglio non era il caso di farlo, non in quel momento ma soprattutto non con lei. Demi era una bellissima ragazza e se non fosse stato per il pensiero costante che aveva di Camila, sicuramente lo avrebbe fatto, d'altronde l'attrazione tra loro due, c'era sempre stata.

"Demi cosa stai...n- non credo sia.." - Lauren aveva il cuore in gola -

Le labbra della ragazza si trovavano a pochi centimetri dalle sue, tanto che poteva sentire il suo respiro caldo sfiorare la sua pelle. Aveva decisamente un buon odore,  dolce e che sapeva di pulito, come se fosse appena uscita dalla doccia.

"Hai una ciglia sulla guancia"  - esclamò Demi, che con un tocco delle dita gliela levò dalla guancia, tornando poi al suo posto sorridendo -

Lauren tirò un sospiro di sollievo, cercando di regolarizzare i battiti impazziti del suo cuore mentre l'ultimo click dell' ascensore, decretò l'arrivo al piano desiderato e le porte si aprirono.

"Jauregui, Jauregui! Perdiamo colpi stasera! E' già la seconda volta che ti trovo in difficoltà! Due a zero per me"   - Demi le schiacciò l'occhiolino e si inoltrò nell'attico in cui erano appena arrivate -

La grande sala era sistemata alla perfezione ed affollata di gente raffinata e rumorosa. L intero perimetro era stato occupato da una dozzina di tavoli rotondi drapeggiati con tovaglie di lino bianco e circondati da sedie ricoperte di tessuto blu scuro. L'apparecchiatura di ogni posto prevedeva un sottopiatto color turchese, posate e bicchieri di fine cristallo bordati d'argento e medi centrotavola in vasi di vetro scuro, davano risalto ai gigli bianchi e blu.  Ad ogni seduta, un segna posto con il nome scritto in argento.

All' angolo della sala, un pianista garantiva un piacevole sottofondo alle chiacchere degli ospiti, mentre decine di camerieri, si aggiravano tra essi, con vassoi ricolmi di stuzzichini. In fondo alla stanza un piccolo palco dotato di microfono, sarebbe servito poi per la presentazione della serata.

Nella luce fioca della sala, il tutto diede l'incredibile effetto di una prestigiosa cerimonia di premiazione.

L'articolo si era riempito di donne ed uomini che indossavano costosissimi abiti da sera, tagliati così perfettamente da sembrare finti. Ognuno chiacchierava amabilmente con il suo bicchiere di champagne in mano, lo stesso che Demi aveva appena afferrato da uno dei vassoi dei camerieri.

"Grazie!" - disse Lauren dopo che la ragazza le aveva dato il bicchiere -

" Cominciamo già bene. Alcool e cibo. La feste perfetta per me.." - scherzò Demi, mentre sorseggiava il liquido giallo -

Lauren iniziò a guardarsi un po' in giro, cercando di trovare la ragazza con cui aveva iniziato una sorta di scommessa. Quando alcune persone cominciarono a prendere posto ai tavoli, la vide li, in fondo alla sala, bellissima, vicino all' enorme finestra che dava sul terrazzo. Era illuminata dal chiarore della luna che rendeva la sua pelle ancora più liscia. Sembrava stare bene, visto il lucente sorriso che stava sfoggiando. Subito notò il braccio della donna che più odiava al momento, stringere i fianchi della cubana. Una sensazione di fastidio mista a rabbia, cominciò a nascere dentro di lei.

"Game on Jauregui!"

Demi aveva capito tutto e dopo averla presa per mano e trascinata tra la gente, insieme decisero di iniziare la serata, che sicuramente sarebbe stata tutto, tranne che noiosa.








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