Distrazione di un angelo

By emblemdenise

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Eccoci primo giorno di campeggio. Non ci voglio andare! Sono davanti ad un autobus pronto a partire per chiss... More

Distrazione di un angelo
Non ci voglio andare papà, cazzo!
Mamma che imbarazzo!
Bella merda!
Be.. Forse avevano ragione
..eppure, fa male..
Ci mancava questa..
Dove era finito?
Siamo arrivati, ora si cambia davvero!
Poi alzai lo sguardo..
Solo se non lo fai nemmeno tu
In piena crisi
e nessuno dei due osava distogliere lo sguardo.
erano un insieme perfetto
Era tutto nella mia mente.
e io mi spaventai.
abbiamo un conto in sospeso
Poi lo vidi.
ci sfiorammo..
Due volte in una sola sera
Ei mattiniera
Ci vediamo, tesoro!
..non è niente
N-non sono cose che ti riguardano
Ho bisogno di lui..
Ti prego credimi!
-Prometti che mi rimarrai accanto?-
dentro di me....la terza guerra mondiale
Cosa deve dirmi stavolta?
-Ei-
..eppure, l'ho fatto comunque.
sei solo una stupida, Chloe.
Non stavolta.
Piango.
Sto impazzendo.
"..fai quello che ti fa stare bene.."
-Perche...-
È arrivato il nostro momento.
Poi silenzio.
LETTERA A MAYA

Oh cazzo!

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By emblemdenise

Matt's POV:
Appena entrato in camera lasciai la valigia sul pavimento e andai sul balconcino della stanza. Volevo vedere come se la cavava anche sta volta, io avevo cercato di convincere quel coglione a non farsi nessuna ragazza almeno per il primo giorno del campeggio, ma come al solito non mi aveva dato retta. Era più forte di lui quando aveva voglia di farlo ne prendeva una tra le più sfigatelle e se la faceva. Non gli importava come e quando, lui se la faceva. Le più sfigatelle poi che sognavano quel momento da tutta la vita be non si tiravano certo indietro e lui ne era più che felice, dopo una volta poi non se le filava più, al massimo solo per farsi un'altro giro.

Mi affacciai, vidi tutto il gruppo delle ragazze che mancavano ancora la e sentì chiaramente il nome che pronunciò la preside subito dopo che mi ero affacciato. Chloe Logan. Dovrebbe essere la nuova non l'ho mai vista qui. Chloe. Gran bel nome ee... be anche gran bella ragazza, se solo mettesse dei bei leggins così da far vedere quel bel culetto che si ritrova e una canotta scollata e un po' attillata così risaltare le sue forme sarebbe ancora meglio.

La vidi che prese la sua valigia e si diresse verso la preside, da qui avevo proprio una bella vista sulle ragazze.
Mentre camminava sembrava vergognarsi di essere li e di doversi mettere li davanti a tutte aspettando le compagne. Stava camminando ed era quasi arrivata all'entrata mancavano pochi metri e qualche gradino, ma forse perché si sentì i miei occhi non lo so vidi il suo sguardo alzarsi, finché non arrivò alla mia finestra.

Il suo sguardo incontrò il mio, era uno sguardo travolgente, timido ma allo stesso tempo estroverso che nascondeva la voglia di imparare a sorridere, sorridere per davvero perché sei fiero di quello che sei. Be sarà stata una mia impressione ma lei non lo era, almeno non abbastanza.

Dopo quel breve incrocio di sguardi, il suo sguardo tornò dritto avanti lei. Era arrivata. Era li davanti a tutti, assieme a Maya, una di quelle che mi ero fatto due o tre volte durante l'anno scolastico al college. Era brava a farlo, aveva una faccia da santarellina e nessuno avrebbe mai scommesso niente su di lei ma poi quando si levava i vestiti era veramente brava.

Mi ero distratto nei miei pensieri su quella ragazzina e mi ero appena perso chi era che aveva chiamato la preside..

Posai lo sguardo sul gruppo delle ragazze sperando di riconoscere la ragazza che sarebbe andata in camera con Maya e quella Chloe, visto che non l'avevo capito prima.

Girai un po' con gli occhi tra tutte quelle ragazze che ancora aspettavano, nessuno si mosse. Ecco che la preside allora ripeté il nome un po' spazientita, aveva una pazienza molto ristretta soprattutto quando richiedeva ai suoi alunni l'attenzione.

-Eleonor Smith- sentì pronunciare dalla preside.

A quel nome mi venne da mettermi le mani nei capelli. Era lei la rossa che Andrew si era portato sul pullman per mettere a tacere la sua voglia da primo giorno, con la scusa di essere tornato a prendere qualcosa che aveva dimenticato. Ero stato proprio io a riferire questo alla preside quando mi aveva chiamato per la stanza, glielo avevo detto appena arrivato prima che lo chiamasse per metterlo in camera con me, interrompendo la sua 'seduta' con la rossa. La preside ovviamente conoscendo il tipo di cui parlavamo, un coglione sempre con la testa da un'altra parte, non aveva fatto molte domande e non si era preoccupata di controllare.

Guardai la preside e credo che sul mio volto fosse stampata un'espressione piena di preoccupazione. Nemmeno sei ore dalla partenza e già era nei pasticci quel coglione! E povero scemo anche io che lo coprivo sempre, ma che ci potevo fare in fondo anche io ero come lui, mi piacevano le ragazze tanto quanto a lui, su questo non potevo giudicarlo.

Se pur ero affacciato ad un balconcino del secondo piano, negli occhi e nel viso della preside era chiaramente leggibile un senso di impazienza e di preoccupazione. Continuava a scambiarsi occhiate con il professore accanto a lei, che la aiutava dando agli studenti la chiave della loro stanza e ritirando i telefonini di noi studenti. Anche lui aveva sul volto un'espressione un po' intontita, come se non sapesse spiegarsi come fosse possibile questa scomparsa di una alunna.

Me lo sapevo spiegare io cosa stava succedendo: quella era una che dopo aver sentito Andrew che le sussurrava all'orecchio 'tra dieci minuti ti aspetto sull'autobus' era impazzita di gioia e non ci aveva pensato due volte a dargliela.

Facevano tutte così, si comportavano come delle santarelline finché avevano i vestiti addosso, appena un bel figo chiedeva loro di spogliarsi, si trasformavano e diventavano delle scatenate che volevano solo quello, cosa che sia a me che a Andrew piaceva molto, soprattutto perché quelle ragazze su cui non avremmo mai scommesso, a letto erano anche brave.

-Eleonor Smith- chiamò ancora la preside.

Considerando la prima volta che non l'avevo capito quella era già la terza volta che lo ripeteva. Aveva incredibilmente alzato il tono della voce per farsi sentire meglio da tutti, ora sembrava stesse usando un microfono. L'effetto del tono così alto era dato anche dal fatto che essendo in montagna e in un paesino che pareva disperso nel nulla, sulla strada non passavano molte macchine, quindi il rumore dei motori che poteva disturbare la sua voce era totalmente inesistente.

Eh ma che cosa sta succedendo perché tutti si girano verso il pullman... Oddio si stanno girando tutti a guardare proprio loro, eccoli li scendono tranquilli dall'autobus come se niente fosse. Lui per primo con la solita aria da strafottente ma sempre con lo sguardo che non lascia trapelare niente di quello che è appena successo, lei invece be sul suo viso i segni dell'accaduto sono ancora ben visibili, sarà per questo che cerca di nascondersi dietro a quel coglione di Andrew.

Non potevo crederci avevano tutti gli occhi puntati addosso, tutti stavano aspettando solo che la signorina Eleonor andasse nella sua stanza e che pure quel coglione del mio migliore amico venisse in stanza finalmente, mentre loro se ne stavano li con tutti gli sguardi puntati contro, senza fare nulla. Lui senza scomporsi più di tanto per quello che era accaduto sul pullman e a quello che sarebbe accaduto ora che erano scesi. Lei invece senza nemmeno cercare di ricomporre un po il suo aspetto o almeno i capelli tutti un po' arruffati, evitando così di fare la figura dell'idiota davanti a tutte le ragazze.

La preside gli lanciò un occhiataccia quando scesero e il suo sguardo era il perfetto ritratto della rabbia. Forse si era resa conto dell'accaduto perché i segni sulla ragazza erano così evidenti? O forse non aveva capito niente perché l'aspetto di lui era completamente uguale al solito e il suo viso inoltre sembrava rilassatissimo così da non destare alcun sospetto.. boh era vero dall'alto avevo una bellissima visuale ma quando si trattava della preside capirla non era mai stato il mio forte.

-Eccola, finalmente la signorina Eleonor ha deciso di unirsi a noi- disse la preside cercando di usare un tono piuttosto sarcastico.

-Emh, signora preside.. Veramente io, stavo emh..- farfugliò Eleonor non era a conoscenza di quello che avevamo detto io e Andrew alla preside e così non era facile difendersi.

-Stava si, prego continui pure ci illumini con la sua spiegazione di cosa stava facendo..- continuò la preside.

-Mi stava aiutando a ritrovare il cellulare, prima eravamo seduti piuttosto vicini così le ho chiesto di aiutarmi a vedere se era ancora su, così siamo saliti.- rispose Andrew intervenendo prima di far partire Eleonor. Era un coglione era vero e non sempre parava il culo alle tipe che andavano con lui, ma in questo caso si sarebbe messo nei guai anche lui così parare il culo a Eleonor era necessario, e sicuramente poi si sarebbe fatto ripagare in qualche modo.

-Non ho chiesto a lei signorino Andrew, il suo amico mi aveva già informato del fatto che sarebbe stato sull'autobus alla ricerca del cellulare- si interruppe -non capisco cosa ci facesse la signorina in sua compagnia sull'autobus ma ammettiamo anche che sia salita solo per aiutarla, ora sentiamo lo avete trovato il telefono?- la preside aveva un sorriso stampato sulle labbra come di chi sta già assaporando la propria vittoria.

-Be certamente, era rimasto incastrato tra i sedili, fortunatamente Eleonor ha controllato bene e me l'ha ritrovato-

-Ah si?! E allora vediamo dov'è ora questo telefono che non trovavate ma che avete trovato tra due sedili- chiese la preside curiosa di vedere come se la cavavano quei due.

Ero preoccupato perché non mi ricordavo se il cellulare di Andrew l'avesse tenuto lui oppure prima di andare dalla rossa, l'aveva lasciato nella sua valigia.

-Ma certo che possiamo vederlo, eccolo qui!- Andrew sfoderò un sorriso che andava da un'orecchio all'altro, contemporaneamente infilò una mano nella tasca sul retro dei jeans a vita bassa, e la riportò davanti a se tenendo il braccio teso per mostrare meglio alla preside il cellulare che vi era contenuto.

Quando vidi la sua mano entrare nella tasca e uscirne così sicura, tirai un sospiro di sollievo. L'aveva tenuto lui ed era stata la mossa migliore.

-Va bene stiamo perdendo anche fin troppo tempo, signorino Jones fili subito in camera sua e veda di non creare altri problemi- la preside aveva perso il suo sorriso si era magicamente spento e credo che sulle labbra stesse assaporando ancora il sapore della sconfitta.

-Certo preside- lo vidi che prese a camminare fiero di se verso i gradini dell'entrata e da li a poco sarebbe arrivato in camera. Poco prima di arrivare all'entrata Andrew guardò verso l'alto in cerca del mio sguardo, sapeva che lo stavo guardando e che non avrei lasciato quello che era come un fratello per me, così senza sapere cosa gli accadeva dopo la bravata. Una volta che i suoi occhi incontrarono i miei, capì subito che quello sguardo era il segno che mi stava ringraziando per averlo coperto. Anche stavolta la preside non aveva potuto incastrarlo ci aveva provato ma niente, e questo a me e Andrew non poteva che andare bene.

Quel coglione era praticamente a due passo dall'entrata, doveva superare le ragazze e la preside e sarebbe stato dentro. La preside non lo guardò nemmeno era ancora irritata dalla sconfitta che bruciava ancora tutte le volte cercava di fare domande che potessero metterci in difficoltà ma in un modo o nell'altro c'è la svignavamo sempre, e a lei questo dava fastidio e anche tanto.

Superò la preside senza fare molte smorfie poi passò tra le ragazze, Maya e Chloe, tutte e due mica messe così male anzi.. E poi Maya era anche brava Chloe era una nuova chissà se ci sapeva fare(?)

Scrutai attentamente quello che faceva quel coglione, ormai avevano tutti capito che cosa stesse facendo su quell'autobus. Per passare tra le ragazze impiegò molta calma, ma in viso il solito sguardo da strafottente.

Credo che si accorse nuovamente della presenza di quella nuova perché prima di entrare la fissò accuratamente e la scrutò da vicino, chissà lui che ne dice da qui sembra valga qualcosa ma da li non ne ho idea..
L'aveva già notata sul pullman o meglio lei si era fatta notare mentre guardava lui che si baciava con Jessica, e soprattutto quando era rimasta giù a fissare il vuoto senza nessuno nel parcheggio durante la pausa.

Era entrato pochi minuti e sarebbe entrato a raccontare, non aspettavo altro. Volevo soprattutto sapere di quella Chloe, era una ragazza molto.. interessante..

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