Why did you leave me here to burn?
I'm too young to be this hurt.
I gave you all of me,
my blood, my sweat, my heart and my tears.
Why don't you care?
Now you're gone and i'm here.
Final chapter.
Jieun's pov.
After 1 year.
Sfortunatamente il giorno tanto atteso è arrivato, il mio corpo continua tremare anche se seduto in un riparo al caldo, mentre i miei occhi rossi continuano a lacrimare.
≪ Jieun, calmati, vedrai che tutto andrà per il verso giusto. ≫ la voce tranquillizzante di Jongin risuona in me, la sua macchina si ferma due secondi dopo, accostandola vicino ad un palazzo, quel palazzo.
≪ Ho paura, non ci riesco. ≫ le lacrime continuano a scendere e a scendere, ho aspettato così tanto questo momento che pensare che tra poco diventerà realtà mi fa rabbrividire.
≪ Avanti, non fare così, ti stai facendo solamente mille paranoie per niente. ≫ la sua mano accarezza dolcemente la mia schiena mentre le sue parole mi cullano in uno stato di beatitudine.
≪ Probabilmente neanche avrà il tempo di dirmi "ciao", lui ha raggiunto una fama tale da non ricordarsi neanche il mio nome. ≫ le mie lacrime non riescono a placarsi neanche con la sua immagine di fronte, migliaia e migliaia di cartelloni sono appesi da una via all'altra con la sua faccia stampata insieme agli altri.
≪ Solo perché è diventato famoso non vuol dire che ti abbia dimenticato, scendi da questa macchina e vai parlargli. ≫ lui mi stringe la mano mentre io cerco di realizzare il tutto, posso farcela, posso farcela.
≪ E tu? A te non da fastidio? ≫
≪ Capisco perfettamente i tuoi sentimenti, vederti felice con lui mi rende più felice che vederti soffrire con me; non te lo dirò un altra volta, scendi da questa macchina e parlagli, ora. ≫ appoggio le mie dita affusolate sulla portiera, sospiro guardando dal finestrino la maestosa scritta "BigHit".
≪ Grazie. ≫ dico lasciandomi andare verso quello che mi aspetta, lentamente mi dirigo verso l'entrata, con mille emozioni che mi passano per tutto il corpo, dalla più grande voglia di rivederlo fino alla paura più maestosa del suo rifiuto.
Entro nella hall del maestoso palazzo, mille trofei sono esposti in tutte le pareti, accompagnati da centinaia di foto che li ritraggono, dai loro primi passi ai loro più grandi successi.
Cautamente mi faccio strada verso la hall, oltre me, ci sono altre due o tre persone, faccio la fila finché finalmente non tocca a me.
≪ Buongiorno, noi siamo della BigHit, possiamo aiutarla? ≫ un giovane ragazzo alla reception è seduto di fronte a me, devo solamente farmi coraggio.
≪ Volevo chiederle se era possibile parlare con Jeon Jungkook, sono una sua conoscente. ≫ il ragazzo alla reception mi guarda stranita per poi smanettare col computer.
≪ La prego di dirmi il suo nome. ≫
≪ Jieun. ≫
≪ Aspetti solamente un secondo. ≫ comincio a tremare più di prima, finché sette ragazzi non entrano dalla porta, sfoggiando tutto il loro fascino, ovviamente i miei occhi vengono catturati da una persona in particolare, l'unica che volevo vedere e l'unica che riesce a farmi tremare in questo modo.
≪ Jungkook! ≫ richiamo la sua attenzione più è più volte, finché non si gira e mi guarda per qualche secondo.
Tre anni.
Tre anni che non incrocio il mio sguardo con il suo.
Tre anni che non provavo così tante emozioni in una volta sola.
Tre anni che il mio cuore non batteva così forte per una persona.
Ma probabilmente questi tre anni sono appena stati buttati via al vento, lui si gira continuando a camminare, lasciandomi da sola in mezzo alla struttura, da sola ad aspettarlo.
Sola.
≪ Mi dispiace, il suo nome non è nella lista. ≫
≪ Non fa niente, le chiedo di lasciargli questa lettera, grazie comunque. ≫
Sola e illusa.
3 months later.
Il caffè riscalda le mie fredde mani, ghiacciate dal temporale, questo posto non è cambiato di una virgola, i tavoli sono sempre al loro posto.
Non venivo qua da mesi, mesi in cui ho riflettuto, ho pianto e ho cercato di voltare pagina.
Questo posto è dove noi ci siamo incontrati per la prima volta, io reduce dal mio primo vero amore, tu che cercavi invano di farmi spuntare anche solo un sorriso su quel volto distrutto.
Tra le mie mani tengo la copia della lettera che ti ho dato quel giorno, quel giorno in cui mi hai degnata solo di un misero sguardo, quando io ero pronta ad accoglierti a braccia aperte tu te ne sei andato.
Hey,
Se stai leggendo questa lettera probabilmente è perché sei riuscito a spezzarmi il cuore per l'ennesima volta, non preoccuparti, ormai, quando tu starai leggendo questa lettera, sempre se lo starai facendo e non l'avrai poggiata sul tuo cumulo infinito di regali che ricevi ogni giorno, io sarò ritornata come prima. Spero che tu stia leggendo questa lettera da solo, in questa lettera voglio chiederti molte cose, cose che non ho mai avuto il tempo di chiederti faccia a faccia, visto che non ho avuto tempo di dirti addio che tu ormai te ne eri già andato. So che non mi risponderai, è ovvio, ma già il fatto che tu sia arrivato fin qua mi rincuora; perché lo hai fatto? Perché te ne sei andato all'improvviso? Senza darmi preavviso? Speravo in un futuro con te, ma tu me lo hai portato via, attento, non ti sto accusando, ti sto solo dicendo la verità; sei stato il primo a restarmi accanto anche dopo essermi comportata da ipocrita, sei riuscito a raccogliere i pezzi mancanti del mio cuore e rimetterli al loro posto, e per questo te ne sono grata, grazie.
Mi hai regalato dei momenti bellissimi, mi hai fatto sorridere, mi sei stato vicino.
Grazie grazie grazie.
Se sono arrabbiata con te? Forse un po', arrabbiarmi ormai non serve più, arrabbiandomi non riuscirò a colmare il dolore che mi hai provocato. Mai.
Spero che un giorno potrò voltare anch'io pagina, dimenticandoti, dimenticando il giorno in cui ti ho incontrato, dimenticando i tuoi occhi , il tuo respiro che accaldava la mia pelle, dimenticando il tuo profumo e dimenticando i tuoi dolcibaci.
Una cosa mi era chiara e la sentivo in fondo allo stomaco, fin dal primo giorno in cui mi hai abbandonata,
al centro delle ossa,
dalla punta dei capelli alla pianta dei piedi,
e nel mio petto vuoto:
chi ama ha il potere di distruggere.
E io ero stata distrutta, sbriciolata.
Spero che tu possa ricordare, in futuro, cosa eravamo.
Ti ho amato così tanto da farmi male,
E continuo a farlo tuttora.
Anche se ti aspetto, so che non verrai.
-Jieun.
Ripiego la lettera mettendola in tasca, inizio a sorseggiare il mio caffè a testa bassa, non voglio che la gente noti i miei occhi diventare sempre più lucidi.
≪ Proprio non riesci farne a meno? ≫ una voce richiama la mia attenzione, non alzo la testa, non voglio farmi vedere in queste condizioni.
≪ P-per favore, non ho voglia di parlare con nessuno. ≫ dico sforzandomi di essere gentile.
≪ Credo che a questo punto dovrò partire da solo, gli altri mi stanno aspettando sul nostro bus. ≫ a queste parole alzo di scatto la testa.
≪ J-Jungkook? ≫
≪ Non ti lascerò più sola, a costo della mia stessa vita. ≫
Fine.
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Hola^^
SCUSATEMI IMMENSAMENTE PER L'IMMENSA ATTESA, NON HO AVUTO NEANCHE IL TEMPO PER RESPIRARE!
Cambiando argomento, eccoci giunti alla fine, ho amato questa fanfiction alla follia, ci sono veramente affezionata e abbandonarla mi rattrista tantissimo.
In questo periodo mi sto dedicando alla mia nuova fanfiction "il tramonto della luna", ci sto mettendo il cuore anche in quella, perciò spero che le darete un occhiata.
Grazie davvero a tutte le persone che hanno letto capitolo per capitolo questa storia, grazie infinitamente.
~Alice.