Lost In Your Eyes ||Nash Grier

By francesca_P_B

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Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitoli 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Aggiornamento

Capitolo 14

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By francesca_P_B

Nonostante le parole di Sara non riesco a fingere di stare bene così mi alzo e le dico che vado a fare una passeggiata, implorandola di non mandarmi nessuno dietro perché non voglio dare fastidio a nessuno.

Dopo un po' sento una mano sulla spalla e mi giro di scatto.
<Perché mi hai seguito? > chiedo perplessa a Nash.
<Beh si vedeva che non stavi bene e non volevo lasciarti sola.>
Mi stupiscono le sue parole e credo che si sia imbarazzato perché alterna lo sguardo tra la spiaggia e me.
< Beh ti ringrazio ma non voglio di certo rovinarti la serata. Puoi tornare da loro tranquillo. > gli accenno un sorriso cercando di essere convincente. Voglio solo restare un po' da sola per potermi sfogare.
<Se vuoi puoi urlarmi addosso o picchiarmi se ti fa stare meglio. > accenna una risata e mi unisco a lui. Lo vedo titubante, evidentemente non sa cosa dire o fare per non peggiore le cose.
Gli faccio cenno con la testa di seguirmi e ci andiamo a sedere a riva.
I seguenti 5 mimuti sono di silenzio totale poi si avvicina e mi mette un braccio attorno alle spalle facendomi poggiare la testa sulla sua spalla.
In un attimo scoppio a piangere e mi stringo alla sua felpa.
<Scusami. Ti inzupperò la felpa. > cerco di allontanarmi trattenendo le lacrime ma non me lo permette.
<Tranquilla. Butta fuori tutto. Torniamo di là solo quando ti sentirai un po' meglio. > mi accarezza i capelli.
Non avrei mai immaginato che fosse così gentile, con me poi che sono la solita merda.

<Perché? > gli chiedo dopo 5 minuti che stiamo così.
<Cosa? >
<Perché sei venuto? Potevi anche tornare da loro poi. >
<Beh mi è dispiaciuto vederti così, e fidati quando ti dico che siamo simili per molti aspetti. Ho immaginato come potessi sentirti.> continua ad accarezzarmi il braccio.

Ti sembra così strano che le persone siano gentili?

A furia di mettermi a pensare dimentico di rispondergli ma penso abbia capito anche in questo caso.

<Vuoi tornare di là? > l'unica cosa che riesco a dire dopo altri 5 minuti.
<No ma se tu vuoi ti accompagno. > mi sposto per guardarlo.
<Ti ringrazio. So che non ci stai capendo niente ma.. > mi interrompe con un cenno.
<Tranquilla. È normale che tu non voglia dirmi i fatti tuoi. Se vuoi parlarne sono qua ma se non ti va fa niente. > mi sorride.
Non so cosa rispondere ancora una volta e lo abbraccio cogliendolo di sorpresa.
Mi steinge anche lui e dopo un po' torna a parlare.
<Non capisco perché ti sembra così strano che la gente si interessi a te. Si vedeva che i tuoi amici erano in pensiero ma da quanto vedo ti ostini ad isolarti. > apprezzo veramente tanto che sia così sincero. Praticamente mi dice quello che ho nella testa da sempre.
<Certo che sei proprio un filosofo. > ridiamo insieme.

Non so se parlargli di questo. Faccio fatica anche in questo caso.
Mi fa piacere vedere che lo ha capito e mi sorride.
<Tranquilla non insisto. Se vuoi rispondermi puoi farlo in qualsiasi momento ma ho già capito. > mi scombina i capelli e gli accenno un sorriso ma abbasso lo sguardo sulla sabbia.

Ha iniziato poi a raccontarmi delle storie divertenti che gli sono successe. Capisco che sta cercando di rallegrarmi e magari farmi capire che posso parlare anch'io senza farmi tanti problemi.
È riuscito a farmi ridere e mi dispiace averlo disturbato.
Mi alzo e gli porgo la mano per aiutarlo ad alzarsi, non che gli servisse realmente.
<Se vai a dire a qualcuno di questa cosa ti ammazzo. Non è mai successo niente. > gli tiro un pizzicotto e mi sorride.
<Certo. Ora me lo merito proprio una bacio. >mi fa l'occhiolino.
<Coglione. > lo tiro per un braccio e ci avviamo verso il falò.

Poco prima di arrivare dai ragazzi lo fermo.
<No seriamente. Grazie e scusa il disturbo. Devi avere una pazienza incredibile. > sorrido.
<Oh ma la vuoi pian.. > prima che inizi a fare la predica mi sporgo e gli do un bacio sulla guancia e lo lascio lì.
Rimane un attimo fermo poi mi chiama e mi raggiunge.

Quando torniamo al falò vedo Jack fermare Nash e portarselo verso le tende. Io intanto mi unisco a loro che stanno ascoltando musica e cantano.

Dopo una decina di minuti Jack viene da me e mi abbraccia da dietro.
<Perché non sei venuta a parlarne? Lo sai che ci sono sempre.>sussurra.
<Ti stavi diventando. >
<Ti prego di smetterla con questa storia. Lo sai che mi dovevi chiamare. Ma ok ora non voglio rovinarti ulteriormente la serata. > mi fa girare e ci mettiamo a ballare insieme agli altri.
<Che cos'hai detto a Nash? > gli chiedo poi.  So benissimo che hanno parlato di me.
<Mica devi essere sempre tu l'argomento. > ridacchia.
<Dai seriamente. >
<Ma niente. Ho chiesto dov'eri stata e se lui era rimasto con te tutto il tempo. >
<In dieci minuti di conversazione solo questo? >
<Smettila di pensare a queste cose inutili. > mi fa fare un'altra giravolta e decido di non insistete. Magari chiederò a Nash poi.

<Ragazzi che ne dite di chiudere? Non so voi ma io sono stanco. > propone Matt.
<Matt ormai sei proprio anziano. Mi dispiace per Sara. > lo prende in giro Cameron e noi ridiamo.
<Fidati non avrà di questi problemi. > gli fa l'occhiolino e io scoppio a ridere.
<Peccato che dormirà con me. > tiro una pacca sulla spalla si Matt.
<Tu sempre in mezzo stai. > mi sorride.

<Come vi siete organizzati per domani mattina? > chiedo.
<Semplice. Non ci siamo organizzati. > risposta utilissima di Jack.
<Tranquilla se ti serve un passaggio a casa posso accompagnarti. > mi informa Cam.
<Sei una salvezza grazie. > gli sorrido.
<Noi non sappiamo se entrare domani. Chi di noi non va resterà per mettere a posto. > continua Jack.
<Sto crollando!> esclamo sdraiandomi.
<Che esagerati. Vi odio. > afferma Cam.
<Al contrario di te io domani devo andare a scuola. > gli tiro un po' di sabbia sul pantalone.
<Gne gne. Restiamo tutti a dormire fino a mezzogiorno allora. > propone.
<Buonanotte! > esclamo alzandomi mentre loro iniziano a spegnere il fuoco.

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