LEAVE ME LONELY ||Jacob Sarto...

ohitspaehere tarafından

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!!! DA REVISIONARE !!! "Quando esci da quella porta non tornare mai più. Il mio cuore ne ha abbastanza del pr... Daha Fazla

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Avviso
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22 Pt.1
Capitolo 22 Pt.2
Non è un capitolo
Capitolo 23
Cambiamenti
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Non è un capitolo!
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32 +10k!
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Happy Bday!
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
#AskPæ
Rispondo all' #AskPæ
Capitolo 39
Capitolo 40
Greedy
Capitolo 42
Monologo

Capitolo 41

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ohitspaehere tarafından

//scusate per eventuali errori grammaticali e di punteggiatura♡

La presa di Jacob era ferrea, stretta, come se avesse paura che io potessi sciogliere le mostre mani da un momento all'altro.

Non lo avevo mai visto così. Potevo sentire come la sua rabbia si stesse accumulando nella povera vena del collo che , a parere mio, sarebbe esplosa.

Un qualcosa lo rendeva leggermente inquietante. Era come se una nube nera lo circondasse. I suoi capelli erano scompigliati, gli occhi leggermente rossi, e lo sguardo preoccupato.

In qualche modo guardandolo mi sentivo in colpa, sia per averlo coinvolto in questa cosa sia per procuragli sempre così tanti problemi e preoccupazioni.

I suoi passi erano ampi e veloci, e per me erano difficili da assecondare.

"Jacob" lo richiamai fermandomi sul posto.

Girò il viso nella mia direzione, incatenato lo sguardo al mio.

"Che c'è?" Domandò preoccupato, mettendo una mano sulla mia guancia.

"Stai tranquillo okay? Non agitarti. Sono sicura che tutto si sistemerá"

Tirai un sorriso, cercando di rassicurarlo.

Dopo un secondo di riflessione ricambió il sorriso, annuendo deciso.

Inaspettatamente rimase fermo a fissarmi, senza smuoversi.

Lo guardai confusa.

Cosa c'era che non andava?

"Che c'è?-" prima che potessi finire le sue labbra si posarono sulle mie, unendosi.

Rimasi con gli occhi aperti, fino a quando una bellissima sensazione mi invase completamente, permettendomi di rilassarmi.

Sono per caso farfalle? Elefanti?

Dopo poco ci staccammo, e con il sorriso sulle labbra mi riprese per mano, ritornando a camminare.

Qualche metro e arrivammo davanti alla mensa.

Sospirai pesantemente, mentre senza fermarci entammo dentro, catapuldandoci sui ragazzi.

"Che è successo? Diana hai pianto?" Domandò Shawn confuso.

Frettolosamente mettemmo il telefono sul tavolo, ed iniziammo a spiegare per filo e per segno tutto quello che era successo.

Lo strisciare della sedia di White mi fece attappare le orecchie per il fastidio.

"Io lo sapevo! Lo sapevo cazzo! Ve l'ho detto fin dall'inizio che c'era qualcosa che odorava!"escalama lei infuriata.

"Sì dice 'qualcosa che puzzava' " la corresse Nash

White gli lancio un'ochiattaccia.

"È uguale"

"Dov'è Madison adesso?" Domandò Cameron alzandosi a sua volta.

"Non ne ho la più pallida idea" risposi stringendomi nelle spalle.

"Andiamo a cercarla!"

In men che non si dica White era sfrecciata via.

E tutti cercammo di tenere il passo.

Correva come se fosse inseguita da un'orco o qualcosa del genere.

Girammo mezza scuola, fino a quando non usciamo nel campo esteriore.

Scendemmo nei posti inferiori, più vicini al campo.

Ci avvicinammo con cautela, diventando più silenziosi non appena le voci di due persone si fecero più intense.

"Mi spieghi come hai fatto a non riuscire a spingerla?!" Urló la voce maschile.

"Te l'ho detto! In quel momento è arrivato Jacob!"

Quella voce... è Madison.

White senza neanche pensare uscì fuori, mettendosi qualche metro dietro Madison.

"Bene!" Urló White con espressione irritata in viso.

I due si votarono immediatamente, sgranando gli occhi alla vista di tutti noi fermi li ad osservarli da chissà quanto tempo.

"Cosa-cosa ci fate qui," domandò balbettando Madison intimorita.

Ora mi spiegate perché Madison e Justin stavano parlando.

"Oh beh- White estrasse il telefono di Madison dalla tasca, alzandolo e sventolandolo in aria- ho trovato questo e ho pensato di restituirtelo, ma vedo che sei indaffarata"

La sua tranquillità mi spaventava.

Madison e Justin sgranarono ancora di più gli occhi, per poi lanciarsi delle occhiatine preoccupate.

"Dove lo hai trovato?"

Che razza di domanda era?

"Dove l'ho trovato? Um, credo che ti sia caduto... MENTRE CERCAVI DI UCCIDERE DIANA!"

il suo improvviso aumento di tonalità fece saltare tutti dallo spavento.

Madison e Justin non ebbero neanche il tempo di risponde che White continuò.

"Io l'ho sempre saputo! Non mi sono mai fidata di te e del tuo insulso personaggio preso in giro e disprezzato da tutti! Da subito ho riconosciuto quello che eri veramente, come ti diveritivi e vedere gli altri soffrire solo perché volevi che gli altri "stessero male" come lo sei stata te!"

Rimasero tutti a bocca aperta.

Il silenzio regnava. E dalla bocca dei due non usciva neanche mezza parola.

"Adesso stai zitta? Ti abbiamo scoperta! È inutile cercare di nascondersi! Tantovale dire tutta la verità prima che io possa togliermi la scarpa e lanciertela in testa"

Al ricordo, mi portai istintivamente la manu sulla nuca.

Aia che dolore.

Madison sospirò, per poi iniziare a piangere.

"O-okay, vi diremo tutto"

Quando parló al plurale Girammo tutti la testa verso Justin.

"Io non c'entro niente!"

White rise leggermente.

"Quando menti sei ancora più ridicolo" con questo Justin di ammutolì completamente.

Che razza di uomo era?

Tutto tatuaggi e niente fegato.

Si può dire? Se no, pazienza mi sono appena inventata un nuovo proverbio(?)

Madison tirò su con il naso.

"È inziato tutto tanto tempo fa, quando mia sorella veniva ancora a scuola..."

Tutti rimanemmo zitti a guardarla ed ascoltarla.

"Elisabeth era sempre stata più bella e brava di me in tutto. Non che fosse colpa sua, ma bensì ero io che non mi preoccupavo del mio aspetto. Quando Elisabeth entro nel vostro gruppo, io- io presi una cotta per Jacob" il suo colorito divenne leggermente rossastro.

Nessuno però si smosse. Jacob in particolare.

Davvero tutti ne erano a conoscenza?

E perché dicevano di non conoscerla?

"Quando capi che però tra lei e Jacob c'era qualcosa, in me nacque un senso di gelosia, che mi offuscó la mente. Ero così delusa, arrabbiata e gelosa che probabilmente avrei fatto qualunque cosa. Io-io neanche mi rendevo conto di quello che facevo o dicevo. Così, iniziai a mandargli dei messaggi con un numero anonimo in cui la minacciavo di stare lontana da Jacob. Io lo so che questa è una cosa totalmente folle e surreale. Elisabeth è mia sorella, ed era sempre così buona con me. Ma era quella sua eccessiva bontà a farmi innervosire. Quando li vidi baciarsi non c'è la feci più, e compì l'atto più folle e matto che una persona potrebbe fare. Anche adesso non dormo per i sensi di colpa. Io, io non avevo intenzione di fargli del male"

I visi di tutti iniziarono a riempirsi di lacrime. Probabilmente al ricordo di quell'orrendo accaduto.

Tutti piangevano tranne White, che era rimasta costantemente a bocca spalancata.

"Anche dopo che lei finì in ospedale non riuscì a fermarmi dal minacciare le persone. Adesso però non era perché ero gelosa di Jacob, ma bensì perché vedere gli altri terrorizzati mi dava un senso di sollievo. Io-io credo di essere malata. No-non so come definirmi" i suoi singhiozzi aumentavano sempre di più.

"Quando siete arrivate te e Diana, vi ho notate subito, in particolare notai Diana ed il modo in cui potesse dannatamente  assomigliare caratterialmente a Elisabeth. Era buona con tutti, è riuscita a farsi notare già dai primi giorni e far impazzire Blake e Jacob"

Se Jacob è pazzo di me io so cantare.

"Madison che stai dicendo. Jacob non è pazzo di me" dissi confusa e ancora stordita.

Lei mi ignorò. E qualche secondo dopo girai lo sguardo verso Blake, che fissava con durezza verso il basso.

Cosa stava guardando?

Abbassai lo sguardo.

La mia mano e quella di Jacob erano intrecciate tra di loro.

Arrossì velocemente, spostando lo sguardo.

"Vai avanti..." disse White senza trasmettere nessuna emozione

Madison annuì titubante, iniziando a torturarsi le mani.

"Quando vidi quale intesa si era creata tra Diana e Jacob decisi che lei sarebbe stata la mia prossima vittima. Questa la consideravo come una vendetta. Volevo che tutte le persone che si trovassero accanto a Jacob ed i suoi amici dovessero patire la sofferenza che io provavo mentre gli altri mi prendevano costantemente in giro. Un giorno, Justin mi scoprì, e inaspettatamente decise di aiutarmi, perché anche lui nutriva del disprezzo nei confronti di Jacob, ma questo non è affar mio"

Il mio odio verso quel ragazzo cresceva più velocemente di...non lo so, di qualcosa.

Avrei dovuto capirlo sin dall'inizio.

"Madison. Perché hai fatto tutto questo? Se sei consapevole di essere in qualche modo 'malata' perché non hai mai fatto appello a qualcuno?" Domandai asciugandomi le ultime lacrime che mi erano rimaste.

"Ero sul punto di farlo, solo che dopo che ti sei avvicinata a me in quel modo, e mi hai fatto cambiare e trovare degli amici, credevo di essere riuscita a in qualche modo a migliorare, ma non fu così..."

Nessuno parlava. Le espressioni di tutti erano semplicemente sconvolte.

"Io, credo di averti voluta uccidere perché, credevo che se tu ti fossi tolta di mezzo, gli altri avrebbero potuto concentrarsi anche su di me e non su una copia di Elisabeth"

Lo sguardo di Madison e Justin era basso. Non avevano il coraggio neanche di guardarci in faccia.

"Io-io- White a bocca aperta e fronte corrugata ci guardò tutti per poi tornare a Madison- sono sconvolta!"

"Tu sei pazza! Totalmente fusa!"

Madison continuava a piangere.

La sfuriata di White gli avrebbe fatto solo bene.

"Tu forse non ti rendi conto di quello che hai fatto e stai facendo. Hai raccontato il tutto con così tanta leggerezza che solo guardarti in faccia mi terrorizza. Sei senza cuore, non sei un'essere umano! Come hai potuto solo pensare che uccidere sarebbe stata la soluzione a tutti i tuoi complessi mentali? Forse sei così 'malata' da non renderti conto che i tuoi problemi stanno distruggendo tutte e le uniche persone che ti vogliono bene! Non mi importa se era per una questione di autostima o altro, qua c'erano in gioco delle vite, che valevano molto di più di qualche insulso capriccio di una ragazzina di 15 anni.
15 anni poi, neanche ne avessi 20. Sei una fottuta quindicenne che invece di pensare a stare con i propri amici e divertirsi, si preoccupa di mandare messaggi anonimi a chiunque si avvicini a Jacob che, per carità potrà anche essere bello e tutto, ma è una zucca vuota!"

"Hei!" Rispose Jacob leggermente offeso.

"Stai zitto!" Lo zitti immediatamente White con un cenno della mano.

"Midispiace se non sono riuscita a convincere tutti fin dall'inizio. Ma credo che sia arrivato il momento di confessare tutto questo anche alla polizia..."



To be continued...

~

Wow ho aggiornato senza che passasse un mese. Voglio un premio!

Okumaya devam et

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