Shut up and Kiss me! [Complet...

By Moonlight9819

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[Completo] Megan non chiedeva molto, solo di incontrare qualcuno che la ascoltasse, che la facesse sentire me... More

Shut up and Kiss me!
Premessa
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Epilogo
Ringraziamenti
Music

17

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By Moonlight9819

Capitolo diciassette

Robin's Pov


Stamattina Michael mi ha chiamato, era disperato perché la sua ragazza, lo ha visto mentre era ubriaco e stava baciando un'altra.
Era molto giù di corda, così sono andato a casa sua e ho provato a tirargli su il morale.
È stato terribile: ogni secondo ripeteva "Allyson di quà, Allyson di là, sono un idiota, ora mi odierà. Non so come sia potuto accadere. Stiamo ancora insieme? ecc.." ed ogni volta io tentavo di farlo ragionare, ma l'unica distrazione l'ha trovata nella pizza, che ho ordinato.

Ho deciso di portarlo con me alla festa di Kyle ed ora siamo nella mia auto e ci stiamo dirigendo verso la sua casa. Chissà cosa starà facendo Megan. Da quello che mi hanno detto gli altri, sicuramente non ci sarà.

Tengo gli occhi fissi sulla strada, ma mi passano davanti solo immagini di Megan Ed e la cosa non va bene... insomma è solo una scostante ragazzina.

"Robin, santo cielo, stai ancora pensando a quella ragazza? Smettila, tanto non sarà alla festa, non la conosci e forse non è neanche la ragazza adatta a te! Toglitela dalla testa." Mi rimprovera Michael come se mi volesse convincere. Dev'essersi accorto del mio momentaneo stato di trans.

Mi prende troppo, non so perché, ha qualcosa di misterioso che devo scoprire. Ma non so come fare ad avvicinarmi a lei. E' sempre così diffidente; chissà quante ne ha passate.

"Ehi fratello, a cosa pensi?" riprende Michael, guardando la strada.

"Ehm, a nulla in particolare. Chi pensi ci sarà alla festa?" rispondo deciso, alzando le spalle.

"Non lo so proprio. Spero tantissimo Allyson. Devo chiarire le cose con lei! Non posso perderla! Siamo una coppia troppo affiatata." Dice Michael, lamentandosi.

"Dai Michael stai tranquillo, vedrai che tutto tornerà come prima. Sono sicuro che Allyson ti perdonerà." Riprendo io, cercando per la milionesima volta, di rassicurarlo.
"Speriamo..." dice Michael, sbuffando, con un tono poco convinto.

Vedo le lucine di una casa in lontananza.
"Siamo arrivati." Dico quasi in un sospiro.

La casa è enorme, ha anche il giardino. Non pensavo ne esistesse una così grande; l'avevo vista solo nei film. Mi sporgo per ammirare la villa, fino a toccare il volante con il petto.

Davvero magnifica.  
Scendiamo dalla macchina e percorriamo il giardino che ci porta davanti alla casa.
Suoniamo e, ad aprirci è proprio Kyle.
"Ciao fratelli, che bello vedervi!" ci dice il ragazzo battendoci il cinque con la mano. È un ragazzo abbastanza muscoloso, si vede che fa parte della squadra di football.

"Stasera ci sono proprio tutti: Alicia, Michelle... ah, Michael c'è anche Allyson e, immaginate un po', la sua nuova amica figa...Megan Ed, che pezzo di ragazza!" dice Kyle, facendo su e giù con le ciglia e lasciandomi una spallata.

Strabuzzo gli occhi per lo stupore, non posso credere alle sue parole. Milioni di domande passano per l'anticamera del mio cervello: Cosa? Megan è qui? E perché? "Pezzo di ragazza"? Kyle parla della Megan con i maglioni larghi? Dov'è? Devo trovarla. E perché questo stronzo l'ha guardata? Come si permette?

All'improvviso divento furibondo e Kyle mi sta improvvisamente antipatico:vorrei proprio spaccargli la faccia. Serro la mascella e gli rifilo un'occhiata truce.

"Si... anche io ho avuto la vostra reazione, quando Allyson me l'ha "presentata". Non so cosa le sia successo ma... è proprio cambiata, almeno esteriormente. Ce la farei proprio una passatina." Dice, gonfiando il petto, fiero di se.
  Il battito del mio cuore aumenta e non ci vedo più dalla rabbia. Porto le mani sul suo petto, lo afferro per la maglietta ed infine  lo spingo contro la porta fissandolo.

"Non ti azzardare a guardare, toccare, parlare e nemmeno pensare a lei. Sono stato chiaro?" gli dico in  tono durissimo, con il viso a pochi centimetri dal suo.
"Ehi, scusa amico. Non pensavo che fosse la tua ragazza!" mi dice terrorizzato, guardandosi intorno, alla ricerca di una via di fuga. 
"E invece lo è. E faresti meglio dirlo a tutti..." controbatto, anche se la cosa non è vera.

Lo fisso, sperando di farlo intimorire almeno un po'.

"Robin, ma che diamine fai? Basta lascialo andare" mi tira Michael, provando a spostarmi.

Lo lascio andare; Kyle mi guarda malissimo e se la fila, con la coda tra le gambe.

"Ehi amico, datti una calmata...cosa ti succede: l'hai appena definita la tua ragazza, o mi sbaglio? Non  la conosci neanche, che diavolo dici? Megan, ne è al corrente di questa tua bellissima idea? Ti avevo detto di non avvicinarti a lei. Ma no. Non ascoltarmi. Sarai tu poi, a stare male." Michael continua a insistere, girando intorno alla stanza.
"Oh...Michael fatti i cazzi tuoi." Gli rispondo seccato, sistemando meglio la maglietta stropicciata.
"Ok amico. Non litighiamo" ribatte Michael, alzando le mani in segno di resa.

Ci spostiamo verso la sala dove tutti ballano e ci prendiamo una birra a testa, facciamo un giro per la casa e andiamo a ballare. Dopo qualche canzone, decidiamo di prenderci un'altra birra. Continuo a girarmi intorno alla ricerca di Megan, ma nessuna ragazza è lei; cerco tra i volti ma niente, non la vedo.

Finché, mi capita di guardare in un angolo della pista: eccola, è come un angelo. Quanto è bella? Lo immaginavo che sotto a quegli abiti extralarge, c'era una ragazza meravigliosa. Sta ballando vicino ad Allyson. Sembra libera e felice come non l'ho mai vista. 
Cavolo, Kyle aveva ragione.

È troppo sexy così. Ci sono dei ragazzi che la guardano e ballano vicino a lei; la cosa mi da molto fastidio.
I nostri sguardi si incontrano. Megan spalanca gli occhi: non può credere di vedermi qua, come io non posso credere di vedere lei.
Sembra quasi terrorizzata. Come se sapesse di aver fatto qualcosa di sbagliato. Anche Allyson vede Michael e, scocciata, tira Megan per un braccio. Le vedo sparire.
Cammino velocemente per seguirle, ma una mano mi blocca: Cassandra.                                                No, diamine, mancava solo lei.

"Ciao Robin. Come stai?" mi dice strusciandosi contro di me.
"Ciao Cassandra sto bene, però ora devo andare... scusami tanto." Le rispondo un po' seccato
"Noooo...dai Robin, balliamo questa canzone. È tanto che ti aspetto" mi dice, prendendomi una mano e trascinandomi in pista.

Sorpassiamo alcuni ragazzi, che le fischiano dietro. Io intanto prego il cielo che la canzone finisca presto, perché voglio trovare Megan. 

Non sono per nulla bravo a ballare, così mi limito a seguire la musica solo con le spalle.
Dopo qualche minuto finalmente la canzone si conclude; riesco a liquidare Cassandra, dicendole che vado a prendere da bere. Lei mi chiede di portarle qualcosa. Me ne frego di quello che mi dice e vado vicino al tavolo delle bevande.

Vedo Allyson, mi avvicino a lei.
"Ehi Allyson, sai dov'è Megan?" le chiedo, guardandola e aggrottano le sopracciglia.

Non sembra molto sobria: comincia a ridere e a dire parole a caso. È molto strano, sembra che non riesca a parlare. I due ragazzi seduti vicino a lei, si guardano e ridono, come se tramassero qualcosa. Strizzo gli occhi, ho un bruttissimo presentimento: se le hanno dato da bene chissà quale porcheria... spalanco gli occhi.

Megan!

Vedo Michael, gli vado incontro velocemente. Gli spiego ciò che ho visto, lui si precipita da Allyson.
Devo trovare Meg.

Corro come un pazzo per tutta la casa, ma nulla. Vado in giardino ancora niente; sento un ragazzo urlare al piano superiore "Qualcuno conosce questa ragazza a terra?" così, mi fiondo su per le scale, con il cuore in gola.

Il ragazzo si sposta e mi lascia passare, indicandomi la ragazza svenuta.

Megan è distesa in terra, vicino al bagno. Sento il sangue gelarmi le vene.

Meg...

Impreco ad alta voce.
Chiedo che qualcuno mi porti dell'acqua e mi avvicino delicatamente a lei.
"Cacchio, Megan. Bevi un po' di questa!" le dico, sollevandola leggermente. Poi, con un braccio sotto la schiena, la aiuto a bere.
"Dai forza, prendine un altro goccio..." le sussurro all'orecchio.

Lei fa come le ordino, ma non apre gli occhi.

Cazzo!

Le faccio bere tre bicchieri.
Si muove lentamente, sembra che stia riprendendo conoscenza.
Dai forza piccola, ce la puoi fare.

Le accarezzo una guancia e lei mi sorride. Ha un sorriso stanco, ma pur sempre meraviglioso. Questa non ci voleva proprio!
Se solo Cassandra non mi avesse trattenuto, ora Megan non sarebbe in questa situazione. Sono un idiota. Non ne faccio una giusta.
La prendo in braccio. Non pesa nulla, forse perché non mangia - ho notato che anche a scuola non mangia mai, un'altra cosa che dovrò chiarire in seguito-. 

"Perché tu sei ancora qui, perché mi aiuti. Voglio scendere." Cerca di parlare ma dalle sue bellissime e carnose labbra, esce solo un rantolo leggero.
Come può pensare che la lascerei in queste condizioni?
Muove un po' le gambe, cercando di liberarsi dalla mia stretta; ma non ho intenzione di lasciarla andare.
"Sei proprio fusa, eh bimba?!" le sussurro all'orecchio.
Devo portarla via di qui.

Michael si avvicina. Ha preso Ally in spalla.
"Ehi, porto a casa Allyson. Megan come sta?" mi chiede con una vena di preoccupazione dipinta sul volto.
Scuoto la testa, stringendo la mascella: chiunque le abbia ridotte così, la pagherà.

Megan appoggia la testa sul mio petto, chiudendo gli occhi.

Sono fuori di me.

"Ma quanta roba le hanno dato da bere... sono sicuro che non era neanche molto sana." Dico in tono rabbioso.
"Ally stai ferma, ti porto a casa" dice Michael guardandomi come per salutarmi.

Sembra preoccupato.
Io annuisco e sento Meg che comincia a singhiozzare la stringo leggermente a me per farla sentire al sicuro. Ho l'impressione che abbia bisogno di me, anche se fa vedere il contrario.

"Ti prego, lasciami andare. Voglio solo stare da sola, ho sbagliato a venire. Sono proprio un'idiota. Lasciami ti prego. Vedi ho già fatto un gran casino qui stasera." Dice continuando a singhiozzare
Cosa diavolo sta dicendo?

Ma perché ha la testa piena di queste cavolate?

"Cosa stai dicendo Megan. Io non credo a queste cavolate. E poi se ti lasciassi andare probabilmente non riusciresti a stare in piedi. Ora smettila di dire stronzate, e dimmi dove abiti" la stringo ancora di più a me, ho paura che possa spezzarsi da un momento all'altro.

Per alcuni minuti non dice nulla. Preoccupato la guardo: ha la testa appoggiata a me, gli occhi chiusi e le labbra semi-aperte.
"Non me lo ricordo." Le esce un lieve sospiro, misto piagnucolio.

Spalanco gli occhi: perfetto. Non si ricorda nemmeno dove abita.

E ora, cosa faccio? E se la portassi a casa mia?

No, sembrerei uno che se ne approfitta...
Però non so dove andare. Chi se ne frega, la porto in auto e poi dritti a casa, non posso fare altro. 

La guardo un minuto, sta farneticando. Però, non posso portarla a casa mia senza dirglielo.

"L'unica cosa che posso fare è portarti al sicuro a casa mia, ma devo pensare a come fare perché nessuno mi rompa le balle". Le dico sbuffando. Se mio padre scoprisse che ho portato, di nuovo, una ragazza a casa, non mi farebbe più tornare a Londra.

Megan strabuzza gli occhi, come se le avessero appena gettato un secchio d'acqua gelata in faccia.
"Perché dovrebbero rom.... ahhhhh ho capito il tuo gioco, stai provando a portarmi a letto. Ma bene, te ne approfitti di una povera ubriaca. Sappi che non ci riuscirai, io sono più sveglia di te e di tutte le oche che ti vengono dietro. Stai certo che non ti cadrò mai ai piedi" con tono da vera ubriacona.
Ridacchio tra me e me, è proprio dolce... anche quando è fatta.
"Ma cosa stai dicendo Meg non dire sciocchezze!"  la rimprovero, lasciandomi sfuggire una risatina. Alzo gli occhi al cielo.

Apro la portiera della mia auto e l'appoggio sul sedile del passeggero.
Le chiudo accuratamente la cintura. Voglio che stia comoda.
Dopo qualche minuto, è completamente andata.

Fermo al semaforo, mi giro per guardarle: non posso fare a meno di perdermi in lei. È così piccola e indifesa e, anche se non vuole farlo vedere, sono profondamente convinto che sia meravigliosa. Non posso fare a meno di provare un senso di protezione: chiunque proverà a farle qualcosa, non arriverà alla vecchiaia; non mi fermerà nessuno.
Finalmente siamo arrivati.

"Dai mamma, lasciami dormire." Dice un po' seccata, mettendosi comoda tra le mie braccia.
"Meg. Sono io, Robin." Cerco di tranquillizzarla accarezzandole i capelli.
"Ah... lasciami dormire allora." Mi ribadisce con un'espressione seccata dipinta sul volto.
La guardo sempre sorridendo.

Non voglio pensare a quello che succederà domani mattina, appena si sarà svegliata. 
"Probabilmente domattina mi ucciderai, vero Meg?!" le sussurro in un orecchio.
Nessuna risposta.

"Meg?" la chiamo.
Niente, dorme come un sasso.

Salgo le scale, provando a non fare troppo rumore. Appena arrivo in camera, l'appoggio delicatamente sopra al mio letto; anche se la voglia di starle accanto è tanta, per stanotte dormirò sul divano.
Vado in cucina e prendo un bicchiere d'acqua.

Che serata, ragazzi.
Dopo poco, arriva in cucina Brandon, mio fratello minore di 17 anni. Anche lui, ha approfittato del mio viaggio in Alabama, per farsi una bella vacanza.

Mi guarda con un sorrisetto sornione.
"Ehi, come mai una ragazza giace svenuta sul tuo letto e tu stai bevendo un bicchiere d'acqua tutto solo qui in cucina?" mi chiede, sedendosi nello sgabello accanto al mio. 
"Ma come parli, Brandon? E tu invece perché sei in piedi?" lo rimprovero, lanciandogli un'occhiata truce.
"Ehi, ti ho fatto una domanda prima io... avanti rispondi... " ribatte lui, posizionando i gomiti sul tavolo e le mani sotto al mento: ha voglia di prendermi in giro.

Sbuffo e scuoto la testa, continuando a sorseggiare la mia acqua.
"Ah, ho capito... ti sei fatto la brunetta... è davvero carina. Mi sono sempre piaciute le ragazze con la frangia." Dice chiudendomi in un abbraccio.

Lo scosto con vigore, incazzato per aver anche solo pensato a Megan in quel senso.
"Non dire cazzate, è solo una mia amica, idiota". Continuo in tono seccato, rifilandogli una pacca alla testa.
Mi alzo, lo spintono e vado in camera, per vedere come sta Megan.

La vedo ai piedi del water, sta vomitando. Entro dentro e le vado vicino. Le raccolgo i capelli in una coda e le accarezzo la schiena.
"Robin! Aiutami ti prego" mi dice, allungando una mano. Gliela stringo per darle un po' di forza.

"Coraggio piccola ormai è tutto finito" le rispondo dolcemente, cercando di tranquillizzarla, continuando ad accarezzarle la schiena.

"Che cosa mi hanno fatto? Perché sto così?" mi domanda tra un conato ed un altro.
La fisso, sono in pena per lei.

"Ti hanno dato dell'alcool un po' contraffatto, non so bene cosa ci fosse dentro. Probabilmente hanno visto due belle ragazze un po' sbronze e hanno pensato bene di aumentare la dose." Le  dico, stringendo la mascella.

Sono fuori di me, ma cerco di mantenere la calma per lei.

"Non capisco, ma come è potuto accadere?" mi dico, singhiozzando, passandosi una mano in fronte.
Un altro conato... non smette di singhiozzare.

"Shhhh. Stai tranquilla. Ci sono qui io, piccola, shhh..."  le dico, con parole dolci.
Passiamo così una ventina di minuti.

Poi la aiuto ad alzarsi, prendo dal comodino una pastiglia di antidolorifico e gliela porgo con un po' d'acqua.
Non posso lasciarla così, è tutta sporca di vomito... prendo una maglietta, la aiuto a spogliarsi. Lei meccanicamente alza le braccia e tiene gli occhi chiusi.
Le tiro via la sua maglietta e prima di rimetterle la mia, la osservo un minuto. È davvero bellissima...
La rivesto in fretta per evitare che prenda freddo e le metto una mia felpa.

La  prendo in braccio e la appoggio sul letto.

La copro e le lascio un bacio tra i capelli.

Ci sono qui io, piccola.

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