Kidnapped [J.B]

By ky_gglovely

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KIDNAPPED- RAPITA Hazel Van Metre, origini francesi, venne rapita all'età di sei anni ad una gita con alcuni... More

Prologo.
1. Vacanza.
2. La strana botola.
3. Lei.
4. Hazel Van Mêtre.
5. Frappuccino.
6. Devo stare qui.
7. Dovete credermi.
8. Arachidi.
9. Pupa.
10.Devi parlare.
11. Voglia di essere libera.
12.Portatemi fuori.
13. Ragazza libera
14. Risate
15.Doccia
.
17. L'udienza
18. Ti amo
19. Ally
20. Odio
21. Palla di neve
22.Ally se ne va
23. Crisi
24. Fuga
Il cielo nei tuoi occhi d'ebano
25. Medusa
26. Non mi ami
Problemi di tastiera
27. Una nuova casa
28. Lacrime
29. Si torna a casa
30. Matrimonio
31. Chi è Hazel?
32.Non siamo oggetti

16.Lui

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By ky_gglovely

Kidnapped.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

-Non darmi un bacio.- Lo avvisò coprendosi la bocca con la mano destra, in maniera tale da bloccare qualsiasi tipo di contatto.

-Non ti bacio.- Sorrise, strofinando i loro nasi.-Anche se in realtà questo è un bacio all'eschimese.- Sussurrò facendosi sentire solo da lei.

-Esci...cosa?- Trattenne un sorriso, provando a registrare in testa quella strana parola.

-No, devi dire eschi ...- Iniziò facendo sentire bene il suono 'ch'.-..mese.- Terminò mordendosi il labbro inferiore divertito per l'espressione sul suo viso, non riusciva ancora a capire cosa significasse.

-Eschi!- Esclamò contenta di aver fatto giusto a pronunciare la 'c' e la 'h' in contemporanea.

-E il resto della parola?-

-Non me lo ricordo.- Arrossì coprendosi il viso con entrambe le mani.-Vai via!-

-Cosa? Perché?- Incominciò a ridere più forte, passandosi la mano tra i capelli bagnati.-Sei un qualcosa di fottutamente adorabile Hazel.- Ammise guardandola dritto negli occhi.

-Io dolce.- Sporse i denti davanti, assumendo la faccia da coniglietto idiota.

-Finiamo...questa doccia Hazel.- Parlò senza smettere di ridere tra una parola e l'altra.

+.+.+.+.+

Tre giorni dopo

-Piano!- Ryan si bloccò con la spazzola ancora tra i suoi capelli non appena si sentì rimproverare dalla ragazzina davanti a lui.

-Non ho fatto forte, anzi!- Ribatté riprendendo a pettinarla con più attenzione rispetto a prima.-Te l'ho già detto che hai dei capelli bellissimi?-

-Sì!- Sbatté le braccia sul materasso, girandosi verso di lui.-Anche tu.- Per tutta risposta ricevette un bacio sul naso che la fece arrossire leggermente.

-Hazel dobbiamo scegliere cosa indossare.- Justin le mostrò il primo outfit composto da un abitino nero lungo fino alle ginocchia, un copri-spalle dello stesso colore e degli stivaletti alti.-Questo?-

-No!- Sorrise, coprendosi il volto con le mani.

-Okay, allora questo?- Continuarono in quel modo, Justin glieli mostrava e lei rifiutava, fino a quando arrivò ad una sua canottiera bianca, finita lì per caso.

-Quella.- La indicò, battendo le mani entusiasta.-A lui piace.- Quelle sue parole lasciarono impietriti entrambi i ragazzi.

Era il giorno dell'udienza e dopo tutto quel tempo lo avrebbero rivisto, per Justin ed Hazel sarebbe stato un forte momento di rivelazione, avrebbero avuto risposte a domande mai poste, avrebbero saputo la decisione per la sua condanna finale, ergastolo? Pena di morte? L'Inghilterra era rimasta impietrita nel sentire quella storia agghiacciante e sicuramente avrebbe avuto la giusta punizione, ma quale?

-A chi piace, Hazel?- Ryan aggrottò le sopracciglia non capendo a chi si riferisse, solo dopo aver notato il pallore sul viso dell'amico lo intuì.

-Niente.- Borbottò allungandosi per strappargli di mano la maglietta.-Io vesto.- Decise di infilarsi sotto le coperte per metterla, contorcendosi in una maniera incredibile pur di non farsi vedere.

-Non potevi semplicemente andare in bagno?- Ryan ruppe il silenzio, stanco di quell'atmosfera tesa, se non opprimente.

-E' lontano.- Finì di indossarla, buttandosi a pancia in giù sulle gambe di Ryan.-Andiamo?- Domandò muovendo le gambe scoperte su e giù più volte.

-No è tra due ore e il bagno è di fronte cretina.- Borbottò alzando gli occhi al cielo e scostandole una ciocca di capelli dal viso.-Quanto sei figa Hazel?- Le domandò in tono scherzoso misto a provocatorio, incuriosito da una sua possibile reazione.

-Sì lo so.- Ridacchiò, rotolando da destra a sinistra divertita.-Ryan è innamorato di me.- Disse fiera di sé e del suo abbigliamento, nonostante non avesse su i pantaloni.

Lui mise un finto broncio, tirandole su il mento con la mano destra per avere una visuale migliore dei suoi occhi.-Ei, non ci allarghiamo, chi ha parlato di amore?-

-Io lo sento qui dentro.- Si indicò il petto, dove poteva sentire il battito del suo cuore.-Vero Justin?-

-Mmh.- Annuì soltanto, ancora sovrappensiero per il momento precedente. 'A lui piace' ovviamente aveva sbagliato tempo verbale e intendeva dire 'A lui piacerà'. Quelle semplici parole erano riuscite a sconvolgerlo tantissimo, pensava ancora a suo padre, voleva compiacerlo dopo tutto quello. Aveva chiesto a Ryan di farle una bella acconciatura e Valery, la sorella, si era anche presentata per truccarla.

Tutto quello per suo padre, nessun altro, nemmeno per lui.

-Ow...Justin è triste, arrivo.- Fece per scendere dal letto per raggiungerlo, venendo bloccata dal moro vicino a lei.

-No sono troppo geloso, resterai qui sul letto con me. Non voglio che ti veda in mutande.- L'afferrò per i fianchi, spingendola a sedersi sopra di lui, per poi avvolgere le braccia attorno al suo corpo e stringere il più forte possibile.

-Lasciami! Stupido.- Si mosse agitata, non riuscendo a liberarsi dalla presa ferrea di Ryan.-Justin!- Chiamò il suo aiuto, muovendosi ancora più di prima.-Idiota.- Borbottò spingendo le mani contro il suo petto così da allontanarlo un po'.

-Non mi insultare, ti sto solo abbracciando.-

Arricciò il naso in disaccordo.-Devo andare da Justin. Non essere geloso, torno da te dopo.- Provò a tranquillizzarlo, portando le mani a coppa sul suo viso. Non aveva ancora compreso quanto fosse ridicola quella scenetta.

-Quindi mi stai lasciando per lui?- Assunse un'aria ferita, lasciandola finalmente andare.-Vi lascio da soli, non potrei sopportarvi di vedervi assieme..- Le diede una mano a scendere dal letto e raggiungere Justin seduto sulla poltrona prima di uscire dalla stanza.

Hazel si sistemò bene su di lui, piegando le ginocchia ai lati delle sue gambe.-Eccomi qua.-

-Eccoti qua..- Ripetè a voce bassa, facendo scorrere le dita sulla sua pelle scoperta. Stava ingrassando in fretta e di quel passo sapeva che sarebbe arrivata presto al suo peso ideale. Ne era felice.

-Sei triste, perché il mio Justin è triste?-

-Ti sei fatta bella per lui e questo mi destabilizza.- Non appena notò di aver usato una parola difficile scosse più volte la testa, correggendosi.-Mi confondi Hazel, pensavo lo odiassi e oggi ti ci metti d'impegno per colpirlo.- Probabilmente era lui a non capire, era cresciuta assieme a Barney, si era abituata a dipendere da lui. Aveva letto qualcosa sulla sindrome di Stoccolma.

-Mi dispiace.- Rilasciò un sospiro pieno di frustrazione, guardandosi attorno.-Lui deve dirmi cosa fare, lo fa sempre, anche prima. Se non me lo dice lui...io...non capisco.-

-Cosa non riesci a capire?-

Dopo un attimo di esitazione rispose, deglutendo rumorosamente.-Perché sono qui. Io stavo lì sotto per lui, adesso sono qui per chi? Per te Justin? Per Ryan?-

-Per te stessa Hazel, per nessun altro, sei qui per crearti una nuova vita partendo dalle basi. Puoi fare tutto quello che vuoi.-

-Non mi piace.- Fece una smorfia, scuotendo la testa.-Non voglio, voglio tornare con lui.- Era terrorizzata da quel che l'aspettava, mettersi in gioco in quel modo per quale motivo? Voleva solo starsene tranquilla a fare nulla e aspettare da mangiare, avrebbe rinunciato solamente al sesso, benché la maggior parte delle volte le faceva prendere delle pillole con le quali dimenticava ciò che era appena successo.

-Non so quando, ma un giorno capirai e mi darai ragione.-

Autrice:

Scusate il ritardo, ma non avevo molta ispirazione, ho riscritto il capitolo più volte e nulla, spero vi piaccia.

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