Kidnapped [J.B]

By ky_gglovely

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KIDNAPPED- RAPITA Hazel Van Metre, origini francesi, venne rapita all'età di sei anni ad una gita con alcuni... More

Prologo.
1. Vacanza.
2. La strana botola.
3. Lei.
4. Hazel Van Mêtre.
5. Frappuccino.
6. Devo stare qui.
7. Dovete credermi.
8. Arachidi.
9. Pupa.
10.Devi parlare.
11. Voglia di essere libera.
12.Portatemi fuori.
13. Ragazza libera
15.Doccia
16.Lui
.
17. L'udienza
18. Ti amo
19. Ally
20. Odio
21. Palla di neve
22.Ally se ne va
23. Crisi
24. Fuga
Il cielo nei tuoi occhi d'ebano
25. Medusa
26. Non mi ami
Problemi di tastiera
27. Una nuova casa
28. Lacrime
29. Si torna a casa
30. Matrimonio
31. Chi è Hazel?
32.Non siamo oggetti

14. Risate

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By ky_gglovely

Kidnapped.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

-Hazel? Ti vuoi svegliare?- Justin sbuffò, scuotendola per la spalla destra.-Hazel?- Non ottenendo risposta lasciò perdere, poggiando la testa sul bordo del letto. Erano le undici del mattino e ancora non si era svegliata, tuttavia era riuscita a superare la notte senza ulteriori attacchi e i medici sostenevano che stesse solamente dormendo profondamente a causa della mancanza di sonno in generale.

I monitor e le flebo erano state rimosse, dormiva soltanto.-Mi manchi.- Ammise sapendo che nessuno era lì ad ascoltare, Ryan non si era più fatto vedere, probabilmente ancora offeso per ciò che gli aveva detto e sua madre stranamente non aveva chiamato per parlargli del Canada.

A distrarlo dai suoi pensieri fu un leggero bussare alla porta, di sicuro non erano ne medici ne infermiere, quindi poteva solo essere Ryan o qualche paparazzo riuscito a superare la sicurezza. Deglutì rumorosamente alzandosi, indeciso sul da farsi, solo dopo una seconda bussata decise di andare ad aprire.-Hey...- Valery sorrise, dondolandosi sui talloni.-Come va?-

-Cosa vuoi?- Justin aggrottò la fronte, stupendosi nel vederla lì, con quel faccino che di innocente non aveva nulla. Poteva dire che Valery gli aveva rovinato l'adolescenza, ma sarebbe stato fin troppo banale, lei gliel'aveva distrutta.

-Ryan era molto arrabbiato oggi e mi chiedevo il perché...- Attorcigliò una ciocca di capelli attorno alle dita, leccandosi le labbra.-E visto che sei qui da solo..io ti farei volentieri compagnia.- Mentre Justin rifletteva sulla maniera in cui poteva risponderle, Hazel sbatté più volte le palpebre, guardandosi attorno per capire se fosse al negozio dei frullati o all'ospedale.

-Non ho bisogno di compagnia, sono qui con Hazel e questo mi basta.-

-Ma...- Non fece in tempo a finire la frase che la porta le venne sbattuta in faccia, tuttavia non da Justin.

-Hazel...- Il ragazzo fece un grosso sorriso, chinandosi per arrivare alla sua altezza. -Ciao.- La salutò, passando la mano tra i capelli, non riuscendo ad evitare di notare il suo aspetto orribile, sembrava quasi che stesse per vomitare.-Non ti saresti dovuta alzare, vieni, torniamo a letto.- Con delicatezza portò le braccia sotto alle sue ascelle, alzandola di peso.

-Mi stai ignorando?- Sorrise quando si aggrappò a lui come faceva sempre, facendogli capire di non volersi separare dal suo corpo. Affondò la testa sul suo petto, inspirando forte il suo profumo, doveva rendersi conto di non essere lì da sola, Justin le sarebbe stato sempre accanto e lei avrebbe dovuto tenerselo stretto.

Lui riuscì a notare quel forte attaccamento dopo la lunga notte passata e poteva capirla...più o meno.-Guarda, mi siedo con te.- Si sedette per primo, trascinandola in mezzo alle sue gambe, in maniera tale da averla esattamente davanti.-Come stai?- Domandò una volta sistemati per bene.

Lei si guardò attorno, stringendosi nel camice ospedaliero.-Freddo.- Borbottò con voce roca, abbassando tristemente lo sguardo.

-Ti ho portato più vestiti l'altra volta, aspetta un attimo.- Fece un salto dal letto, aprendo il cassettone lì vicino.-Vuoi un maglione? O una felpa?- Scrutò le varie scelte, chiedendosi con quale avrebbe sentito meno freddo; infine decise di prendere il maglione, vista la non risposta da parte della ragazzina.-Tieni, metti anche questi pantaloni della tuta, ti terranno caldo.- Tornò a sedersi, coprendosi il viso con entrambe le mani.-Io non guardo.- Disse provocandole un piccolo sorriso.

-No spiare.- Afferrò il cuscino, premendoglielo in faccia.-Ecco.- Emise due forti colpi di tosse, corrucciando le labbra alla sensazione del forte bruciore alla gola unito al dolore al petto.

-Non ti fidi di me?- Domandò trattenendo le risate.-Io non spio.-

Hazel controllò che stesse tenendo ben premuto il cuscino sul viso, prima di togliere il camice per infilare il maglione nero, non le piaceva il fatto di svegliarsi il giorno dopo già cambiata con altri abiti, chi era a farlo? Cam? Justin? Le infermiere?

-Chi è che mi mette i vestiti? Io non voglio che mi mettono i vestiti quando dormo.- Portò le mani sui bordi dei pantaloni, tirandoli giù lentamente a causa delle poche forze, si sentiva come prosciugata da tutte le sue forze.

-Lo farò sapere a Cam, ieri ti ha cambiata quell'infermiera con i capelli neri. Posso togliere il cuscino?-

-Sì.- Scalciò via i pantaloni, lasciandoli cadere a terra, rimanendo in mutande, dopodiché appoggiò la testa tra le gambe del ragazzo seduto davanti a lei con il cuscino sul volto.-Io pisolino, dov'è Lyan?- Sbadigliò rumorosamente, posando le mani sui lati delle sue cosce. A quel contatto Justin tolse il cuscino, abbassando lo sguardo sulla testa di Hazel, possibile che dovesse posarla sempre su quel punto preciso? Non voleva di certo apparire un pervertito ai suoi occhi, quindi iniziò a pensare a qualcosa di diverso, come l'immagine di sua nonna nella vasca da bagno, era rimasto scioccato da quella scena e ancora oggi provava disgusto al pensiero.

-Non lo so, abbiamo litigato, però credo che sarà qui tra un po'. Se preferisci puoi chiamarlo.- Estrasse il cellulare dalla tasca posteriore dei pantaloni, digitando la password.-Sai come si fa?-

-Sì!- Mentì prendendogli il cellulare di mano ed iniziando a toccare cose a caso. Emise uno forte stridulo, quando, toccando l'applicazione della fotocamera si aprì la visuale interna.-Sono io!- Si indicò, spostando più in alto il cellulare per inquadrarsi meglio.

Alla vista di sé, un brutto ricordo le tornò a galla. Barney amava fotografarla, sempre, ad ogni occasione e lei lo odiava, non sopportava rivedersi in quelle immagini appena scattate.

-Hazel? Dammi, va tutto bene, ti sei scattata una fotografia e basta.- Si riprese il telefono, sorridendo alla vista della fotografia.-E' davvero uscita bene, sei bellissima.-

-No, cancella.-

-Okay, okay, la cancello, prima chiama Ryan.- Le fece vedere come fare, impostando il viva-voce.

''Pronto?''

-Lyan!- Hazel dimenticò la questione della foto nel sentire la sua voce.-Ciao.- Si girò sulla schiena, infilando in bocca due ciocche di capelli.

''Ciao.'' Ryan emise una piccola risata nel sentirla così entusiasta. ''Finalmente ti sei svegliata dormigliona.''

-No! Io stanca, voglio dormire, ma non voglio fare i brutti sogni.-

''Pensavo che prendessi dei farmaci anche per quelli, tra un po' è ora di pranzo, ti va di scendere giù a mangiare?''

Hazel strizzò gli occhi, pensandoci per un po'.-No. No voglia. Io malata.- Increspò le labbra, consapevole di non aver voglia di alzarsi dal comodo letto e dalle gambe di Justin, il quale le stava coprendo le gambe nude con la coperta bianca ai piedi del letto.

''Okay, allora porto io qualcosa da mangiare, tanto la tua stanza è una camera d'hotel.''

-Cos'è Hotel?-

''Un posto dove le persone pagano per andare a dormire. Preferisci un orsacchiotto o un gattino?''

-No orsi! Io no mangio orsi.-

''Ma cos'hai capito? Vabbè lasciamo perdere, sto arrivando okay?''

-Ciao!- Si aggrappò di nuovo a Justin, salendo fino ad avere la sua faccia davanti.

-Anche io cellulare?- Inclinò la testa, infilando in bocca le dita.

Lui gliele tolse, asciugandogliele con la coperta.-Te lo prenderò, dovrei avere alcuni risparmi in camera.- Stava provando a risparmiare per pagarsi la patente, ma se Hazel ne aveva bisogno avrebbe speso quei soldi per lei.

-Perché sei ancora qui?- Fece scorrere la mano tra i suoi capelli corti e biondi, cercando le somiglianze che lo accomunavano al padre. Le piaceva fare quel gioco, in qualche modo colmava il senso di vuoto dentro di sé, perché anche se il più delle volte la trattava male e la picchiava, Barney le mancava, con le sue regole e i suoi piccoli premi.

-Hazel io rimarrò sempre con te.-Intrecciò le loro dita, confrontando le loro mani.

-Vedi le nostre mani? Rimarremo uniti proprio così, non ci scioglieremo.- Le mostrò le loro mani, per farle capire il senso della frase.-Mai.- Puntualizzò prima di farle un sorriso.

-E quando si staccano? Cosa facciamo?- Divise le loro mani, aggrottando la fronte.

-Faremo di tutto per tornare uniti.-

*.*.*

-Sei una rompicoglioni, un giorno ti butto giù dalla finestra.- Ryan soffiò sul cucchiaio pieno di brodo caldo altre tre volte prima di imboccare Hazel, la quale si era rifiutata di soffiare perché troppo faticoso per una bella ragazza come lei.

-Mmh, buono!- Il ragazzo aveva osato portandole il brodo di pollo, visto che Hazel era solita infilare le mani ovunque, ma fino a quel momento, in cui era lui ad imboccarla, tutto stava procedendo al meglio, si era solo sporcata i vestiti.-Ancora!- Mosse le gambe poste sopra il bordo del letto, allungando il viso verso Ryan, seduto sulla sedia sotto di lei.

-Guarda che lo so che riesci a mangiare da sola anche qualcosa di caldo.- La imboccò di nuovo dopo aver soffiato a lungo.-Mi ricorderò che ti piace molto il brodo di pollo.-

-Pane.- Indicò il panino fresco sopra al tavolino accanto alla ciotola quasi vuota. -Fame.-

-Diventerai obesa.- Commentò passandoglielo.

-Justin! Lyan offeso a me.- Spalancò gli occhi, voltandosi di scatto all'indietro, inchiodando Justin con lo sguardo. Quest'ultimo stava approfittando del tempo libero per contattare alcuni dei professori e farsi passare gli ultimi argomenti che avevano fatto in classe per non rimanere indietro.

-Uhm.- Annuì, continuando a digitare sul computer.-Picchialo.-

-Non si ricorre mai alla violenza con i ragazzi carini come me.- Il ragazzo rise, difendendosi con le braccia non appena fu colpito col suo stesso regalo, un gattino arancione con la pancia piena di cioccolatini.-Mi fai male Hazel! Smettila.- Bloccò con una mano il peluche, cercando una scusa per fermarla.-Rovinerai tutti quei buonissimi cioccolatini.-

-Vero.- Posò la sua arma momentanea sul letto, cercando qualcos'altro da utilizzare.

-Il brodo si sta raffreddando, sta ferma e finisci di mangiare il pane.-

-Finisco sola.- Incrociò le braccia al petto, girando la faccia di lato pur di non guardarlo.

-Noo, la piccolina si è offesa, vieni qua.- Sorrise, alzandosi per stritolarla in un abbraccio.-Non tenermi il broncio, io ti voglio bene.-

-No! Lasciami.- Approfittò della stretta vicinanza per mordergli in maniera violenta la spalla nuda, facendogli finire immediatamente l'abbraccio.

-Aia! Mi hai fatto male, guarda, sanguino.- Mentì indicando i segni lasciati dai suoi denti.-Dovrò andare all'ospedale per colpa tua.-

L'ultima frase fece scoppiare Hazel in una risata, compresa di grugniti da maiale, non si era mai messa a ridere così tanto da quando lo conosceva.-Ma noi siamo a ospedale!- Esclamò coprendosi la bocca con due mani per non sentirsi più grugnire. Justin alzò lo sguardo dal computer, osservandola stupito, doveva assolutamente segnarsi quel momento, tirò fuori il telefono e scattò una fotografia, stava pensando di farlo ad ogni sua prima volta, immortalarla e metterla in un album, benché avesse notato che non impazziva per le fotografie.

-Oh...hai ragione....- Arrossì leggermente a causa dell'imbarazzo, abbassando lo sguardo.-Non sei così stupida alla fine.- Rialzò lo sguardo, solo per trovarsela ancora più rossa in viso di prima, in preda ad una risata diventata quasi isterica.-Smettila di prendermi in giro.- La rimproverò mettendo su un finto broncio.

-No!- Smise di ridere solo per un attacco di tosse e a quel punto fu Ryan a prenderla in giro, mentre Justin assisteva alla scena più che divertito.

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