Vado verso camera mia e vedo Mark uscire (...). È meglio seguirlo, sono curiosa di sapere cosa gli passa per la mente.
-Evans!- esclamo chiamandolo.
-Oh, Manu... Credevo stessi dormendo.- dice.
-E invece sono qui.- rispondo io allegramente.
Inizia a camminare verso l'uscita e va in giardino, seguito ovviamente da me. Ci sdraiamo per terra. (A: si, amano sdraiarsi sul "prato", problemi? 😛)
-Che hai?- chiedo andando dritta al punto.
-Niente.- risponde lui.
-Avanti, non è da te non dire una parola per una serata intera, e nemmeno quello sguardo disinteressato!- dico alzando leggermente il tono.
Non risponde e si mette seduto.
-Tutto ciò che avevo pensato sta diventando realtà...- inizia. -Immaginavo che appena arrivati qui in qualche modo avremmo risolto tutto, e una volta fatto ciò tu...- continua.
-Io cosa?- chiedo curiosa.
-Manu... Tuo padre dicendo:"ricominciamo tutti insieme", intende dire che vuole ricominciare una vita qui, in Italia, con Paolo, te e tua madre. Come già ti ho detto una volta: questo prima o poi sarebbe accaduto. Sicuramente tu verrai a vivere qui e non ci rivedremo più...- dice abbassando poi lo sguardo. Non avevo mai pensato a questo...
-Come darti torto... Probabilmente in uno dei prossimi giorni i miei verranno da me e mi diranno queste tue stesse parole. Non posso lasciare per sempre il Giappone, dove sono stata felice e allo stesso tempo triste. Lì ho conosciuto te, Nathan, Jude, Shawn e tutti i ragazzi della Raimon e dell'Inazuma. Poi ho conosciuto Gazelle... Ah Gazelle... Non gli ho dato nessuna notizia su di me in queste settimane, chissà se è arrabbiato.- dico notando poi lo sguardo di Mark più che triste...
-Gli vuoi bene?- chiede all'improvviso.
-Certo, come ne voglio a te e a tutti gli altri!- esclamo.
-E allora cosa farai quando i tuoi ti faranno questa domanda, e secondo te fra quanto te lo chiederanno?- chiede lui.
-Non lo so, ma considerando che ora mia madre è vedova e può quindi sposarsi di nuovo, non credo tarderà a ritornare insieme a mio padre. In un paio di giorni probabilmente dovrò rispondere a questa domanda e non so davvero cosa fare.- dico tristemente.
Mi giro verso il portiere e noto un lieve sorriso sul suo volto...
-Scusami, ti sto facendo pensare ad una cosa che non siamo nemmeno sicuri accadrà. Fai quello che ti senti di fare e ricordati di pensare al tuo futuro senza preoccuparti troppo della mia reazione o quella di altre persone, è la tua vita e devi fare ciò che credi sia più giusto per te.- afferma alla fine.
Pensare al mio futuro: fino ad ora non l'ho mai fatto (A: si, questa qui è mezza matta), però da piccola ho sempre sognato di andare a studiare le varie lingue del mondo in una scuola inglese... Un sogno più che strano per una ragazzina della mia età, ma è sempre stato quello che desideravo. Ho sempre adorato follemente i collegi inglesi.
-A cosa pensi?- mi chiede il portiere.
-Al mio futuro, come mi hai appena consigliato di fare...- rispondo guardando il cielo, questa sera popolato da non molte stelle, però bastano anche solo quelle a renderlo meraviglioso.
-E che cosa pensi di fare allora?- chiede. -Cioè, cosa pensi di fare in futuro?- dice correggendosi.
-Voglio studiare... Si, studiare, per riuscire a realizzare i miei sogni futuri.- dico sorridendo.
-Io ti appoggio.- dice infine lui abbracciandomi. Le guancie vanno a fuoco, ma dettagli.
Ora so quello che davvero voglio fare in futuro.
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Il giorno dopo...
-Manu... Ti alzi? Guarda che è tardi e hai molte cose scolastiche da fare...- dice una voce... -MANUELA!- urla all'improvviso facendomi saltare dal letto.
-Cosa? Come? Dove? Scolastiche? Ma siamo in Italia, non posso fare niente!- esclamo ancora mezza addormentata.
-Lo so perfettamente, ma non puoi saltare dei giorni di scuola inutilmente, quindi mi sono organizzata con alcuni tuoi insegnati in Giappone che ti hanno mandato tutti gli argomenti che stanno facendo a scuola via pc e così anche tu potrai studiare e fare compiti. Io mi devo solo assicurare che non vai a cercare le risposte su internet.- dice distruggendo tutti i miei sogni di tranquillità. -Ah dimenticavo: questo vale anche per Mark, quindi diglielo. Torno qui tra una decina di minuti, ora ho una cosa da fare.- continua per poi andare via.
-Ma... UFFAAAAAAA! CHI HA INVENTATO QUESTA MALEDETTA SCUOLA?- urlo esasperata per poi lanciarmi sul letto a pancia in su'.
-Fino a ieri dicevi di voler continuare a studiare in Inghilterra e ora dici questo? Che delusione.- dice mostrandosi deluso il ragazzo dalla fascia arancione, appena entrato in camera mia dopo aver sentito le mie urla.
-Zitto tu!- esclamo tirandogli un cuscino in faccia. -E poi anche tu devi recuperare e studiare, non solo io!- continuo seccata.
-Cosa?- chiede spaventato dopo aver preso al volo il cuscino.
-Eh sì, purtroppo anche tu devi fare il tuo dovere!- rispondo ghignando.
-Comunque ha chiamato mia madre chiedendomi quando torniamo in Giappone.- dice cambiando discorso.
-E cosa le hai detto?- chiedo curiosa.
-Tra una settimana.- dice semplicemente, per poi uscire dalla camera.
Mi alzo e vado a prepararmi.
Finito tutto, mi dirigo in cucina per fare colazione. Sono le 9:30.
-Giorno!- esclamo salutando tutti tranne mio padre che credo sia a lavoro...
-Come mai così allegra? Ti piace tanto eh?- chiede Paolo facendomi arrossire di colpo.
A cosa si riferisce?
-C-che cosa?- chiedo in preda all'imbarazzo guardando Mark che sembra divertito... Mi prendono in giro?
-La scuola! Sei felice di studiare e fare ciò che ti hanno assegnato i tuoi prof a quanto vedo.- dice tranquillo. Se non la smette gli faccio male. TANTO. -Come mai sei arrossita?- continua ghignando. SONO CALMA.
-Io non sono arrossita!- esclamo diventando sempre più rossa.
-Va bene, ora basta.- dice interrompendo tutto mia madre. Meno male...
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Salto temporale: 2 giorni dopo, cena.
Mark pov's
Sto cenando con Manu e tutti gli altri. Devo dire che con loro sto bene, sono tutte brave persone, però... Mi sento fuori posto. Credo sia più che normale visto che non faccio parte della famiglia, però non voglio andare via anche se so che tra qualche giorno dovrò farlo per forza. Pensare ad un solo minuto senza Manu, senza la mia Manu, mi fa stare più male di quanto pensassi.
Purtroppo i vecchi tempi sono passati, e non torneremo insieme. Si, ora so perfettamente che sono ancora innamorato di lei, e lo sarò per sempre.
-Che cosa avete in mente di fare una volta finito il liceo?- chiede di colpo Alexander.
-È presto per pensarci, non l'abbiamo nemmeno iniziato.- dice Paolo.
-Infatti.- affermo io.
-Io voglio andare in Inghilterra, Londra con precisione.- dice convinta Manu. Ecco il mio cuore ancora una volta in mille pezzi, non ci voleva solo il ghiacciolo a dividerci, ora ci saranno anche i chilometri.
-Per fare che?- chiede sua madre.
-Ho sempre sognato di andare a studiare in una scuola inglese, per me sarebbe meraviglioso andarci anche finito quest'anno. So perfettamente che è difficile ambientarsi in un'altra città, un altro paese, ma è quello che voglio.- dice lei sicura.
-Se tu vuoi questo, per me non ci sono problemi. Ricorda però che sarà tutto più difficile, e poi lì parlano un'altra lingua.- dice suo padre.
-Lo so, ma un po' la conosco, e per il resto imparerò.- dice sorridendo.
-Va bene sorellina, ma...- dice Paolo avvicinandosi e sussurrandole qualcosa che la fa diventare rossa.
Cosa le ha detto?
Salve belli! Penultimo capitolo!
Che dite, Manu alla fine partirà? Scopriamolo nel prossimo capitolo 😄