Capitolo 19

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Quel giorno tutto cambiò. Un incidente, uno stupido incidente, cambiò radicalmente la vita di un ragazzino.

Manu pov's
Sono in ospedale come ogni santo giorno. Un mese fa accadeva ciò che non mi sarei mai augurata accadesse... La sofferenza provata è ancora dentro di me, è successo tutto in poco tempo, tutto troppo in fretta...

Flashback: Quattro settimane prima...
La partita è nel pieno del secondo tempo, e Mark non si è più fatto vedere. Ho un brutto presentimento.

-Gazelle, vado a fare una passeggiata.- dico mentendo al ghiacciolo intento ad asciugarsi il sudore, è stato sostituito a causa delle "ferite" procurategli da Mark. Voglio andare a cercare il ragazzo dalla fascia arancione.

-Va tutto bene piccola? È da quando quel portiere da quattro soldi se né andato che stai così. Mi vuoi dire cosa di prende?- mi chiede preoccupato.

-Sto bene, sono semplicemente scioccata per ciò che è successo, niente di più. Ora scusami, ci vediamo dopo! E non chiamare così Mark, non se lo merita..!- esclamo per poi girarmi.

-Dimentichi qualcosa.- dice con sguardo malizioso.

-Va bene...- rispondo io facendo finta d'essere seccata. Gli mollo un bacio. Quando ci stacchiamo, gli sussurro un "ti amo" e vado via.

Sono appena arrivata nella strada vicino la scuola, e noto un'ambulanza e tante persone intente a scoprire cosa sia successo. Mi aggiungo anch'io, ma quando scopro chi è che stanno soccorrendo, sento il mio cuore fermarsi. Le lacrime scendono, ed inizio a gridare disperatamente il suo nome...

"Non arrenderti... Non eri tu quello che diceva sempre che non l'avrebbe mai fatto? Ti prego, dimmi che mi stai ascoltando" dico piangendo.

Fine Flashback

Quel giorno i medici dissero che l'incidente avrebbe causato danni fisici in caso Mark si fosse svegliato, perché si, era ed è in coma. I suoi genitori vanno pochissimo a casa loro, io passo parte della giornata qui in ospedale. Tutta la squadra lo viene a trovare quasi tutti i giorni, e ormai negli allenamenti nessuno si concentra davvero. Il ghiacciolo è triste per l'accaduto, e cerca in tutti i modi di consolarmi. A volte mi rompe cercando di farmi uscire, ma data la mia testardagine gli rispondo sempre male, pur sapendo che lo fa solo per il mio bene. Il fatto è che non riesco a vivere senza il sorriso di Mark, mi è impossibile... In questo momento ho convinto i suoi genitori a tornare finalmente a casa per riposarsi decentemente, perché sono stati e stanno davvero malissimo. Aprire la porta della sua camera e vederlo lì, steso su quel letto senza quella scintilla che faceva sorridere anche la persona più dura, fa davvero male. Giorno dopo giorno sembra si spenga sempre di più, e in qualunque modo ci provi, lui non apre gli occhi. Si sta arrendendo. MARK EVANS CHE SI ARRENDE. No, assolutamente no. Era lui quella persona che ripeteva sempre la stessa frase, che con quella semplice frase dava forza ad undici giocatori. No, io non lo accetto.

-MARK, so benissimo che mi stai ascoltando, quindi deciditi ad aprire quegli occhi!- le lacrime si stanno preparando.

-Non eri tu a dire sempre di non arrendersi mai? Non eri tu quella persona meravigliosa che con un semplice sorriso, ed una semplice frase, dava forza ad una squadra intera, se non di più!?- mi fermo sperando in qualcosa, ma niente... Le lacrime oltrepassano per la milionesima volta il mio viso.

-Ti giuro che se non apri gli occhi subito prendo un pallone e lo brucio in questa stessa stanza. Avanti! Fallo...! Mark... Ehi, guardami ti prego... TI PREGO!- dico urlando disperatamente.

-Mark... So che tu non ti arrenderai, ma ora devi svegliarti. Fallo per me... Mark! MARK!- esclamo ancora. Niente... Non succede assolutamente niente.

-Manu...- dice qualcuno. Mi giro e vedo Gazelle. -Ti prego, odio vederti così tris...- lo abbraccio di colpo. In questo momento ne ho davvero bisogno.

-Piccola...- mi dice lui dolcemente.

-Io per te ci sarò sempre! Io sono sicuro che si sveglierà. Lo conosco da anni ormai, e quando ho giocato contro di lui e la sua squadra con la Diamond Dast, ho visto la sua grinta e tenacia. A volte posso essere duro nei suoi confronti, ma è semplicemente un modo per capire se ha davvero tutta questa grinta. Tante volte ho confermato questa ipotesi. Lui non è un tipo che si arrende facilmente, e non lo farà nemmeno in questo caso. Lui si sveglierà, questo è poco ma sicuro.- mi dice. Io lo stringo con più forza e continuo a piangere.
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Jude pov's
-Dai Celia! È tardi Axel ci starà aspettando!- esclamo riferendomi a mia sorella. Stiamo per andare in ospedale noi tre. Quel giorno mi rimarrà impresso sempre. Non avevo mai visto Mark così, era arrabbiato con Bryce, o meglio Gazelle. Non ho ancora capito il perché, ma ora questo è l'ultimo dei miei pensieri. Il mio migliore amico ha avuto un incidente ed è ormai ricoverato da un mese in ospedale. Non si sveglia, in nessun modo. Ormai gli allenamenti sono privi di senso, nessuno si impegna, e anche se il mister cerca di rimanere come sempre, anche in lui si nota la tristezza, la voglia di non fare niente, quella voglia che aspetta con ansia quel momento in cui Mark si sveglierà, con o senza il nostro aiuto. Io sono certo che lo farà.

-Fratellone andiamo?- mi dice Celia. Annuisco e ci dirigiamo verso il luogo in cui ho dato appuntamento ad Axel.

Salve! Giuro che non ho pianificato questo capitolo da molto, è un'idea appena sfornata e devo dire che mi piace. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi anticipo che i prossimi non saranno molto tranquilli. Comunque non dimentichiamo il papà di Manu, è da molto che non si fa vivo e credo che durerà ancora molto.
Credete che Mark si sveglierà? E avrà qualche problema al suo risveglio?
Ora sto zitta, bye!

PS: In bocca al lupo a chi ha cominciato la scuola, e a chi sta per farlo, tipo me. Ora sto zitta davvero. 😘

Insieme Nonostante Tutto - Mark Evans IEHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin