Capitolo 34

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Vado verso camera mia e vedo Mark uscire (...). È meglio seguirlo, sono curiosa di sapere cosa gli passa per la mente.

-Evans!- esclamo chiamandolo.

-Oh, Manu... Credevo stessi dormendo.- dice.

-E invece sono qui.- rispondo io allegramente.

Inizia a camminare verso l'uscita e va in giardino, seguito ovviamente da me. Ci sdraiamo per terra. (A: si, amano sdraiarsi sul "prato", problemi? 😛)

-Che hai?- chiedo andando dritta al punto.

-Niente.- risponde lui.

-Avanti, non è da te non dire una parola per una serata intera, e nemmeno quello sguardo disinteressato!- dico alzando leggermente il tono.

Non risponde e si mette seduto.

-Tutto ciò che avevo pensato sta diventando realtà...- inizia. -Immaginavo che appena arrivati qui in qualche modo avremmo risolto tutto, e una volta fatto ciò tu...- continua.

-Io cosa?- chiedo curiosa.

-Manu... Tuo padre dicendo:"ricominciamo tutti insieme", intende dire che vuole ricominciare una vita qui, in Italia, con Paolo, te e tua madre. Come già ti ho detto una volta: questo prima o poi sarebbe accaduto. Sicuramente tu verrai a vivere qui e non ci rivedremo più...- dice abbassando poi lo sguardo. Non avevo mai pensato a questo...

-Come darti torto... Probabilmente in uno dei prossimi giorni i miei verranno da me e mi diranno queste tue stesse parole. Non posso lasciare per sempre il Giappone, dove sono stata felice e allo stesso tempo triste. Lì ho conosciuto te, Nathan, Jude, Shawn e tutti i ragazzi della Raimon e dell'Inazuma. Poi ho conosciuto Gazelle... Ah Gazelle... Non gli ho dato nessuna notizia su di me in queste settimane, chissà se è arrabbiato.- dico notando poi lo sguardo di Mark più che triste...

-Gli vuoi bene?- chiede all'improvviso.

-Certo, come ne voglio a te e a tutti gli altri!- esclamo.

-E allora cosa farai quando i tuoi ti faranno questa domanda, e secondo te fra quanto te lo chiederanno?- chiede lui.

-Non lo so, ma considerando che ora mia madre è vedova e può quindi sposarsi di nuovo, non credo tarderà a ritornare insieme a mio padre. In un paio di giorni probabilmente dovrò rispondere a questa domanda e non so davvero cosa fare.- dico tristemente.

Mi giro verso il portiere e noto un lieve sorriso sul suo volto...

-Scusami, ti sto facendo pensare ad una cosa che non siamo nemmeno sicuri accadrà. Fai quello che ti senti di fare e ricordati di pensare al tuo futuro senza preoccuparti troppo della mia reazione o quella di altre persone, è la tua vita e devi fare ciò che credi sia più giusto per te.-  afferma alla fine.

Pensare al mio futuro: fino ad ora non l'ho mai fatto (A: si, questa qui è mezza matta), però da piccola ho sempre sognato di andare a studiare le varie lingue del mondo in una scuola inglese... Un sogno più che strano per una ragazzina della mia età, ma è sempre stato quello che desideravo. Ho sempre adorato follemente i collegi inglesi.

-A cosa pensi?- mi chiede il portiere.

-Al mio futuro, come mi hai appena consigliato di fare...- rispondo guardando il cielo, questa sera popolato da non molte stelle, però bastano anche solo quelle a renderlo meraviglioso.

-E che cosa pensi di fare allora?- chiede. -Cioè, cosa pensi di fare in futuro?- dice correggendosi.

-Voglio studiare... Si, studiare, per riuscire a realizzare i miei sogni futuri.- dico sorridendo.

Insieme Nonostante Tutto - Mark Evans IEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora