How I Met Your Father || Muke

By shesfrancyy

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Fu come nei vecchi film dove un ragazzo vede l'amore della sua vita, si volta verso l'amico e fa: "La vedi qu... More

prologo: ecco come ho conosciuto vostro padre
uno: hey lo conosci michael?
due: dio benedica i gay
tre: l'elefante blu
quattro: la festa
cinque: halloween
sei: new york yankees
sette: volontario dell'anno
otto: la storia della banana (parte 1)
otto: la storia della banana (parte 2)
extra: ashton
nove: limousine
dieci: l'invito
undici: il matrimonio
dodici: rullo di tamburi
tredici: la ricerca
quattordici: la prima volta
quindici: germania
sedici: il pacco
diciassette: dopo le due di notte...
ritorno
diciannove: dove eravamo?

diciotto: la danza della pioggia

381 36 66
By shesfrancyy

n.a.: leggete poi la nota alla fine del capitolo, è importante

p.s. non uccidetemi alla fine del capitolo e non togliete la storia dalla biblioteca perché continuerò a pubblicare i capitoli su questa storia

☆★☆★☆★☆★☆

Michael's P.O.V.

Anno 2040

"Ragazzi, erano ormai due settimane che io e Nathan ci eravamo lasciati e io e Luke avevamo chiarito. Mancava poco al campeggio di Luke, con quel Calum, suo coinquilino e quell'altro amico.

Mancavano pochi giorni alla sua partenza e io volevo fare di tutto per poter conquistare il suo cuore. Decisi così di parlarne con Ashton."

☆★☆★☆★☆★☆

Anno 2016

"Allora cosa ne pensi?" Eravamo seduti al bancone del bar e stavamo aspettando che arrivassero i nostri ordini. Per fortuna Luke si era preso un giorno e c'erano scarse probabilità di incontrarlo lì.

"Non di nuovo Luke. È chiaro che l'universo intero non vuole che tu e Luke stiate insieme. Non farlo incavolare o altrimenti ti prenderà a schiaffi." Sempre la solita delicatezza. Poteva semplicemente dirmi che non mi sopportava più.

"Lo so, ci ho già provato in passato a dimenticarmi di lui, ma qualsiasi cosa io facessi, tornavo sempre a lui. Perciò, ci devo riprovare." Non lo avessi mai detto. Ashton allungò la sua mano verso di me e mi tirò uno schiaffo sulla guancia. Quella non era una mano. Era una cazzo di pala a forma di mano. Sulla mia guancia rimase il segno rosso della sua mano, nonostante non avesse usato chissà quale forza.

"Non sono stato io. È stato l'universo." L'universo, certo. Doveva ringraziare che non avevo ricambiato lo schiaffo o altrimenti saremmo finiti a litigare.

"Dammi l'ultima possibilità, con un bel gesto plateale e super romantico. Se sarà un sì bene, se sarà un no allora mi arrenderò e lo lascerò andare."

☆★☆★☆★☆★☆

Quella sera ero nascosto nell'appartamento di Luke. Avevo riempito la sala di statuette di animali di colore blu, mettendo in bella vista l'elefante rubato al nostro primo appuntamento. Il tutto era decorato con bellissimi cestini pieni di rose. Io ero là in centro con una rosa in mano, lo stereo al mio fianco e aspettavo solo il momento che Luke varcasse la porta di casa. Per fortuna anche quel giorno, il coinquilino di Luke non c'era. Mi sarei sentito a disagio se ci fosse stato anche lui.

Non ci volle molto prima che Luke arrivasse. Non appena entrò accesi lo stereo e feci partire uno dei miei pezzi preferiti di sempre: Can't help falling in love di Elvis. Dovevo ammettere che era una canzone alquanto sdolcinata, ma davvero la amavo. Lui mi guardò con gli occhi spalancati. Non se lo aspettava e per un momento vidi i suoi occhi diventare lucidi e avvicinarsi a me. Ma allungò una mano verso lo stereo e fermò la musica.

"Sei pazzo." Disse con la voce ancora sorpresa nonostante sul suo viso ci fosse un accenno di divertimento alla situazione. Mi fece segno di sedermi e io lo guardavo negli occhi, aspettando un suo commento. "So quello che vuoi, ma abbiamo appena ripreso ad essere amici. Non che non ci abbia mai pensato, però noi cerchiamo cose diverse. Se dico che voglio stare con te e poi non funziona, avrò perso anche te." Si girò e smise di guardarmi negli occhi. Stava girando per la stanza e si bloccò quando notò gli animali blu.

"Perché non vuoi provarci?" Chiesi io con un tono basso. Mi lasciai cadere sul divano dietro di me, continuando a tenere la rosa in mano. I miei occhi si muovevano a ogni suo singolo movimento, il mio cuore batteva velocemente e l'ansia di ricevere una sua risposta aumentava ogni secondo di più.

"Non capisco perché non puoi chiedermi semplicemente di uscire senza organizzare una serenata, o qualsiasi cosa sia questa, e riempirmi la casa con uno zoo blu." Era arrabbiato. Si muoveva per la stanza avanti e indietro cercando di evitare il mio sguardo.

"Ma perché non ti lasci un po' andare? Perché non vuoi commettere questo errore con me?" Dissi io alzandomi all'improvviso, andandomi così a mettere di fronte a lui, per poi mettere le mani sulle sue spalle per poterlo fermare. Lui si fermò e alzo finalmente il viso per potermi guardare .

"Mike, non me la sento di dirti di sì adesso. E se questo significa che è un no, allora sarà così. Il destino non ci vuole insieme." Quelle parole mi stavano trafiggendo il cuore, me lo stavano spaccando a metà e non potevo sopportare di stare in quella stanza con lui. Allora ripresi lo stereo e me ne andai dall'appartamento, sbattendo la porta dietro di me.

☆★☆★☆★☆★☆

Non avrei mai rinunciato, neanche se me lo avesse chiesto in ginocchio. Lui diceva che era il destino e gli avrei fatto capire che invece il destino diceva che doveva stare con me. Non mi sarei mai arreso così velocemente. Lui voleva andare in campeggio e io glielo avrei proibito.

Presi il telefono e cercai su google la 'danza della pioggia'. Se l'universo voleva far stare me e Luke insieme, allora avrebbe accontentato il mio desiderio di poggia.

Mi misi sul tetto del mio palazzo ed Ashton era con me. Non so perché lo invitai, ma forse solo per avere un po' di supporto morale, cosa che non ebbi siccome mi fece uno stupido video.

Dopo un'ora però si stancò di prendermi in giro e si sedette per terra ad osservarmi. "Quella non è la danza della pioggia, è un grassone con un vespone nei pantaloni. Smettila, sei ridicolo."

"Non importa se non sono un ballerino, è il pensiero che conta." Dissi io mentre continuavo a muovermi in cerchio in strani movimenti che avevo appena imparato da un tutorial su youtube.

"Luke partirà tra mezz'ora e tu stai sprecando il tuo tempo e i migliori anni della tua vita dietro di lui. Perché continui a farlo?" Si era alzato e si era diretto verso di me. Poggiò le mani sulle mie spalle, mi fece girare verso di lui e mi fermò.

"Lo faccio perché lo amo." Dissi io prendendo il respiro. "IO LO AMO." Urlai questa volta alzando la testa al cielo. Volevo che lo sentissero tutti. "Lo so dalla prima sera e dopo sei mesi non è ancora cambiato niente. So che questa stupida danza non funzionerà ma DEVE funzionare." Mi allontanai da lui e alzai le braccia al cielo e iniziai a urlare dal profondo dei miei polmoni. "Senti Universo, qui è Michael Clifford che ti parla. Dammi della pioggia!" Ero arrabbiato e frustrato e volevo veramente che cominciasse a piovere. "Andiamo!" Dissi una prima volta. "Muoviti!" Dissi una seconda. Ancora niente. "TI PREGO!" Urlai con tutte le mie forze e in quel momento una goccia mi cadde sulla fronte. Da una goccia ne apparvero due e poi molte altre.

"Oh, ma ti prego." Disse Ashton, lasciandomi solo sul tetto.

☆★☆★☆★☆★☆

L'universo mi aveva ascoltato, quindi era un chiaro segno. Dovevo andare da Luke e prendermi ciò che era mio. Corsi sotto la pioggia per raggiungere la sua casa e mi misi ad urlare il suo nome, volendo attirare la sua attenzione.

Si affacciò dopo qualche secondo e scoppiò a ridere a vedere i miei capelli appiccicati sulla fronte. "Vieni su, sei tutto fradicio. Abbiamo deciso di non andare più in campeggio." Urlò dalla finestra. Io, però, scossi la testa.

"È colpa mia se sta piovendo, quindi ora vieni giù da me. Io ho fatto la mia parte e ora tocca a te."

Lui mi guardò dalla finestra, aveva già i capelli bagnati che si stavano appiccicando alla fronte. Rientrò in casa e così io aspettai davanti al portone di ingresso. Sapevo che stava per arrivare.

La porta si aprii dopo qualche minuto. Lui era lì, con i soli capelli bagnati. Mi raggiunse sotto la pioggia e io presi il suo viso tra le mani. Mi avvicinai a lui e poggiai le labbra sulle sue. Quel bacio era tutto quello che desideravo da mesi. Non potevo credere che potesse accadere di nuovo. Lui mi disse che ero un pazzo, ma forse non era poi così male.

☆★☆★☆★☆★☆

Anno 2040

"Sapete le cose accadono anche se non si programmano. Sei mesi prima, quando l'ho conosciuto, pensavo che non mi avrebbe mai più parlato. Ma stavo con il naso vicino al puzzle per vedere l'immagine che si stava formando. Perché questa, ragazzi, è la vera storia di come ho conosciuto lo Zio Luke."

"Lo zio Luke?!" Disse David spalancando gli occhi. "Non avevi detto che raccontavi come hai conosciuto papà?"

"Con calma ragazzi. Come vi ho detto, questa è una lunga storia."

☆★☆★☆★☆★☆

THIS IS THE END MY FRIENDS ma non proprio

È solo la prima parte, la seconda la sto scrivendo da qualche mese ma ora non riesco ad andare avanti per via degli impegni. Purtroppo non aggiornerò la storia fino alla prossima estate, ma ho intenzione di pubblicare qualche capitolo extra o qualche characters Q&A, se vi piace.

Fatemi sapere cosa ne pensate della mia idea e quale dovrei attuare

Vi è piaciuta questa storia? Quali sensazioni vi ha suscitato? Voglio sapere tutto, apprezzamenti e critiche.

Vi voglio ringraziare per tutto l'appoggio che avete dato, non so come ringraziarvi. Spero tanto che questa storia vi possa insegnare qualcosa e allo stesso tempo far ridere, come la serie TV.

Spero anche che questa storia raggiunga anche altre persone e sapere che magari porta qualcosa anche a loro.

Grazie ancora, alla prossima

- Francy

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