Dreaming California

By RoxyEfp

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Kyra incontra Bob ( Robert Downey Jr ) senza immaginare chi si celi dietro a quell'apparente persona comune... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47

Capitolo 43

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By RoxyEfp

Kyra rise, Bob-Robert era tornato.

-Chiamami quando stai per arrivare!

Robert la salutò con la mano e Kyra ricambiò prima di voltarsi e continuare a camminare.

Si sentiva il cuore in gola. Avrebbe voluto abbracciarlo, stringerlo forte. Quegli ultimi mesi le erano scivolati tra le dita così in fretta. I ricordi l'accompagnarono lungo la strada del ritorno mentre i suoi occhi si perdevano nel blu dell'oceano ed il vento le scompigliava i capelli obbligandola a rimettere in ordine le ciocche di capelli corvini che le finivano sul viso. Bob iniziò una caccia al tesoro soffermandosi a scavare una grossa buca, Kyra si sedette a terra vicino alla battigia, dopo quell'incontro sentiva il bisogno di restare ancora un po' a respirare il vento. Anche se, si era ripromessa di non rievocare quei ricordi finì per ricordare il loro incontro su quella spiaggia e le giornate seguenti che trascorsero insieme. I suoi pensieri ripercorsero ogni istante che avevano vissuto insieme, l'amore che si erano donati fino al momento in cui, rientrando a casa ebbe quell'orrendo incidente. Ricordò come, nel vedere le immagini dell'auto distrutta e delle didascalie scorrere sul televisore rimase pietrificata. Un colpo di sonno dissero che quasi gli costò la vita. I medici lo operarono d'urgenza, lei che non riuscì a bypassare la sicurezza per vederlo, per sapere come stava, finché un paio di giorni dopo Susan si presentò a casa sua per dirle come stava Robert. Si era risvegliato ma non ricordava nulla. Con lei c'era Jimmy al quale Robert aveva confidato la sua felicità. Le chiesero di lasciarlo tranquillo come indicato dai medici. Così Susan le promise che le avrebbe fatto avere notizie di Robert, ma che per il suo bene, dovevano dargli il tempo per riprendersi fisicamente prima di affrontare quel vuoto nella sua memoria. Le notizie che le giunsero successivamente non erano positive e Kyra pensò di impazzire. Robert la voleva, la cercava, ed ogni notte il suo cervello si resettava dimenticando tutto ciò che era successo nella giornate precedenti, ripartendo sempre dallo stesso punto. I medici rassicuravano che sarebbe passato e avrebbe dimenticato e ricordato la realtà, ma quando lo vide suonare alla sua porta e precipitarsi in casa sua disperato, mentre farneticava di cose mai successe in Canada, a Miami capì che era tutto vero, la sua mente si era costruita una realtà distorta probabilmente dovuta a quell'ematoma che premeva sul cervello. Solo allora capì che avevano ragione, dirgli la verità l'avrebbe fatto a pezzi, quindi si attenne alle indicazioni dei medici e di fronte a lui non disse nulla. Parlò con Jimmy che l'aiutò più volte a sopportare quelle visite estenuanti che si concludevano sempre con la disperazione di Robert. Finché una mattina, su indicazione di Monique, la terapista che stava seguendo Robert, lei non aprì la porta e Robert rimase fuori. Lo vide poi allontanarsi in auto con Jimmy. Lì capì che non l'avrebbe visto tornare e quella sensazione si tramutò in realtà. Le settimane passarono, diventarono mesi, le telefonate di Jimmy erano l'unico suo modo di sapere di lui, finché quel pomeriggio lui l'andò a trovare e le disse che Robert non ricordava più nulla. Ricordava di aver subito un incidente ma era confuso, ricordava che andava a correre in quei giorni tornato da New York, probabilmente un frammento di ricordo conservato perché abbastanza "lontano" dal trauma e poi il nulla. Il resto era stato tutto rimosso compresi i giorni in cui si erano conosciuti e amati. Ora riusciva a dirlo... amati. Fu più giusto e facile per la sua ripresa fargli credere di esser stato investito mentre andava a correre che raccontare la verità sapendo che il mancato ricordo l'avrebbe destabilizzato ancora di più. Jimmy le lasciò una chiavetta usb dove aveva raccolto tutto ciò che Robert aveva scritto di lei e se ne andò. Non ebbe più notizie se non dai giornali che diedero la notizia della sua guarigione. Le prime immagini mentre usciva dallo studio di un medico per un controllo e successivamente titoli che annunciavano il suo divorzio da Susan che non vennero mai smentiti da lei. Ed ora, a distanza di mesi aveva un appuntamento con lui, con quell'uomo meraviglioso che si era fatto amare entrando nella sua vita prepotentemente e che poi ne era uscito senza poterle dire nemmeno un ciao. Le scivolò una lacrima sulla guancia che cancellò con il palmo della mano, in fretta. Quei ricordi le facevano ancora male nonostante avesse pensato di averli superati. Il telefono prese a suonare distogliendola da quei pensieri.

Prese a camminare sulla spiaggia in direzione di casa sua, ma ogni due o tre passi cedeva alla tentazione di voltarsi e guardarla mentre si allontanava con Bob. Si fissò la mano e sorrise da solo. Era davvero molto carina, si rese conto in quell'istante che non le aveva nemmeno chiesto se fosse fidanzata, ma ben presto si rispose da sé "una donna così se fosse impegnata nemmeno ti degnerebbe di uno sguardo". Sorrise di nuovo voltandosi per l'ultima volta prima di prendere la passerella che l'avrebbe portato fuori dalla spiaggia. Non riuscì a vederla, probabilmente si era già allontanata dall'arenile, così si avviò con passo veloce verso casa, lì vi trovò Jimmy che lucidava una tavola da surf in garage

-Ehy campione come è andata? hai recuperato un po'?

-Sempre la solita mezzora, però ho rimediato un appuntamento per cena!

-Cosa???

-Che c'è di strano? ho conosciuto una ragazza e l'ho invitata a cena questa sera.

-Ma non la conosci...

-La sto conoscendo ora questo non conta?

Jimmy dovette mollare la tavola e seguirlo mentre saliva le scale due a due per raggiungere la sua camera più in fretta

-E ora che intenzioni hai?

-Che intenzioni ho? Jimmy, nemmeno a 16 anni mia madre mi faceva queste domande. E' una bellissima donna, con degli occhi meravigliosi e mi sento felice. Che intenzioni ho? di passare una bella serata con lei, e magari convincerla a pranzare con me domani.

-Mi sembri partito per la tangente per essere la prima volta che la vedi non stai correndo troppo? Potrebbe essere una cacciatrice di soldi facili.

-Jimmy tu non l'ha mai vista non puoi dirlo. Kyra non è così. Non è come quelle...

-Come hai detto che si chiama?

-Kyra, è un bel nome vero?

-Fantastico... e com'è che l'hai conosciuta?

-Il suo cane si è avvicinato e mi ha rubato un biscotto dalle mani, poi lei è arrivata e si è scusata, così mi ha offerto un cappuccino. E sai qual è la cosa strana? mi ha detto che corre sempre su questa spiaggia e io non l'avevo mai notata. Ora penò vado a farmi la doccia mi devo preparare.

-Ok io torno in garage

Robert si chiuse in bagno e canticchiando si infilò sotto la doccia.

Jimmy prese il telefono e scese le scale mentre attendeva che il suo interlocutore rispondesse

-Sono Jimmy. Cosa diavolo sta succedendo?

-Anche per me è un piacere risentirti, sto bene e tu?

-Scusa. Robert è appena rientrato. Cosa è successo?

-Il mio cane si è avvicinato a lui e abbiamo fatto amicizia.

-lo sai che non deve stressarsi!

-E da quando sarei diventata fonte di stress? Mi pare di essermi sempre attenuta alle direttive mediche senza mai infrangere le regole!

-Non sto dicendo questo... ma non è pronto.

-Sta bene Jimmy, l'ho visto! Ci ho parlato, è tranquillo e non vedo come una cena possa creargli dei problemi

-Promettimi che farai attenzione e che se succede qualcosa mi chiami.

-Non succederà nulla che lo faccia agitare. Non ho intenzione di dire nulla che lo possa turbare se è a questo che ti riferisci, ma ti chiamerò se dovesse essercene bisogno.

-Scusami per prima... lo sai, io tengo a lui, voglio solo che stia bene.

-Lo so. Ora dov'è?

-Si sta facendo la doccia ed è in agitazione, si deve preparare per il vostro appuntamento!

Kyra rise

-Ora ti devo lasciare... è meglio che mi prepari anche io... buona serata Jimmy.

-Ti chiamo più tardi.

-Lascerò il telefono a casa, se vuoi ci sentiamo domani.

Jimmy era molto preoccupato. Se Robert avesse ricordato qualcosa? I medici erano stati chiari, Dovevano trascorrere almeno 6 mesi perché si potesse iniziare a "parlare dei suoi ricordi" alla presenza della terapista che lo aiutasse ad affrontare quei ricordi che mancavano con estrema delicatezza e serenità.

-Che ci fai ancora qui? Non dovevi andare a surfare?

Robert si era preparato, Jeans scuri, una camicia bianca ed un giubbotto di pelle nera in mano. Occhiali da sole specchiati

-M'è passata la voglia... Tu? dove stai andando?

Robert sorrise e prese le chiavi della Jeep e ripose un borsone sul sedile posteriore

-Devo comprare due o tre cose prima di passare a prenderla...

-Ma è ora di pranzo, non dovevi andare a cena?

-Sì infatti, ma ho un programma speciale e quindi esco ora. Non aspettarmi alzato mamma!

-Divertente...

Robert rise forte riuscendo a far sorridere anche lui. Salì in auto e partì.

Si immise nel traffico pomeridiano ed inserì l'indirizzo di Kyra nel navigatore, dopo aver organizzato tutto fece partire la chiamata al numero di Kyra

-Forse avrei dovuto chiederti a che ora ceni prima di accettare il tuo invito per stasera... alle 4 non è un po' presto?!?

-Ciao, lo so che è presto, ma sai, ho organizzato una cosa, ma non voglio rovinarti la sorpresa però volevo avvisarti di vestirti comoda.

-Comoda? che intendi? tu come ti sei vestito?

Mentre lui le raccontava cosa indossava Kyra aprì l'armadio e s'infilò dei Jeans e le scarpe col tacco, una camicia a maniche corte e prese come consigliava Robert una giacca, che non indossò, fuori faceva caldo poi prese uno zainetto e ci infilò le scarpe da ginnastica. Pensò che forse aveva organizzato qualcosa sulla spiaggia.

-Verso che ora sarai qui?

-Bhè diciamo che sono già davanti al Marriott Hotel... quindi direi un paio di minuti? Troppo presto?

-Ah... Ok...dammi due minuti e scendo.

Chiuse la chiamata e guardò l'orario era oltremodo in anticipo ma non era dispiaciuta, avrebbero passato più tempo insieme, solo avrebbe voluto non essersi fermata in spiaggia fino a tardi. Corse in bagno e si legò i capelli. Una semplice coda che le toglieva i capelli bagnati dal collo, pensò che più tardi una volta asciutti avrebbe potuto lasciarli sciolti. Non perse troppo tempo a truccarsi, preferiva avere un aspetto naturale.

Prese le chiavi e chiuse la porta dietro di se. Appena lo vide appoggiato allo sportello della Jeep Grand Cherokee non poté non sorridergli, teneva in mano un piccolo mazzo di tulipani bianchi

-Sono troppo in anticipo questi sono per te, mi devo far perdonare.

-Non avresti dovuto... non c'è n'era bisogno.

-Su avanti, accomodati, sennò facciamo tardi!

Kyra scoppiò a ridere, come potevano fare tardi? era primo pomeriggio.

-Eccoci, pronta per il nostro primo appuntamento?

-Sono curiosa di sapere cosa hai organizzato... non è un po' presto?

-Ora penserai che sono pazzo, ma mi sono lasciato trasportare un po'...

-In che senso?

-Non hai paura di volare vero?

-No.. ma questo che centra?

-Ora ti spiego. Qualche anno fa ho girato un film in un posto meraviglioso a poco più di un'ora di volo da qui e volevo tornarci... con te

-E quindi, raggiungeremo questo posto in volo?

-Sì... però non voglio dire altro. E' una sorpresa!

-Ok

Robert dirottò la conversazione su di lei, si fece raccontare del suo lavoro ed arrivarono in fretta all'aeroporto. Robert parcheggiò in una zona riservata, scesero e raggiunsero un hangar laterale. All'entrata vennero accolti da un uomo che li salutò e li accompagnò dall'altro lato della struttura dove il loro volo li attendeva

-Ma è un elicottero!

-Già...

Kyra si stava domandando cosa avesse organizzato per quella serata, in fondo lui non la conosceva. Cosa si era inventato?

Salutò il personale e la raggiunse nei loro sedili, si allacciò la cintura e si voltò verso di lei sorridendo

-Doveva essere una cosa semplice.

-Lo sarà. Ma raccontami di te, il tuo cuore è impegnato?

Quella domanda era davvero molto personale.

-Se lo fosse non sarei qui ora. Ed il tuo?

-Era impegnato, ma, dopo l'operazione ho divorziato da mia moglie, non andava, mancava l'amore da troppo tempo.

-Mi spiace.

-Non dispiacerti, se così non fosse non sarei qui ora!

Chiacchierarono delle loro quotidianità e l'ora e mezza di volo passò in fretta, così in fretta che quando atterrarono Robert esplose in un sorriso enorme

-Non sto ridendo di te, sono solo felice che non hai mai guardato dove siamo così la sorpresa... sarà una sorpresa!

Kyra guardò dietro le spalle di Robert ma il sole che stava iniziando a tramontare riempiva quei finestrini di luce abbagliante e non le consentiva di vedere all'esterno, così si alzò e seguì Robert.

Lui le cedette il passo di fronte all'uscita dell'elicottero un uomo l'aiutò a scendere e Robert la seguì.

-Il Grand Canyon?!? Robert siamo al Grand Canyon???

-Pare proprio di sì. Ti piace?

-E'... è meraviglioso!

-Vieni, facciamo due passi?

-Non ho le scarpe adatte ma se mi dai una mano ce la posso fare.

-Sì certo appoggiati a me

Kyra si appoggiò al braccio di Robert e così si tolse le scarpe e s'infilò le scarpe da ginnastica.

-Così va molto meglio!

Robert sorrise

-Oh aspetta, stavo dimenticando una cosa!

Robert tornò sui suoi passi e prese un borsone dall'elicottero.

-Ora possiamo andare. Vieni è proprio qui dietro

Kyra lo seguì e camminando vicina a lui sentì il vento trasportare il profumo di Robert fino a lei. Non lo ricordava, non ricordava quanto le desse alla testa. Quando Robert volse lo sguardo verso di lei perché non aveva risposto si limitò a sorridere

-Ti sei incantata a guardare il panorama?

-Sì... proprio così... scusami, cosa mi avevi chiesto?

-Ti dicevo che se ti piace il posto è questo.

Kyra si guardò attorno e vide quel tramonto restando sbalordita dai colori mentre Robert stese una coperta a terra

-Ecco... il suo tavolo è pronto Miss. Johnson!

-Wow... questo davvero mi stupisce

-Ti avevo detto che sarebbe stata una cena semplice.

Kyra si mise seduta e lo guardò estrarre dal borsone tutta una serie di contenitori ed infine un paio di lanterne che accese subito visto che il sole oramai era tramontato e due coperte

-Pensi di passare qui la notte? Mancano solo i cuscini...

-No ho anche quelli, aspetta li prendo! Ma vedrai che tra qualche minuto sarai felice di avere questa coperta disponibile.

Tirò fuori due piccoli cuscini gonfiabili e mentre li gonfiava continuava a ridere

-Ed ora... ceniamo!

-Hai preparato tutte queste cose?

-Ehm, veramente è stata la cuoca, ma io li avrei fatti uguali!

Risero

-Ora mangiamo o si fredda tutto! Ah no, è già tutto freddo!

La serata trascorse tra chiacchiere e le risa di entrambi, in più occasioni Robert abbassò lo sguardo dopo che Kyra gli faceva notare che la stava fissando leggermente in imbarazzo, ma per nulla infastidita.

-Grazie... è stato davvero è un pensiero carino.

-Carino? Solo carino?

Kyra rise

-E' stata una serata speciale.

-Ecco così va meglio!

Robert iniziò a riporre i contenitori nel borsone

-Ti do una mano a sistemare

Kyra si inginocchiò sulla coperta e lo aiutò a richiudere tutti i contenitori e a riporli. Le loro mani si sfiorarono ed entrambi indugiarono un istante prima di separarle.

-Arriviamo!

-Con chi parli?

-Vedi la luce di quella torcia? è il nostro accompagnatore, è arrivato il momento di rientrare.

Raccolsero tutto e poco dopo il borsone era al fianco di Robert chiuso. Solo le due lanterne erano a terra e li illuminavano

-Allora salutiamo il Grand Canyon.

-Devo essere sincero con te, non ho voglia di tornare. Grazie per essere qui, sei tu che hai reso tutto questo speciale.

Robert le prese le mani e si avvicinò lentamente a lei

-Forse dovremmo andare... io...

Robert non le diede ascolto e annullò la distanza tra loro sfiorando le labbra di Kyra con un piccolo bacio, le accarezzò il viso e si sorrisero per quel dolce contatto. Tenne stretta la mano di Kyra, con l'altra recuperò il borsone e le lanterne

-Andiamo prima che decida di lasciarci qui!


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