Capitolo 5

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Salì in auto e partì, pochi minuti a quell'ora senza traffico e sarebbe stato a casa, aveva la spesa da scaricare, se n'era dimenticato totalmente. Aveva trascorso una serata così piacevole che sarebbe rimasto li con lei ancora. Vide il cellulare lampeggiare, era ancora Susan, sapeva già che dietro quelle telefonate c'era in agguato una lite. Le aveva detto che avrebbe cenato fuori casa e quando non aveva risposto l'aveva sicuramente chiamato a casa e non trovandolo lì ora avrebbe montato una lite infernale. Sapeva di non averle detto tutta la verità, ma era pur vero che non aveva fatto nulla di male. Per una giornata era riuscito a cancellare ciò che era la sua vita pubblica per vivere qualche ora da persona normale. Ancora non si capacitava come poteva essere che Kyra non lo avesse riconosciuto. Senza rendersi conto si ritrovò nel garage di casa a sperare che quelle ore trascorressero in fretta, aveva voglia di vivere ancora la sua vita come Bob senza paparazzi, senza mondanità.

Arrivò in camera da letto e si spogliò, tolse le lenti a contatto e inforcò gli occhiali, si lavò i denti e prima di buttarsi sul letto andò a controllare il piccolo Exton che dormiva nella stanza affianco a quella della tata, gli diede un piccolo bacio e tornò in camera sua, non aveva sonno, ma avrebbe dovuto dormire.

Il telefono lampeggiò di nuovo... Susan, se non avesse risposto probabilmente avrebbe continuato a chiamare, così risposte

-Susan, sono appena rientrato, avevo il telefono in macchina, ti stavo per chiamare io...

-Ti sei divertito? è tardi... con chi eri?

-Amici, sì è stata una serata tranquilla, sono stato bene. Tu? come è andata questa giornata di lavoro?

-Non cambiare discorso Downey

-Non sto cambiando discorso, ero a casa di un amico, abbiamo cenato lì, abbiamo finito la bottiglia di vino chiacchierando e poi sono tornato a casa. Non è successo niente! Ma perché dobbiamo finire sempre col fare questo tipo di telefonate? Mi sento sotto processo... Forse è meglio se ci sentiamo domani. Ora sono stanco e non voglio litigare.

-Io invece ho lavorato dodici ore e ora che sono tornata in albergo distrutta avrei voluto trovarti a casa ed invece eri in giro a divertirti...

-Susan ti prego...

-Sì Sì ho capito. Torno sabato se può ancora interessarti.

-Certo che mi interessa, ti vengo a prendere in aeroporto!

-No, non disturbarti, ci vediamo a casa.

-Buona notte a domani.

Sentì Susan riattaccare e chiudere la telefonata senza nemmeno augurargli buona notte, non riuscì a non domandarsi per quale motivo aveva deciso di riprendere il lavoro... Non riusciva a capirla, avrebbe potuto continuare a stare a casa a prendersi cura del bambino, e riprendere a lavorare ma solo alla team downey senza riprendere a fare il produttore per le grandi produzioni che la portavano lontana da casa con quel risultato... solo peggiorare notevolmente la loro situazione famigliare. Ne avevano anche parlato più volte con l'unico risultato di vedere Susan chiudersi in se stessa e non riuscire più a parlare di nulla. Era una situazione che non si sarebbe mai aspettato di vivere, non con lei... Loro non avevano mai avuto bisogno nemmeno di parlare, si erano sempre capiti al volo ed ora, nemmeno parlando ore e ore riuscivano a capirsi. Era certo di amarla ancora, ma poteva dire lo stesso di lei? sembrava così insofferente...


Si era dimenticata di chiudere le tende della camera da letto la notte passata ed ora il sole entrava prepotente dalle vetrate impedendole di continuare a dormire. Si stirò e si alzò, era una bellissima giornata, oggi era giovedì, aveva il turno corto (grazie al turno fornitori del giorno prima) prese il solito sorso di succo d'arancia e dopo essersi preparata in bagno si vestì per andare a correre. Prima di uscire si fece una coda alta molto stretta, prese le chiavi e scese, mentre stava per raggiungere l'incrocio che l'avrebbe portata in spiaggia sentì un'auto suonare alle sue spalle, si voltò pensando che quel teppista la stesse avvertendo del suo arrivo, così si scansò accostandosi alla rete che delimitava la strada e sì voltò per guardare quel personaggio, ma lo vide parcheggiare e chiudere l'auto.

-Buongiorno, ho pensato di parcheggiare qui l'auto...

-Ciao! ti sei svegliato presto anche tu...

-Avevo un cappuccino da riscuotere...

Si sorrisero e attraversarono la strada e raggiungendo la spiaggia, quel mattino non ascoltò la musica, e corsero chiacchierando

-Quindi non hai un fidanzato... fidanzata...

-Esatto, non ho voglia di complicarmi la vita...

-L'amore non è una complicazione, è un valore aggiunto...

-E questa dove l'hai letta?

-Ma... dico... avrai avuto una storia...

-Certo... Tu da quanto sei sposato?

-Dal 2005. Quante serie?

-3. Tu?

-2. Quando l'ultima storia? ma poi scusa, stiamo parlando di uomini o donne?

-2010. Uomini, donne... l'amore non ha sesso...

-Ah... ok! e nello specifico uomo o donna?

-Uomo.

-Hai lasciato o sei stata lasciata? ...se è troppo personale puoi anche non rispondere...

-Lasciata. Ma cambiamo soggetto?

-Ok, chiedi.

-Hai mai tradito?

-In passato sì, ma non ero in me...diciamo che da quando sono sposato no.

-Sei una mosca bianca...

-Perché dici così?

-Perché ogni notte nel locale dove lavoro arrivano uomini dai 20 ai 50 anni, e quelli con la fede al dito sono la percentuale più alta di avances del locale... (e non è un locale per soli uomini).

-Tu hai tradito?

-Ho poche regole nella mia vita, ma una di queste è sicuramente no ai tradimenti, ma viene dopo non complicarsi la vita quindi...

-Quindi ti fanno avances al lavoro...

-Le fanno indistintamente a tutto il personale...

-E tu?

-E io cosa?

-Non vorrai farmi credere che è dal lontano 2010 che non vai a letto con un uomo...con qualcuno...

-Questo lo hai detto e pensato tu... non avere una relazione non significa non fare sesso, anche se non è il mio genere di relazione interpersonale preferito...preferisco frequentare una persona speciale senza impegno, il sesso occasionale non mi interessa... ci deve essere "qualcosa, un'alchimia speciale" capisci?

Sorrise e aumentò il passo della corsa, le palme erano ancora troppo lontane per rallentare.

-Il tuo lavoro ti piace?

-Sì, mi da da vivere, e mi permette di correre su questa bellissima spiaggia... non posso proprio lamentarmi.

-Che altri lavori hai fatto?

-Vediamo... ho lavorato in cucina, come hostess su una nave da crociera, traduttrice per un azienda che esportava i suoi prodotti, cameriera, commessa, impiegata di segreteria, gestione del personale in alcuni locali, assistente in una casa di riposo... tu? che hai fatto?

-Io, a parte il commesso viaggiatore ho lavorato con mio padre, poi ho fatto il cameriere per un breve periodo e basta...

-Oltre correre che sport ti piacciono?

-Non pratico altri sport, qualche volta esco in barca a vela. tu?

Mi piacciono le arti marziali e lo yoga. Non sono mai stato in barca a vela, dovresti portarmi!

Kyra rise

-Certo... forse un giorno di questi...

In realtà andava al pontile dove era ormeggiata la sua barca qualche volta la settimana, la apriva, la carezzava e poi, restava li a sistemare varie cose ma era parecchio che non prendeva il largo.

Rallentarono la corsa, le palme erano vicine prese i 10 dollari e glie li passò

-Stupiscimi! ti aspetto qui.

Dreaming CaliforniaWhere stories live. Discover now