Capitolo 39

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Robert firmò quei fogli siglandoli in fretta poi diede la sua copia a Kyra perché la tenesse lei nella borsa, mentre lui andava con Clarke a firmare la sua parcella. Kyra rimase lì ad attenderlo, nel frattempo lesse quel documento, quando Robert rientrò con Clarke lo ripose nella borsa e si alzò per raggiungerlo. Salutarono Clarke e tenendosi per mano guadagnarono l'uscita.

Robert in ascensore inviò un messaggio a Jimmy così che sapesse come si era conclusa quella vicenda e lo incaricò di occuparsi di recuperare Exton e i suoi effetti nel pomeriggio a Malibu come avevano concordato. Una volta in strada Robert chiamò con un gesto della mano uno di quei taxi che stavano parcheggiati in fondo alla strada, salirono e disse all'autista l'indirizzo di casa. Kyra non poteva non pensare a ciò che aveva letto, Robert era silenzioso e fu Kyra a rompere quel silenzio

-Robert ho letto quell'accordo prima. Forse non avrei dovuto ma l'ho fatto. Non trovo giusto che Exton non possa vedere sua madre. Per lui, è la sua mamma e non può capire che non la può vedere perché ha fatto una cosa brutta e poi, con lui si è mai comportata male?

-Lo fa vivere con la tata mentre lei è in un altro stato per lavorare.

-Non è ciò che intendo e lo sai vero?

-Sì. Lo so... e la risposta è no. Non si è mai comportata male con lui, resta il fatto che non la voglio attorno, non finché non avrà capito l'immenso errore che ha commesso. Vedrò di trovare il modo perché possa vedere il piccolo. ok?

-Ok. Ricorda lo fai per lui non per lei. Exton non ha colpa.

Robert annuì mentre Kyra lo abbracciava e appoggiava la testa sul suo petto. Si alzò poi di scatto per guardarlo in viso

-Lo sai vero che sono felice che lui stia con noi? Io non volevo dire quelle cose perché non lo voglio. Non vorrei mi fraintendessi!

-Nessun fraintendimento. So bene cosa volevi dire.

Kyra si riappoggiò a lui

-Dobbiamo organizzarci per il suo arrivo, non è una casa a misura di bimbo la mia... la nostra.

-Jimmy porterà le sue cose oggi pomeriggio, poi vedremo cosa ci servirà, ma dovremo trovare presto una casa più grande. Per ora possiamo mettere il lettino di Exton in soggiorno ma la tata a dormire sul divano ce la vedo male

Kyra rise. Era d'accordo, più tardi avrebbero guardato quelle case

Qualche settimana più tardi non avevano ancora trovato una casa che andasse bene, o meglio, alcune le avevano anche trovate ma non erano disponibili nell'immediato. I genitori di Kyra erano rimasti a Venice per aiutarli e più volte avevano proposto a Robert e Kyra di scambiarsi appartamento, per loro la casa di Robert era troppo grande e per Exton sarebbe stata perfetta, lui lì già ci viveva, ma Kyra non aveva voluto e Robert era rimasto sempre al suo fianco a sostenerla. Quella casa per lei era di Susan e Robert, lì non poteva vivere o dormire. Così continuavano a vivere a casa di Kyra, chiamavano la tata solo quando dovevano uscire e questo fece legare molto Kyra ed il piccolo, tanto che da una decina di giorni loro si concedevano una lunga passeggiata da soli lasciando Robert a casa a lavorare

-Exton? sei pronto? hai preso Teddy?

-Sì!

-Allora andiamo! saluta papà.

Robert era seduto sul divano con il suo copione e una tazza di caffè bollente sul tavolino a fargli compagnia, Kyra gli si avvicinò attendendo l'arrivo di Exton che correndo la raggiunse dalla camera da letto dove aveva recuperato l'orsetto. Robert accettò l'abbraccio del piccolo ed il bacio per poi vederlo dare la mano a Kyra saltellando in fermento per l'uscita. Kyra prima di andarsene si chinò e diede un piccolo bacio a Robert che sorrise perché Exton la tirava per andare e gli lasciò solo il tempo per un bacio volante

Dreaming CaliforniaWhere stories live. Discover now