Capitolo 2

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La serata fu movimentata ma piacevole e trascorse in fretta, le serate in cui dovevano correre erano quelle che preferiva, tanto lavoro le dava l'impressione che il tempo scorresse più in fretta, mentre quando era una serata fiacca si ritrovava a guardare l'orologio ogni 5 minuti e l'orario di chiusura non arrivava mai. Quando guardò l'orologio sulla parete erano le 2,35, mentre l'ultimo gruppo usciva dal locale fece cenno al cameriere di seguirli e chiudere la porta, era ora per lei di chiudere i conti della serata e controllare che i ragazzi sistemassero il locale prima di andarsene. Diede una mano a sistemare, odiava starsene con le mani in mano mentre gli altri lavoravano. Alle 3,20 varcava la soglia del suo monolocale, aveva iniziato a piovere nel tardo pomeriggio, prima di mettersi a letto si fece una doccia per togliersi di dosso l'odore di fumo, chiuse le tende e si buttò sul letto avvolta dall'asciugamano crollando in un sonno profondo.

Il giorno seguente si svegliò restando ad occhi chiusi sul letto ferma ad ascoltare i suoni che provenivano dall'esterno, poteva andare a correre o pioveva? era quasi certa che non piovesse, le strade sembravano asciutte, dalla strada all'angolo non sentiva il rumore dei pneumatici che viaggiano sull'asfalto bagnato, quindi poteva sperare di fare la solita corsa prima di affrontare una nuova giornata, oggi era il giorno di chiusura settimanale al pub ma le sarebbe toccato andare al lavoro perché era giorno di consegne e avrebbe dovuto controllare le forniture.

Sì alzò, prese il cartone di succo d'arancia dal frigorifero e ne bevve un sorso direttamente dal beccuccio della scatola, mentre apriva le tende e vide che c'era il sole. Lo rimise in frigorifero e andò a sciacquarsi il viso, si lavò i denti e si vestì, optò per un paio di pantaloncini modello ciclista, una canottiera corta aderente con le spalline incrociate sulla schiena e una felpa in cotone leggero di color bianco. All'entrata prese i soliti 10 dollari e il telefono con gli auricolari. C'era il sole quindi dalla mensola vicina alla porta prese un cappellino con la visiera anch'esso bianco, niente occhiali, quando correva li trovava fastidiosi ed i modelli sportivi non le piacevano.

Arrivò alla spiaggia a passo veloce come al solito, aveva sempre voglia di stare all'aperto dopo quelle serate piene di fumo, il sole era già alto e una volta controllate le scarpe partì al suo solito passo costante senza esagerare, oggi c'erano parecchi ragazzi che pattinavano e si avviavano verso il parco con la pista da skate, una donna stava percorrendo la pista ciclabile in sella alla sua citybike pedalando con gran fatica ondeggiando pericolosamente a destra ed a sinistra, due uomini in giacca e cravatta che con le loro valigette porta documenti camminavano sorseggiando un caffè forse in attesa di qualche appuntamento li nella zona, l'uomo dal tattoo sul polpaccio stamattina correva in senso opposto al suo evidentemente era in ritardo rispetto al solito, visto che lui era già di ritorno, poteva ritenersi fortunata a non avere degli orari rigidi da rispettare al mattino, così poteva sempre svegliarsi senza fretta e correre finché voleva senza dover fare i conti con l'orologio.

-Ehy ci si rivede

Aveva il volume della musica stranamente basso quel mattino, perché le onde dell'oceano facevano quel suono meraviglioso nell'infrangersi a pochi metri dalla riva che le piaceva molto. Sì voltò alla sua destra e vide quell'uomo con una maglia verde acido e dei pantaloncini neri, con un sorriso eccezionalmente perfetto guardarla e attendere un saluto. Ne approfittò per osservarlo brevemente, era piuttosto abbronzato ma di un bel colorito niente di troppo eccessivo, lineamenti armoniosi, la fronte e i capelli erano coperti da un berretto modello pescatore, mentre gli occhi erano circondati dai soliti occhiali sportivi con il classico laccio anti-caduta.

-Ciao...già... sembra che abbiamo gli stessi orari...

Lui sorrise e continuò a camminare vicino a lei, nonostante il sudore aveva un buon profumo

-Ti spiace se cammino con te?

-No... non ti ho mai visto correre qui...

-Viaggio spesso per lavoro e quindi...

Dreaming CaliforniaWhere stories live. Discover now