Capitolo 3

443 33 5
                                    

Scese dall'auto e lei rimase seduta al suo posto fino a che non fece il giro dell'auto e le aprì lo sportello.

-Non vorrei che per colpa mia tu oggi salti il pranzo.

Sorrise, sapeva farci, era affabile e gentile senza risultare banale.

Si misero a sedere in un tavolo decentrato e ordinarono Kyra scelse un insalata con del pollo mentre lui una bistecca di manzo e patate.

Pranzando parlarono del più e del meno, dei negozi che frequentavano a Venice, della gente stramba che correva al mattino, risero spesso, entrambi erano curiosi e osservavano quei buffi personaggi.

A Kyra suonò il cellulare, rispose e guardò l'orologio appeso al muro si scusò al telefono e disse che entro 10 minuti sarebbe stata lì. Senza che ci fosse bisogno di dire nulla Bob si alzò e pagò il conto mentre lei era ancora al telefono. Appena tornò al tavolo bevve un sorso d'acqua e Kyra si alzò

-Perdonami, non hai nemmeno finito...

-Non preoccuparti, è colpa mia, ti sto facendo fare tardi...

Salirono in auto e Kyra stranamente aveva una parlantina fluente, Bob pensò fosse stato il vino, o forse la tensione per il ritardo, ma quella nuova parte di lei gli piaceva.

-Scusa ancora, oggi purtroppo avevo appuntamento con i fornitori e me ne ero dimenticata, se non ci vado subito mi lasciano senza rifornimenti per tutta la settimana. Guarda puoi lasciarmi lì? Grazie ancora!

-E la tua spesa?

-Oh cavolo la spesa!

Fece per prendere i sacchetti dall'auto per portarseli dietro pensando "lo sapevo che non era una buona idea andare a fare la spesa in quel centro commerciale, ora ho mille cose da portarmi dietro"

-Aspetta! Che fai! Non vorrai portare tutta questa roba? Ti aspetto qui.

-Ma no, figurati, non posso...

-Ehy stai facendo tardi!

-Ok ok, torno più in fretta che posso....

-Io sono in vacanza non mi insegue nessuno!

La vide sparire di corsa dietro l'angolo mentre si scioglieva i capelli oramai asciutti e mossi.

Restò così in auto in attesa del suo ritorno, fece un paio di telefonate e poi preparò i sacchetti della spesa di Kyra, e con una penna scrisse il suo numero sul cartone del latte "chiamare Bob" disegnando una faccina sorridente affianco al numero.

Rimise tutto a posto e rise da solo delle cose sceme che ogni tanto gli venivano in mente.

Quando Kyra arrivò all'auto vide Bob che giocava con la radio e se non stava giocandoci pigiava i bottoni a caso.

Si mise a sedere era davvero mortificata per averlo lasciato li ad aspettare per circa un ora.

-Allora, dove la porto madame?

-Mi sento già sufficientemente in colpa per averti fatto aspettare... non essere gentile con me!

Bob rise, e la guardò serio

-Almeno che tu non voglia che la spesa arrivi a casa tua camminando da sola credo che dovresti dirmi dove... qui c'è qualcuno che ha bisogno di un frigorifero!

Aveva ragione...

-Gira attorno all'isolato, e siamo arrivati...

Bob mise in moto l'auto e seguì le indicazioni

-Non posso entrare in questa via è vietato...

-Non se sei con me... io ci vivo ed ho il permesso!

Dreaming CaliforniaWhere stories live. Discover now