Capitolo 43

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Kyra rise, Bob-Robert era tornato.

-Chiamami quando stai per arrivare!

Robert la salutò con la mano e Kyra ricambiò prima di voltarsi e continuare a camminare.

Si sentiva il cuore in gola. Avrebbe voluto abbracciarlo, stringerlo forte. Quegli ultimi mesi le erano scivolati tra le dita così in fretta. I ricordi l'accompagnarono lungo la strada del ritorno mentre i suoi occhi si perdevano nel blu dell'oceano ed il vento le scompigliava i capelli obbligandola a rimettere in ordine le ciocche di capelli corvini che le finivano sul viso. Bob iniziò una caccia al tesoro soffermandosi a scavare una grossa buca, Kyra si sedette a terra vicino alla battigia, dopo quell'incontro sentiva il bisogno di restare ancora un po' a respirare il vento. Anche se, si era ripromessa di non rievocare quei ricordi finì per ricordare il loro incontro su quella spiaggia e le giornate seguenti che trascorsero insieme. I suoi pensieri ripercorsero ogni istante che avevano vissuto insieme, l'amore che si erano donati fino al momento in cui, rientrando a casa ebbe quell'orrendo incidente. Ricordò come, nel vedere le immagini dell'auto distrutta e delle didascalie scorrere sul televisore rimase pietrificata. Un colpo di sonno dissero che quasi gli costò la vita. I medici lo operarono d'urgenza, lei che non riuscì a bypassare la sicurezza per vederlo, per sapere come stava, finché un paio di giorni dopo Susan si presentò a casa sua per dirle come stava Robert. Si era risvegliato ma non ricordava nulla. Con lei c'era Jimmy al quale Robert aveva confidato la sua felicità. Le chiesero di lasciarlo tranquillo come indicato dai medici. Così Susan le promise che le avrebbe fatto avere notizie di Robert, ma che per il suo bene, dovevano dargli il tempo per riprendersi fisicamente prima di affrontare quel vuoto nella sua memoria. Le notizie che le giunsero successivamente non erano positive e Kyra pensò di impazzire. Robert la voleva, la cercava, ed ogni notte il suo cervello si resettava dimenticando tutto ciò che era successo nella giornate precedenti, ripartendo sempre dallo stesso punto. I medici rassicuravano che sarebbe passato e avrebbe dimenticato e ricordato la realtà, ma quando lo vide suonare alla sua porta e precipitarsi in casa sua disperato, mentre farneticava di cose mai successe in Canada, a Miami capì che era tutto vero, la sua mente si era costruita una realtà distorta probabilmente dovuta a quell'ematoma che premeva sul cervello. Solo allora capì che avevano ragione, dirgli la verità l'avrebbe fatto a pezzi, quindi si attenne alle indicazioni dei medici e di fronte a lui non disse nulla. Parlò con Jimmy che l'aiutò più volte a sopportare quelle visite estenuanti che si concludevano sempre con la disperazione di Robert. Finché una mattina, su indicazione di Monique, la terapista che stava seguendo Robert, lei non aprì la porta e Robert rimase fuori. Lo vide poi allontanarsi in auto con Jimmy. Lì capì che non l'avrebbe visto tornare e quella sensazione si tramutò in realtà. Le settimane passarono, diventarono mesi, le telefonate di Jimmy erano l'unico suo modo di sapere di lui, finché quel pomeriggio lui l'andò a trovare e le disse che Robert non ricordava più nulla. Ricordava di aver subito un incidente ma era confuso, ricordava che andava a correre in quei giorni tornato da New York, probabilmente un frammento di ricordo conservato perché abbastanza "lontano" dal trauma e poi il nulla. Il resto era stato tutto rimosso compresi i giorni in cui si erano conosciuti e amati. Ora riusciva a dirlo... amati. Fu più giusto e facile per la sua ripresa fargli credere di esser stato investito mentre andava a correre che raccontare la verità sapendo che il mancato ricordo l'avrebbe destabilizzato ancora di più. Jimmy le lasciò una chiavetta usb dove aveva raccolto tutto ciò che Robert aveva scritto di lei e se ne andò. Non ebbe più notizie se non dai giornali che diedero la notizia della sua guarigione. Le prime immagini mentre usciva dallo studio di un medico per un controllo e successivamente titoli che annunciavano il suo divorzio da Susan che non vennero mai smentiti da lei. Ed ora, a distanza di mesi aveva un appuntamento con lui, con quell'uomo meraviglioso che si era fatto amare entrando nella sua vita prepotentemente e che poi ne era uscito senza poterle dire nemmeno un ciao. Le scivolò una lacrima sulla guancia che cancellò con il palmo della mano, in fretta. Quei ricordi le facevano ancora male nonostante avesse pensato di averli superati. Il telefono prese a suonare distogliendola da quei pensieri.

Dreaming CaliforniaWhere stories live. Discover now