Capitolo 32

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Scesero dall'aereo e sulla pista ad attenderli c'era Jimmy appoggiato ad una limousine nera. Salutò Robert con un abbraccio ed strinse la mano a Kyra presentandosi. Salirono in auto diretti all'hotel, Robert raccontò tutta la storia a Jimmy che ascoltò in silenzio fino alla fine del racconto, poi esordì dicendo che avrebbero dovuto parlare con Anthony, la cosa andava chiarita. Robert annuì.

-Ci penseremo domani, ora dobbiamo mangiare qualcosa, non abbiamo cenato.

-Ho avvisato la cucina dell'hotel del vostro arrivo. Mi hanno assicurato che non ci sono problemi potete scegliere ciò che volete dal menu o se preferite vediamo di trovare qualcosa di aperto lungo la strada.

Robert guardò Kyra per sapere lei cosa preferisse fare

-Se per voi non è un problema io vorrei andare in albergo mi sento un po' a disagio in auto. Scusate ma è la prima volta che mi capita da che mi ricordi e non so perché con i miei genitori non mi è successo... perdonatemi, ma potete lasciarmi lì e voi uscite.

Robert le sorrise

-Te lo dico io il perché ti senti così. Poco prima che succedesse quell'incidente eravamo in un auto simile a questa, Jimmy era seduto lì davanti dove sta anche ora ed io qui dietro con te, poi ci siamo fermati per lasciarti dove volevi andare ed io ho deciso di accompagnarti. Mentre attraversavo quell'auto mi stava per investire e tu ti sei scagliata contro di me... mi hai salvato e sei stata investita tu. Probabilmente anche se non lo ricordi, qualcosa dentro di te non lo ha dimenticato e riporta alla tua mente queste sensazioni di disagio.

Nessuno le aveva raccontato ancora come erano andate le cose quel giorno, nessuno lo riteneva importante, ma ora iniziava a capire perché si sentisse così a disagio in quella situazione, abbassò il finestrino e respirò a pieni polmoni chiudendo gli occhi e cercando di restare calma.

-Andiamo tutti in hotel, anche io non ho voglia di stare in giro.

Kyra non aggiunse altro ma Robert la vide pensierosa, decise di attendere di essere in hotel, prima di affrontare l'argomento, forse aveva bisogno di un po' di tempo per metabolizzare l'accaduto nel dettaglio o forse aveva altre domande da fargli ma sapeva che lei non amava molto parlare quando c'erano altre persone con loro.

A quell'ora riuscirono ad arrivare in hotel più in fretta dell'andata o così parve a Robert. Jimmy prese i bagagli di Kyra, le chiese un documento e si fermò nella hall per registrarla mentre Robert e Kyra presero l'ascensore e salirono in camera. Robert si guardò le scarpe e sorrise, qualche ora prima era su quell'ascensore e stava uscendo controvoglia. Non riusciva a non pensare che avrebbe potuto decidere di non presentarsi all'inaugurazione. Scacciò quel pensiero quando l'ascensore emise un suono e pronunciò il numero del piano.

Kyra lo seguiva, iniziava ad essere stanca, doveva essere stata una lunga giornata anche per lei, e tutte quelle emozioni l'avevano stremata. Avrebbero cenato e poi a letto. Robert si corresse mentalmente prima di sentire gli ormoni scatenarsi di nuovo "e poi a dormire".

Entrarono nella suite e le luci si accesero appena inserì la chiave. Si spogliarono dei cappotti e Robert abbassò ulteriormente il termostato della stanza. Non sapeva se era la presenza di Kyra o se l'hotel stava andando a fuoco ma per lui in quella stanza faceva troppo caldo. Sì tolse la giacca, sfilò i gemelli dai polsini della camicia e si arrotolò le maniche mentre Kyra si mise a sedere sul grande divano. Robert recuperò il telefono ed il menù. Scelsero cosa mangiare e chiamò per ordinare così che portassero tutto il prima possibile.

-Ti spiace se vado a farmi una doccia?

Aveva davvero bisogno di rinfrescarsi le idee.

-No... no figurati. Io intanto chiamo mia mamma, le ho promesso che l'avrei chiamata per raccontarle la serata anche se fossi rientrata alle 5 del mattino!

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