Capitolo 30

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Entrò nella sua stanza, aveva una vista mozzafiato sullo skyline di Toronto, arredata con gusto. Sentì bussare alla porta, sciolse il nodo alla cravatta allentandolo, iniziando a sbottonare i primi bottoni della camicia, aprì la porta e trovò Jimmy con la sua valigia, glie la ripose sul divanetto che si trovava in camera affianco alla cabina armadio. Lo guardò e sorrise, era cotto, avevano alzato il gomito a cena e non si era trattenuto nemmeno nel dopo cena

-Lascia perdere va a dormire! ci vediamo domani mattina.

-Perché? non sono ubriaco.

-Vero amico mio, non lo sei, ma sei stanco e la valigia posso disfarla da me.

-Ok ci vediamo domani mattina, lo accompagnò alla porta e appena la chiuse scosse il capo. Era sicuramente oltre il limite del suo grado di sopportazione... rise, quella era forse la terza o quarta volta che lo vedeva oltre quel limite, ed ogni volta che successe era a causa di qualche cliente "molesto" che insisteva perché lui bevesse, così Jimmy scommetteva di essere un bevitore più molesto di tutti, distogliendo così l'attenzione da Robert che così trascorreva quelle serate senza bere più del solito bicchiere di vino. Jimmy invece rientrava totalmente cotto dall'alcool. Pensò che era veramente una fortuna che succedesse così raramente!

Si soffermò davanti alla vetrata del salottino guardando le luci notturne dei palazzi mentre si sbottonava la camicia partendo dai polsini, si sentiva stanco, forse un po' anche depresso, iniziava davvero a perdere la speranza? a rassegnarsi? accese la tv in camera ed andò in bagno finendo di spogliarsi lì. Aprì l'acqua e s'infilò sotto il getto dell'acqua che sciolse con il suo calore la contrattura muscolare al collo ed alle spalle, tutta la tensione ultimamente gli si accumulava in quella zona. Appena si ritrovava solo, come ogni giorno, finiva col pensare a lei. Spesso riusciva ad arginare la sensazione di malessere chiudendo gli occhi e concentrandosi sui ricordi. Riusciva ad arrivare a immaginare di essere sulla spiaggia e camminare con lei discutendo di cosa non andasse nel suo cappuccino, questo gli permetteva di riuscire a prendere sonno serenamente e non arrovellandosi il cervello, cercando una soluzione a quella situazione che pareva irrisolvibile.

Finì di lavarsi e cercò lo spazzolino da denti nella valigia, se li lavò mentre faceva zapping con il telecomando cercando qualcosa che potesse essere così noioso da consentirgli di prendere sonno. Si sciacquò la bocca e spense le luci, prese il telefono dalla tasca della giacca, ed impostò la sveglia pensando che Jimmy forse poteva essersela dimenticata. Si sdraiò sul letto con una maglietta a mezze maniche e gli slip. Il riscaldamento era impostato al minimo ma in quella stanza la temperatura era estiva. La sua attenzione fu catturata da una serie tv che era appena iniziata su quel canale che fino a pochi minuti prima trasmetteva una trasmissione sulla tassazione locale. Era perfetta per dormire, ora avrebbe dovuto cercare qualcos'altro perché quel telefilm era un poliziesco troppo movimentato per annoiarlo. D'un tratto si mise seduto ed alzò il volume per ascoltare. Era la soluzione! L'aveva trovata! Ora sapeva come trovare Kyra. Spense la tv e si sdraiò addormentandosi con un sorriso sulle labbra. L'avrebbe trovata.

La sveglia lo riportò alla realtà e da lì a poco anche il bussare alla porta di Jimmy lo obbligò ad alzarsi, Jimmy rimase sulla porta ad attendere il carrello con la colazione mentre Robert stava tornando in camera grattandosi la testa. Sì lavò il viso e si vestì con un paio di jeans, una maglia a maniche lunghe ed una felpa. Preparò il giubbotto, la cuffia, una sciarpa e le scarpe e tornò in soggiorno a fare colazione. Jimmy notò subito che c'era qualcosa di nuovo in lui, canticchiava mentre spalmava il burro sul pane e si era riempito il piatto di cibo... non aveva più fatto una colazione decente da... da Miami...

-Perché mi osservi?

-Stai facendo colazione? Sul serio? cosa è successo stanotte?

-Nulla. Ho solo una buona notizia.

Dreaming CaliforniaWhere stories live. Discover now