Dreaming California

By RoxyEfp

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Kyra incontra Bob ( Robert Downey Jr ) senza immaginare chi si celi dietro a quell'apparente persona comune... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47

Capitolo 6

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By RoxyEfp

Bob li prese e si avviò verso la caffetteria, ordinò due cappuccini come piacevano a lui e prese l'acqua, pagò e tornò in spiaggia, la trovò seduta vicino alla battigia.

-Pronta per il paradiso dei cappuccini?

Bob le passò il suo bicchiere e continuò a fissarla in attesa del suo commento

-Uhmm direi zucchero sicuramente... latte, caffè, caramello e "panna montata"? che centra la panna montata sul cappuccino? Come ti è venuta l'idea di questo intruglio?

-Un pomeriggio ho visto un bambino prenderlo così, l'ho provato ed è diventato il mio cappuccino preferito!

Alzò le spalle sorridendo riprese a bere attraverso la cannuccia

-Allora? Ti piace?

-Non è male una volta che ti ci abitui!

-Troppo dolce? Potremmo provarne una versione senza zucchero...

-Sì dovremmo...

-Domani?

-Domani non posso, il venerdì mattina ho sempre una riunione a cui partecipare.

-Quindi niente corsa?

-Esatto... Tu corri tutti i giorni?

-Se non lavoro sì... con questi cappuccini sono obbligato!

Sorrise

-Forse sabato non verrò a correre. Torna mia moglie, penso che starò con lei, non so cosa vorrà fare, ma diciamo che le dedicherò tutto il mio tempo visto poi che domenica parte di nuovo...

-Caspita... e come fa? Con un bimbo piccolo immagino sia molto dura...

Bob annuì, era una domanda a cui non poteva rispondere perché quella risposta ancora non l'aveva trovata nemmeno lui...

Kyra notò che il volto di quell'uomo che era sempre sorridente e rilassato rabbuiarsi assorto in quei pensieri.

-Mi dispiace, non volevo essere inopportuna...

-No figurati, è che vorrei che le cose tornassero come prima...ma purtroppo non dipende solo da me...

-Dai un bel w.e. romantico e tornerà il sereno!

La guardò sorpreso, era davvero gentile a cercare di tirargli su il morale. Erano quei gesti che gli mancavano, quelli che le persone semplici, normali compivano ogni giorno tra amici... per darsi sostegno, e non per compiacere qualcuno o entrare nelle sue grazie...

-Grazie...

-E di cosa? Sei tu che devi fare il romantico per tutto il tempo non io!

Gli fece l'occhiolino e si alzò spolverandosi le gambe dalla sabbia, quel giorno ripresero a camminare insieme, aveva la macchina sotto casa sua e questo significava altre chiacchiere sulla strada del ritorno, ma non le dispiacque la compagnia era buona e Bob una persona davvero semplice, era piacevole passare del tempo con lui. Anche in quei momenti in cui ognuno restava immerso nei suoi pensieri non cera imbarazzo e questo le fece molto piacere perché la sera precedente quel leggero imbarazzo dopo cena l'aveva dispiaciuta.

-Oggi cosa facciamo?

-Dobbiamo fare qualcosa insieme? Non ricordo...

-Dai, non vorrai lasciarmi solo! Inventati qualcosa con una giornata come questa non farmi stare a casa!

-Io veramente oggi dovrei fare il bucato

-Bene ti accompagno!

-Ma dai! davvero vuoi passare il pomeriggio dentro ad una lavanderia?

-Veramente no, ma possiamo fare un giro intanto che il bucato si lava...

Si arrese, in fondo passare il pomeriggio davanti ad una lavatrice non era allettante, stare in sua compagnia sarebbe stato sicuramente più divertente.

-Ma ti avviso... oggi devo andare al lavoro alle cinque quindi non avrò tutto il pomeriggio libero.

Presero il vialetto che li riportò sotto casa sua, lui aprì la macchina e si fermarono un paio di minuti li a parlare

-Quindi stasera non posso cenare con te...

Kyra rise per espressione che aveva sul viso

-Non hai qualcun'altra da molestare?

Rise anche lui, poi si fece serio

-Certo ma con te mi diverto di più! Visto che non posso avere la cena... porterò una pizza per pranzo... preferenze?

-Niente caramello e panna montata!

Rise di nuovo come un bambino, si sporse e le diede un bacio sulla guancia molto meno imbarazzato della sera precedente.

Salì in auto e partì mentre lei apriva il portone.

Accese la musica appena entrò in casa aprì tutte le finestre, preparò la sacca del bucato da lavare e si infilò sotto la doccia Approfittò del resto della mattinata per riordinare le stoviglie pulire casa, tutto ciò che avrebbe fatto quel pomeriggio con calma lo concentrò in quelle ore. Fu comunque soddisfatta di aver sistemato tutto prima del suo arrivo, non dovendo cucinare si rilassò sul divano leggendo il suo libro.


Stava attendendo che gli consegnassero la pizza formato famiglia quando vide su una moto due paparazzi passare veloci, pensò che probabilmente stavano seguendo qualcuno perché non li vide guardarsi attorno come di solito facevano quando erano a caccia di vip. Sollevato di essere ancora all'interno di quel locale l'ultima cosa di cui aveva bisogno in quei giorni era qualche fotografia che facesse saltare in nervi a Susan. Pagò la pizza e le due birre, percorse pochi isolati e svoltò nella via, fece un breve colpo di clacson per avvisare Kyra, in quel palazzo sui campanelli c'erano i numeri degli interni e non i nomi, non avrebbe proprio saputo a chi suonare, ma il clacson funzionò, Si affacciò e rientrò così in fretta che non ebbe il tempo di dire nulla, chiuse l'auto e sentì il portone scattare ed aprirsi.

-Interno 5.

-Ecco questo mi avrebbe fatto comodo saperlo prima...

Entrò posò il cartone ed il sacchetto con le birre sulla penisola, le infilò il suo cappello in testa e lasciò il giubbino appoggiato sul bracciolo del divano.

-Mi lavo le mani!

-Fa come fossi a casa tua!

Disse lei sorridendo mentre posava il cappello sullattacca panni all'entrata.

-Pranziamo su?

-Perché no...

Lo precedette e si avviò con la pizza fuori e salì gli scalini fino ad arrivare in terrazza, Bob si intrattenne solo un secondo per prendere il cellulare dalla tasca del giubbotto e poi con le birre in mano la raggiunse.

Pranzarono con calma, il sole era caldo e piacevole

-Adesso bucato? Sei sicura?

Le chiese mimando un no con la testa mentre si sedeva sul divano

-No, prima ci vuole un buon caffè...

-Ottima idea... un caffè è proprio quello che ci vuole!

Kyra lo guardò con insistenza mentre lui sfogliava distrattamente le pagine di un libro di giardinaggio.

-Ho detto che prima ci vuole un buon caffè...

-Sì ti avevo sentita...

-Mi hai sentita ma non mi hai ascoltata... oh povera donna sarà un lungo w.e.!

-Oh... ci vuole un buon caffè... quindi "io" lo devo preparare...

-Vedo che si inizia a ragionare! Su che facciamo tardi!

Lasciò il librò e scese le scale di corsa, sulla cucina trovò il caffè pronto e le tazze su un vassoio li a fianco, riempì le tazze e cercò lo zucchero negli pensili della cucina, zuccherò entrambe le tazze pensando "al diavolo la vita è già abbastanza amara" e salì tenendo le tazze in mano. Preso il caffè decisero di muoversi subito così da avere il tempo di fare una passeggiata dopo la lavanderia.

Uscirono e Bob fu così gentile da portare la cesta con il sacco del bucato, andarono a piedi visto che la lavanderia era proprio dietro l'angolo, Kyra caricò le due lavatrici e le impostò perché facessero il ciclo completo, lavaggio e asciugatura.

-Ora che si fa?

Le chiese curioso mentre la prendeva sottobraccio, non aveva pensato a cosa fare, e la domanda la prese un po' alla sprovvista, ma trovò una buona soluzione.

-Ti porto a conoscere Charlotte.

-Una tua amica?

-Molto di più...

-E' carina?

-Ora vedrai...

Bob curioso di conoscere una parte della vita di Kyra che ancora non conosceva si lasciò guidare e si ritrovò a varcare il cancello di un pontile privato.

-Vengo subito

Gli disse mentre lo lasciava sul pontile per entrare all'interno di un piccolo chiosco ed uscirne poco dopo.

Camminarono un bel po' prima di raggiungere quasi la fine del pontile, Kyra si fermò davanti ad una barca, sorridendo, e poi lo guardò

-Lei è Charlotte.

Bob la guardò un po' stranito, poi riguardò la barca e vide il nome stampato sulla poppa della barca con lettere dorate.

-E'...è la tua barca?

Annuì avvicinandola al molo tendendo una cima, appena fu a portata di mano slegò la passatoia che era assicurata in alto e la fece scendere e scorrere finché si poggiò sul pontile. Lei salì agilmente e gli sorrise invitandolo a salire

-Prego...

Non sapeva bene come muoversi su quella barca, ogni suo movimento sembrava che facesse ondeggiare l'imbarcazione in modo pericoloso, così si mise seduto e lasciò che fosse lei a muoversi, accese il motore, che borbottò piano, e preparò la sua creatura liberando le vele dai teli protettivi, andò a prua e fece levare l'ancora che sistemò in un contenitore. La vide fare mille cose, compreso recuperare la passerella e ripiegarla su se stessa, infine lo guardò

-Sei pronto?

-Questa cosa mi sta mettendo un po' a disagio...

Lei rise e ingranò la marcia, si mise al timone e lentamente uscirono dall'ormeggio e appena furono fuori dalle zone di manovra fece rallentare il motore e bloccò il timone in modo che la barca continuasse a navigare in quella direzione per sparire sottocoperta

-Ehy dove vai? Torna qui!

Lei riapparve subito con un attrezzo di metallo in mano, lo infilò sulla coperta e gli passò un paio di guanti

-Avanti marinaio al lavoro...

Tirò su la vela fino in cima all'albero e chiese a Bon di girare quella manovella dopo aver arrotolato una corda e lui obbedì tanto più che per farlo poteva restare seduto al suo posto. Sentì spegnersi il motore e Kyra sistemò alcune corde dietro di lei, non aveva proprio idea di cosa stesse facendo. Si sentiva un pesce fuori d'acqua.

La manovella si fermò diventando rigida, Bob alzò lo sguardo e vide che entrambe le vele erano aperte e bianchissime, in pochi secondi la barca iniziò a planare sull'oceano stranamente calmo quel pomeriggio.

Lei allungò l'asta che teneva in mano e si mise a sedere affianco a lui

-Bhè che ne pensi?

Era senza parole. Quella brezza, il calore del sole, il totale silenzio interrotto solo dal suono dell'acqua che sfiorava la barca... non aveva mai fatto nulla di simile...

-E' meraviglioso! Mi sto chiedendo perché non ho mai provato ad andare a vela...

-Perché le barche a motore sono più comode e non c'è da lavorare...

Aveva ragione, tutte le volte che qualcuno l'aveva invitato in barca era sempre stato su degli yacht. Ma questo era tutta un'altra cosa...

-Tieni il timone... prova tu a governare la barca...

-No io non l'ho mai fatto, non so come si fa...

-E' facile... è come governare... una donna... lo sai fare quello?

Disse maliziosa

-Sì credo di sì...

-Come credi?!? Non volevo scatenare in te questi dubbi esistenziali! Prendi il timone e ascolta la barca...

Bob era teso, come non gli capitava da anni, aveva sempre tutto sotto controllo, ed ora era li con quel timone in mano e non sapeva che fare...

-Vedi? Lo sai fare... Movimenti lenti... a destra se vuoi andare a sinistra... a sinistra se vuoi andare a destra... Ma prima di cambiare direzione devi avvisarmi perché dobbiamo far girare le vele...

-No no, continuiamo ad andare così...

Kyra sorrise...

-Svegliami quando arriviamo alle Hawaii

Si sdraiò di fronte a lui a prendere il sole in silenzio...

Lui si voltò e vide che la costa era ancora vicina, prima che sparisse dall'orizzonte l'avrebbe avvisata per girare, intanto continuò a godersi quell'aria e quel silenzio, il vento giocava con le vele e le piccole onde lasciano spazio allo scafo senza creare attrito.

-Capitano che succede?

Le vele erano sgonfie, Kyra aprì gli occhi e guardò in alto senza alzarsi, Bob guardò lei e cercò di capire cosa stava guardando.

-Niente, hai semplicemente perso la rotta... tira la barra verso di te... ancora, ancora ecco...

-Ehy che succede? perché ci stiamo inclinando?

-SI chiama bolina...

-Vieni prendi il timone, non voglio far ribaltare la tua barca!

Sì alzò e andò a sedersi vicino a lui, corresse la rotta prendendogli la mano e la barra

-Così va bene... ancora qualche minuto poi torniamo in porto.

Bob annuì

Sì guardò attorno per mascherare l'imbarazzo in quel tocco

-Bene strambiamo... sei pronto?

-Per fare cosa?

Kyra rise della sua buffa espressione

-Tu fai quello che ti dico e andrà bene, dovrai fare la stessa cosa che abbiamo fatto prima con la manovella dovrai arrotolare la cima in fretta.

Prese il timone dalle sue mani e lo invitò a prendere posto affianco a lei

-Quando te lo dico ci sediamo sull'altro lato ok?

-Capito.

-Ora

La manovra fu quasi perfetta la prua della barca puntò verso terra Kyra cedette il timone a Bob, andò sottocoperta e tornò al suo fianco quando lui le disse che si stavano avvicinando al porto.

-Goditi il rientro ora ci penso io...

Bloccò la barra del timone e fece scivolare la cima che teneva tesa la vela a prua, prese un'altra corda e la tirò con forza e questa fece arrotolare su se stessa quella vela.

Continuò a navigare fino ad avvicinarsi al porto, si stava innamorando della barca a vela, non ne sapeva nulla, ma quella sensazione di liberta che l'aveva avvolto era stata una cosa speciale... non l'aveva mai vissuta ed era certo che voleva provarla ancora.

Kyra fece scendere anche la vela grande che era attaccata all'albero e riaccese il motore, con quella forza rientrarono al porto, ormeggiò la barca al suo posto e una volta messa in sicurezza si fece aiutare a ripiegare la vela maestra ed a richiuderla nel suo sacco.

Mise sottocoperta le attrezzature che avevano utilizzato e scesero attraverso la passerella, e l'assicurarono alle drizze di poppa poi appena Kyra lasciò gli ormeggi la barca si allontanò dal pontile.

Si voltò verso Bob che era rimasto li ad osservarla stranamente in silenzio, lo guardò.

-Tutto bene? A qualcuno viene il mal di terra...

-Tutto bene... ma volevo dirti... Grazie.

Inaspettatamente le si avvicinò e l'abbracciò, lei non fece resistenza, quell'abbraccio inatteso le aveva fatto piacere. Appena allentò la presa s'incamminò e lui con lei

-Non devi ringraziarmi non ho fatto nulla.

-Hai fatto moltissimo, mi hai regalato un'esperienza che nessuno mi aveva mai regalato.

Camminarono lungo il pontile sapendo che da li a poco si sarebbero dovuti salutare, lei doveva andare al lavoro e lui si era ripromesso di passare quella serata a casa per evitare ulteriori complicazioni.

Entrarono in lavanderia, era tutto asciutto, Kyra mise il bucato nella cesta, Bob l'aiutò a portarla fino a casa, salirono insieme, lei si doveva preparare per il lavoro, lui aveva lasciato li le chiavi dell'auto. Lei si cambiò, mise un paio di jeans attillati e una camicia scollata ma non troppo, sciolse i capelli e si truccò solo gli occhi, infilò le scarpe col tacco e fu pronta per uscire.

-Ci credo che ti fanno avances!

Kyra arrossì appena...

-Dai andiamo, ti accompagno in auto.

Mentre attendevano di svoltare nel viale trafficato Bob la guardò e le sorrise, lei ricambiò il sorriso

-Non mi hai dato il tuo numero di telefono!

-Non me l'hai chiesto!

-Te lo sto chiedendo adesso...

-Ma se ci vediamo tutti i giorni!

Bob sfoderò uno sguardo da cucciolo e Kyra rise prendendo il telefono che teneva a mezz'aria in attesa che lei lo prendesse, lui sorrise, lei lo guardò sospirando e digitò il suo numero. Bob girò l'angolo e attese indicazioni su dove dovesse andare

-Fermati pure qui... ah sono già arrivati... lavoro li.

Disse indicando l'insegna del locale...

-Più tardi ti scrivo...

Le disse sorridendo riprendendosi il telefono

-Grazie ancora per oggi è stato... da delirio... vieni qui... ti meriti un abbraccio

Le si avvicinò e la strinse forte a se, Kyra chiuse per un secondo gli occhi sentendo i suoi polmoni riempirsi del suo profumo

-Ora devo proprio andare...

Disse appoggiata al suo collo, lui sciolse quell'abbraccio e le diede un bacio si mossero contemporaneamente e il risultato fu che il bacio di Bob finì sull'angolo delle sue labbra, furono presi entrambi da una vampata di imbarazzo e per uscirne Kyra prese la parola

-E' meglio che io vada... Ciao.

Lui sorrise e mise in moto l'auto. La guardò allontanarsi e quando lei si voltò la salutò con un cenno della mano che lei ricambio. Si rimise in moto, lentamente per via del traffico. Una volta che Kyra fu entrata all'interno del locale vide una donna strattonare il marito indicando lui nella macchina. Senza rendersene conto li fissò, ed appena la strada glie lo concesse accellerò sparendo nel traffico. Durante tutta la strada del ritorno pensò che avrebbe dovuto trovare il coraggio per raccontarle la verità... ma se poi avesse perso quel bellissimo rapporto che si stava costruendo?


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Note: Raccontatemi che ne pensate di questa storia, vi piace? Che fareste voi se foste in Bob?



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