Il noioso diario di Clotilde...

Από MildredCampelli

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Molti mi hanno sconsigliato di tenere una parola negativa nel titolo. "Noioso": che cattiva pubblicità! Non è... Περισσότερα

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EPILOGO
RINGRAZIAMENTI

Mercoledì, 3 Febbraio 2020

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Από MildredCampelli

Caro diario,

Sono distrutta. Ho passato tre ore al pronto soccorso. Non avevo idea di quanto fosse pericoloso il mondo delle ripetizioni prima di intraprendere questo lavoro. Ci vorrebbe l'assicurazione.

Oggi alle 17 (e 20, ovviamente bisogna contemplare il ritardo nel suo caso) è arrivato Giuse, da oggi soprannominato "il Killer". Dopo i tre bacetti e un abbraccio mi ha seguito in cucina (come sempre) per fare le ripetizioni. Oggi il caro buon Giuse mi ha portato 25 phrasal verbs da imparare a memoria. Sottolineo 25, non 100. Solo 25.

Devo ammettere che stava andando tutto bene, credevo che ce la potesse realmente fare. Ad una certa l'ha creduto anche lui e così si è messo a fare il giocoliere con tre belle arance navel mentre snocciolava un verbo dopo l'altro. Addirittura si ricordava anche le traduzioni. Ero veramente felice e lo sono stata finché uno dei tre agrumi non mi è precipitato sull'occhio sinistro a tutta velocità.

Giuse il Killer non sapeva più come scusarsi ed io continuavo a dirgli di non preoccuparsi, che non mi ero fatta nulla. Ho preso una siberina dal freezer, l'ho avvolta in uno strofinaccio e me la sono appoggiata all'occhio. Abbiamo finito le ripetizioni e Giuse ha voluto darmi un bacino sul sopracciglio per farlo guarire più in fretta.

Appena se n'è andato mi sono stravaccata sul divano al buio e mi sono addormentata. Mi sono risvegliata solo quando mia madre, una volta tornata a casa, ha acceso la luce del salotto e mi ha trovata svenuta sul divano con un occhio pesto. Ovviamente non ero svenuta, ma lei questo non lo sapeva e ha lanciato un urlo che ha squarciato i miei sogni.

Ho provato a spiegarle cosa fosse successo, ma effettivamente il mio occhio non si apriva e continuava a lacrimarmi. Non nascondo che mi faceva un sacco male. In men che non si dica la Tilly mi ha portato al pronto soccorso. La cosa buffa è che mentre raccontavo all'accettazione cosa mi fosse successo, le infermiere non credevano a nessuna delle mie parole e pensavano fossi oggetto di abusi da parte di qualcuno.

<<La scusa dell'arancia proprio non l'avevo mai sentita, porella>>, ha bisbigliato un'infermiera all'altra mentre mi accompagnavano dall'oculista.

Comunque alla fin della fiera me la sono cavata con un trauma oculare di lieve entità. L'occhio è color rosso fuoco, ma tanto non riesco a sollevare l'enorme palpebra gonfia, quindi nemmeno si vede. Magra consolazione. Peccato che la già citata "enorme palpebra gonfia" mi faccia sembrare l'alieno ET.

Note positive: gli antidolorifici, mi fanno un bene stupendo (ma allo stesso tempo non so bene cosa stia scrivendo!)

Note negative: altro? No dai, per oggi va bene così.

Buonanotte,

ExtraTilde, telefono casa.

P.S.: Continuo a ridere...mi devo preoccupare?


Giovedì, 4 Febbraio 2020

Cazzo, sì che mi devo preoccupare!

Perdonami per i miei incipit in medias res, mio caro, carissimo diario, anche se suppongo che ora tu ti ci sia abituato. Ho iniziato a scrivermi riallacciandomi alle parole di ieri sera. Non ero tutta in me, credo che le pillole di antidolorifico mi facciano un effetto strano.

I miei oggi mi hanno proibito di fare ripetizioni. Dovevo andare da Matteo, ma lui è così tenero che senza nemmeno dovergli dare una spiegazione mi ha detto di non preoccuparmi, che poteva fare da solo e si è raccomandato affinché io mi riprendessi. Troppo tenero.

Il problema è domani.

Mi ha appena scritto Ame "Ehi Clotilde, io avrei ancora bisogno per matematica, non vorrei che gli eventi dei giorni scorsi possano aver cambiato il nostro rapporto lavorativo. Non ti nascondo che ho una voglia matta di vederti."

Okay, analizziamo insieme questo messaggio. Io la prima parte non riesco a leggerla, il mio unico occhio funzionante si è impallato su "ho una voglia matta di vederti". Adesso io sfido un qualsiasi trentenne a mandare un messaggio del genere. Non hanno le palle per farlo, per esprimere davvero i loro sentimenti senza pensare troppo alle conseguenze. Non mi espongo, faccio il sostenuto e il disinteressato così cadono ai miei piedi, non le scrivo, eccetera eccetera. No, cari miei, ascoltate Clotilde. Così non si cucca. Bisogna essere schietti, sinceri, dire quello che si prova nel momento in cui lo si prova.

Oddio, come al solito mi sono persa. Sono in ansia. Se hai imparato a conoscermi, avrai capito anche questo.

Come faccio domani a far venire qui Amedeo? Mi ha lasciata Esmeralda e mi ritrova Quasimodo. Dimmi te se io non posso vedere un ragazzo meraviglioso che mi dice che ha una voglia matta di vedermi perché Giuse il Killer mi ha sfigurato (momentaneamente, si presume). Questo è il karma, lo stramaledetto karma. O forse è Leo.

Ho provato a spiegargli la situazione. Cioè, dai, la Tilly mi ha anche messo sopra una benda per evitare che la pomata si sparga ovunque e da qui a Capitan Harlock è un attimo.

Spero sinceramente che desista, anche se devo ammettere che pure io ho una voglia matta di vederlo.

Pace. Vado a letto.

Saluti,

GuercIlde.


Domenica, 7 Febbraio 2020

Caro Diario,

Eheh.

Partiamo da venerdì? Okay, venerdì mi sveglio, faccio le pulizie, mangio, mi metto sul divano mezza in coma a guardare passivamente uno dei tanti e anonimi talk show del pomeriggio. Mi vibra il telefono. Ame.

"Alle 17 sono da te".

Scussssa?!

Il mio aspetto era decisamente migliorato. Riuscivo ad aprire leggermente l'occhio ma così facendo era anche peggio. L'emorragia era ancora molto accentuata.

Okay, riformulo. Il mio aspetto non era un gran che. L'unico lato positivo era l'attenuazione del gonfiore. Diciamo meno ET e più Clotilde.

Ho tentato invano di nascondere il viso il più possibile con i capelli, ma ahimè, i ricci sono nemici delle bugie, non nascondono niente ma tendono sempre a mettere in evidenza l'amara realtà. Impossibile nascondere un mega brufolo in piena fronte, figuriamoci un occhio. Dopo di che ho abbandonato questa inutile operazione. Facevo cacare. Mi sono preparata e ho detto a mia mamma che sarebbe venuto Ame.

<<Mamma, devo per forza, che gli potevo dire? Non posso voltargli le spalle, è in quinta, poveretto. Cosa credi? Nemmeno mi va.>>

Bugiardona di una Clotilde. Sei proprio una monella.

<<Come vuoi, basta che non ti fai tirare addosso altro. Non so, una pentola magari!>>

Ah ah ah. Che simpatica.

<<Comunque per non sbagliare ho nascosto tutti gli oggetti contundenti!>> e via così, mia mamma continuava a prendere per il culo.

Non stavo più nella pelle, lo sentivo salire le scale e volevo corrergli incontro. Non so come ho fatto a rimanere razionale, questo ragazzo mi rimbambisce. Era bellissimo e preoccupato. Per prima cosa mi ha accarezzato la parte del viso incidentata e poi mi ha preso per mano e accompagnato in cucina.

So che suona svenevole, ma ti assicuro che invece è assolutamente sexy.

Aveva realmente bisogno di studiare. Non so come (dato che ero totalmente in trance) siamo riusciti a fare un sacco di esercizi sui limiti. Forse adesso ci ha capito realmente qualcosa. Gli ultimi dieci minuti mi ha detto basta. Mi ha fatto sedere sulle sue gambe e ci siamo baciati teneramente. Non te lo nascondo, dentro di me avevo un fuoco ma ero comunque abbastanza indolenzita e non potevo fare chissà quanti movimenti, così ha vinto la tenerezza.

Non volevo i suoi soldi, ma lui me li ha lasciati lo stesso. Mentre se ne stava andando mi ha chiesto: <<Cosa fai stasera?>>

<<Cosa vuoi che faccia conciata così. Non è Halloween, quindi non posso uscire.>>

<<Piantala, domani cosa fai?>>

<<Ame, non posso venire al Mirage. Davvero vai tu, non ti preoccupare.>>

<<Guarda che non devo andare a ballare per forza, io ci andavo solo per vedere te.>> E così dicendo mi ha stampato un bacino sulla fronte e, dopo avermi illuminato con uno dei suoi mega sorrisoni, se n'è andato.

Mi sembra di vivere in un mondo a parte. Lui è così schietto e diretto. Molto più maturo rispetto alla sua età. È anche bellissimo, sensibile e intelligente. L'unico difetto che ha è quello di essere una capra in matematica. Sapessi cosa me ne frega! Anzi se non fosse per la matematica col cavolo che ci saremmo mai incontrati.

Passiamo al sabato. La giornata è partita sottotono. Ero fiacca, probabilmente a causa dei farmaci. Grazie al cielo non dovevo più prendere gli antidolorifici, ma la pomata antibiotica andava applicata ancora per qualche giorno. Non me la sono sentita di andare dalle mie piccole amiche, però Aida ha obbligato la sua mamma a fare una videochiamata con me per assicurarle che stessi bene. Che cucciola.

Dopo la merenda stavo decisamente meglio. Mentre guardavo le varie storie di Instagram, mi è capitata quella del Metropolis, ossia del cinema multisala di Castelletto. Quella sera davano Jumanji a 5€ invece di 8€, non sai quante volte volevo andarci ma Leo era stanco e mi tirava sempre pacco. Così ho deciso di ricondividerlo nella storia del mio profilo di instagram e ho taggato tutta la mia combriccola. Miky mi ha dato buca in tronco dicendo di avere un appuntamento caliente, seguito a ruota dagli altri che, uno dopo l'altro, mi hanno dato picche. Ho l'impressione che non vogliano più uscire da soli con me per non farmi fare il terzo incomodo. Con Miky non c'è problema, ma forse hanno paura che io mi senta di troppo. Effettivamente è così ma non ci avevo mai pensato a fondo. Ad Ame non volevo nemmeno chiederlo perché sicuramente a diciott'anni ci sarà di meglio da fare rispetto ad andare al cinema con una vecchia sguercia.

Siccome ormai mi ero decisa, mi sono diretta a Castelletto per vedere il film. Orario d'inizio ore 22:20. Alle 22.10 ero in coda, sola, per comprare il mio biglietto. Non mi era mai capitato di andare al cinema da sola, forse è un po' triste ma io mi sentivo in vena di tentare.

Appena varcata la soglia del multisala avevo un impellente bisogno di andare a fare pipì. Non hai idea di che freddo faccia fuori in questi giorni, e io che mi sono anche vestita bella pesante! Calzamaglia, jeans, stivali fino al ginocchio, canottiera, maglietta, maglione di lana, cappotto, sciarpa, guanti, fascia per riparare le orecchie. Effettivamente più che per il cinema sembrava che stessi partendo per una spedizione artica (come al solito).

Non appena sono uscita dal bagno, tragedia. Non ci crederai mai.

Il mio cuore ha fatto un tuffo ed io con lui. Avrei voluto essere risucchiata dal pavimento del cinema. Avrei dato un rene per sparire. E invece no, c'era lì Leo. Con il cappotto di qualcuno in mano. Lì fuori dal bagno dove si metteva tutte le volte per aspettarmi. Il dialogo che ti riporto è simile a quello avvenuto. Non preciso dato che pensavo solo a come uccidermi (senza soffrire troppo) per la vergogna di essere lì, da sola, di fronte al mio ex con il cappotto di una ragazza (che non sono io) tra le braccia. Leo è sbiancato istantaneamente.

<<Ehi Tilde! Quanto tempo, come st...ma che diavolo ti è successo?!>> Ah, già, l'occhio. Nonostante non avessi più il bozzo, mi era comunque rimasto l'occhio parecchio rosso.

È stato strano vederlo. Aveva la sua espressione amorevole, quella che usa sempre quando vuole dimostrare che con lui non c'è nessun problema, che penserà a tutto lui. Forse una volta, Leo. Una volta.

<<Leo! Ma guardati, sempre una favola tu>> Non so che dicevo, ma sì, lui sta sempre una favola <<Ti riferisci al mio occhio? Lasciamo perdere, non voglio farmi prendere in giro anche da te. Sappi che è anche colpa tua!>> e sono scoppiata a ridere.

Con Leo mi sento sempre così a mio agio che non avevo più fatto caso al cappotto fra le sue braccia. Ed eccola che arriva, scuotendo i lunghi capelli mori a destra e a sinistra, prende il cappotto dalle braccia di Leo e gli stampa un bacio sulle labbra al suon di <<Grazie amo!>>.

E lì caro diario non ce l'ho fatta.

<<Amo?>>

Lei lo guarda confusa, mentre l'espressione di Leo si evolveva da incuriosito/preoccupato per il mio occhio a imbarazzo totale. Dopo aver trovato il coraggio necessario ha sputato il rospo.

<<Io e Betta ci stiamo frequentando. Beh, questa è la nostra prima uscita in verità.>>

Ah, va bene "amo".

<<Betta, lei è invece Clotilde. Lei è la mia...>>

<<Ex>> siccome non riusciva a completare la frase, mi sembrava opportuno venirgli incontro.

Ma lo spinoso incontro con Leo e la sua nuova ragazzina (avrà avuto 16 anni... ok, dai, magari 18) non sembrava volersi esaurire e, per di più, la domanda che più temevo stava per essermi posta.

<<Siamo venuti a vedere Jumanji, tu invece cosa guardi? Ah, ma tra l'altro sei qui con gli altri?>>

Top.

Pure nella stessa sala, non aveva nemmeno senso mentire. Proprio mentre stavo per ammettere il mio fallimento come essere umano sociale davanti a Leo e alla versione più alta di Ariana Grande, ho sentito una mano posarsi sul mio fianco. Per poco non mi veniva un coccolone.

<<Ma insomma, non tornavi più dal bagno e stavo iniziando a preoccuparmi! Ho preso i Pop Corn...quelli jumbo, così almeno non me li rubi tutti come al solito!>>

Indovina indovinello, chi poteva essere? Voglio mettere agli atti che non avevo mai mangiato i Pop Corn con lui, ma ci ha comunque azzeccato.

<<Oh scusate, vi ho interrotto. Che maleducato! Comunque sono Amedeo. Ame per gli amici>>.

Dopo un minuto di conversazione di cortesia, ci siamo congedati da Leo e dalla sua stangona mora magra. Io nel frattempo ero ancora incredula. Mi aveva totalmente spiazzata.

<<Quello era il tuo ex immagino. Beh, devo ammettere che lui ci ha perso, mentre io ci ho guadagnato e non poco!>> così dicendo mi ha stampato un bacino sulla fronte.

<<Ma che dici? L'hai vista quella? Probabilmente è più adatta a te  rispetto a quanto lo sono io. Comunque che ci fai qui?>> Ero come sulle nuvole.

<<Ho visto la tua storia su Instagram e ho pensato che non potevo perdermi la serata sconto di Jumanji! Dai, andiamo a prendere posto!>>, e mentre parlava ha iniziato a sventolare due biglietti. Io avevo già acquistato il mio, per cui ho provato a protestare ma era tutto inutile.

<<Non voglio sentire nessun ma! Non ci possiamo mica sedere lontani. Sala 6, prima le signore...>>.

Ho passato una serata davvero incantevole: Jack Black e The Rock sono una coppia fantastica e il film è stato un vero spasso. Inoltre i nostri posti erano collocati nella fila M (la seconda dall'alto), Leo e la tipa erano molto più giù e spesso notavo che lui cercava di spiarci ma era in una posizione di svantaggio. Infine, vogliamo parlare dei baci di Ame? Io non credo che sia così giovane. È troppo passionale, sembra che abbia avuto un bagaglio infinito di storie e io solo una. Bom, basta. Non voglio sapere.

Sono esausta, è tutto il pomeriggio che scrivo. Però quanto mi sento bene. Mi piace veramente Ame. Sto bene con lui e non nascondo che mi arrapa un sacco. A giudicare dalla presenza che c'era nei suoi pantaloni mentre mi baciava contro la portiera della mia macchina, direi che il sentimento è reciproco.

Ora devo aggiornare le ragazze e, forse, anche mandare un sincero grazie a Ame.

Buona serata,

MeravIlde

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