10. Natale a Villa Williams - Pt. 2

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Il treno iniziò a fermarsi, erano arrivati al binario nove e tre quarti a king's Cross. Il gruppo scese dal treno, si salutarono per poi dividersi. Sirius era appiccicato a Diamante per non perderla, la ragazza, invece, scrutava attentamente le persone nel tentativo di trovare Camille. Quando la trovò le corse in braccio e la abbracciò.

Il ragazzo le guardava con impaccio, cosa avrebbe dovuto fare o dire? Doveva presentarsi in modo gentile e formale o in modo normale? Non ebbe il tempo di pensare che fece tutto la corvonero

<Camille lui è Sirius Black, verrà a casa con noi> Sirius pensò - tutto qui? Nemmeno un "lui è un amico di scuola"? -

<Mi dispiace per quello che sta combinando tua madre, sai bene quanto è capricciosa a volte> Diamante annuì triste, il ragazzo osservava ogni suo movimento <Quindi sei un purosangue?> continuò con un po' di sfrontatezza Camille

<Si, si nota?> chiese Sirius pavoneggiandosi un po', la donna guardò Didì e disse

<Davvero non hai trovato di meglio?> e si mise a ridere, Diamante sorrise divertita e il Grifondoro capendo la punta di sarcasmo nelle parole della donna gridò un piccolo "Ehi!" divertito.

I tre uscirono dal binario e mentre raggiungevano la villa Diamante ripensava alla prima volta che ha attraversato quelle strade per raggiungere l'espresso per Hogwarts, sembrava fosse stato il giorno prima, ma erano passati già due mesi.

Arrivati alla villa ad accoglierli c'era Jackson, ovviamente, pensavate davvero che "Lady" Victoria si sarebbe scomodata per accogliere due maghi? Ah, illusi.

<La mia Didì!!> esclamò l'uomo abbracciando la ragazza, subito si accorse del ragazzo dietro la figlia, lo guardava in modo strano e disse <Non mi presenti il tuo amico cara?>

<Io sono Sirius> l'uomo per un attimo sembrò spalancare gli occhi <Black> continuò il giovane, l'uomo scosse leggermente la testa e sorrise in modo serio

<Immagino tu sia un purosangue giusto?> lui annuì un po' incerto, quell'uomo aveva un non so che di strano.

Mentre erano in salotto con Jackson vennero raggiunti dalla padrona di casa, Victoria.

<Buon pomeriggio> tutti ricambiarono il saluto.

<È lui il purosangue?> Diamante era schifata dal modo in cui stava descrivendo Sirius

<Lui si chiama Sirius>

<È lui il purosangue?> ribadì la donna, Diamante si alzò di scatto pronta a ribadire il nome del ragazzo, ma lui fu più veloce, le prese la mano per fermarla e disse <Si sono il purosangue, sarò lieto di fare quello che richiederà signora Williams> la donna annuì leggermente e sussurrò un lieve "molto bene" e se ne andò. Jackson osservò tutta la scena in silenzio e poi disse

<Didì perché non porti il tuo amico nella camera accanto alla tua?> la ragazza ancora un po' alterata fece come detto e lo portò nella camera dove avrebbe dormito Sirius.

<Perché?> disse Didì ad un tratto, lui la guardò

<Perché cosa?>

<Perché ti sei fatto trattare così?> Diamante non riusciva ad accettare il comportamento di sua madre

<Perché se la sarebbe presa con te> la ragazza lo fissò <E poi essere un purosangue è il motivo per cui sono qui, altrimenti avresti portato Mocciosus o Remus, giusto?> continuò Sirius, in quel momento non era arrogante, anzi tutt'altro.

<Remus?> chiese confusa la ragazza

<Ho visto come lo guardi>

<Cosa intendi?>

<Lascia perdere, andiamo a cenare?> Sirius era abile quanto lei a cambiare discorso

<Dobbiamo aspettare, da quando si è scoperto cosa sono... Io mangio in cucina con Camille, mangeremo con loro solo quando serviremo alla signora> il ragazzo rimase sorpreso da quella frase

La cena in cucina fu silenzioso, entrambi rimuginavano sulla conversazione avvenuta in camera, mentre Camille li guardava confusa con l'intenzione di aprire una conversazione, ma fu tutto vano.

Dopo cena entrambi raggiunsero le camere, non si diedero nemmeno la buonanotte. Diamante per la prima volta avrebbe dovuto affrontare una notte piena di incubi da sola, lì non c'era Pandora.

La ragazza si stese sul letto e fissava il soffitto, aveva paura di addormentarsi, ma piano piano gli occhi si fecero più pesanti e chiudendosi la portarono nel mondo degli incubi. Gli incubi di Diamante erano difficili da descrivere e da capire, era tutto molto confuso, a volte le apparivano le immagini della storia che le aveva confidato il professor Lumacorno. Altre invece le appariva Jackson che sembrava fuori di sé e altre volte le appariva Victoria che le riempiva la testa di paranoie.

Sirius si svegliò sentendo dei rumori provenienti dalla stanza accanto, andò a controllare, ma quando entrò vide Diamante che si contorceva, sudava e si lamentava, era una scena straziante da vedere. Il ragazzo si avvicinò di corsa al letto e prese la ragazza per le spalle, la scosse ripetutamente fino a quando non si svegliò, lei piangeva

<Shhh.... Non dirmi nulla, ora devi solo calmarti> disse abbracciandola, nel mentre le accarezzava i capelli, lei stava tremando, aveva paura, paura di riaddormentarsi, aveva così paura che le sue braccia erano strette alla vita del ragazzo.

<Non andartene, rimani qui> chiese in un sussurro la ragazza. Sirius si sdraiò al suo fianco e lei si strinse a lui e si coprì la testa con la coperta.

La mattina dopo il primo a svegliarsi fu Sirius, il quale appena sveglio trascorse alcuni minuti ad osservare i lineamenti del viso di Diamante, era molto bella. Ogni tanto le accarezzava il volto scostando alcune ciocche di capelli che le cadevano sugli occhi.

Diamante cominciò a muoversi e il ragazzo con il timore che si stesse per svegliare si alzò dal letto facendo finta di andarsene, proprio in quel momento la ragazza aprí gli occhi e osservò il Grifondoro

<Sirius...> il ragazzo si voltò <non dire a nessuno quello che è accaduto questa notte> Sirius alzò gli occhi al cielo e annuí <comunque... Grazie> a quelle ultime parole il ragazzo sorrise (anche con un po' di orgoglio) alla ragazza e tornò nella sua stanza a cambiarsi.

I due si rincontrarono in cucina, entrambi vestiti in modo formale - probabilmente erano gli unici abiti che le loro mamme avevano comprato per loro - pronti per fare colazione con Camille.

<Allora Camille... Tu sei una strega... Hai frequentato Hogwarts giusto?> chiese Sirius

<Si, ma solo gli ultimi tre anni, io sono di origine francese e i primi anni di scuola gli ho frequentati a Beauxbatons> rispose la ragazza

<Sei francese?! Ma non hai l'accento francese!>

<Ormai sono anni che vivo qui e poi la signora Victoria ha fatto di tutto per togliermi l'accento> Più si scoprivano cose su Victoria più Diamante ne rimaneva delusa.

Mentre i tre mangiavano, dalla finestra della cucina entrò un gufo con una lettera rossa tra le zampe, la quale cadde nel piatto di Sirius.

<Oh per Merlino! È una strillettera!> esclamò Camille <ti conviene aprirla> continuò.

Il ragazzo sapeva bene che doveva aprirla, non era di certo la prima volta che ne riceveva una. Sirius la aprí e questa si sollevò a mezz'aria trasformandosi in una specie di bocca serpentina con i denti aguzzi e una lingua biforcuta.

<SIRIUS ORION BLACK III DOVE SEI?! DOVRESTI ESSERE A CASA PER LE VACANZE! SE SCOPRO CHE SEI A CASA DI QUEL TUO AMICO... NON SO CHE TI FAREI. SARÀ MEGLIO PER TE CHE TU MI DICA DOVE TI TROVI O SARANNO GUAI. UN GIORNO DI QUESTI MI FARAI MORIRE!> appena finí di parlare la lettera si distrusse.

Sirius sbuffò, poi si soffermò su Diamante che aveva le mani alla bocca perché cercava di soffocare una risata, lui la guardò e lei scoppiò in una fragorosa risata e ridendo disse

<Il tuo nome intero è davvero Sirius Orion Black III?> lui sbuffò ancora


-Angolo scrittrice-
Secondo capitolo natalizio, spero vi piaccia.

Tanti saluti da Berry_Black

Oblivion  |A Sirius Black's Fanfiction|Where stories live. Discover now