3. L'espresso per Hogwarts

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 La mattina del 1° Settembre iniziò serenamente per Diamante, perchè grazie alle sue abitudini era già pronta sebbene fossero solo le sei di mattina e da quello che le aveva detto Camille il treno parte alle undici precise. Diamante era talmente emozionata di questo nuovo viaggio che ormai, anche se con riluttanza, le occhiatacce di sua madre le scivolavano addosso. Lei sapeva di essere adottata, certo che lo sapeva non era mica un'idiota, ma Victoria l'aveva cresciuta le diceva di volerle bene e non riusciva a capire perchè questo particolare avesse cambiato tutto. Non era mica colpa sua se era nata così.

<Didì sei pronta?> chiese Camille andando in contro alla ragazza già vestita e pettinata e con il baule pronto.

<Sei adorabile con questo completo, ma secondo me ti starebbe meglio se fosse di un altro colore> la domestica prese la sua bacchetta e agitandola cambiò il colore dei vestiti da rosa a celeste pastello, facendo rimanere la giovane strega di stucco.

<Stupefacente! Non vedo l'ora di riuscirci anche io!> esclamò Didì

<Ci riuscirai sicuramente, ma prima di partire dovresti fare una bella colazione>

Le due andarono in cucina dove ad aspettarle c'era un tavolo imbandito pieno di cibo, da dolci a cibi salati, e c'era anche il budino alla vaniglia, il preferito di Diamante.

<C'è il budino!> Camille le sorrise e Diamante la strinse in un abbraccio affettuoso.

Le due si sedettero e mangiarono quella deliziosa colazione.

<Diamante come ti senti?>

<Benissimo, non vedo l'ora di arrivare a Hogwarts e iniziare le lezioni, mi interessano soprattutto pozioni e incantesimi, ma da come ne hai parlato mi incuriosisce anche trasfigurazione> Didì aveva lo sguardo sognante.

<Sono contenta che tu non veda l'ora di iniziare a studiare, ma promettimi che non ti isolerai e farai tante conoscenze> la ragazza annuì.

Finita la colazione, ormai si erano fatte le nove, le due si diressero verso l'ingresso dove incontrarono Victoria e Jackson, Diamante si avvicinò a loro sperando in un saluto.

<Mamma, papà vorrei salutarvi>

<Andate via?> chiese Jackson e Camille annuì

<Si, signore. Il treno parte alle undici precise, e se Didì vuole assicurarsi una cabina decente è meglio arrivare prima> 

<Bene allora ciao> si intromise Victoria alzandosi dal divanetto e allontanandosi. Diamante ci rimase molto male.

<Sai come è fatta, è troppo orgogliosa per salutarti, ma sono sicuro che le mancherai almeno un po'> disse Jackson abbracciando la figlia

<Non sei nostra figlia, quindi la magia che è dentro te non ci appartiene, ma ti abbiamo cresciuta noi e non potremmo mai odiarti, almeno io non ci riuscirei> Jackson asciugò una lacrima alla ragazza che gli rivolse un sorriso

<Grazie papà> si salutarono un'ultima volta e poi Camille e Diamante uscirono da Villa Williams.

Mentre erano dirette alla stazione di King's Cross Diamante chiese alcune cose a Camille.

<Camille ho una curiosità>

<Dimmi pure>

<Qualche giorno fa quando abbiamo aperto la lettera di Hogwarts hai detto che hai accettato di lavorare per i Williams solo per me perchè erano anni che mi stavi vicino, ma io non mi ricordo di te>

<Prima o poi ne parleremo tranquilla> Diamante la guardò un po' confusa ma annuì.

Arrivate a King's Cross Diamante si guardò intorno cercando un treno che potesse portare a una scuola di magia, ma le sembravano tutti uguali.

Oblivion  |A Sirius Black's Fanfiction|Where stories live. Discover now