Scontro

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"Perdona l'attesa, ma si può accedere a questa stanza solo in mia compagnia, è una misura necessaria visto quello che contiene. Sai, preferisco non ostentare quello che ho di più prezioso" disse Yagen.

Heris capì cosa intendeva nell'istante in cui mise piede nella stanza e rimase abbagliata dalla visione che si trovò davanti: conteneva dei gioielli e manufatti ancora più splendidi di ciò che aveva visto fino a quel momento, riposti in teche trasparenti. Vi erano armi nelle cui else erano incastonati zaffiri e rubini, monili con diamanti lucenti e molte suppellettili in oro tra cui posate, spille e anelli. Ma ciò che catturò maggiormente l'attenzione di Heris fu la teca in fondo alla sala, che emanava una luce abbacinante. Si avvicinò e dentro, poste ordinatamente in fila una accanto all'altra, vi erano quattro corone. Heris le scorse con lo sguardo una a una. Erano chiaramente appartenute a dei monarchi, le prime tre erano chiuse da velluti rossi o blu e sormontate da file di perle, ma fu la quarta in particolare a incantarla; la foggia era semplice, la si poteva definire quasi un diadema, niente a che vedere con gli altri ricchi e pesanti copricapi. Era fatta d'oro nero, che era stato modellato nella forma di rami d'alloro, in mezzo ai quali erano incastonati sei splendidi smeraldi.

All'improvviso percepì un movimento accanto a lei, e si accorse che Yagen le si era avvicinato. Contemplava quello spettacolo con grande soddisfazione e disse: "Vedo che ti piacciono molto, come darti torto?" 

Sfiorò la teca che racchiudeva quei cimeli con estrema delicatezza, come se temesse di frantumarla con un semplice tocco. "Sono il simbolo delle conquiste che il mio regno ha portato avanti nel corso dell'ultimo secolo, appartenevano ai loro sovrani ma io gliele ho portate via." Indicò l'elegante corona sottile che aveva affascinato Heris. "Questa rappresenta l'ultima vittoria, Nabiria è stato una splendida aggiunta ai miei territori, con le sue colline incantevoli, le foreste vergini e i campi sterminati. Gli abitanti poi..." Rise. "Delle persone deliziose e mansuete. Non sapevano neppure tenere in mano una spada."

A quelle parole, l'attrattiva che quella corona aveva esercitato sulla ragazza si spense come una fiamma soffocata dalla cenere.

Ricordava bene Nabiria, le canzoni lo descrivevano come un regno prospero, fertile e pacifico. Gli abitanti non erano avvezzi al mestiere delle armi, ma gli altri membri della Coalizione avevano dato loro manforte per tentare di contrastare l'avanzata di Kenmare.

Era stato invano.

In quel momento, quasi per coincidenza, Heris alzò gli occhi sulla parete di fronte a sé. Vi era appeso un grande arazzo intessuto di fili d'oro che rappresentava Thannaus, l'intero continente che da oltre un secolo era dilaniato dai conflitti tra la Coalizione e Kenmare, il reame popolato da quegli esseri dal sangue lurido. Il regno del Re Demone poteva vantare un'estensione enorme, se comparata agli altri quattro, e si era espanso a una velocità inaudita, fagocitando territori e corrodendo confini come un morbo virulento.

I quattro stati della Coalizione circondavano Kenmare come petali attorno a una corolla; il continente sbocciava in mezzo all'oceano come un fiore dal cuore putrefatto. Nella parte Sud si trovavano Dakan e Joria, baciati da brezze marine tiepide e un clima temperato, e ricchi di terreni argillosi e fruttiferi che ne facevano il granaio della Coalizione. Tuttavia, il centro nevralgico e la sede del potere erano nell'arido Nord, a Durian, dove i redditizi giacimenti metalliferi solcavano il sottosuolo per chilometri. Apparentemente, il metallo aveva molto più valore del pane, in quel continente spesso belligerante.

Yagen, nel frattempo, si era avvicinato alla teca aprendola ed estraendone la corona di Nabiria. Heris l'osservò con diffidenza mentre le si avvicinava e, in un gesto che la sconcertò, posò la sottile corona verde e nera sulla sua testa.

Captivated - Il sangue e la spadaWhere stories live. Discover now