La caduta dell'eroe

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Fu dopo due giorni di reclusione auto inferta che accadde.

Si stava avvicinando il tramonto e Heris decise di uscire dalla sua camera. Forse avrebbe incrociato qualcuno, forse Maryn oppure qualcun'altra delle domestiche che sembravano averla presa in simpatia. Sicuramente le cucine in quel momento erano in pieno fermento, forse avrebbe incontrato di nuovo Mamma Arnauk o magari avrebbe incrociato lo stesso Yagen, e avrebbero potuto avere una conversazione più tranquilla e sensata.

Tutti i suoi propositi svanirono in un istante quando passò di nuovo accanto all'ampio muro del secondo piano. Udì ancora quel sussurro, talmente forte che stavolta era davvero impossibile ignorarlo, e una forza magnetica e invincibile che l'attrasse verso la parete. Appoggiò i palmi su quella muratura ruvida e, come a obbedire a un ordine impartitole da una potenza invisibile, li fece scorrere su tutto il muro, fino a giungere a un angolo celato tra l'incrocio di due pareti. Senza neppure sapere perché, si accucciò e la sua mano, guidata da qualcosa, premette una mattonella posta in basso. Si sorprese quando il muro si schiuse e svelò un passaggio. Si guardò intorno e, prima che qualcuno potesse vederla, vi entrò velocemente. Una volta dentro continuò a camminare, sempre guidata da quella voce che appariva incomprensibile, ma che a lei suonava così chiara, così nitida. Il corridoio stretto in cui si era ritrovata prese a discendere, una sorta di spirale che la condusse sempre più in basso. Per un motivo che non seppe spiegarsi, accelerò il passo fin quasi a correre, appoggiando le mani alle pareti per bilanciarsi. Vide finalmente il termine di quel passaggio e una lieve luce, che però sembrava molto diversa da quella solare.

Entrò in una sala di medie dimensioni, illuminata da un bagliore azzurrino e fu allora che la vide. Al centro di quella stanza, in una posizione sconosciuta nelle viscere di quel castello, ben conservata all'interno di una teca trasparente, si trovava la sua spada, Kiogin. All'improvviso le tornò in mente una conversazione che aveva avuto col Maestro Taros, molti anni prima, quando era ancora una semplice cadetta e aveva appena iniziato a maneggiare la sua arma.

"Prima di cominciare è giusto che tu capisca una cosa importante, Heris."

La bambina dalla testolina arruffata osservava ammirata la sua spada, tentando i primi goffi movimenti, ansiosa di imparare a usarla sul serio, ma si costrinse a distogliere lo sguardo per ascoltare il suo mentore, prima che questi l'affidasse al maestro d'armi.

"Quella che hai in mano non è una semplice spada, è come se fosse un'entità vivente, con un'anima propria. Ma soprattutto il legame tra di voi è più intenso di qualsiasi altro ed è per la vita. Non ci sarà famiglia, amicizia o amore più grande di questo, pertanto non potrai mai abbandonarla e, se separati, essa farà di tutto per tornare da te. Non ci sarà magia o forza abbastanza potente da tenervi lontani. Se tu dovessi rifiutarla, questo porterà alla vostra rovina, come per chi ti ha preceduta. Mi capisci?"

Heris all'epoca aveva annuito convinta, ma era pur sempre una bambina, non aveva compreso appieno l'enorme portata delle parole del Maestro Taros.

Ma adesso capiva, adesso ne aveva avuto un esempio pratico, adesso comprendeva perché i suoi predecessori erano tutti periti senza scampo. L'uno non poteva sopravvivere senza l'altra e la sua spada l'aveva guidata e attratta irresistibilmente a sé, in una sintonia perfetta.

Si avvicinò alla teca e vide delle fiamme nere sollevarsi intorno a essa, come a farle da scudo; le fissò con occhi invasati, ma per qualche folle motivo non ne fu spaventata. Continuò ad avanzare e le attraversò senza riportare alcun danno.

"Non ci sarà magia o forza abbastanza potente da tenervi lontani."

Le parole del Maestro corrispondevano quindi al vero. Arrivò alla teca e ne sollevò il coperchio. Contemplò per un attimo Kiogin, adagiata in una fodera di seta. Di certo non poteva lamentarsi per come il Re Demone aveva trattato la sua spada, al pari di un cimelio.

Captivated - Il sangue e la spadaWhere stories live. Discover now