Epilogo

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Adesso mia moglie è in piedi davanti a me, persa in quel bilico di emozioni tra la gioia immensa e lo stupore, lo si può cogliere nei suoi occhi turchesi che tutt'oggi continuano a farmi innamorare, lo sguardo rivolto all'orizzonte sul mare, un bagliore rosso le accarezza la pelle, il vento gelido d'inverno soffia scompigliandole i capelli cobalto e quella luminosa ciocca che le decora il viso, che dopo tutti questi anni continuo ad amare quel suo dettaglio particolare che l'ha sempre resa unica e speciale ai miei occhi.
Ripongo il bozzetto nella borsa e afferro la macchina fotografica, m'inginocchio sulla sabbia bianca come la neve, in posa naturale, completamente assorta, col suono delle onde, è questa meravigliosa scena che voglio salvare nei miei ricordi per sempre.
Sente il "clic" e si gira sorridendomi, mi alzo da terra e mi ritrovo tra le sue braccia, col profumo del fiore dell'angelo che si sofferma sulla mia pelle. Nathalie è una donna semplice: che ama il profumo del mare in inverno e che si sarebbe incantata ad apprezzare la caduta della neve di marzo in tutto il suo splendore.
Sono passati 5 anni da quando ci siamo sposati, e la casa da allora non è più stata più di tanto silenziosa e stranamente... non mi è dispiaciuto affatto.

Era una mite domenica d'ottobre, esattamente un mese dopo la nascita di nostra figlia... la grande cattedrale gotica era decorata da migliaia di fiori color crema e ricordo che non riuscivo a rimanere fermo sull'altare, facendo piccoli passi avanti e indietro. Hafren era nata da poco e dormiva dolcemente tra le braccia di Marinette, non avevamo perso tempo, una volta battezzata saremmo partiti per una breve luna di miele e tutto sarebbe cambiato da allora. I miei nervi stavano per giocarmi un brutto scherzo, iniziavo a sudare freddo e sentivo come l'aria mancasse d'arrivarmi nei polmoni. Quando sentii la musica e lei apparì in fondo alla navata, investita dalla luce bianca e calda fusa ai colori dell'autunno, persi un battito. Fu quando la vidi avanzare verso di me che rimasi completamente privo di fiato: una lacrima mi rigò il volto e sperai che fosse l'ultima di quelle che minacciavano d'uscire. Nemmeno mi stavo rimproverando del mio atteggiamento infantile, ero completamente assorto dalla meraviglia che stava camminando lentamente verso di me, come se tutta quella sinuosità volesse comunicarmi che non stava toccando il suolo sacro. Una donna imperfetta eppure tanto importante... una donna seducente eppure meravigliosa, inarrivabile.

Sapevo che la veste era stata disegnata da Marinette, era un abito completamente bianco se non per minuscoli cristalli che ricoprivano la gonna facendola apparire in un tono leggermente turchese a seconda della luce, dando vita ai dettagli dati dai cristalli bianchi che creavano disegni di piume di pavone; lo scollo era pari e aveva un guanto al braccio destro che partiva dalla spalla per poi interrompersi sulle dita legandosi esclusivamente al medio. Aveva i capelli sciolti e due ciocche frontali unite in una mezza coda dal miraculous del pavone, da quello partiva un velo lunghissimo che prendeva circa due-tre metri di lunghezza, a forma di coda di pavone e merlato di cristallini bianchi e turchesi. I suoi occhi incrociarono i miei e sentii quel qualcosa di speciale che solo una volta nella vita senti, nonostante mi fossi già sposato in passato stavolta era diverso, stavolta ricominciavo a scrivere la mia storia con Nathalie al mio fianco; sentii il suo cuore unirsi al mio, il nervosismo tanto forte che prima provavamo si sconvolse completamente tramutandosi in un dolce rossore, il suo viso adesso era perfetto, non mancava più di niente. La presi per mano e la strinsi forte, dentro di me già la vedevo a fare l'amore con me senza sosta fino all'alba, oppure a restare svegli a puntare un dito nel cielo dal nostro posto speciale mentre poggiava la testa sul mio petto ascoltando i battiti del mio cuore, o a prendere in collo la piccola Hafren e raccontarle delle storie come adesso succede, oppure, come ultimo flash vedevo Adrien fare figuracce nell'intento di prendersi cura di lei mentre saremmo stati via... tante cose che non avrebbero minimamente definito quella che accadde pochi istanti dopo.

Una folata di vento particolarmente fredda piombò nella sala e un raggio di sole si riflesse sul fondo: guardai in quella direzione scorgendo, come se si fosse trattato di un qualche spettro di luce o di una visione, un paio d'occhi verdi...

〖Shallow𝄞〗 𝑮𝒂𝒃𝒆𝒏𝒂𝒕𝒉 Où les histoires vivent. Découvrez maintenant