Il sogno

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Era notte fonda.
Sembrava estate inoltrata: le stelle si stagliavano serene su un manto scuro che ricopriva la città dell'amore.
La mansione era al buio e tra i corridoi si potevano sentire alcuni passi veloci farsi sempre più piccoli e rapidi.
Bussarono tre volte alla porta e quando una giovane assistente dai capelli completamente neri dai riflessi cobalto aprì la porta e sgranò gli occhi in sorpresa: il piccolo era davanti a lei, con i suoi occhioni pieni di lacrime e la guardava con paura sul suo volto.
-"Adrien, che ci fai quì? Hai avuto un incubo?"
Nathalie s'inginocchiò per arrivare all'altezza del piccolo Adrien: aveva solo cinque anni, non sapeva perché non avesse ricordo di quest'avvenimento.
Adrien spalancò le braccia e si buttò al collo della sua tutrice stringendola forte; Nathalie sorrise e carezzò le sue ciocche bionde mentre cercava di ricambiare quel calore al meglio... Adrien singhiozzò.
A pochi minuti, quando Adrien si fu calmato Nathalie sciolse l'abbraccio e lo guardò con un sorriso sincero, un sorriso che veniva dal cuore:
-"Nathi?"
-"Mh?"
-"Posso dormire quì con te?"
La mora dubitò un momento:
-"Va bene... ma solo stanotte perché mamma e papà non ci sono, ok Adrien?"
Il bambino assentì felice e corse nella stanza della sua tutrice saltando sul letto con energia.
-"Il gattino se ne sta sul tetto, tutto solo senza la sua Lady..." Canticchiarono insieme mentre l'adulta si sedeva accanto al bambino con la felpa da gatto a mezze maniche.
-"Ovviamente come funziona Adrien?"
Il bambino e l'assistente ripeterono in coro: -"Non diremo niente né a Emilie né a Gabriel che ho  dormito quì."
Gli porse il mignolo e Adrien assentì intrecciandolo col suo piccolo dito:
-"Da quanto siete amici te, la mamma e il papà Nathi?"
Nathalie si sorprese di questa domanda e puntò lo sguardo in alto mentre pensava:
-"Ho conosciuto tua mamma undici anni fa e tuo papà all'incirca sei anni fa, ma io e tuo padre non siamo proprio... amici."
Indugiò sulle ultime parole, come lo poteva spiegare?
Adrien si acciglio e la guardò direttamente negli occhi:
-"Ma il papà dice che ti apprezza moltissimo e poi state sempre insieme."
-"Si, perché lavoriamo insieme da anni e sono una collaboratrice fidata."
-"Ma se vivi quì significa che papà tiene a te."
Nathalie rise all'innocenza di Adrien e il bambino le seguì il gioco sorridendo,non poteva tenerle il broncio troppo a lungo.
-"Tuo padre tiene a me e a Charles perché amiamo prenderci cura di te e Emilie."
Sorrise facendo il solletico al bambino che rise tra le sue braccia.
-"A nanna Adrien, domani mamma e papà tornano a casa e si aspettano che il loro piccolo sia più in forma ed energico che mai!"
Nathalie alzò il cappuccio nero con le orecchie da gatto che il pigiamino di Adrien presentava.
Adrien si sistemò sotto le coperte e Nathalie spense la bajoure:
-"Buonano-"
Non fece a tempo a terminare che Adrien si era accoccolato al ventre della sua tutrice stringendosi a lei con forza.
Nathalie sorrise e gli carezzò i capelli scompigliandoli mentre si adagiava sui cuscini cullando Adrien.
-"Notte Nathi..." Mormorò portandosi il pollice alla bocca con tenerezza mentre si rilassava alle carezze di Nathalie.
-"Buonanotte piccolo mio."
Non potette evitare di dirlo, l'affetto verso Adrien era cresciuto tanto che non poteva negarsi ogni tal volta che gli chiedeva qualcosa di importante.
Adrien in pochi minuti si era già addormentato:
Nathalie, per quello che rimaneva di quella notte, vegliò sul sonno del bambino e rimase a riflettere su come la sua vita era cambiata in così pochi anni: voleva bene a quel gattino come se fosse stato suo figlio, non potendone avere uno era l'unico raggio di sole che la vita potesse offrirgli.
In quel periodo iniziava a pensare che le sarebbe piaciuto provare seriamente con Leo, formare una famiglia, sposarsi, prendere al volo quell'opportunità che aspettavano di cogliere da tanto. Definitivamente quello era stato il passo che le aveva dato la spinta, sarebbe stata una madre assai migliore dell'esempio che aveva ricevuto. Era sempre stata la sua più grande paura, di comportarsi come sua madre era risultata essere con lei: ma in quel momento sentiva di potercela fare.
Nathalie si addormentò: dal giorno seguente sarebbe cambiato tutto.

〖Shallow𝄞〗 𝑮𝒂𝒃𝒆𝒏𝒂𝒕𝒉 Where stories live. Discover now